1 aprile. L’ipotesi più credibile, che giustifichi il ripetersi di lazzi e scherzi, in questo giocoso giorno di primavera, è il legame con il “Risus Paschalis” una tradizione nordica nella quale (per tutto il medioevo) si compivano atti impudici (in corrispondenza del periodo pasquale) spesso legati a più antichi riti “bacchici” che sancivano l’inizio della primavera e del risveglio della natura.
Infatti anche il “pesce” è un antichissimo simbolo fallico e l’idea di attaccare un pesce finto sulla schiena di amici e parenti voleva significare che essi avevano raggiunto la maturità ed erano pronti ad usarla…. (Una specie di ‘avviso ai naviganti’ per celebrare la piena disponibilità sessuale).
Negli anni questa tradizione si è trasformata in una specie di celebrazione della eccessiva semplicità e goffagine e chi ne era vittima dimostrava di non essere stato abbastanza accorto nell’interpretare le reali intenzioni di chi lo provocava, infatti l’appiccicare il pesce sulla schiena significava che la vittima era stata “gabbata”.
In tempi abbastanza recenti lo scherzo da primo aprile più famoso è stato quello architettato da Orson Welles con la radiocronaca dell’arrivo dei marziani sulla Terra; ma di casi simili alla Marchese del Grillo sono piene le cronache locali delle provincie d’Italia, dove l’uomo è ancora legato alla terra, agli animali ed alla fecondazione delle zolle... Ed ancora una volta rilanciamo la nostra iniziativa goliardica del 1 aprile, che quest'anno corrisponde anche alla Pasqua. Appuntamento all'alba davanti all'ingresso del Circolo vegetariano VV.TT. di Treia per raccogliere il guano dei piccioni da portare poi nell'orto per concimare gli olivi.
Paolo D’Arpini
Nota
In una delle passate edizioni ebbi la sorpresa di leggere sulle pagine romane del Corriere della Sera la pubblicazione del nostro Pesce d’Aprile. Una notizia di cronaca dal duplice valore che descriveva questa iniziativa del Circolo, definendola “uno scherzo e quindi non soggetta a controlli di partecipazione”.
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