mercoledì 16 marzo 2022

Treia, dal 17 al 20 marzo 2022, ritorna San Patrizio il verde...

 


La mitologia treiese è ricca di “presenze” che suggeriscono un legame fra Treia e le culture ariane. In primis il nome della città (da un termine indoeuropeo) che suggerisce l’origine da una società matristica (Atreya in sanscrito è il nome della santa madre di Dattatreya il maestro primordiale), forse questa la ragione per cui è ancora vivo il culto per la Madonna Nera (di cui una statua di cedro è conservata nella Chiesa di Santa Chiara).

C’è inoltre il collegamento con la Dea Freya di origine celtica della quale sono stati trovati simboli in forma di cinghiale durante gli scavi per la costruzione della chiesa del SS. Crocifisso.

Il cinghiale (o maiale) è da sempre un emblema della Dea Madre, in tutte le culture matristiche, sin del neolitico. Il collegamento con la cultura ariana sarebbe confermata anche dalla misteriosa scelta del patrono protettore della città: San Patrizio, il britanno-romano che convertì l’Irlanda al cristianesimo.

Qualche leggenda sulla scelta del patrono.

Narra un vecchia leggenda popolare che i cittadini treiesi non avendo un proprio santo da festeggiare, per conquistarsi i favori di un patrono, decisero di affidarsi alla cabala: misero in un bussolotto tanti bigliettini su cui erano scritti i nomi di tutti i santi cattolici. All’estrazione uscì il nome di San Patrizio, ma il santo così poco popolare e soprattutto di una così lontana cultura non fu proprio gradito, per cui si decise di rifare l’estrazione. Ma il destino volle che uscisse ancora una volta il nome del santo irlandese. “Se Dio vuole così, così sia”.

San Patrizio non è venerato particolarmente in alcuna chiesa locale, anche se una sua statua lignea risulta essere conservata alla periferia del paese, dove c’è la chiesa del Santissimo Crocifisso, una costruzione de primi del ‘900, che presenta nelle sue pareti esterne un’infinità di immagini, sculture ed ex voto provenienti da un preesistente tempio romano dedicato ad Iside.

Paolo D’Arpini

L'autore di verde vestito

Treia. Programma dei  festeggiamenti per San Patrizio dal 17 al 20 marzo 2022

Tante le iniziative che tornano in presenza dopo due anni. 
Giovedì 17 la fiera, domenica 20 chiusura col concerto del gruppo Le Nuvole
Tornano i giardini di marzo in piazza della Repubblica a Treia e torna la festa del Patrono San Patrizio in tutto il suo splendore. La piazza della città si rivestirà a festa con le decorazioni floreali.

Venerdì 18 sarà dedicato a ragazzi e bambini con il Treia Comics e la premiazione alle 18 nell’aula multimediale; poi alle 21,15 tutti al teatro comunale per il concerto della Banda musicale Città di Treia.

Sabato 19  la presentazione del romanzo “Antonino da Treja” alle ore 17 nell’aula multimediale, poi alle 21,15 al teatro comunale arrivano Gaia de Laurentis e Ugo Dighero.

Dulcis in fundo, domenica 20 sarà dedicata alla passeggiata nel borgo con la “Camminata di San Patrizio” alle 9. La sera Le Nuvole in concerto.




Integrazione:

"Il giorno di San Patrizio nei paesi di tradizione celtica si scende in strada a festeggiare con birra vestiti verdi trifogli e cappelli sgargianti. La festa viene celebrata il 17 marzo quale giorno presunto della morte del Santo. Più in generale la festa è vicina all’equinozio di primavera, come se la figura del Santo e la tradizioni druidiche (simboleggiate dal trifoglio) fossero unite. La festa può durare fino a una settimana ed ha come tema unificante il colore verde. In particolare sui vestiti sboccia il trifoglio, emblema della festa. “Shamrock” viene dal gaelico seamrog  “giovane trifoglio”. Pianta sacra ai Druidi, simbolo dell’equinozio di primavera, in grado di rivelare gli spiriti malvagi. Tuttavia per i Druidi il suo simbolismo era legato al sacro numero tre, rappresentazione della “Triplice Dea” la Madre nelle sue tre manifestazioni che si riproducono all’infinito in un cerchio continuo. La festa di San Patrizio è un chiaro tentativo di cristianizzare una tradizione irlandese più antica che si celebrava nei pressi dell’equinozio di primavera." (Ferdinando Renzetti)

martedì 1 marzo 2022

Fotovoltaico? Attenti alle trappole...



