Tutte le strade portano a Roma... o forse il contrario? Forse tutte le strada partono da Roma e vanno altrove... magari a Treia, dico io.
E lo dico a ragion veduta, infatti pur essendo nato a Roma ecco che il destino mi ha fatto lasciare irrimediabilmente la patria avita per farmi arrivare in quel territorio che un tempo fu Stato della Chiesa. Nelle Marche....
Però non dimentico le origini.. e anche quest'anno festeggerò il Natale di Roma, il più semplicemente possibile, nella città di Treia, che la mia compagna Caterina Regazzi mi ha fatto conoscere, anche lei come me nata a Roma e da essa fuggita alla ricerca di...
una Comunità Ideale!
Lo storico latino Varrone riporta la nascita di Roma al 21 aprile del 753 a.C. ma siccome la giornata fu macchiata da un fratricidio, Romolo uccise Remo, o forse per ragioni legate alla qualità del tempo, questo giorno era considerato nell’antico calendario romano “nefasto puro”. Ciò non ostante il 21 aprile da tempo immemorabile era festeggiato con le cerimonie dette “Palilia”, le feste dedicate a Pales antica dea italica protettrice dei pascoli, importanti per l’economia agricola pastorale, in quel giorno la campagna romana veniva benedetta con le ceneri provenienti da un fuoco di paglia per purificare le messi e gli armenti. Mi sembra che questo rito valga la pena di essere ricordato, anche per riportare l’attenzione ai bisogni primari dell’uomo e sul come soddisfarli in modo naturale. Per questa ragione sarei felice se questo Natale di Roma fosse onorato in modo allargato –diffuso, come si dice oggi- in tutto il territorio che un tempo fu romano, senza delineare uno specifico areale ma lasciando alla fantasia di ogni abitante il compito di come e dove svolgere la funzione sacrale commemorativa, dimenticando il fratricidio legato al senso del possesso e del potere e ricordando invece la sacralità dei luoghi che contribuirono al sostentamento dei romani. Ritorniamo al grande magma della vita in cui ogni luogo è sacro e rappresentativo della Terra. Roma sorse con un messaggio di superamento delle etnie e delle appartenenze, riportiamo l’attenzione al calderone magico dei primordi, che è la Terra stessa – come dice Marina Canino, ricercatrice delle origini della romanità – in cui ritrovarsi vivi nella circolazione delle cose e delle persone, un fluire che porta ricchezza, e non nella distribuzione schematica e programmatica di un sistema politico-economico-religioso mal sopportato da tutti, ma in silenzio….
Alla ricerca di un “nuovo respiro” e di "un’altra dignità umana” ci incontriamo a Treia il tardo pomeriggio del 21 aprile 2017 nei giardini di San Marco davanti all'obelisco per meditare sul nostro presente di romani senza radici....
Paolo D'Arpini
Info e prenotazioni: Tel. 0733/216293
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