A febbraio del 2014, quando a Treia eravamo in campagna elettorale per
l’elezione del sindaco e del nuovo consiglio comunale, consegnammo alle tre
liste civiche in lizza un programma con proposte di vario genere per il
miglioramento della qualità della vita e per lo sviluppo dell’economia
locale. Allora i tre candidati sindaci accolsero favorevolmente le
proposte dicendosi disponibili alla loro attuazione. Successivamente
reiterammo le richieste, in varie forme, durante vari incontri, soprattutto
in merito a progetti bioregionali di carattere ambientale e di lavoro
alternativo.
Vorremmo ancora una volta suggerire all’amministrazione comunale in carica a Treia di avviare una serie di iniziative che possano favorire attività alternative, basate sull’idea bioregionale... contribuendo così al bene comune del luogo in cui viviamo.
A Treia bisogna sapere cosa si dovrebbe ma soprattutto cosa si può fare.
Cose assolutamente non trattabili sono: la tutela dell’ambiente, il
rilancio del centro storico, il rilancio del lavoro, l’aiuto allo sport,
alla cultura, all’associazionismo, ecc. Questo perché tali azioni possono
promuovere anche l’aspetto economico legato al turismo di qualità e non
soltanto basato su eventi sporadici che servono a creare fumo negli occhi
per qualche giorno di successo…
Invece di chiedere prestiti per opere inutili e dannose, come è stato fatto
con il progetto dell’attracco meccanizzato (cominciato e rimasto
incompiuto), bisogna dare la caccia ai fondi europei per realizzare opere
effettivamente utili e non solo per attingere a contributi che poi
richiedono comunque ulteriori spese da parte del Comune: deve esistere
una competenza in grado di scovare tutte le possibili elargizioni
di fondi europei, ed ogni ufficio comunale deve lavorare anche per aver
pronti dei progetti da presentare in caso di uscita di bandi.
Il territorio: è il primo bene comune non trattabile, a partire dalla
manutenzione, ci vogliono maggiori investimenti e la collaborazione dei
cittadini riuniti in comitati. Treia è la nostra casa e non si può più
delegare alla sola amministrazione il suo controllo. Il piano regolatore
comunale non deve prevedere il consumo di nuovo territorio vergine.
Promuovere la ulteriore ristrutturazione del patrimonio edilizio privato e
la sua riqualificazione energetica.
Favorire il recupero dei fabbricati rurali anche ad uso abitativo. Basta
fare i bilanci con gli oneri di urbanizzazione. Sgravare dagli oneri di
urbanizzazione chi ristruttura, anche solo dal punto di vista energetico.
Semplificare le pratiche. Con la riqualificazione energetica e le
ristrutturazioni si da lavoro. Portare avanti la tutela del fiume
Potenza in collaborazione con la Provincia e con La Regione Marche.
Promuovere il lavoro: favorire le imprese operando
sgravi mirati su tasse e tributi comunali. Accordi con le banche che
garantiscono il credito a imprese che investono. Continuare ad
assicurare il collegamentocampi giochi e campi bocce.
Mantenere ed implementare l'attenzione sul sistema dei servizi alla persona.
Sburocratizzare l’accesso ai servizi. Favorire il controllo sociale dei
servizi (es. consultazioni popolari da indire regolarmente sul
funzionamento dei servizi e sulle proposte di miglioramento). Garantire la
disponibilità del patrimonio delle case di proprietà comunale anche
favorendo la rotazione di chi ne usufruisce ed il subentro di nuovi
inquilini che ne hanno diritto (su questo sappiamo troppo poco per fare
proposte, non sappiamo neanche se ci sono cosiddette “casa popolari”
assegnate dal comune).
Favorire il collegamento fra proprietari di case sfitte e possibili
affittuari, garantendo il reddito adeguato e sicuro. Favorire la creazione
di comitati di quartiere che consentano la partecipazione e la
rappresentanza di tutti, con incontri, ad esempio, mensili.
Sicurezza: aumentare la presenza della polizia municipale su tutto il
territorio comunale. Utilizzare l’associazione di cittadini volontari che si
occupano di sicurezza e controllo per l' osservazione del territorio
per evitare scempi e rilascio di immondizie nei parchi, etc.
Riscoperta del senso di comunità.
Evitare manifestazioni pubbliche notturne, o di lunga durata, eccessivamente rumorose e portatrici di degrado urbano. Al contrario favorire manifestazioni culturali che siano riconducibili alla cultura tradizionale del luogo.
Secondo lo studioso bioregionalista Kirkpatrick Sale una comunità
umana in cui l'organizzazione e la comunicazione fra gli abitanti
siano idonee si aggira sui 10000 abitanti, Treia può divenire un esempio di
“comunità ideale”.
Paolo D’Arpini e Caterina Regazzi
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