È già iniziato l’iter per la discussione delle 4 proposte di legge depositate in Parlamento da deputati di varia estrazione politica per il riconoscimento dell’agricoltura contadina, processo stimolato dalla "Campagna popolare per una legge che riconosca l'agricoltura contadina e liberi il lavoro dei contadini dalla burocrazia" alla quale abbiamo dato il nostro apporto convinto e consistente fin dalla prima raccolta firme (2009)
Oggi è arrivato il momento di dare un nuovo slancio a questa Campagna perché serve far diventare l’agricoltura contadina una questione pubblica, mentre oggi, per la maggioranza dei cittadini, è qualcosa di molto distante, forse romantica, bucolica, ma di certo non percepita come centrale.
E invece lo è!
I contadini presidiano e preservano il territorio, con le loro pratiche favoriscono la biodiversità, producono, per sé e per gli altri, cibo che ha in sé gli elementi vitali e nutritivi che il cibo prodotto dalla grande agricoltura non può avere, dal momento che, per ottenere quei prodotti, si distrugge ogni altra forma di vita.
L’agricoltura contadina si occupa della salute del pianeta e di tutti i suoi abitanti.
Nelle Marche, alcuni anni fa, il 30 e 31 ottobre 2010, si è tenuto un convegno nazionale della Rete Bioregionale Italiana in quel di San Severino Marche (Macerata), durante l’incontro è stata discussa la proposta di Legge avanzata in parlamento per favorire l’Agricoltura Contadina. La proposta è stata ripetuta in varie occasioni durante gli ultimi anni ed anche quest’anno, sarà menzionata durante gli incontri previsti a Treia dal 23 al 25 aprile aprile 2017, nell'ambito della Festa dei Precursori. Tale proposta verrà illustrata, tra le altre cose, unitamente alla richiesta di studio per l’eventuale trasposizione a livello regionale (Marche) delle norme previste a livello nazionale, che sono sinora in discussione nelle Commissioni preposte.
“Appello per l’agricoltura contadina”
Oggi è arrivato il momento di dare un nuovo slancio a questa Campagna perché serve far diventare l’agricoltura contadina una questione pubblica, mentre oggi, per la maggioranza dei cittadini, è qualcosa di molto distante, forse romantica, bucolica, ma di certo non percepita come centrale.
E invece lo è!
I contadini presidiano e preservano il territorio, con le loro pratiche favoriscono la biodiversità, producono, per sé e per gli altri, cibo che ha in sé gli elementi vitali e nutritivi che il cibo prodotto dalla grande agricoltura non può avere, dal momento che, per ottenere quei prodotti, si distrugge ogni altra forma di vita.
L’agricoltura contadina si occupa della salute del pianeta e di tutti i suoi abitanti.
Nelle Marche, alcuni anni fa, il 30 e 31 ottobre 2010, si è tenuto un convegno nazionale della Rete Bioregionale Italiana in quel di San Severino Marche (Macerata), durante l’incontro è stata discussa la proposta di Legge avanzata in parlamento per favorire l’Agricoltura Contadina. La proposta è stata ripetuta in varie occasioni durante gli ultimi anni ed anche quest’anno, sarà menzionata durante gli incontri previsti a Treia dal 23 al 25 aprile aprile 2017, nell'ambito della Festa dei Precursori. Tale proposta verrà illustrata, tra le altre cose, unitamente alla richiesta di studio per l’eventuale trasposizione a livello regionale (Marche) delle norme previste a livello nazionale, che sono sinora in discussione nelle Commissioni preposte.
“Appello per l’agricoltura contadina”
Considerando che non si può fare a meno della biodiversità, ovvero i sistemi naturali che sostengono la sopravvivenza di noi tutti. Osserviamo che anche qui nelle Marche avanza la desertificazione (non soltanto siccità bensì perdita dell’humus in seguito al dilavamento dei terreni di superficie), la deforestazione, l’utilizzo improprio dei terreni per produzione elettrica, l’impoverimento dei suoli dovuti a monoculture, la modifica dell’ambiente e, in generale, la dispersione del patrimonio biologico delle specie animali e vegetali, tutti aspetti che determinano una perdita economica considerevole nell’economia regionale.
Sorge quindi la necessità di agevolare ed incentivare la lavorazione biologica ed estensiva dei piccoli appezzamenti, con sistemi naturali, quella che è stata definita da sempre “economia spicciola della realtà contadina”. L’agricoltura contadina è l’unica che può garantire il mantenimento della biodiversità nell’habitat e la produzione di cibo bioregionale idoneo alla dieta integrata degli abitanti della Regione Marche.
Purtroppo le pesanti norme burocratiche poste sull’agricoltura facilitano di fatto i grossi coltivatori ed allevatori, gli unici che possono soddisfare le spesso inique sanzioni e richieste di rispetto tecnico delle normative. Sempre più difficile è mantenersi vivi per quei piccoli produttori che, oltre al soddisfacimento delle proprie necessità familiari, dispongono di un leggero “surplus” da poter immettere in commercio. E non solo i contadini sono penalizzati ma pure i piccoli allevatori ed i raccoglitori di erbe spontanee.
A livello nazionale (dal 20 gennaio 2009) è partita dal basso una campagna, con decine di migliaia di firme raccolte sinora, per rendere possibile la rinascita della figura del contadino e della contadina. La decisione di promuovere questa campagna è stata presa collegialmente da varie associazioni, fra cui la Rete Bioregionale Italiana, con l’adesione del Circolo Vegetariano VV.TT., ed ora chiediamo che alla Regione Marche venga studiata una specifica Legge REGIONALE per facilitare lo sviluppo dell’agricoltura contadina.
Sorge quindi la necessità di agevolare ed incentivare la lavorazione biologica ed estensiva dei piccoli appezzamenti, con sistemi naturali, quella che è stata definita da sempre “economia spicciola della realtà contadina”. L’agricoltura contadina è l’unica che può garantire il mantenimento della biodiversità nell’habitat e la produzione di cibo bioregionale idoneo alla dieta integrata degli abitanti della Regione Marche.
Purtroppo le pesanti norme burocratiche poste sull’agricoltura facilitano di fatto i grossi coltivatori ed allevatori, gli unici che possono soddisfare le spesso inique sanzioni e richieste di rispetto tecnico delle normative. Sempre più difficile è mantenersi vivi per quei piccoli produttori che, oltre al soddisfacimento delle proprie necessità familiari, dispongono di un leggero “surplus” da poter immettere in commercio. E non solo i contadini sono penalizzati ma pure i piccoli allevatori ed i raccoglitori di erbe spontanee.
A livello nazionale (dal 20 gennaio 2009) è partita dal basso una campagna, con decine di migliaia di firme raccolte sinora, per rendere possibile la rinascita della figura del contadino e della contadina. La decisione di promuovere questa campagna è stata presa collegialmente da varie associazioni, fra cui la Rete Bioregionale Italiana, con l’adesione del Circolo Vegetariano VV.TT., ed ora chiediamo che alla Regione Marche venga studiata una specifica Legge REGIONALE per facilitare lo sviluppo dell’agricoltura contadina.
Paolo D’Arpini
Referente Rete Bioregionale Italiana e Presidente Circolo vegetariano VV.TT. di Treia
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.