Foto di Luciana Montecchiesi
Speriamo che per il 4 marzo 2018 almeno si sciolga la neve, che invade a cumuli le strade di Treia, e soprattutto che non si trasformi in ghiaccio. Il maltempo non invoglia l'andare a votare. Il pensiero di dover affrontare a piedi la discesona del seggio al quale sono stato indirizzato, la scuola Dolores Prato, discesona che al ritorno diventa salitona, non è allettante. Purtroppo ci debbo andare per forza anche perché sono stato nominato rappresentante di lista dal PD locale, a cui sono iscritto.
Secondo me sarebbe più semplice ed agevole che il seggio del Centro Storico fosse allestito nel plesso scolastico nell'ex collegio delle Visitandine, in zona Onglavina, almeno lì ci si arriva camminando in piano. Non vorrei che diversi anziani dovessero rinunciare al voto per difficoltà del cammino, già che sono in molti ad avere dubbi sulle rappresentanze politiche che si presentano a queste elezioni.
Ma votare è un dovere civico e credo che sia l'unico modo che ancora ci resta per influire sulla società ed in fondo, malgrado il mio atteggiamento ribelle, in politica sono un "moderato" e non auspico rivoluzioni o voti di protesta populista. Recentemente, qui a Treia, sono andato a sentire il discorso di presentazione del libro "Condividiamo il futuro" del prof. Flavio Corradini, candidato locale uninominale per la Camera del nostro collegio di Macerata, ed il suo approccio pragmatico e fuori da ogni tatticismo politico mi è piaciuto, anche se non condivido la gestione renziana del PD, voterò per Corradini e spero che venga eletto. Ma non vorrei rompermi una gamba per lui...
Paolo D'Arpini
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