lunedì 21 dicembre 2020

Treia in TV - Il 28 dicembre 2020 si parla del gioco del pallone col bracciale

Il 28 dicembre 2020 alle 21:10 andrà in onda la puntata di "ITALIA, VIAGGIO NELLA BELLEZZA" dal titolo: "Il patrimonio in gioco-L’eredità immateriale dei giochi tradizionali" in cui si parlerà della palla al bracciale.

Ci saranno i giochi antichi d’Italia, dal Lancio del maiorchino siciliano al gioco del pallone col bracciale di Treia, che affondano le loro radici in tempi antichi e che grazie alla costanza e alla passione delle loro comunità vengono ancora praticati e insegnati alle nuove generazioni.

Un’eredità immateriale raccontata da “Il patrimonio in gioco” quella dei giochi tradizionali, che verrà raccontata da Brigida Gullo con la regia di Eva Frerè.

Il racconto prende il via dalla cornice del centro storico di Verona dove, ogni anno, si svolge il Tocatì, festival internazionale dei giochi di strada (cui Treia recentemente ha partecipato nel 2014,2016 e 2018): una vera e propria olimpiade dei giochi tradizionali, diffusi e praticati  nelle comunità di gioco presenti soprattutto nei piccoli borghi d’Italia che riescono a conservare e preservare le antiche tradizioni. Il Tocati dal 2002 coinvolge moltissime realtà ludiche italiane, 50 giochi tradizionali italiani ed europei per un totale di circa 300 giocatori. Un impegno che non si esaurisce nell’organizzazione e nello svolgimento dell’evento, ma che si traduce nella ricerca minuziosa dei giochi tradizionali italiani compiuta da Aga, l’Associazione Giochi Antichi di Giorgio Paolo Avigo (vincitore del Premio Carlo Didimi durante la quarantesima disfida del bracciale nel 2018).

Lo scorso 25 marzo l’Italia ha inviato all’Unesco la propria candidatura per l’iscrizione del Tocatì al Registro delle buone pratiche di salvaguardia del patrimonio del patrimonio immateriale. Il gioco tradizionale è memoria, tradizione, linguaggio, uno spazio che consente l’incontro del passato con il presente e come tale va considerato patrimonio universale da proteggere e preservare per le future generazioni.

Treia dopo il blocco del bracciale (sia la famosa disfida che le massime competizioni nazionali federali) nel 2020 causa covid, guarda con ottimismo e fiducia al futuro, con la grande sinergia amministrazione comunale, ente disfida, asd Carlo Didimi, quartieri, tutti in campo per la storia, la tradizione, la cultura e l’agonismo che ci caratterizza: il gioco del pallone col bracciale.

Segnalazione a cura di David Buschittari


(Rai Storia canale 54 DT o canale 805 SKY) #pallaalbracciale #treia


venerdì 18 dicembre 2020

Treia. Vivere senza arrecar danno alla natura...

Nel  costante tentativo di portare avanti la mia pratica ecologista nel luogo in cui attualmente vivo, cioè  a Treia,   ogni giorno compio qualche rito utile all'immersione nel luogo.  

 Ora, con l'approssimarsi dell'inverno,  passeggio sotto le mura a raccatar pigne ed arbusti per il camino, ripulire  i sentieri dalle immondizie (almeno ci provo), raccogliere qualche erba commestibile...    Tutto ciò lo faccio per  vivere in sintonia con il luogo in cui mi trovo. Cercando di apprendere  quel che il luogo può offrire per la  sopravvivenza senza arrecar danno alla natura.

E così cerco, nei limiti del possibile,  di praticare questa arte del vivere naturale,  precisando che i miei veri maestri nel campo del reperimento del cibo quotidiano e dell'immersione nella natura sono stati  i vecchi contadini, prima di Calcata e poi di Treia, dai quali ho appreso alcune verità basilari sulla terra e sull’arte di trarne frutto senza danneggiarla.

Parlando di alimentazione ‘naturale’ vorrei fare l’esempio della cura rivolta alla prole, che si manifesta con l’incoraggiamento alla crescita e non con la coercizione, allo stesso modo poniamoci verso le risorse che madre terra offre.

In termini di approccio ecologico verso le fonti di approvvigionamento alimentare  ciò significa prima di tutto rendersi consapevoli di quello che spontaneamente cresce nel posto in cui si vive.

Un'accurata analisi consente l’immediato utilizzo di cibo integrativo spontaneo per arricchire la dieta corrente, oggi limitata a poche specie coltivate (sia pure in modo biologico). Il passo successivo e quello di sperimentare l’eventuale inserimento nel terreno prescelto di piante coltivate che siano in sintonia o meglio delle stesse famiglie di quelle spontanee.


