sabato 3 giugno 2017

Non si può venire a Treia...


In piazza in attesa dell'aperitivo


No, non si può venire a Treia solo per due giorni. Soprattutto se c'è il sole. Qui l'aria è pulita, adesso non c'è ancora un caldo soffocante, i colori sono vivi, la gioia è nel cuore. Certo la vita è quello che è, a volte ci riserva notizie e vicende tristi, amare, ma cosa si può fare se non sperare che la sofferenza non sia tanta e che chi rimane riesca a guardare ancora avanti e a godere del bene che comunque è sempre presente assieme al male. 


E così,  sabato 3 giugno 2017, dopo la colazione al solito baretto  con le nuove paste della  pasticceria del Borgo (buone!), io e Paolo siamo rientrati a casa. Prima però abbiamo fatto una piccola scorta di viveri: pizza al formaggio, calcioni, olive nere marchisciane (come si dice qui), insalata mortarola, un pomodoro cuore di bue. 

Poi sono voluta andare a vedere alcune cugine di n. esimo grado, che ho trovato belle e gentili, e assieme ad una delle tre una vecchissima conoscenza: Lucilla. Questa Lucilla è una parente di Valeria, vive a Roma, ma è originaria di Treia ed io la vedevo con una certa frequenza 40 o 50 anni fa (abbiamo fatto insieme una botta di conti). Da allora non l'avevo più incontrata, ma spesso la pensavo, un po' perché io e Paolo avevamo conosciuto un'altra Lucilla, che ora purtroppo non è più con noi, un po' perché per me era rimasta una donna misteriosa, mi colpiva il ricordo di quando, da bambina, la trovavo di una bellezza strabiliante. Quindi quando me ne stavo andando da casa di Valeria, l'ho vista, assieme ad un bel signore (il marito?). Ho inchiodato la macchina, ho tirato giù il finestrino, ci siamo guardate, l'ho chiamata ad avvicinarsi ed intanto spegnevo l'auto, cercando di tirare il freno a mano e di inserire la marcia giusta onde evitare di ritrovarmi l'auto in fondo alla discesa, incidentata e sono scesa dalla macchina.  Bello ritrovarsi! Bella come al solito, simpatica e intelligente. Il bel signore si è presentato, era suo padre, di nome Gino (che strano, anche mia madre si chiamava Gina e lui mi ha detto anche che aveva una sorella che si chiamava Gina), 94 anni (e ne dimostra 20 di meno). Mi ha detto anche parlando di ciliege e di antiparassitari che lui lavorava in un laboratorio di genetica della frutticoltura vicino alla tenuta presidenziale seguendo decine di ettari di colture sperimentali. Una specie di Strampelli della frutta! Molto interessante!

Dopo questo bell'incontro sono rientrata in paese e all'altezza della "pietra della maldicenza" ho visto che stavano lì a chiacchierare Alberto e Lorenzo, "amici" di Paolo e soci della locale sezione CGIL e Auser. Tiro giù il finestrino e li apostrofo dicendo che di lì a poco sarei risalita con Paolo per un aperitivo. E così è stato. Io e Paolo ci siamo seduti qualche minuto al sole fuori dal bar, ci siamo fatti scattare un paio di foto dal buon Lorenzo, poi tutti e quattro siamo entrati e scherzando con Giovanna (la barista) sull'abbondanza degli aperitivi di Treia e di Chiesanuova, abbiamo preso la nostra consumazione (completa di patatine e stuzzichi).

Intanto Paolo, Lorenzo ed Alberto parlavano di problemi del paese e di programmi futuri.  Quest'anno, la Fierucola delle eccellenze bioregionali dell'8 dicembre la vorremmo fare a Chiesanuova, frazione dove abitano entrambi i due, per cui speriamo in un loro interessamento ed aiuto, anche per instaurare una collaborazione col parroco locale, don Peter.

Per la sera  del 3 giugno 2017  una passeggiata attorno alle mura e una sosta alla Sagra del Calcione e del Raviolo. Verranno anche i nostri amici Daniela e Nunzio da Macerata!  Così ci salutiamo!  Il 4 giugno si parte!

Caterina Regazzi


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