mercoledì 28 dicembre 2016

Devolviamo i soldi dei botti di capodanno ai terremotati - ‘A Capodanno accendi il tuo cuore, non spegnere la vita’.


Immagine incorporata 1

Ogni anno sono sempre di più i sindaci delle città che cercano di
contrastare i botti di capodanno, con apposite ordinanze che
bandiscono questa pericolosa usanza per privilegiare la sicurezza
della città e dare un chiaro segnale di attenzione verso il mondo
degli animali.

Nelle ordinanze si vieta “l’accensione ed i lanci di fuochi
d’artificio, lo sparo di petardi, lo scoppio di mortaretti, razzi ed
altri artifici pirotecnici in tutte le vie, piazze o aree pubbliche
dove transitano o siano presenti delle persone” in considerazione
degli “oggettivi pericoli per le persone, dei rumori molesti causa di
disagio e oggetto di lamentele da parte di molti cittadini e del fatto
che botti, petardi e fuochi sono causa di stress, morte, ferimenti e
traumi per animali domestici  e selvatici ed uccelli”

Ora tocca ai sindaci della provincia di Macerata (Treia in primis) –
dare un segno di civiltà! Un numero sempre crescente di persone ci
segnala ogni anno i gravi disagi e le sofferenze patite dai loro
animali, che al rumore dei fuochi di capodanno impazziscono e corrono
il rischio di subire gravi conseguenze. Ma indipendentemente da quel che stabiliscono le amministrazioni locali cominciamo da noi stessi a prendere coscienza del "male" dei botti di capodanno. Rinunciamo a questo inutile e rumoroso e dannoso spettacolo.

Ma sebbene in molti oramai sanno che l’esplosione dei botti produce
effetti collaterali agli animali, e anche agli umani, tuttavia in
pochi vogliono rinunciare a questa biasimevole tradizione. 


Ma c’è dell’altro che in tanti ancora ignorano: la quantità di veleni diffusi nell’aria dall’esplosione di fuochi è particolarmente nociva, contenendo valori non trascurabili di potassio, stronzio, bario, magnesio, alluminio, zolfo, titanio, manganese, rame, cromo e piombo.

Alcuni studi provano come la notte di capodanno si registri un
inquinamento dell’aria, con particolare riferimento alle polveri
sottili, superiore a quello dell’attività di un anno di numerosi
inceneritori! Il danno è amplificato proprio dalla simultaneità
dell’evento, quando l’intero territorio è “bersagliato” da esplosioni
pirotecniche. Ci sono tradizioni che è giusto conservare, altre sulle
quali è preferibile far cadere l’oblio. Sappiamo che serve coraggio,
ma bisogna iniziare a dare l’esempio. Proviamo a sostituire i botti
con delle più poetiche e pacifiche lanterne a cui affidare i propri
desideri e gli auspici per l’anno che sta per cominciare e, magari,
devolviamo in beneficenza alle vittime del sisma i soldi risparmiati.

Paolo D'Arpini
Immagine incorporata 2

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.