Questa graduale promozione ovviamente non può essere fatta con l’occhio distaccato di un botanico o di un tecnico agricolo ma va accompagnata da una reale presenza e compartecipazione al luogo, in modo da trarne occasione per un riconoscimento di appartenenza e condivisione (con la vita ivi presente) divenendo in tal modo noi stessi cooperatori della natura e suoi conservatori.

E’ una convergenza, una osmosi, che si viene pian piano a creare fra noi e l’ambiente ed è anche la base della produzione di cibo vero (per uomini veri) che non va però relegata alla sola categoria dei contadini ma vista come la premura di ognuno. E’ un atteggiamento di consapevolezza alimentare.

Infatti il mio consiglio è quello di intraprendere piccole coltivazioni casalinghe ovunque sia possibile, nel giardino dietro casa o sulla terrazza di un condominio, e di approfittare di ogni passeggiata per cogliere delle erbe commestibili, in modo da spezzare la totale dipendenza dal cibo fornito dal mercato, rendendoci così responsabili - sia pure in minima parte - della nostra alimentazione. E’ un aspetto essenziale della cura per la vita quotidiana e della presenza consapevole nel luogo.

Paolo D'Arpini









venerdì 4 dicembre 2020

"Caldo Natale"... con il DPCM del 4 dicembre 2020



Tutte le misure del nuovo dpcm di Natale spiegate nei punti salienti. Vietati gli spostamenti tra regioni, raggiungere le seconde case ovunque si trovino, centri commerciali chiusi nei festivi.

Scatta dal 5 dicembre 2020  il nuovo “dpcm di Natale” che disciplina le misure di contenimento della pandemia fino al giorno 6 gennaio 2021  compreso.

Il Governo nel nuovo dpcm ha confermato le zone giallo, arancione e rosso per le Regioni e introdotto delle misure specifiche per i giorni di festa più importanti.

Ad esempio, se il coprifuoco resta valido su tutto il territorio nazionale dalle 22.00 alle 5.00 come prima, nella notte tra il 31 dicembre 2020 e l’1 gennaio 2021 i coprifuoco sarà esteso: 22.00-7.00. Come sempre saranno consentiti gli spostamenti di lavoro, di emergenza.

Spostamenti tra regioni

  • Dal 21 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021, saranno vietati gli spostamenti tra tutte le regioni anche tra quelle in zona gialla, e tra le province autonome;
  • nelle giornate del 25 e del 26 dicembre e dell’1 gennaio 2021, sarà vietato anche lo spostamento tra comuni;
  • viene però consentito il rientro verso la propria residenza, domicilio o abitazione;
  • sono vietati gli spostamenti verso le seconde case presenti in altre regioni o province autonome;
  • nei giorni 25 e 26 dicembre sarà vietato spostarsi nelle seconde case anche ricadenti in comuni vicini alla residenza.

Gli esercizi commerciali

I centri commerciali restano chiusi nelle giornate prefestive e festive, con eccezione delle farmacie e parafarmacie, punti vendita di generi alimentari, prodotti agricoli, tabacchi ed edicole.

Per quanto riguarda in generale l’apertura degli esercizi commerciali, potranno rimanere aperti fino alle ore 21.00.

Bar, ristoranti e pasticcerie

  • Bar, ristoranti, pasticcerie e gelaterie potranno restare aperti dalle ore 5.00 alle ore 18.00;
  • il consumo al tavolo è consentito per un massimo di 4 persone per tavolo;
  • dopo le ore 18.00 permane il divieto di consumare cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico;
  • la ristorazione con asporto resta consentita fino alle 22.00, così come sarà possibile effettuare la consegna a domicilio.

Per quanto riguarda gli alberghi la ristorazione resta attiva per i clienti degli alberghi, tuttavia dalle ore 18.00 del 31 dicembre e alle ore 7.00 dell’1 gennaio 2021, il ristorante degli alberghi dovrà restare chiuso e sarà consentito solo il servizio in camera.

Impianti nei comprensori sciistici

Gli impianti nei comprensori sciistici restano chiusi fino al 6 gennaio e dal 7 gennaio 2021 gli sciatori amatoriali vi potranno accedere dopo l’adozione da parte degli impianti di un protocollo sanitario appositamente stabilito con la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.

Le strutture ricettive restano aperte su tutto il territorio nazionale, comprese nelle aree di montagna.


Fonte: https://it.sputniknews.com/italia/202012049866320-dpcm-di-natale-cosa-potremo-e-non-potremo-fare-durante-le-feste-natalizie/

giovedì 26 novembre 2020

"Uno spiraglio di luce per Natale" - Racconto di buon auspicio di Caterina Regazzi



Una luce per Natale. Correva l'anno 2020. Il mese di dicembre si stava avvicinando e, con esso, le festività natalizie, che, per credenti e non credenti, erano sempre un momento in cui si cercava di essere felici e più buoni, di dimenticare i brutti momenti trascorsi (molto spesso perchè incapaci, viziati come erano gli uomini, di affrontare le difficoltà della vita) e di proporsi, per l'anno veniente, di buttare via le cose negative scoperte in noi (pigrizia e paura erano nella lista di molti di noi) per portare un po' di luce in più nelle vite di tutto e tutti.

