domenica 3 luglio 2022

Treia. Dolores Prato ancora non è stata "riconosciuta"...?

Chi è Dolores Prato?

Tornato a Treia dopo un periodo trascorso in Emilia ho avuto la sorpresa di trovare, sul numero di Aprile 2022 de La Rucola, un articolo relativo  alle pubblicazioni di Dolores Prato, contenenti imprecisioni  riguardo alle immagini di copertina. Nel libro "Giù la piazza non c'è nessuno"  l'immagine riprodotta non è di Dolores Prato bensì di una collegiale sua collega  alle Visitandine. La vera immagine di Dolores adulta è questa: 


La storia di Dolores Prato, narra di  un'infanzia infelice, nata a Roma come figlia illegittima fu spedita a Treia dalla madre presso un lontano parente,  anch'egli non del luogo, che svolgeva la funzione di  semplice prete in città, e che viveva con la sorella con mansioni di Perpetua. Fu questa donna che funse da "madre adottiva" di Dolores bambina. Nel suo libro di memorie infantili a  Treia,  scritto a pizzini da Dolores in tarda età, quando  già da parecchi anni era tornata a vivere a Roma, sono descritte tutte le sue vicissitudini e le difficoltà della convivenza in una comunità  in cui non si sentiva pienamente accolta. 

Malgrado ciò scrisse parole di apprezzamento per la bellezza del luogo e per alcune persone semplici che dimostrarono nei suoi confronti affetto e comprensione. Raggiunta la maggiore età,  Dolores partì da Treia e non volle mai più farci ritorno,  preferendo stabilirsi nella sua città natale. Solo dopo la sua morte e la pubblicazione del  "romanzo"   ambientato a Treia, l'allora amministrazione comunale chiese ed ottenne la traslazione della salma da Roma  che ora riposa in una bella tomba nel cimitero di Treia. 

La lettura del suo libro "Giù la piazza non c'è nessuno" è stata per me fonte d'ispirazione ed esempio di un rapporto sofferto che forse non ha ancora trovato una "definizione", visti anche i risultati evidenziati nell'articolo de La Rucola.  La memoria di Dolores Prato ancora vaga imprecisa sul cielo di Treia. 

Paolo D'Arpini 






Intervento di Edi Castellani da Facebook:

 Condivido e ringrazio per l'articolo La Rucola, un gesto di amore verso Dolores. Dato il dibattito mi sono sentita chiamata in causa, per approfondire parte dei fatti a riguardo. La realtà francese che ha inserito in copertina la foto di Dolores bambina in realtà ha chiesto correttamente con rispetto sia per la città che ne detiene i diritti sia per la scrittrice stessa al comune. La scelta della foto da inviare per la copertina è dovuta alla scelta dell'assessore alla cultura della Città di Treia, ruolo che mi onoravo di ricoprire dal 2014 al 2018. Ho sempre sostenuto che i lavori su Dolores Prato e sopratutto i suoi scritti, dovessero avere rispetto per la scrittrice, criticando fin da subito la scelta della casa editrice che aveva proposto al tempo dell'uscita del romanzo integrale, l'inserimento in copertina della foto di una donna che non era Dolores e che a mio avviso lasciava (e lo fa ancora oggi) credere a molti che sia lei, tanto che è la prima cosa che dico nei percorsi culturali o didattici a lei dedicati, sottolineando bene e subito, che quella nella foto non è lei, quasi tutti rimangono perplessi della scelta! Avendo avuto l'occasione di scegliere la foto per la copertina della versione francese, non ho dubitato neanche un istante a dire di non ripetere l'errore dell'edizione italiana! Non so a quel tempo con chi si è confrontata la casa editrice italiana, chi fosse l'assessore alla cultura e sinceramente non comprendo chi ha deciso di inserire la Piazza di Macerata piuttosto che quella di Treia, nella versione Olandese! Naturalmente non condivido la scelta e spero anche che per la versione in inglese che uscirà fra qualche tempo in America, chi ha potere decisionale si opponga per rispetto di Dolores e della sua terra del cuore del sogno...
P.S. a mio avviso unica immagine che si potrebbe mettere in riferimento ad una Città in un libro di Dolores sarebbe Roma, dove è nata e dove è morta. Sono solo queste le sue Città , quelle che lei stessa ha indicato attraverso le sue parole. Dato che ci sono aggiungo un informazione che per mancanza di onestà intellettuale qualcuno ha sorvolato, il Centro Studi Dolores Prato, malgrado il Sisma, è stato organizzato ed inaugurato nel 2017 sempre dallo stesso Assessore alla cultura che riallacciando i rapporti (compromessi nella precedente amministrazione...) con Ines Ferri e Filippo Ferrari, cogliendo il loro desiderio da tempo fermo... propose e portò avanti il progetto, iniziato (con raccolta di materiali fermi in un magazzino da anni) mai concluso in precedenza. Qualcosa per Dolores è stato fatto da molti... come sempre si ricordano solo i pochi....
😉...ma l'importante rimane averlo fatto...

Treia. Edi Castellani e Paolo D'Arpini, in tempi migliori