sabato 23 novembre 2019

Treia - Caba-Zen, 30 novembre 2019

"Caba-Zen"

Spettacolo di varietà e cultura - Regia di Morena Oro

Sabato 30 novembre, 2019 - Ore 21.15
Teatro Comunale di Treia

Cast attori: Maurizio Angeletti, Andrea Biondi, Silvana Cappelletti, Nunzio Cocco, Paolo D'Arpini, Elena Farabollini, Cristiana Mei, Morena Oro, Orietta Piervittori, Barbara Rossetti, Chiara Teloni  

Presentazione: 
Quello che vi proponiamo,  alle ore 21.15 del 30 novembre 2019, nel Teatro comunale di Treia,  non è una commedia, almeno non nel senso classico. Il titolo scelto dalla regista Morena Oro è “Caba-Zen”, una mistura di Cabaret e di Zen.  

Ma sia la parola cabaret che la parola zen non sono   esaustive nel fornire il senso di questa recita, forse potremmo definirla una sorta di “pot-pourrì" di varietà e cultura. Dentro c'è un po' lo stile del cabaret nell'andirivieni veloce degli attori e nel susseguirsi di scenette e di esibizioni un po' astruse ma c'è anche lo spirito zen, nell'immediatezza del linguaggio, con una scenografia povera ed un dialogo scarno ma risvegliante. 

Un modo di rappresentare le immagini rendendole vive e parlanti, immagini simboliche e rappresentative del nostro mondo, del nostro luogo e di quel che noi siamo nella realtà dei fatti. Tentiamo questo esperimento sincretico attraverso l'esibizione di varie forme culturali che hanno origine nella fantasia dei compartecipi stessi, pubblico compreso. 
Siamo partiti pensando di realizzare un saggio a più voci, mani e piedi, mettendo in mostra le variegate capacità espressive riposte in ognuno di noi. Un po' di poesia, un po' di canto, un po' di danza, qualche performance, qualche storia edificante, un po' di musica... 

Ma non solo questo c'è anche un tentativo di trasmettere un senso etico e morale adatto alla nostra comunità. 
Insomma siam qui tentando di trasmettere un messaggio fantastico ma universale, per una condivisione amichevole della nostra arte e per il risveglio della nostra coscienza sociale, culturale, umana, adatta a Treia (e forse anche oltre).

La Compagnia delle Immagini Parlanti



Breve biografia d’insieme:

Tutti conoscono la famosa Compagnia dell'Anello di Tolkien, l'unione di avventurosi personaggi, rappresentanti dei popoli liberi della Terra di Mezzo, che si uniscono per opporsi al male. Ed in fondo cosa c’è di più bello di un gruppo di persone che si incontrano per uno scopo comune? Per un fine culturale, morale, ludico, sociale? …

Così, per similitudine e quasi per caso, è nata la "Compagnia delle Immagini Parlanti", una piccola “comunità” di poeti, artisti, musicisti e scrittori incontratisi nelle Terre Treiesi e desiderosi di trasmettere la propria gioia creativa: l’energia del dare, che nel fare-insieme si accresce.

Un seme di rinnovamento, piantato nella dilagante cultura dell’indifferenza e dell’economia disumana, che vuole diventare un grande albero. Una boccata d’aria fresca all’interno di un soffocante clima massmediatico ed omogeneizzato. Un gruppo che si è costituito per la gioia di stare insieme, di mettersi in gioco, di sperimentare, anche con questa piece innovativa che è il Caba-Zen, aldilà di ogni interesse che non sia la condivisione elettiva della comune umanità.

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La Compagnia delle Immagini Parlanti  ringrazia il Circolo Auser Treia ed il Centro Adesso Yoga per aver  promosso  questo spettacolo ed il Comune di Treia per il  Patrocinio Morale

Clip per la presentazione degli attori: https://www.facebook.com/barbara.rossetti.902/videos/2545216588848518/UzpfSTEwMDAxNjY1NDk4NjcwMjo1Mzg4NDQyMTAwMTQwNzQ/

A Montecassiano con le donne marchigiane del Centro Studi Storici Maceratesi - Resoconto del 23 novembre 2019



Sono stato invitato dal prof. Alberto Meriggi, presidente del Centro Studi  Storici Maceratesi,   a Montecassiano,  per partecipare al    convegno  avente   come tema "Donne nella Marca (secc.XIII-XX): spazi, ruoli, relazioni, ricchezze", di  sabato 23 e domenica 24 novembre 2019.

