Treia. Palazzo Comunale ripulito dalle impalcature per un nuovo "set" cinematografico
A Treia altra puntata surreale della telenovela social in progress. Siamo in piena atmosfera pre-elettorale ed in attesa del nuovo "ciak si gira" nel borgo più bello d'Italia. Nella primavera del 2024 si vota per il nuovo sindaco e per una nuova amministrazione, ma sotto sotto si sente la spinta della continuità della solita vecchia amministrazione, che sembra aver fagocitato ogni alternativa...
Eppure sento che "qualcosa di nuovo anzi d'antico" (G. Pascoli) dietro le quinte ancora si muove, ed un cospiratore mi sussurra "adesso che non c'è nessuno posso chiedertelo, è vero che l'associazione tal dei tali si è buttata con la lista di tal altro...?"
"Ma no, ognuno tasta il terreno a modo suo con circospezione, si cerca di parlare con tutti per capire chi potrebbe essere in sintonia, ma nessuna scelta è stata fatta...."
Evidentemente la politica amministrativa ancora un po' tira nel paese dove "nella piazza non c'è nessuno", salvo che non sia la sagra della birra od altro. Magar la birra, visto anche l'avvicinarsi di Halloween, in questo momento è la cosa che interessa di più, tutto il resto passa in secondo piano.
Ricordo che quando arrivai a Treia nel 2009 ebbi l'impressione che qui la politica non interessasse nessuno, una cosa vaga e lontana. Adesso invece ho capito che a Treia si lavora sotto traccia, non si sa mai, meglio far finta di niente finché non si profila una vittoria certa (o perlomeno probabile) di una nuova o di una vecchia maggioranza. Ma quest'anno pare che il fermento -non quello della birra ma quello elettorale- sia più effervescente, non come l'acqua frizzante della Casa dell'Acqua che è sempre più sciapita. Quest'anno sento nell'aria un forte risveglio di interesse per la cosa pubblica.
Le ipotesi di liste e di gruppi alternativi appaiono e scompaiono, nel giro di pochi giorni si formano alleanze e si sfaldano, candidati sindaci si mostrano e poi si ritirano, insomma è "teatrino"... allo stesso tempo è "vita sociale" e desiderio di partecipazione.
Anch'io sono stato contagiato e -oltre a pensare ad un programma ecologista e socialmente sano che, come feci in passato, prima o poi vi sottoporrò- vado in giro a sentire l'aria che tira e di tanto in tanto vado ad impicciarmi (a fare intelligence) sui programmi di vari gruppi e possibili liste. Ma non si "vive di solo pane", diceva un tale, bisogna anche capire la "morale" che sta dietro ai programmi. Cercare di intuire se sotto le vesti pulite di certe persone per bene non ci siano corna e zoccoli nascosti...
Poi ci sono i "disfattisti" quelli che -sempre nella piazza in cui non c'è nessuno o al baretto di turno- spettegolano: “è solo un inguacchio di botte e risposte di convenienza, fingono di litigare e poi mangiano assieme… ma chi li vota più questi…? Tutti fintoni..”
E qui son costretto a intervenire spiegando: “Guarda che l’astensionismo avvantaggia solo chi sta già al potere, anche se a votare ci vanno solo poche persone… quelle poche decidono chi andrà al governo… come è successo alle ultime comunali in cui hanno votato la metà degli aventi diritto... eleggendo quindi una amministrazione di "minoranza".
E così mi espongo apertamente contro chi inneggia all’astensione come metodo di “punizione politica”. Le critiche al sistema sono sacrosante e smuovono qualcosa nelle mie budella… lo sdegno è viscerale! Eppure -dato il metodo pseudodemocratico corrente- osservo che l’astensionismo non paga… anzi privilegia il potere consolidato. Questa democrazia prevede che la maggioranza dei votanti elegga chi va al governo, non dice quanti debbono essere i votanti…
Per superare il problema io consiglio di andare a votare per la lista che dimostra maggiore capacità di indipendenza nel gioco delle “controparti”. Chi stando ancora fuori da questo meccanismo promette di “vigilare e contrastare le ingiustizie del potere” merita il nostro voto… Insomma -secondo me- non importa se una lista vince le elezioni, l’importante è non vanificare la possibilità rimasta in nostre mani di poter condizionare il gioco delle finte opposizioni, delle finte alternative, o delle solite maggioranze.
