Lo scopo della Fierucola delle Eccellenze Bioregionali.
Come favorire lo sviluppo delle opportunità di lavoro creativo, in sintonia con il bioregionalismo, in chiave ambientale, antropologica e di economia solidale?
Un gruppo di volenterosi cittadini di Treia, avendo in mente la rivitalizzazione e l’armonizzazione delle capacità intrinseche proprie della nostra comunità, si sono prefissi di promuovere la formazione di una società in cui il vivere è bello oltre che possibile. A tal scopo abbiamo lavorato alla realizzazione di questa Fierucola delle Eccellenze bioregionali, un'esposizione itinerante giunta alla sua terza edizione, avendo in mente il lavoro creativo come risorsa economica e sociale.
Una comunità si mantiene viva e cresce, in coscienza sociale, quando al suo interno riesce a produrre arte, manualità, scienza, economia innovativa, produzione di cibo e di energia pulita, spiritualità, musica e poesia…
Questo è anche il concetto del vivere bioregionale. Per questa ragione durante la Fierucola dell’8 dicembre abbiamo pensato di raggruppare tutte quelle forme di attività creativa che contraddistinguono il nostro territorio, fornendo così un esempio di quanto è già attivo nella struttura comunitaria e cosa è possibile e necessario sviluppare o incentivare, in forme culturali e produttive.
Soprattutto la cultura, in ogni ambito, andrebbe preservata e stimolata e non solo per chi trova i soliti canali burocratici, poiché tutte le arti sono espressione di se stessi ed appare evidente, sempre di più, che la nostra comunità ha un potenziale inespresso da tirar fuori, ma troppo spesso non ne ha la possibilità e non trova lo spazio giusto al momento giusto. Il tema della Fierucola è inoltre riconoscere la creatività nelle azioni domestiche e nella vita di ogni giorno. Per questo sono stati invitati come espositori anche persone semplici che conservano la memoria di piccoli lavori manuali, di cucito, ricamo, intrecciatura vimini, intarsio, etc. per incentivare anche il riciclo ed il risparmio.
Paolo D'Arpini
Momenti di musica e poesia
Resoconto della III Edizione della Fierucola delle Eccellenze Bioregionali - 8 dicembre 2017 . Chiesanuova di Treia
Passata è la Festa dell'8 dicembre, mentre scriviamo ci sentiamo un po' svuotati. Si, perché siamo stati tanto presenti alla Fierucola delle Eccellenze Bioregionali e impegnati in sistemazione, aiuto, accoglienza e conversazioni con i presenti, sia gli espositori che gli amici venuti in visita e le persone del Comitato Parrocchiale che ci ospitavano.
La manifestazione si è svolta a Chiesanuova, frazione di Treia, che sembra un po' un paese a sé stante, molto vivace e animato da giovani e meno giovani, nell'oratorio della Parrocchia che non è stato danneggiato dal terremoto, mentre lo è stata la Chiesa tanto che le funzioni si svolgono in un'ampia e comoda tenda.... ma pur sempre una tenda.
Erano stati invitati espositori vecchi e nuovi e la risposta è stata buona, erano circa 40, che si sono diligentemente disposti all'interno, su indicazioni di Giovanni Testa (l'assegnatore degli stalli) coadiuvato da Luciana Montecchiesi, tranne 2-3 all'esterno, finché, nel pomeriggio non si è alzato un vento gelido che ha richiamato tutti dentro... tranne il caldarrostaio che eroicamente ha mantenuta la posizione.
L'afflusso di visitatori è stato abbondante e quasi ininterrotto. Solo un po' di calma durante il pranzo e il dopo pranzo. Non possiamo menzionare tutti gli espositori, rischiando di dimenticare qualcuno, ma a titolo di esempio vorremmo citare il cestaio Domenico Ciccioli, un anziano signore che con grande abilità e paglia di grano, appositamente accantonata subito dopo la stagione della mietitura, elabora cesti delle più svariate forme, persino di anfora; Giovanni Sileoni, collezionista e riparatore di macchine da cucire antiche, che sistema con grande cura e precisione rendendole tutte funzionanti; Daniele il calzolaio (e moglie) che fanno belle borse e scarpe di varia foggia e palle di cuoio per il gioco del pallone col bracciale; Lauretta Mattiacci che svolge un'opera utile alla libraria: la legatoria, inoltre ha anche curato la grafica del manifesto. Ci scusino gli altri se non li nominiamo singolarmente ma la lista sarebbe troppo lunga...
