Nel libro Treia: storie di vita bioregionale, narro gli eventi da me vissuti giorno per giorno, durante i primi anni della mia permanenza a Treia. Sono storie di vita bioregionale perché la vita si vive “insieme”. Il territorio va vissuto assieme a tutti gli altri esseri viventi che lo condividono, siano essi persone, animali, piante ma anche rocce, acqua e tutti gli elementi della terra poiché anch’essi sono vita in latenza. Il libro è anche un compendio di apporti culturali di amici che hanno contribuito alla stesura, come Alberto Meriggi, Enzo Catani, Simonetta Borgiani, Antonella Pedicelli e soprattutto la mia compagna, Caterina Regazzi.
Anch'essi riportano quanto vissuto durante gli incontri tenuti qui a Treia nel corso degli ultimi anni, in cui è andata risvegliandosi una coscienza caricata di forza attuativa, di volontà di cooperare assieme. Queste sono le energie dell’ecologia profonda, già presenti in natura, che trovano espressione per simpatia sincronica nelle menti e nelle azioni degli esseri viventi evoluti. Esistono vari tipi di ecologia: sociale, ambientale, politica, economica, sessuale… ed anche spirituale.
Per sperimentare la pratica bioregionale innanzitutto si richiede un’auto-analisi introspettiva e poi un confronto ed un allineamento con le persone che sono in sintonia con questo tipo di energia empatica per la vita. Occorre scoprire chi veramente noi siamo e l’auto-analisi serve per capire le nostre vere qualità intrinseche, non contaminate dagli influssi di una società che corrompe e modifica, per adattarci al sistema. Se ritroviamo noi stessi possiamo quindi influire positivamente alla crescita della coscienza collettiva. Il bene del singolo è il bene comune. Questo processo di crescita non è limitato ad un vantaggio personale ma per una evoluzione collettiva, in cui tutti siamo compresi.
Questa conoscenza del Tutto che si manifesta nel Tutto è presente anche oggi, anche qui. Solo è necessario riscoprirla attraverso la riflessione e metterla in pratica.
Paolo D'Arpini
Presentazione del testo: http://www.tracce.org/DArpiniTreia.htm
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