Per solidarietà verso le donne marchigiane ho deciso di essere presente  e d'accordo con Lorenzo Luccioni ci siamo dati appuntamento la mattina di sabato per recarci assieme al Comune di Montecassiano.  Visto che la ricerca storica verteva sul rapporto maschile e femminile, considerando anche gli aspetti di antagonismo e di collaborazione tra i due sessi, fulcro della società umana, abbiamo iniziato la giornata con una sfida a bigliardino tra le due bariste, Giovanna e Delfina,  contro noi due maschi.  Abbiamo così inaugurato a modo nostro la sala giochi del baretto di Treia, che recentemente ha rinunciato alle slot machine. Noi maschietti impratichiti dalle tante partite giovanili abbiamo vinto la prima partita 6 a 4, in attesa della rivincita che contiamo di giocare martedì p.v..

Ma vengo al dunque. Già da diversi giorni ricevevo da una misteriosa pagina telematica "Academia" stralci di interventi archeologici e storici sulla Marca Maceratese, uno degli ultimi aveva come titolo  "Coenobium Sancti Benedicti de Cripta Saxi Latronis": note di archeologia dell’architettura,  di Viviana Antongirolami. Ma questo forse non c'entra  quasi nulla con il convegno di questi giorni l'ho menzionato perché il luogo  è soprastante la chiesa della Madonna del Sasso, nei pressi di Camerino, ove si sospetta vi  fosse l'ingresso segreto di una grotta della Sibilla Cimaria. 

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Questo per dire che l'importanza ricoperta dalle donne nella cultura marchigiana va molto molto indietro nel tempo...

Ma  tornando alla manifestazione in oggetto nomino le donne che hanno parlato alla sezione mattutina, la parte in cui ero presente: Augusta Palombarini (Donne: la storia sommersa), Maela Carletti (Tesori da custodirsi gelosamente), Paola Ciarlantini (Le signore della musica), Lucia Cingolani (Nuove ricerche su Fra Mattia a Montecassiano). 

In particolare sono rimasto molto attratto dalla storia raccontata da Maela Carletti  in cui  ella narrava le vicende di Santa Chiara e dei suoi conventi monacali francescani e l'opposizione dei papi di Roma riguardo alla Regola di Povertà insegnata dal Santo Francesco. In breve Santa Chiara avrebbe desiderato che la comunità francescana restasse unita in solidarietà umana,  tra frati minori e consorelle, aderendo pienamente alla rinuncia di ogni possesso e quindi alla sopravvivenza  consentita dal lavoro nei campi e dalle offerte volontarie dei fedeli. 

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Il che implicava che le suore, come d'altronde anche i frati, mantenessero un contatto con la comunità laica. Di tutt'altro avviso furono i papi, a cominciare da Gregorio IX, che imposero la regola di clausura alle suore in modo che il loro mantenimento fosse garantito dal possesso di terre e beni affidati ai conventi e lavorati da operai esterni. 

Alla fine, com'era prevedibile, i papi la spuntarono e subito dopo la morte di Santa Chiara imposero la loro legge, in questo modo annacquando la regola francescana della Povertà e mettendo sotto chiave le suore.  Solo dopo questa operazione, nel 1297 (se ben ricordo), a morte avvenuta della discepola e devota di Francesco,  il vaticano riconobbe l'Ordine monastico di Santa Chiara, ormai ridotto ad una "conventicola" di donne penitenti controllate strettamente dagli alti prelati.

La discussione sulle donne e delle donne marchigiane è continuata anche durante il pranzo, gentilmente offerto in un locale storico dall'amministrazione di Montecassiano, rappresentata dal sindaco Leonardo Catena e dall'assessora alla cultura, Cinzia Paolucci. 


Al tavolo al quale mi son trovato  ho potuto conversare con la scrittrice  Simonetta Torresi, i giornalisti  Fernando Pallocchini e Simonetta Borgiani,  il prof. Alfredo Maulo  ed altri amici intellettuali, degustando cibi ben cotti e abbondanti e vinelli biologici (per me solo acqua minerale e piatti vegetariani).  Il pomeriggio di sabato il convegno è continuato con l'assemblea dei soci del Centro Studi Storici  Maceratesi e con diversi altri interventi  per  essere riaggiornato alla mattina della domenica fino alle ore 13.

