Sulle pagine dei giornali ed in varie trasmissioni TV imperversa la polemica sul voto, con alcuni personaggi che spingono per l'anticipata chiamata alle urne mentre altri chiedono che prima vengano definite le regole, le alleanze ed i programmi. Questa caotica situazione mi ha fatto tornare alla mente la profetica commedia dialettale "Basta che voti!" di Fabio Macedoni, per la regia di Francesco Faccioli, rappresentata dalla Compagnia Fabiano Valenti di Treia lo scorso anno.
Infatti meritava proprio. La "storia" è simpaticissima e molto significativa soprattutto in questi tempi con i due schieramenti principali, di "destra" e di "sinistra", rispettivamente "La Casa Trasparente" (che non vi nasconde niente) e Democrazia Sorridente (che non vi nasconde niente). Da qui tutta una serie di gag e di situazioni buffe e molto verosimili, nella loro assurdità...
Molte risate, anche un po' amare, che fanno pensare all'assurdità della nostra situazione politica, alla necessità di ritrovare nei gruppi che vogliono rappresentarci nelle istituzioni, una sincerità di intenti e non solo la ricerca del voto per poter occupare delle poltrone che hanno un valore per i loro fini egoistici. Insomma deve prevalere l'onestà nelle persone che si candidano e che abbiano chiaro che lo fanno per il bene della collettività che rappresentano.
Gli schieramenti ormai dicono tutti le stesse cose al momento delle campagne elettorali, ma molto spesso queste buone intenzioni restano nei cassetti, per un motivo o per l'altro.
Speriamo perciò che emerga un po' di buonsenso nei nostri rappresentanti politici, di qualsiasi fazione essi siano.
Caterina Regazzi
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