La mitologia treiese è ricca di “presenze” che suggeriscono un legame fra Treia e le culture ariane. In primis il nome della città (da un termine indoeuropeo) che suggerisce l’origine da una società matristica (Atreya in sanscrito è il nome della santa madre di Dattatreya il maestro primordiale), forse questa la ragione per cui è ancora vivo il culto per la Madonna Nera (di cui una statua di cedro è conservata nella Chiesa di Santa Chiara).
C’è inoltre il collegamento con la Dea Freya di origine celtica della quale sono stati trovati simboli in forma di cinghiale durante gli scavi per la costruzione della chiesa del SS. Crocifisso.
Il cinghiale (o maiale) è da sempre un emblema della Dea Madre, in tutte le culture matristiche, sin del neolitico. Il collegamento con la cultura ariana sarebbe confermata anche dalla misteriosa scelta del patrono protettore della città: San Patrizio, il britanno-romano che convertì l’Irlanda al cristianesimo.
Qualche leggenda sulla scelta del patrono.
Narra un vecchia leggenda popolare che i cittadini treiesi non avendo un proprio santo da festeggiare, per conquistarsi i favori di un patrono, decisero di affidarsi alla cabala: misero in un bussolotto tanti bigliettini su cui erano scritti i nomi di tutti i santi cattolici. All’estrazione uscì il nome di San Patrizio, ma il santo così poco popolare e soprattutto di una così lontana cultura non fu proprio gradito, per cui si decise di rifare l’estrazione. Ma il destino volle che uscisse ancora una volta il nome del santo irlandese. “Se Dio vuole così, così sia”.
San Patrizio non è venerato particolarmente in alcuna chiesa locale, anche se una sua statua lignea risulta essere conservata alla periferia del paese, dove c’è la chiesa del Santissimo Crocifisso, una costruzione de primi del ‘900, che presenta nelle sue pareti esterne un’infinità di immagini, sculture ed ex voto provenienti da un preesistente tempio romano dedicato ad Iside.
Paolo D’Arpini
Treia. Programma dei festeggiamenti per San Patrizio dal 17 al 20 marzo 2022
"Il giorno di San Patrizio nei paesi di tradizione celtica si scende in strada a festeggiare con birra vestiti verdi trifogli e cappelli sgargianti. La festa viene celebrata il 17 marzo quale giorno presunto della morte del Santo. Più in generale la festa è vicina all’equinozio di primavera, come se la figura del Santo e la tradizioni druidiche (simboleggiate dal trifoglio) fossero unite. La festa può durare fino a una settimana ed ha come tema unificante il colore verde. In particolare sui vestiti sboccia il trifoglio, emblema della festa. “Shamrock” viene dal gaelico seamrog “giovane trifoglio”. Pianta sacra ai Druidi, simbolo dell’equinozio di primavera, in grado di rivelare gli spiriti malvagi. Tuttavia per i Druidi il suo simbolismo era legato al sacro numero tre, rappresentazione della “Triplice Dea” la Madre nelle sue tre manifestazioni che si riproducono all’infinito in un cerchio continuo. La festa di San Patrizio è un chiaro tentativo di cristianizzare una tradizione irlandese più antica che si celebrava nei pressi dell’equinozio di primavera." (Ferdinando Renzetti)
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