Capita quel che capita. A volte capita che ci si chiede come si fa ad essere o diventare uomini o donne ideali. E qua, purtroppo, le immagini che crediamo rappresentino tale meta e che tentiamo di riprodurre man mano si demoliscono sotto i nostri i passi.
L’ anima parla all’uomo, ed il suo linguaggio gli è spesso incomprensibile. Il suo percorso ha in sé il calore di un abbraccio e la luce del mattino.
Nel mondo viviamo utilizzando un energia psichica, che è una parte,la più piccola, di ciò che ci riguarda. Ed è anche la nostra gabbia.
L’ego non è qualcosa di sporco è solo una energia che spinge verso il basso. Arrendersi è far fluire quell’energia, è aprire una porta al proprio cuore permettendo ad altre parti di noi di manifestarsi e farsi conoscere.
Qualcuno ha scritto: “abdica, siediti in terra e sii il re di te stesso”.
Ciò che ci fa bene va assecondato, non dobbiamo avere paura di vivere per paura di sbagliare e quindi sentirci in colpa per ciò che stiamo vivendo.
Se non siamo abituati ad essere contenti lavoriamo sull’armonia, ascoltiamoci e quando abbiamo paura di riconoscere quel “mostro” che ci tiene lontano da ciò che ci nutre ricordiamoci che nello stesso momento in cui conosceremo uno dei suoi nomi ci verrà svelato un nome della creatura che siamo. Interiormente e profondamente scopriamo la vita di un essere che ama se stesso.
Sarebbe bene non identificarsi con ciò che crediamo e che viviamo ma lasciare che ogni cosa si manifesti facendosi conoscere.
E’ molto difficile vivere sentendosi uomini o donne senza ricorrere a qualche proiezione. Nella semplicità della nostra esistenza si può realizzare questo.
Siamo esseri liberi, noi dobbiamo sforzarci di non renderci schiavi con il nostro pensare errato.
Nel mondo abbiamo tanti ruoli: al lavoro, in famiglia, con gli amici, con noi stessi. Assumere un ruolo è diventare responsabili per la propria felicità, il proprio benessere, assecondare, nutrire la propria esistenza attraverso la vita di oggi.
Sara Laurencigh