In quel periodo una nube scura si era accumulata sopra alla Terra e gli studiosi stavano cercando di esaminarla per capire di cosa fosse composta e i danni che avrebbe potuto provocare in chi l'avesse respirata per lungo tempo. I respiratori e le maschere antigas cominciavano a scarseggiare nei magazzini. 
Gli esseri umani si lambiccavano alla ricerca di un segno, di un imput, qualcosa insomma che mostrasse cosa si poteva fare per combattere questa nube sconosciuta. 
Spesso i mali non vengono per nuocere. Il bene e il male sono le due facce dell'esistenza, non può esistere il bene senza il male e spesso, superare il male, dentro e fuori di noi, è un passo indispensabile per l'evoluzione della specie umana. Avete presente la teoria della centesima scimmia?

Comunque, un bel giorno, un segno ci fu: era il 25 dicembre e in cielo comparve una stella cometa luminosissima (si vedeva bene nonostante la nube scura) e tutti si misero, col naso all'insù, ad ammirarla, emettendo grandi esclamazioni. Alcuni cominciarono a seguirla e il gruppo dei pellegrini seguaci della cometa si infittì sempre di più finchè, dopo giorni e giorni, la stella si fermò sopra un grande campo, grande a perdita d'occhio. Le persone si guardarono e videro che erano centinaia, ma che dico, migliaia, e cosa pensarono e fecero? Si misero tutti insieme, al richiamo di un gong che qualcuno aveva portato con sè, a soffiare più forte che potevano in direzione della nube nera e, a forza di soffiare e soffiare, la nube si dissolse. 
Tutti gioirono, ballando, cantando e abbracciandosi, qualcuno tirò fuori chi una pagnotta di pane, chi una bottiglia di vino e così festeggiarono insieme, con tanta gioia e ritrovata amicizia, il Natale.

La morale è semplice e un po' scontata e la lascio ai lettori.

Caterina Regazzi  - Comitato Treia Comunità Ideale



lunedì 16 novembre 2020

Treia. 16 novembre 2020 - Colazione d'asporto (con piccioni)...

 


Ieri si festeggiava l'entrata della Regione Marche nel settore “arancione”, quello che in India sta per “la rinuncia” e che secondo il presidente Conte sta per il “simil lockdown”. Pur essendo una domenica non avevo trovato bar aperti, evidentemente i gestori ritenevano inutile proporre colazioni da asporto, le uniche consentite dall'Ordinanza di Speranza, e senza speranza hanno preferito tenere i locali chiusi ed andarsene a messa a pregare e sperimentare la revisione del nuovo ’atto penitenziale”, stabilito dal Bergoglio in pendant con quello di Speranza. (*).

Ma la speranza è dura a morire ed a Treia qualcuno ancora “resiste”. Stamattina, lunedì 16 novembre 2020, ne ho avuto la prova allorchè mi sono avventurato speranzoso alla ricerca di un cappuccino bollente e la mia fatica è stata premiata. Ho trovato il “Forno delle delizie” aperto ed attrezzato per servire le colazioni da asporto. Ne ho avuto certezza appena ho visto, mentre mi avvicinavo circospetto, alcuni avventori che uscivano per strada con dei bicchierini in mano.

Una volta entrato nel locale alla mia richiesta la gentile barista mi ha detto “è consentito solo l'asporto” - “Beh, meglio che niente” ho ribattuto. Mi è stato quindi servito un cappuccino bollente dentro un bicchiere di polistirolo, con coperchio in plastica, corredato da cucchiaino (sempre in plastica), una bustina di zucchero di canna ed un tovagliolino di carta. Non male come servizio (anche se l'ambiente non se ne avvantaggia). Ritirato il tutto mi sono rifugiato sotto un portico e lì ho potuto godermi la mia colazione in santa pace. Purtroppo non avevo giornali da leggere,  in compenso sono stato più tranquillo senza le solite notizie catastrofiste, e mi sono limitato ad osservare il transito delle poche persone che camminavano mascherate e frettolose. Eh sì, Treia è pressoche deserta, per fortuna non mancano i piccioni...

Paolo D'Arpini












Articolo   menzionato:  

http://altracalcata-altromondo.blogspot.com/2020/11/di-avvenire-ce-bisogno.html

lunedì 26 ottobre 2020

Marche alla riscossa. Regime Covid e rigenerazione dell'economia locale


Il regime covid  sta distruggendo  le fondamenta delle nostre comunità. Cosa Fare?