L'atmosfera nell'oratorio era quella tipica delle occasioni di festa: tutti che avevano voglia di guardare, parlare, muoversi e conoscere le mille proposte a disposizione: dai dolciumi natalizi, ai saponi artigianali, alle confetture, ai ricami all'uncinetto e palle di natale, ai prodotti della terra (legumi, cereali e farine), ai quadretti raffiguranti immagini e detti di buon auspicio, ai libri, ai mobili restaurati, alle statuine di creta, etc.
Alle pareti si potevano ammirare quadri di autori locali e le foto del Fotoclub il Molino. Sul nostro tavolo dell'Auser facevano bella mostra di sé due presepi fatti a mano con materiale riciclato di Nazareno Crispiani, nonché volantini e materiali promozionali per le attività in corso. Su un video scorrevano le immagini del lavoro artistico e religioso in giro per l'Europa del parroco Don Peter Paul Sultana, originario di Malta.
A mezzodì, il momento dei "discorsi ufficiali" è stato particolarmente seguito con interesse: i relatori hanno ringraziato gli ospiti e gli organizzatori, oltre agli espositori e ai visitatori tutti, a partire dal Sindaco di Treia, Franco Capponi, seguito dal referente dell'Auser di Macerata, Antonio Marcucci, dal presidente della Coop. La Talea, Adriano Spoletini, dal Presidente di Auser Treia, Paolo D'Arpini, ed infine dal parroco che ha poi dato la parola per qualche notizia storica sulla chiesa di Chiesanuova al prof. Alberto Meriggi, che ci ha deliziati col suo modo colto ma discorsivo, sulla storia di questa chiesa, voluta dal popolo e realizzata a cavallo della seconda guerra mondiale, grazie anche all'ostinazione dei due parroci che si alternarono in quel periodo.
Da tutti è stata sottolineata l'atmosfera di comunità che si respirava, grazie anche al luogo ampio, accogliente e luminoso. Le persone coinvolte nella sistemazione e nella preparazione del cibo sono state veramente encomiabili: di lì a poco abbiamo consumato il pranzo nella sala mensa dell'oratorio, con menù per vegetariani e non...
Durante la giornata siamo stati in compagnia di parecchi amici venuti da vari luoghi delle Marche, come ad esempio Mariagiovanna Varagona da Macerata, Sonia Baldoni da Amandola, Vincenzo Toccaceli da Porto Recanati, Mara Labanga da Loreto, Orietta Duca da Ancona, Daniela Saltari da Villa Potenza, Daniela Spurio da Jesi, Mauro Garbuglia da san Severino e diversi altri.
Sono intervenuti, nel pomeriggio, anche alcuni operatori culturali: Maurizio Angeletti, Anna Zanconi, Fernando Pallocchini, Simonetta Borgiani, Liana Maccari ed il suonatore d'organetto Luciano Carletti ed inoltre erano presenti il parroco di Treia, Don Gabriele, e quello di Santa Maria in Selva, Don Giuseppe, che alle 19 ha celebrato messa. Peccato non aver potuto fare il focheraccio serale in onore del passaggio della Madonna di Loreto, ma il tempo, nel mentre, era alquanto peggiorato, con un vento fortissimo e pioggerellina sottile, che sembrava quasi mista a neve. Ma -pro consolatio afflictorum- alla fine della manifestazione, sempre nell'oratorio, si è tenuta una preghiera dedicata alla Madre di Dio ed un rinfresco offerto dalla Parrocchia che ci ha rifocillati dopo una giornata così intensa. Piena di gioia ed amore.
Con questo risultato non ci si può che augurare un arrivederci alla Fierucola del 2018!
Caterina Regazzi e Paolo D'Arpini
Album di Luciana Montecchiesi:
Album di Caterina Regazzi:
Post Scriptum: “Con i tempi che corrono è come se vivessimo al crepuscolo della società civile con lo stato in disgregazione e con la società sbrindellata. E se vogliamo che la vita in questa nostra Treia possa essere possibile anche per i nostri figli e nipoti è giunto ora il tempo di scelte improcrastinabili, legate alla produzione alimentare e di beni necessari ed al nostro approccio generale nei confronti della vita e della comunità. Il riconoscimento di appartenere ad un unico contesto vitale è semplicemente necessario in quanto noi non siamo separati da questa nostra terra, ma parte di essa. Questo è anche il concetto del vivere bioregionale...”
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