- "Che abbiate sempre storie da raccontare, cose da comprendere e la forza per dipingere un mondo che è già migliore. Condividendo bellezza.!."-
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Ed è proprio del signor Nazareno Crispiani che vorrei oggi parlarvi. Egli vive a Treia da tanti anni, avendo sposato una donna del posto, ma è nativo di Macerata. Per hobby è fotografo artistico e storico membro del Fotocineclub Il Mulino. Con noi ha avuto rapporti sin dall’8 dicembre 2010, ma a quel tempo l’evento non aveva ancora assunto il nome di Fierucola, era una giornata d’inizio dei festeggiamenti solstiziali che veniva dedicata alla memoria matristica ed alla tradizione contadina, in quell’occasione egli aveva contribuito ad arricchire la manifestazione con le sue foto storiche di Treia, esposte nella Sala Consiliare del Comune, ed anche contenute nel libro presentato quel giorno “La Figlia del Sarto” di Lucilla Pavoni. Il tutto arricchito da una esposizione di prodotti bioregionali, da opere d'arte di Domenico Fratini e da una suonata con l'organetto di Luciano Carletti, ecc. Insomma quell'evento fu una sorta di prima edizione della Fierucola delle eccellenze bioregionali.
Da allora abbiamo sempre collaborato con Nazareno in varie forme e durante la Fierucola di quest’anno egli presenterà i suoi mini presepi realizzati con materiale riciclato. La prima volta li ammirai mentre salivo in piazza, appunto nel 2010, e notai qualcosa di nuovo nella vetrina di Nazareno, che si trova in Via Lanzi. In bella mostra c’erano esposte tante simpatiche miniature lignee… Mi fermai ad osservare incuriosito e Nazareno, colto il mio interesse, si affacciò alla porta invitandomi ad entrare… Una volta dentro il negozio/studio mi mostrò le sue opere, in sintonia con l’avvicinarsi del Natale… Lì sul bancone c’era una moltitudine di piccole scenografie in miniatura, risultato di un bricolage sapiente e fantasioso.
“Faccio tutto a mano usando vari materiali riciclati -spiegava orgogliosamente – tutte sostanze naturali per dare più significato e verità alla Natività”. E sventolando alcuni ramoscelli di oleandro continuava a declamare (il suo parlare quasi una poesia..) “ecco queste sono palme….. e vedi l’acqua di questi stagni? E’ fatta con i sali antiumidità recuperati dalle confezioni per macchine fotografiche, la sabbia del deserto di Galilea è quella del nostro mare e le rocce sono i sassi di Porto Recanati… Ho raccolto questi fili d’erba secchi, queste piantine grasse sono ancora vive, un po’ di muschio, qualche pezzetto di latta per gli attrezzi… insomma ho composto questi mini-presepi usando tutti materiali di recupero…, ti piacciono?”
Ed illustrando il processo di lavorazione continuava ad esibire varie sculturine ed oggettini prendendoli da sopra il bancone e mostrandomi anche gli incompiuti a cui stava ancora lavorando…
Ma anche quest’anno potremo godere della sua fantasia creativa, infatti Nazareno Crispiani allestirà un suo banchetto di mini presepi proprio davanti alla sua porta di casa che si trova sotto al Mercato Coperto di Treia. Le sue opere minuziose vi aspettano alla Fierucola delle Eccellenze Bioregionali dell’8 dicembre 2025…
Paolo D’Arpini - Comitato per Treia Comunità Ideale

Quello dell'8 dicembre è ormai diventato, da diversi anni, un appuntamento importante per la comunità treiese ed aree limitrofe.
La Fierucola delle Eccellenze Bioregionali è una sorta di esposizione campionaria, il cui scopo è di rinsaldare i rapporti sociali, promuovendo il lavoro creativo, artistico, ecologico ed incentivando il senso della collaborazione e solidarietà comunitaria.
Stamattina, 9 agosto 2025, colazione alle Delizie del Forno, mentre eravamo al banco in attesa del nostro turno, è sopraggiunta Rita, una comune amica di Treia. Subito ci ha raccontato della sua esperienza con la luna piena.
Recentemente una ricercatrice storica (alternativa) di Macerata ha avanzato l'ipotesi che Troia non fosse stata in Cappadocia bensì qui nel Piceno, a Treia. L'Iliade narra che Troia fu distrutta con un inganno, i greci finsero di partire, sconfitti, ma lasciarono sulla spiaggia un enorme cavallo meccanico in omaggio alle divinità che avevano aiutato i troiani, tra cui Afrodite, Aurora, Xanto ed Apollo.
Il saggio Laocoonte mise in guardia i troiani dalla falsità del dono lasciato dai greci, con la famosa frase: "Timeo Danaos et dona ferentes!" ma i troiani, tronfi per la presunta vittoria, non si lasciarono dissuadere e trasportarono in città il cavallo di legno lasciato dai greci e indissero grandi festeggiamenti, con birra a fiumi e clamori notturni. Sappiamo poi come andò a finire...