Paolo D'Arpini


Montecassiano, durante il pranzo del 23.11.2019




Montecassiano, 23 e 24 novembre 2019 - Programma completo del convegno

giovedì 21 novembre 2019

Treia. Comunicazione di carattere pubblico - Indetto un Consiglio Comunale per il 27 novembre 2019


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CITTÀ DI TREIA (Provincia di Macerata)

Si rende noto che è convocato il CONSIGLIO COMUNALE per il giorno di Mercoledì 27 novembre 2019, alle ore 21:00, in SESSIONE ordinaria di prima convocazione e in SEDUTA pubblica, presso l’Aula Multimediale in via Cavour, n. 29, per la trattazione del seguente 

ORDINE DEL GIORNO:

1 APPROVAZIONE VERBALE SEDUTA CONSILIARE DEL 30 OTTOBRE 2019.

2 APPROVAZIONE ORDINE DEL GIORNO: IL PAESE CHE VOGLIAMO "RlVlVERE L'APPENNINO".

3 RATIFICA DELIBERA G.C. N. 92 DEL 30/10/2019, ASSUNTA IN VIA D'URGENZA, AVENTE AD OGGETTO "VARIAZIONE URGENTE AL BILANCIO DI PREVISIONE 2019/2021".

4 VARIAZIONE AL BILANCIO DI PREVISIONE 2019/2021.

5 CONVENZIONE TRA I COMUNI DI TREIA E MORRO D'ALBA PER IL SERVIZIO IN FORMA ASSOCIATA DELLA SEGRETERIA COMUNALE.

6 APPROVAZIONE DEL REGOLAMENTO PER L'AUTENTICAZIONE DELLE SOTTOSCRIZIONI PREVISTE DALLE VIGENTI DISPOSIZIONI NORMATIVE (D.P.R. N. 445/2000 E ALTRE LEGGI SPECIALI) E PER IL RILASCIO DI DOCUMENTI, DA ESEGUIRSI AL DOMICILIO DELLE PERSONE INFERME.

IL VICESINDACO
F.to Dott. David Buschittari 


Post Scriptum: 
Si prevede che anche i consiglieri di  minoranza partecipino alla discussione (o almeno si spera).

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Mio commentino: "Contrariamente alla mia abitudine di presenziare ai consigli comunali, per riportarne poi le decisioni  assunte, in questa occasione non potrò essere presente essendo assolutamente impossibilitato a causa della penultima prova del "Caba-Zen, recita che andrà in scena il 30 novembre 2019, alle ore 21.15,  presso il teatro comunale di Treia, a cura della Compagnia delle Immagini Parlanti, di cui sono un promotore. (Paolo D'Arpini)




domenica 17 novembre 2019

Treia. Si riparte dal ping pong



Ricordate l'azione benefica, durante la guerra fredda, fornita dai tavoli di  ping pong, che  contribuì alla distensione tra occidente e oriente (attraverso  lo scambio di visite tra giocatori di ping pong di Stati Uniti e Repubblica Popolare Cinese)?

Un  locale centrale di Treia, Il Grottino,  sta seguendo la stessa politica e fa da apripista alla lotta contro  la ludopatia, l'onanismo virtuale  e l'isolamento sociale.

In questi giorni è stata aperta  una sala  giochi ecologici, dedicata ai frequentatori giovani e meno giovani,  in cui sono state completamente eliminate le macchinette mangiasoldi -che prima facevano bella mostra di sé-   ed in loro vece  installati giochi che riportano agli anni del secolo scorso.

Nessun rischio di intossicazione per i ragazzi che potranno cimentarsi  al tavolo da ping pong  o in alternativa gareggiare al calciobalilla, al flipper ed altri sport ludici che non comportano perdita di denaro e compulsione psicologica.

Insomma nella sala si potrà trascorrere il tempo libero in modo conviviale e costruttivo, allontanando i giovani ed i meno giovani da intrattenimenti dispendiosi e che danno assuefazione.