Comunque eccomi qui, c'è un bel sole alto nel cielo, oggi 4 ottobre 2023, giornata di San Francesco.
Paolo D’Arpini
"Ma no, ognuno tasta il terreno a modo suo con circospezione, si cerca di parlare con tutti per capire chi potrebbe essere in sintonia, ma nessuna scelta è stata fatta...."
Evidentemente la politica amministrativa ancora un po' tira nel paese dove "nella piazza non c'è nessuno", salvo che non sia la sagra della birra od altro. Magar la birra, visto anche l'avvicinarsi di Halloween, in questo momento è la cosa che interessa di più, tutto il resto passa in secondo piano.
Ricordo che quando arrivai a Treia nel 2009 ebbi l'impressione che qui la politica non interessasse nessuno, una cosa vaga e lontana. Adesso invece ho capito che a Treia si lavora sotto traccia, non si sa mai, meglio far finta di niente finché non si profila una vittoria certa (o perlomeno probabile) di una nuova o di una vecchia maggioranza. Ma quest'anno pare che il fermento -non quello della birra ma quello elettorale- sia più effervescente, non come l'acqua frizzante della Casa dell'Acqua che è sempre più sciapita. Quest'anno sento nell'aria un forte risveglio di interesse per la cosa pubblica.
Le ipotesi di liste e di gruppi alternativi appaiono e scompaiono, nel giro di pochi giorni si formano alleanze e si sfaldano, candidati sindaci si mostrano e poi si ritirano, insomma è "teatrino"... allo stesso tempo è "vita sociale" e desiderio di partecipazione.
Anch'io sono stato contagiato e -oltre a pensare ad un programma ecologista e socialmente sano che, come feci in passato, prima o poi vi sottoporrò- vado in giro a sentire l'aria che tira e di tanto in tanto vado ad impicciarmi (a fare intelligence) sui programmi di vari gruppi e possibili liste. Ma non si "vive di solo pane", diceva un tale, bisogna anche capire la "morale" che sta dietro ai programmi. Cercare di intuire se sotto le vesti pulite di certe persone per bene non ci siano corna e zoccoli nascosti...
Poi ci sono i "disfattisti" quelli che -sempre nella piazza in cui non c'è nessuno o al baretto di turno- spettegolano: “è solo un inguacchio di botte e risposte di convenienza, fingono di litigare e poi mangiano assieme… ma chi li vota più questi…? Tutti fintoni..”
E qui son costretto a intervenire spiegando: “Guarda che l’astensionismo avvantaggia solo chi sta già al potere, anche se a votare ci vanno solo poche persone… quelle poche decidono chi andrà al governo… come è successo alle ultime comunali in cui hanno votato la metà degli aventi diritto... eleggendo quindi una amministrazione di "minoranza".
E così mi espongo apertamente contro chi inneggia all’astensione come metodo di “punizione politica”. Le critiche al sistema sono sacrosante e smuovono qualcosa nelle mie budella… lo sdegno è viscerale! Eppure -dato il metodo pseudodemocratico corrente- osservo che l’astensionismo non paga… anzi privilegia il potere consolidato. Questa democrazia prevede che la maggioranza dei votanti elegga chi va al governo, non dice quanti debbono essere i votanti…
Per superare il problema io consiglio di andare a votare per la lista che dimostra maggiore capacità di indipendenza nel gioco delle “controparti”. Chi stando ancora fuori da questo meccanismo promette di “vigilare e contrastare le ingiustizie del potere” merita il nostro voto… Insomma -secondo me- non importa se una lista vince le elezioni, l’importante è non vanificare la possibilità rimasta in nostre mani di poter condizionare il gioco delle finte opposizioni, delle finte alternative, o delle solite maggioranze.
Comunque eccomi qui, c'è un bel sole alto nel cielo, oggi 4 ottobre 2023, giornata di San Francesco.
Paolo D’Arpini
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