In piazza a Treia - Finale della Disfida del Bracciale
Ci sono dei momenti in cui mi pare di avere una vita perfetta, di non avere niente da desiderare, niente da modificare e lo scorrere delle ore è sereno, momento per momento. Oggi ha piovuto forte e così il caldo si è un po' smorzato, l'aria si è ripulita, io e Paolo abbiamo avuto la nostra cenetta frugale ma saporita a base del pane fatto da me con farine biologiche e semi di girasole, formaggio, pomodori maturi e saporiti acquistati da una delle mie verduraie di fiducia, basilico fresco dell'orto, marmellata di prugne del giardino e mirabolani ricevuti da un'amica. Da bere acqua frizzante, non di bottiglia ma della Casa dell'acqua di Spilamberto, (sperando che presto ne facciano una anche a Treia), kefir e kombucha. La cagnetta e i gatti hanno anche loro ricevuto il loro pasto e ho buttato anche qualche bocconcino dal terrazzo: ci sono dei ricci che bazzicano nel giardinetto e apprezzano.
Io e Paolo siamo sereni, durante il pasto qualche battuta, a volte "pepata", ma si riconosce che è a fin di bene e poi torna il sorriso. Durante il giorno non manchiamo mai di fare le nostre pratiche.
Questo sarà il "clima" che si respirerà a Treia, durante la "Settimana della condivisione" che si svolge dal 6 al 13 agosto di quest'anno.
Vorrei che questo nostro stato di pace si potesse estendere ad altri per sentirci tutti parte della stessa famiglia, quella umana, lasciando da parte stress, artificio, convenienze, ma apportando al vivere comune, ognuno quel che potrà e vorrà condividere.
In tutto questo non mancheranno i momenti di svago e di divertimento, le feste paesane, le gite al mare o in montagna, le passeggiate attorno alle mura del mio bel paese, Treia (MC), con la vista che spazia dai monti al mare, le gite in aziende agricole vicine per conoscere prodotti locali o assaggiare qualche piatto ben cucinato, la "pizzata" nell'agriturismo dove ormai siamo di casa.
La passeggiata/pellegrinaggio alla Grotta di Santa Sperandia chiuderà la settimana, mettendo alla prova la nostra resistenza e lasciandoci con un senso di pienezza e di soddisfazione per il dovere compiuto.
Caterina Regazzi
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