Tra l'altro le gare a squadre od a rotazione servono anche da elemento socializzante e creano un'atmosfera di solidarietà tra gruppi,  al contrario delle slot machine che irretiscono  e corrompono i giocatori in solitari ed inutili movimenti di mano, tirando  su e giù la manovella senza sviluppare alcuna abilità nella mossa.

Le nuove-vecchie attività ricreative  disponibili  nella sala del Grottino svilupperanno invece la manualità e l'intelligenza senza   perdita  di denaro e  assuefazione.

Facciamo i migliori auguri di buona riuscita di questo esperimento  ai gestori del locale pubblico e ci complimentiamo con loro per il coraggio dimostrato, anche rimettendoci dal punto di vista economico per la rinuncia da loro fatta alle slot machine.

Paolo D'Arpini


Comitato Civico Treia Comunità Ideale

sabato 16 novembre 2019

Abito a Treia... ma sono ancora uno "straniero"

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"Vivere nel luogo in cui si vive sapendo che è la nostra casa”. Questo dice la filosofia del bioregionalismo e corrisponde al sentire di chi non coglie alcuna differenza fra sé ed il luogo, di chi ritiene di esser figlio della terra in cui vive, facendo parte di quella comunità.  E la terra non ha cantoni esterni, la terra è una ed indivisibile ovunque e comunque. La terra  -ed in questo caso vorrei specificare-  “questa terra treiese” è ora la mia casa,  assieme a chi ci abita, ci ha abitato prima di me e ci abiterà dopo di me.  

Ma il percorso del vero "ritorno a casa" –che è fisico e spirituale allo stesso tempo- richiede una fatica ed una grande pazienza. Richiede accettazione da parte di chi accoglie e da parte di chi si avvicina…  

“Ospite”  è sia chi riceve che colui che viene ricevuto, nella società umana, dei nobili esseri umani del mondo,  così si definisce l’accoglienza.  La mia famiglia paterna è anticamente originaria della Ciociaria (di Arpino appunto) e quando si è “viandanti e senza patria” occorre stare attenti a come ci si comporta… a come ci si esprime…    

Spesso mi sono interrogato su cosa significhi essere straniero, in effetti  mi son sempre sentito straniero, un ebreo errante senza più essere  ebreo. Anche quando abitavo a Roma (città in cui per altro son nato), e quando mi sono spostato in Veneto dove vissi per una quindicina d'anni, straniero  anche a Calcata dove addirittura restai per 33 anni. 

A Treia, la città  in cui risiedo dal 2011, sono ancora straniero, sia per i  treiesi  della campagna e  pure  per la  comunità  del centro storico, forse perché ho l'aspetto bizzarro di  uno che non si è  uniformato alle norme del “teatrino” convenzionale.     E’ per questo che in uno dei miei melodrammi  scrivevo “quanti sono gli stranieri in Italia? Almeno il doppio di quelli dichiarati dall’Istat”. Forse dovrei dire che sono molti di più, giacché  talvolta si può essere stranieri non solo se si è oriundi.  Talvolta a Treia uno è considerato "di fuori", perché originario di San Severino o  di Helvia Recina,  e lo è  pure chi abita in una contrada periferica, come ad esempio  Chiesanuova di Treia.  

Si è stranieri  allorché non si è della stessa squadra di calcio, dello stesso partito, della stessa parrocchia o si risiede in un rione diverso oppure  si familiarizza con un negro per strada  o ci si veste in modo strano...   Il destino crudele di noi “stranieri” lo conoscono in molti e non solo a Treia.   

Ma insistendo senza pretese,  pian piano il ghiaccio si scioglie -si spera- e dopo ripetute prove possiamo finalmente dire di essere tornati a casa, di aver riconosciuto e di essere stati riconosciuti. 

Paolo D’Arpini  

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Straniero a Treia


Post scriptum:

Diceva un’amica,  anche lei straniera  in casa: “Il fatto è che non è più nostra consuetudine cercare l’accordo con il luogo, considerandolo primario alla vita, solitamente riteniamo che sia la comunità a doverci accettare. Ma in verità il contenitore vero  è proprio il luogo, l’ambiente naturale, che ci ripara e nutre ed istruisce, se siamo pazienti e capaci di ascolto”.  

