martedì 30 agosto 2016

Treia. Il nostro concittadino Antonio Pettinari riconfermato alla carica di Presidente della Provincia di Macerata


Risultati immagini per treia Antonio Pettinari

Ho scritto ad Antonio Pettinari per congratularmi con lui per l'avvenuta riconferma alla carica di Presidente della Provincia di Macerata. 

Ho voluto compiere questo gesto di cortesia non soltanto perché siamo concittadini, entrambi abitanti di Treia, ma perché avevo già votato per lui alle precedenti elezioni amministrative e non mi sono pentito, anzi ho trovato che egli durante il suo mandato abbia svolto un buon lavoro e che quindi meritava di essere riconfermato. 

Mi è piaciuta poi una sua dichiarazione: “Il nostro Ente si chiama Provincia di Macerata e solo se verranno approvate le modifiche costituzionali volute dal governo Renzi si chiamerà “Area vasta”. Certo noi maceratesi, del capoluogo e dei paesi limitrofi ci riconosciamo nella nostra Provincia e non in una generica “Area vasta”, ed avrei preferito che la rielezione di Pettinari fosse avvenuta nei modi della Democrazia diretta, attraverso il voto popolare, e non attraverso la “democrazia indiretta” ai punti. Ma dobbiamo accontentarci -per ora- almeno di aver visto riconfermato il risultato della volontà popolare precedentemente espressa. 

Pessima figura in questa competizione ha fatto la direzione del PD regionale e provinciale che aveva indicato un candidato altro, una certa Formica, in alternativa ad Antonio Pettinari (nel 2011 appoggiato dallo stesso PD, in competizione con l'allora presidente defenestrato Franco Capponi). Forse il PD pensava di avere tutti gli assi nella manica, avendo al governo un suo esponente, il rottamatore Renzi, alla Regione Marche il Governatore, prof. Ceriscioli, e quindi voleva piazzare anche in Provincia una sua pedina, controllata direttamente dal direttorio al potere... ma talvolta, come dice il proverbio, le ciambelle non riescono con il buco... e così è stato!   

Paolo D'Arpini


1 commento:


  1. Commento di Paola Valenti (da FB):

    “La trasformazione in ente di area vasta ha privato i cittadini della possibilità di eleggere i rappresentanti dei loro territori. Questo è indubbiamente una restrizione degli spazi di democrazia. I comuni hanno bisogno di un ente intermedio perché esistono funzioni amministrative per loro natura sovra-comunale. Sulle province si e' consumato il primo esperimento renziano che anticipa e prefigura lo svuotamento di democrazia del. parlamento non solo per l'abolizione del senato (eletto indirettamente) ma per la sempre maggiore irrilevanza della stessa Camera dei deputati. E ricordiamo che questi sono i luoghi della rappresentanza e della dialettica tra maggioranza e minoranza. Del resto ad oggi il governo ha messo la fiducia su tutti i provvedimenti... la normazione è fatta da decreti del governo non da leggi del parlamento. Oltretutto sulla dimensione provinciale si modellano da più di un secolo gli uffici statali: vigili del fuoco, questure, comandi di polizia. Abolire le province significa smantellare anche questi servizi come sta accadendo con le camere di commercio. I territori specie quelli montani diventeranno sempre più marginali dimenticati e indifesi. Quindi attenzione al disegno che c'è dietro... dopo non si torna indietro...”

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.