Per affrontare l'incipiente crisi energetica in un comunicato del Comune di Treia si torna a parlare d'implemento del fotovoltaico.  Nella nota, ripresa da varie testate locali della provincia di Macerata,   si prospetta il possibile ricorso ai pannelli fotovoltaici in ambito agricolo,  la cosa ha messo in allarme diverse realtà di Treia.

Tra gli articoli apparsi -ad esempio- "Vivere Macerata" titola: "Treia punta sul fotovoltaico: si stanno individuando terreni per installare pannelli" e continua: "Potrebbe rappresentare un momento di grande svolta per le zone agricole, dunque per tante realtà e aziende anche di Treia, uno dei bandi in uscita nel mese di marzo, previsti dal Pnrr per i privati..." (Continua: https://www.viveremacerata.it/2022/03/01/treia-punta-sul-fotovoltaico-si-stanno-individuando-terreni-per-installare-pannelli/2100111576/)

Le notizie  apparse sul social FB, lasciano adito a dubbi ed  hanno messo in fibrillazione diversi cittadini e comitati  di Treia che paventano un incremento nell'installazione di pannelli  sui terreni agricoli.

Il Comitato Nosolareselvaggio  ha scritto: "Ripartirà l'impegno di questo Comitato per evitare assolutamente il consumo di suolo e speculazioni e scempio del paesaggio. A Treia il paesaggio è già fortemente compromesso dai pannelli solari a terra. Diciamo sì sui tetti, ma solo sui tetti.  L'aspetto in cui si parla  di "individuazione dei terreni"  è un elemento che va subito chiarito dall'Amministrazione..."

Massimo Medei così si è espresso: "Il 40% degli impianti a terra esistenti in tutta la provincia di Macerata sono concentrati a Treia.  Qualcuno dovrebbe spiegarmi il perché. Già è stato rovinato abbastanza il territorio treiese, e l'amministrazione dovrebbe controllare meglio le opere di mitigazione fatte visto che in alcuni casi a distanza di anni risultano quasi inesistenti..."

Ed il sindaco  di Treia, Franco Capponi, precisa: "L’articolo in questione  ha il titolo fuorviante... Il progetto  governativo prevede 1,5 miliardi d’investimenti dal Pnrr per installare pannelli su stalle e capannoni. Un’opportunità di risparmio per le aziende..."  Nel contempo il sindaco  annuncia  un piano per superare i regolamenti regionali.  "Ora con il regolamento regionale in vigore gli impianti si possono fare quasi dappertutto. Dopo questo piano le aree libere e opportunamente regolamentate in fatto di mitigazioni saranno davvero poche  a basso impatto paesistico! Ci sono nella nostra realtà delle zone in cui i pannelli fotovoltaici sarebbero meno impattanti e lì l’installazione potrebbe essere utilizzata con le dovute mitigazioni. Treia è la prima nella regione Marche a muoversi in questa direzione con un progetto del genere e intende superare con un puntuale approfondimento i regolamenti regionali che oggi consentono di installare il fotovoltaico anche su aree ad alto valore paesaggistico”.

Una voce critica, in risposta al sindaco di Treia,  si leva dal gruppo Treia News, in cui Antonio Cristofanelli Broglio scrive: "Complimenti! L’amministrazione, forse,  in cuor suo non ha mai abbandonato il progetto deturpante del nostro paesaggio rurale. Secondo l'amministrazione guidata da Franco Capponi  le  limitazioni legislative,  di carattere paesaggistico, possono essere superate con l’escamotage dei "pannelli resi invisibili" e lo spauracchio del rimanere senza “luce”.  

Il parere dello scrivente è quello che il problema energetico si risolve essenzialmente con la diminuzione del consumo. Il sistema della produzione elettrica a mezzo pannelli fotovoltaici è l'immagazzinamento della corrente prodotta, attraverso idonei accomulatori,  che al momento attuale non è possibile. Per cui il sovrappiù energetico, non collegato direttamente alla rete,  va disperso. Inoltre resta sempre il problema dello smaltimento delle "carcasse" dei pannelli esauriti che comporta inquinamento ed  un alto costo energetico aggiuntivo. Ovviamente  sarebbe anche peggio con il paventato ritorno al nucleare o ad altri sistemi altamente impattanti.  Sarà tempo che l'uomo re-impari a vivere senza inutili luminarie e marchingegni tecnologici. Serve una società ecologicamente matura (non per finta).

Paolo D'Arpini