Un'amica di Treia ci ha posto un quesito interessante: "dove abito, complici i confinanti che non curano il verde e sono perciò circondata da rifiuti e sterpaglie, c'è una quantità indescrivibile di insetti e un vasto assortimento di animaletti che non sto a elencare. Cerco il più possibile di tenere pulito il sito ma è difficile; l'anno scorso mi hanno divorato letteralmente gli innesti di prugne, mangiato sia le foglie che i rametti. Soprattutto, malgrado io abbia tolto tutti i ristagni di acqua, le zanzare sono una vera calamità. Ora, casualmente, leggendo nei vari forum di agricoltura, è venuto fuori che i corvidi, che sono onnivori, si cibano un po' di tutto ciò che trovano di commestibile e anche delle uova di altri uccelli, specie dei piccioni, ma non solo, saccheggiano tutti i nidi degli altri uccelli presenti, decimando anche le colonie di uccelli insettivori. Intorno casa mia ce ne sono a centinaia di corvidi, e una delle conseguenze potrebbe essere la presenza di queste zanzare, tante che non si può uscire di casa buona parte dell'anno?"
Per fornire una risposta soddisfacente e scientificamente valida ho fatto una ricerca presso alcuni miei colleghi, specialisti in ornitologia ed appassionati di uccelli, i quali mi hanno risposto che i corvidi si sono tanto moltiplicati in quanto hanno trovato condizioni favorevoli e non hanno praticamente nemici naturali, a parte i rapaci, che però, nei centri abitati o nei pressi di questi sono ben rari.
Molto raramente sono state tentate immissioni di taccole, gazze e cornacchie in città, ed è vero che i corvidi attuano una predazione sulle altre specie dell'avifauna ivi nidificante, sono infatti ghiotti di uova e pulcini di altri uccelli, il che -sommato in maggior parte al grande uso di sostanze chimiche e veleni in agricoltura- hanno di fatto sortito un ridimensionamento piuttosto importante delle piccole specie insettivore.
Attualmente in molte regioni i corvidi sono oggetto di contenimento. Forse anche a Treia sarebbe necessario, ma credo che chi si occupi normalmente dei piani di contenimento degli animali selvatici sia la Provincia. Comunque l'esperienza ci porta a considerare che dove l'uomo interviene in natura, cercando di risolvere problemi di squilibrio ambientale (da egli stesso causati), i risultati sono sempre peggiori rispetto a quelli che la natura riesce a mettere in atto, nel corso del tempo...
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