Personalmente ritengo però che non si debba evitare l’integrazione con la comunità, altrimenti c’è arroganza e separazione culturale nel voler mantenere  la distanza con gli altri abitanti del luogo.  E’ pur vero che spesso non ci sentiamo accettati dal resto della  comunità ma dobbiamo -come detto sopra- compiere un  tentativo congiunto di avvicinamento al luogo ed ai suoi abitanti…      (P.D'A.) 

mercoledì 13 novembre 2019

"Il cavallo di Treia" - Filastrocca ironica del poeta Frisigello, illustrata dal pittore Dumì

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Disegno originale di Dumì da Treia (alias Domenico Fratini)

Il cavallo di Treia
Dice serio ‘l sondaggista:“Mo la gente poco crede,de la Chiesa nun sta ‘n vista,se ne frega de la Fede.”
Dice: “In chiesa se sta male,ce s’annoia a la funzione.Mejo il centro commercialech’e la nova religgione.”
E se ‘l Papa se dà penade cambià la direzzione c’è quarcuno che lo frena che je mette l’obbiezzione.
Ma però da un po’ de giorni miqquì, giusto sul giornale, me par propio che aritorni l’interesse generale pe’ la nostra religgione. Vero adè che c’è so’ lotte pe’ pijasse la raggione. Son parole, ma che botte!
Rriva un novo contendente: “fan” del bio-regionalismo e je piace anche l’oriente.Vole fare il SINCRETISMO:  protestanti e musulmani, Maometto co’ Gesù, sacerdoti co’ sciamani, Dio unico e de più.
Come falli esse amici? Esso c’ha la soluzione pe’ fa tutti assae felici. A Bergoglio la propone.
A fa’ ‘l cattolico s’empegna, pur se tutto e gnente crede, e la mitra nun disdegna, ne la foto ben se vede.
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A D’Arpini allora chiedo: “Fussi Ulisse diventato?Tu stae a Treia e, come credo, un “cavallo” hae preparato.
Se metafora è ‘l cavallo, ‘n Vaticano lo vedrei. Se ‘n t’offenni e dai l’avallo, CAVAL DE TREIA, lo direi.”

Frisigello da Viterbo  (alias Agostino G. Pasquali)

Laboratorio della Comunità Nuovo Mondo su: "Come creare la comunità che desidero?" - Mondolfo-Marotta 17 novembre 2019


Come creare la comunità che desidero?
Laboratorio di Scuola evolutiva della Comunità Nuovo Mondo
aperto a tutti e condotto da Graziano Pino
 

Domenica 17 novembre 2019, dalle 10.00 alle 18.00
 Mondolfo-Marotta via Monteciappellano 32

Proponiamo un evento formativo, utile per ogni tipo di attività di gruppo. Ideare e creare una comunità, grande o piccola, o un gruppo, in cui vengano condivisi alcuni aspetti della nostra vita, non è semplice, anche perché va a contattare diversi parti di noi di cui non sempre siamo consapevoli. Possono emergere paure, diffidenze, credenze depotenzianti o semplici domande … è necessario ascoltarle ed accoglierle. Questo sia a livello individuale sia a livello collettivo.

La proposta formativa riguarda il far emergere domande virtuose per trovare assieme risposte altrettanto virtuose. Per fare questo occorre potenziare le nostre capacità comunicative e di intelligenza emotiva, ridimensionare il nostro pensiero lineare per un pensiero sistemico e virtuoso. Occorre chiederci altresì quale sia la nostra mission e vision personale, condividerla e crearne una più condivisa e di gruppo.

Nelle cinque ore a disposizione, condotte in modo leggero, cominceremo a fare tutto questo. Alla fine della giornata saremo più consapevoli dei nostri stili comunicativi, dei nostri processi di pensiero, delle nostre e altrui emozioni e di come funzionano i gruppi. Avremo codefinito meglio la nostra mission e vision collettiva, nello stesso tempo sapremo continuare a integrarla qualora il nostro gruppo subisca dei cambiamenti.

