venerdì 10 novembre 2017

Macerata. Crescere in maturità e tenerezza, si può...


La crescita in tenerezza ed in maturità sono i veri segni del successo verso l’umanità e la creazione tutta. Il grande errore di ogni etica è stato quello di immaginarsi di avere a che fare con i soli rapporti fra uomo ed uomo. Invece il vero problema riguarda la sua attitudine verso il mondo, verso tutta la vita che entra nel rapporto d’azione.
Un uomo è morale soltanto quando considera la vita nel suo insieme, quella delle piante e animali come quella dei suoi simili, e quando su dedica ad aiutare disinteressatamente ogni altra vita che ha bisogno.
Soltanto l’etica universale che sente la vicinanza di tutto ciò che vive, in una sfera sempre più ampia, soltanto quell’etica è fondata sul ‘pensiero’. L’etica del rapporto fra uomo ed uomo non è in verità un qualcosa a parte, è solo un rapporto particolare che deriva dall’universale.
L’etica del rispetto per la vita comprende quindi tutto ciò che può essere rappresentato come amore, devozione e comprensione. Nella gioia, nella sofferenza e nella fatica.
In un giorno a venire tutte le forze della natura si uniranno intelligentemente per raggiungere lo scopo finale, senza diffidenza, né ostilità reciproca, ma nel riconoscimento universale della fratellanza, di cui tutti facciamo parte essendo figli dello stesso padre.
Cerchiamo allora ognuno nella nostra piccola cerchia di attività di preparare e prepararci a questa era di pace e di amore. Sia questo il desiderio ardente, il sogno di tutti gli uomini riflessivi e sinceri.
Possiamo ben fare un piccolo sacrificio per avvicinare l’umanità verso un glorioso avvenire. Purifichiamo i nostri pensieri e le nostre azioni assieme al nostro alimento.
Con l’esempio e la parola facciamo tutto quello che dipende da noi per diffondere l’evangelo di compassione e di amore, per far cessare il regime della brutalità e per affrettare l’avvento del grande regno di giustizia nel quale la volontà del padre nostro sarà fatta nella terra come in cielo.
Settembre 1992: Aldo D’Arpini – Alfa Zeta
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Una considerazione aggiunta:
Lo scritto soprastante fa parte di una raccolta di racconti, considerazioni, poesie etc. di mio padre: Aldo D’Arpini. Poco dopo la sua morte avendo “ereditato” la cassetta contenente i suoi scritti, lo inviai a mo’ di “ad memoriam” alla rivista Alfa Zeta, di matrice cristiana, che lo pubblicò. Sì perché mio padre gli ultimi anni della sua vita si scoprì universalista “cristiano”.
Egli inoltre divenne vegetariano, per conto suo senza che nessuno glielo consigliasse. Abitò per parecchi anni a Macerata dove aveva gestito un albergo prima di andare definitivamente in pensione. E lì nel capoluogo lasciò il corpo che è oggi sepolto nel cimitero comunale.
Quindi -in un certo senso- sono un po’ anch’io maceratese. Ed è bene che sia venuto a Treia, ormai in età avanzata, così potrò forse anch’io lasciare il corpo qui nelle Marche. Evidentemente questo fa parte del nostro destino di famiglia, evidentemente dal punto di vista karmico qui c’è una nostra radice. Però oggi non voglio dilungarmi su questo tema… Vorrei solo confermare il detto “buon sangue non mente” e che non c’è bisogno di andare in giro a far proselitismo. L’evoluzione quando il momento è giunto ci fa compiere i passi necessari alla nostra crescita. Perciò, pur mantenendo in vita una delle associazioni vegetariane storiche d’Italia, Il Circolo vegetariano VV.TT., difficilmente faccio opera di apostolato. Mi limito a raccontare la mia esperienza e se qualcuno sente una risonanza, buon per lui!
Paolo D’Arpini

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