Per le vie di Treia sono affissi i manifesti che annunciano l’annuale festeggiamento del suo “nume” tutelare: San Patrizio.
Le cerimonie religiose e mondane si svolgono dal 15 al 18 marzo 2018 e comprendono vari eventi.
Il 15 e 16 marzo sono previsti incontri sulle case di terra nonché attività culturali di vario genere.
Il 17 marzo si snoda la processione con il simulacro del Santo attraverso il centro storico; al rientro il Vescovo Diocesano presiede una solenne liturgia eucaristica, con la partecipazione della Corale.
Il 18 marzo si tiene in piazza della Repubblica e sotto il mercato coperto la seconda edizione di “Gusti d'Autore”, prevista anche una visita guidata agli orti urbani ed eventi in vari luoghi della città.
Programma dettagliato, qui: http://www.comune.treia.mc.it/
Così ancora una volta il popolo ha occasione di ritrovarsi unito, in una sagra, e di sentire la protezione che viene dall’alto. E la benedizione celeste è particolarmente richiesta poiché la città è ancora in fase di recupero in seguito ai recenti eventi sismici e nel frattempo la popolazione è stata strattonata a destra ed a sinistra dai vari pretendenti alle elezioni nazionali del 4 marzo 2018, per fortuna almeno San Patrizio è per tutti!
Ed ora qualche leggenda sulla scelta del patrono San Patrizio, il britanno-romano che convertì l’Irlanda al cristianesimo.
Si narra che i cittadini treiesi, attorno al 1500, non avendo un proprio santo da festeggiare come patrono, decisero di affidarsi alla cabala: misero in un bussolotto tanti bigliettini su cui erano scritti i nomi di tutti i santi cattolici. All’estrazione uscì il nome di San Patrizio, ma il santo così poco popolare e soprattutto di una così lontana cultura non fu proprio gradito, per cui si decise di rifare l’estrazione. Ma il destino volle che uscisse ancora una volta il nome del santo irlandese. Questo avvenne per tre volte. Alla fine “Se Dio vuole così, così sia” e così i treiesi lo elessero protettore e custode della città.
San Patrizio non è venerato particolarmente in alcuna chiesa locale, anche se una sua statua lignea era conservata nella chiesa del Santissimo Crocifisso, che però in seguito al terremoto ha subito diversi danni. Per la sua riparazione la popolazione si è attivata con fervore e devozione.
Paolo D’Arpini
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