venerdì 21 settembre 2018

Treia. Anche il cimitero è un luogo da rendere "abitabile"



Quando sono a Treia, da qualche tempo, non uso più volentieri l'auto. La discesa di Via Mazzini dopo casa mia si è fatta difficoltosa, a causa di diverse travi che sono state messe di rinforzo ad un bel palazzo evidentemente diventato un po' pericolante dopo il terremoto e che hanno ristretto il già modesto passaggio. Inoltre, nonostante il centro storico si sia sempre più spopolato, i posti auto a disposizione nella piazzetta del palazzo vescovile, prima di casa mia, tanto che quando arrivo e trovo un bel posto mi viene da lanciare un "evviva!".


Ma poi la voglia di spostarla è sempre di meno. In effetti ogni tanto mi viene voglia di andare in qualche posto, ma dove si deve andare quando il posto più interessante dove andare è sempre il proprio Sé?

Ma, già da mercoledì scorso avevo pensato di andare al mare, a Porto Recanati, proprio oggi: 21 settembre 2018. Avevo guardato sul Il Meteo.it che diceva che oggi ci sarebbe stato sereno tutto il giorno (a Porto Recanati).

Stamattina, al risveglio, mi sono ricordata di questo proposito, senza tanto entusiasmo. Sapevo di dover andare da sola (Paolo è diventato "allergico" alla spiaggia) ed il pensiero di fare tutta quella strada mi faceva chiedere se davvero ne valesse la pena, per stare lì solo poche ore. Ma ormai era deciso. Ma Paolo, il vecchio saggio, ha proposto, in alternativa, di andare assieme a fare una passeggiata ed io, dopo un po' di "musi" mi sono fatta convincere in fretta. 

Era da tanto che non facevo visita a quel po' che resta dei miei genitori, Gina e Fausto e dei miei nonni, Anna e Vittorio, al locale cimitero. Inoltre, le ultime volte, nonostante saranno appena un paio di chilometri di strada, c'ero sempre stata in macchina, mentre, quando ero bambina, spesso accompagnavo là mia nonna, oppure facevo la stessa strada, sempre a piedi, per accompagnare una cugina che veniva qui in vacanza e che, essendo stata rimandata, andava a prendere lezioni da una professoressa che abitava proprio in prossimità del cimitero. E così siamo partiti a piedi e abbastanza presto siamo giunti a destinazione. All'andata è tutta in leggera discesa, quindi niente fatica. 

Il cimitero di Treia è abbastanza antico e molto verde. Come credo in tutti i cimiteri, si respira pace e silenzio. Dopo la visita però non abbiamo trovato nemmeno una panchina dove fare una breve sosta e ci siamo dovuti accontentare di un gradino avanti ad una delle costruzioni fuori dall'ingresso.

Subito fuori dal cancello c'è una piazzola, piena di verde, dove purtroppo parcheggiano le automobili, nonostante ci sia abbondante parcheggio a lato della strada di accesso. Sarebbe opportuno vietare l'accesso alle auto nel piazzale, se non per scaricare eventuali anziani o invalidi e dotarlo di alcune panchine per poter sostare alcuni minuti, finita la visita.

Il ritorno è stato un po' più faticoso: il sole si era alzato e quindi faceva più caldo e l'ultimo tratto, Via Montegrappa e Vicolo Sacchette, ci hanno messo a dura prova.  Ma dopo alcuni minuti di riposo ed il ritorno delle forze siamo stati felici di questa piccolissima impresa.

Caterina Regazzi


1 commento:

  1. "Altro particolare da segnalare all'amministrazione comunale di Treia è che all'interno del cimitero non ci sono le indicazioni per i servizi igienici (gabinetti). Dopo aver girando per tutto il perimetro interno del camposanto e non avendo trovato nulla alla fine abbiamo chiesto ad una signora, la quale ci ha detto che i servizi si trovano fuori dalle mura, nei pressi dell'ingresso centrale. Un cartello che ne indichi l'ubicazione non sarebbe sconveniente... anzi!" (Paolo D'Arpini)

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.