Foto di Gustavo Piccinini
10 giugno 2018, finalmente a Treia splende il sole... Dopo giorni e giorni di pioggerelle e acquazzoni "autunnali" si scorge uno spiraglio di primavera. A dire il vero tra pochi giorni inizierà l'estate ma il "bel tempo" che tutti desiderano stenta ad arrivare. Siamo ancora in mezzo al guado! E l'ho capito anche dalle notizie apparse sui giornali locali, che lasciano spazio alla speranza ma anche alla recriminazione.
Su il Resto del Carlino di Macerata appare una "intervista della domenica" a tutta pagina, con foto a colori di Maria Giovanna Varagona, treiese per scelta, fondatrice del Museo della Tela, una sorta di laboratorio della memoria sulla lavorazione di tessuti realizzati con telai a mano e semi-meccanizzati. Il laboratorio produce una varietà di stoffe adatte a rinverdire i fasti della raffinata eleganza marchigiana. Quindi una buona notizia.
Affiancata da altra buona notizia di carattere industriale: "La SIRA di Treia, da poco riaperta, ha già venduto 3000 cucine", il che significa che la nostra città, anche dal punto di vista del lavoro industriale, si sta riprendendo. Bene!
Su il Corriere Adriatico, invece, appare un altro genere di notizie. Su una pagina compare un'intervista con il sindaco Franco Capponi riguardante "la sottostimata valutazione dei danni sismici, da parte degli enti superiori, e conseguenti intralci e difficoltà per la ricostruzione". Non ho letto l'intero articolo, essenzialmente di carattere tecnico, anche perché attratto da quello sottostante, di carattere politico, in cui la lista Uniti per Treia, ritorna sul discorso della "sospensione dovuta per legge" del sindaco Franco Capponi, in seguito alla condanna per peculato (e conseguente suo allontanamento dai pubblici uffici) recentemente inflittagli dal tribunale di Ancona per la vicenda "spese pazze" di quando ricopriva la carica di consigliere alla Regione Marche ( e di cui è stato abbondantemente parlato in altre sedi e quindi tralascio i particolari). Nell'articolo suddetto il consigliere di minoranza Andrea Mozzoni chiede a Franco Capponi di mostrare "dignità" dimettendosi dalla carica, prima che arrivi la sospensione da parte della Prefettura.
Non entro in merito alle considerazioni di Andrea Mozzoni, sicuramente dettate da un senso di legalità e convenienza politica, l'unico mio dubbio riguarda la situazione che si verrebbe a creare con le dimissioni del sindaco che, come avvenne nel precedente caso di Santalucia, porterebbe al commissariamento del comune. Non so se questo sarebbe meglio o peggio, però come detto ho qualche dubbio in proposito, preferirei -dal mio punto di vista personale- che, se così impone la legge, il sindaco venisse rimosso d'ufficio, lasciando però in piedi l'amministrazione (escludendovi la presenza in alcuna forma di Capponi) sino alla sua naturale scadenza della primavera 2019.
Mi rendo conto che qui a Treia la situazione, anche dovuta a fatti nazionali ed internazionali, che hanno creato parecchie divisioni all'interno della comunità umana, rispecchia lo stato di tensione ed incertezza generale sul futuro. Per altro reazioni alla "Traini" (lo sparatore di Macerata) non sono auspicabili quindi cerchiamo di mantenere un "aplomb" ed una leggerezza nei nostri giudizi.
La verità non è mai univoca, c'è sempre da considerare -in un senso o nell'altro- anche "l'altra faccia della luna", come spesso si scriveva nei manifesti alternativi di quando abitavo a Calcata.
Ma ora abito a Treia, quindi mi interesso di Treia, mi scusino perciò i miei critici, se mi permetto di "metter becco in faccende che non mi riguardano". In verità mi riguardano, poiché anch'io sono cittadino treiese e credo di avere diritto alla parola e ad un mio pensiero, "alternativo" che sia.
A questo proposito vorrei inserire un commento riguardante la manifestazione musicale che si è svolta sabato 9 giugno u.s., in cui si è tenuto a Treia un concerto di "scambio culturale" della banda di Anticoli Corrado, su invito della nostra banda, presieduta da Paolo Damiani, e del prof. Alberto Meriggi, cittadino onorario di Anticoli. Il teatro comunale non era pienissimo perciò l'atmosfera vissuta è stata più intima e forse persino più gradevole. L'attenzione non era fissata sul glamour ma sull'ascolto.
Come ho riferito all'amico Gianni Baccifava: "E' stato commovente, sì, la musica dal vivo eseguita da persone dedite alla causa, semplici e modeste, ha toccato il cuore di molti. La musica dovrebbe essere così: un modo per unire gli animi".
Per questa ragione un po' mi spiace che la nostra banda non sia tenuta in piena considerazione qui a Treia. Durante le feste "ufficiali" spesso si preferisce "assumere" gruppetti rocchettari rumorosi e musicalmente poveri… che hanno l'unica abilità di emettere suoni cacofonici con gli altoparlanti a tutto volume. E questo vuole essere un altro invito alla "moderazione" anche in senso musicale...
Cordialmente, Paolo D'Arpini
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