Il metodo formativo sarà interattivo, non ad esposizione frontale, comprenderà la proiezione di alcune immagini, per fissare alcuni concetti fondamentali, ed esercitazioni pratiche, specialmente sull’ultima parte. (Il programma potrebbe subire delle variazioni a seconda anche delle dinamiche che emergeranno)

PROGRAMMA (di massima) del 17 Novembre 2019
10.00 - 10.30  Patto formativo iniziale, sulla giornata
10.30 - 12.00   Intelligenza emotiva, comunicazione efficace e dinamiche di gruppo (che ci permette di acquisire un linguaggio comune e sviluppare alcune abilità fondamentali, ca 1,5 ore)Pausa 15 minuti 12.15 - 13.30 Epistemologia del cambiamento, pensiero laterale, creativo, sistemico (come occorre pensare, sentire, esprimere, agire per produrre assieme un cambiamento virtuoso e duraturo); ca. 1 ora13.30 - 15.00 Pranzo condiviso (con l'apporto libero di tutti i partecipanti) e convivialità15.00 - 17.30  Mission e vision: come definire e comunicare la propria vision individuale e come passare da una vision individuale ad una vision condivisa e di gruppo. 2,5 ore.
 17.30 - 18.00  Conclusioni insieme e saluti Graziano Pini Sociologo.

 
ASPETTI ORGANIZZATIVI
 PRANZOCondiviso: ognuno porta liberamente qualcosa di alimenti biologici o naturali, certificati o non certificati.
 ISCRIZIONE  Non è richiesta iscrizione o registrazione. Si prega di arrivare in orario
 COSTI.  Non è previsto un costo per l'evento. Si creerà solo un fondo cassa per il rimborso spese del relatore e per i materiali necessari,
con un contributo liberale.

 BAMBINI.  In autogestione da parte dei genitori. Chi ha altre esigenze, per poter partecipare meglio all'incontro, è pregato di esprimerle, scrivendo agli organizzatori (vedi INFO)
 COLLABORAZIONE. Invitiamo voi tutti a collaborare alla diffusione di questo evento nelle modalità che riterrete più opportune.


 INFO. Per ogni informazione e per comunicare le vostre esigenze:  comunitanuovomondo@gmail.com

Come creare la Comunità che desidero

 PER CONOSCERE LA COMUNITA'   Il modo migliore è di partecipare a più incontri. A chi partecipa per la prima volta è consigliato di leggere il documento base della comunità:   Carta costituzionale delle CNM
 

INDICAZIONI PER RAGGIUNGERE IL LUOGO
E’ consigliabile seguire queste facili indicazioni piuttosto che il navigatore o google maps. All'uscita del casello dell'autostrada di Marotta girare a destra. Subito dopo il cavalcavia dell'autostrada, alla prima rotatoria si prende a destra. Si segue la strada per circa 500 mt e si prende il primo passo a sinistra, che è una strada bianca. La prima via a destra è via Monteciappellano, una strada bianca in salita, che si percorre per circa 500 mt. appena la strada diventa piana, a destra si vede il mare e a sinistra c'è il passo privato della nostra casa, con un cartello "casa vacanza". Venendo dalla nazionale si va verso l'ingresso dell'autostrada e si seguono le stesse indicazioni.

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venerdì 1 novembre 2019



Carissime e carissimi,  dopo il bel cerchio che abbiamo fatto domenica 27 ottobre 2019,  durante il Seminasogni tenuto nella  Contrada di Moje  a Treia,  dove abbiamo deciso di vederci una volta al mese per stare insieme e sentirci più vicini, essendo stato il sottoscritto  proclamato referente (almeno per un po') di questo incontro mensile... eccomi ad organizzarlo.

Penso che come primo incontro sarebbe bello semplicemente vedersi e godere dell'incontro, mangiando qualcosa di buono e concedendoci un tempo per esplorare  la visione di ognuno. Visione su di noi come gruppo e visione sulla vita in generale. In modo da conoscerci meglio e meglio intrecciarci.

Pensavo di proporre di fare da mangiare insieme, magari pasta fatta in casa (ognuno porta un sugo pronto da casa e sul momento facciamo l'impasto e produzione pasta fresca). A pranzo o cena di un sabato o una domenica di fine Novembre.

Attendo vostre proposte sul tema via email o via telefono 3391031521  - prehistoricfuture@hotmail.com
con le offerte del luogo nel quale incontrarci da parte di qualcuno di noi.

A presto, allegria e salute, Giovanni

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