Nella Troia picena omologata, ovvero Treia, è andata in scena una replica della sceneggiata storica. La notte tra il 12 ed il 13 luglio 2025, fiumi di birra scorrevano nel centro storico. Davanti alla Chiesa di San Filippo ed alla Cattedrale si compiva un rito pagano con torme orgiastiche che andavano da una postazione all'altra, al suono di trombe e tamburi e grida di trionfo. L'eccitazione è stata talmente forte che verso l'aurora alcuni scalmanati ubriachi si sono azzuffati in piazza. Sono dovuti intervenire i Carabinieri di Macerata per sedare la rissa, in cui erano coinvolti diversi giovani sù di giri.
Il Centro Studi Storici Maceratesi organizza per Giovedì 15 maggio 2025, alle ore 16:30, nella Sala Castigioni della Biblioteca Mozzi-Borgetti di Macerata, una conferenza tenuta da Simone Settembri dal titolo “De insigniis et armis. Gli stemmi e le imprese nella Sala di Costantino in Vaticano”.
Simone Settembri, di Mogliano, restauratore ai Musei Vaticani nel settore dipinti, dal 2015 è stato membro dell’équipe di restauro della Sala di Costantino dipinta da Raffaello Sanzio e dai suoi allievi. Ha anche preso parte ad attività di restauro con l’Opificio delle pietre dure di Firenze, sugli affreschi di Palazzo Pitti, è intervenuto sul restauro del cubicolo di Gaio nelle Catacombe di San Callisto a Roma, su affreschi del III secolo, per la Pontificia Commissione d’Archeologia Sacra del Vaticano, ha restaurato importanti opere d’arte nelle Marche, in Italia e anche all’estero. Dal 2019 è direttore tecnico della Nova Arte, azienda impegnata nel restauro di opere d’arte in Europa.
Nella conferenza Simone Settembri racconterà della sua straordinaria esperienza, non solo lavorativa, come restauratore di una delle più importanti opere artistiche realizzata dal grande pittore marchigiano. Dopo dieci anni di lavoro, la più grande delle cosiddette Stanze di Raffaello in Vaticano, è tornata a risplendere grazie ad un restauro conservativo che tra l’altro ha rivelato tecniche pittoriche finora non conosciute e nuovi dettagli riguardanti l’opera decorativa murale che è stata l’ultima di Raffaello e dei suoi collaboratori. Simone Settembri, lavorando a quei restauri, ha avuto modo di studiare gli stemmi e le imprese dipinte nelle decorazioni dell’ambiente (da cui il titolo della conferenza: “De insigniis et armis”), con lo scopo di datare con più correttezza le fasi di esecuzione e dei successivi restauri e di stabilire con maggior precisione i committenti dell’importante opera.
Prima di Simone Settembri altri marchigiani hanno svolto interventi di restauro conservativo sugli affreschi di Raffaello nella grande Sala di Costantino. Il primo nel 1702 da parte del pittore ritrattista e restauratore Carlo Maratta di Camerano. Il secondo, agli inizi del Novecento, ad opera di Biagio Biagetti di Porto Recanati, che fu anche direttore dei Musei Vaticani. Simone Settembri parlerà dello svolgimento dei lavori, presenterà immagini inedite straordinarie, riferirà aneddoti e renderà note interessanti scoperte riguardanti l’iconografia dell’opera.
La conferenza è la prima sull’argomento che si tiene qui nelle Marche, sia rispetto al Vaticano che in Italia. Il programma dell’incontro prevede una introduzione da parte del prof. Alberto Meriggi, presidente del Centro Studi Storici Maceratesi, la conferenza di Simone Settembri, un momento di dibattito con il pubblico.
Prof. Alberto Meriggi, presidente del Centro Studi Storici Maceratesi
La Proloco di Treia ripropone la Magnalonga del Primo Maggio, una lunga camminata naturalistica intervallata da soste culinarie e musicali, Si parte alle ore 10 dal Centro Storico, appuntamento in Piazza Arcangeli davanti al Teatro. Al termine della passeggiata si terrà il consueto Concerto del Primo Maggio.
La celebrazione del Primo Maggio, in tempi recenti dedicata ai lavoratori, nell'antichità era dedicata alla Dea Beltane, la festa della Luce splendente dei Celti (festeggiata fra la fine di aprile ed i primi di maggio). Corrispondeva al Calendimaggio, ovvero il periodo situato fra l’equinozio di primavera ed il solstizio estivo.
In questi giorni nell’antica Roma si celebravano le festività di transizione stagionale, dedicate alla Dea Flora, la Dea tutelare di Roma preposta alla crescita della vegetazione, che iniziavano dal 28 aprile e continuavano fino ai primi di maggio. In quei giorni si tenevano i riti Compitalia, la festa dei Lari delle strade, in cui si offrivano sacrifici nei crocicchi (competa) dove le strade si incrociano (competunt), da qui Compitalia.
Maggio è anche il mese dedicato tradizionalmente alla Grande Madre Maya, ai matrimoni, alla fioritura ed alla bellezza della natura.
"Seduto in silenzio, senza far nulla, la primavera arriva e l’erba cresce da sola". (Basho - maestro zen)