Le nostre comunità sono state sempre esempio di laboriosità e creatività. Gli artigiani, gli artisti e gli agricoltori hanno fatto delle Marche un luogo dove è stato possibile vivere tutti dignitosamente e con una buona qualità della vita.

E’ bastato un virus, ovvero la risposta  politica ad esso abbinata, a distruggere quanto costruito in diverse generazioni. Era necessario? E se era necessario, fare i lockdown e obbligare i cittadini ad abbassare le loro serrande, quali sono stati gli aiuti concreti che sono stati messi in campo per sopportare i danni? Cosa ha fatto il governo? Cosa la Regione? Niente di adeguato, se non spiccioli o chiacchiere.

Che faranno le attività artigianali e le partite IVA se si continuerà con questa politica del lockdown? Le tasse non diminuiscono, né le spese correnti per il mantenimento delle strutture, per non parlare dell’accesso al credito  che è "impossibile".

Vista l’inerzia della politica  abbiamo un’unica strada percorribile:  unirsi e trovare soluzioni economiche alternative.

Molte sono le persone con competenze sia a livello nazionale che locale, che sono impegnate a trovare soluzioni concrete da mettere subito in pratica: una fra tutte la moneta complementare a corso nazionale, moneta virtuosa capace di rigenerare l’economia. 

Ad esempio grazie al prof. Nino Galloni, economista ed ex dirigente ministeriale, e ad altri esperti con diverse competenze, è nata la Cassa Nazionale Complementare che da agosto ha messo sul mercato un nuovo titolo monetario capace di aiutare concretamente le nostre comunità. Inoltre anche i comuni potrebbero emettere una moneta locale per gli interscambi interni ed il pagamento di imposte locali.

Stefania Acquaticci













Articoli collegati: 

http://treiacomunitaideale.blogspot.com/2018/06/signoraggio-bancario-e-debito-pubblico.html


https://treiacomunitaideale.blogspot.com/2019/09/una-moneta-comunale-e-possibile.html


domenica 18 ottobre 2020

Lockdown, quarantene, e restrizione ai domiciliari...? Il Feng Shui ci aiuta a star bene in casa...


Siamo  a rischio di confinamento domestico? Può succedere, soprattutto  di questi tempi,  in seguito a "lockdown" od a quarantene sanitarie  imposte dal governo per contrastare il contagio da coronavirus. Inoltre in caso di condanne penali lievi, per risparmiare sul mantenimento dei detenuti ed evitare l'affollamento carcerario,  i giudici tendono a restringere i condannati ai domiciliari. Insomma per una ragione o per l'altra potremmo essere costretti a restarcene a casa. 

A questo punto è importante che le energie yin e yang e dei cinque elementi siano armonizzate nelle nostre magioni, altrimenti si rischiano squilibri e devianze e l'abbiamo visto recentemente con le perdite di senno sopraggiunte nei confinati ed alle liti scoppiate tra familiari. Una soluzione ci sarebbe, ovvere ricorrere al Feng Shui, un'antica arte geomantica taoista

Il Feng Shui è una forma di armonizzazione che ha la funzione di trasformare gli ambienti fisici in spazi per l’anima. Il Feng Shui trae origine dal pensiero analogico tradizionale cinese che esprime la corrispondenza tra fenomeni celesti e terrestri, l’unione tra l’armonia cosmica e le attività umane. Tale corrispondenza è fondata sulla teoria dei cinque elementi, correlati alle direzioni (i punti cardinali più il centro), alle stagioni (4 più un periodo intercalare), ai colori, ai sapori ecc.

I cinque elementi sono:

1: Acqua, (informazione)
2: Fuoco, (lucidità)
3: Legno, (empatia)
4: Metallo, (giustizia)
5: Terra (concretezza)


Ognuno di questi elementi dovrebbe essere presente ed in armonia all’interno ed all’esterno di ogni abitazione. Per questa ragione è importante - anche prima di costruire una casa- esaminare la configurazione elementale che contraddistingue il luogo come pure è importante che all’interno dell’abitazione si manifesti la presenza armonica dei cinque elementi, seguendo una logica costruttiva. Dalla Terra nasce il Metallo, dal Metallo sorge l’Acqua, dall’Acqua viene il Legno, dal Legno si produce il Fuoco, il Fuoco riduce tutto in cenere e quindi riporta alla Terra. In questo modo un ciclo si conclude senza creare opposizioni.

In verità, originariamente,  il Feng Shui ha  funzioni  preventive, ovvero il suo utilizzo deve essere messo in pratica prima di costruire la propria abitazione, ma in tempi moderni dove tutto è standardizzato ed i palazzi in città sono ammucchiati alla rinfusa senza alcuna considerazione  geomantica, l'uso del Feng Shui si rende necessario per riportare un'armonia alle energie elementali presenti nella casa. Si parte dagli ingressi e dalle finestre, poi si analizzano le disposizioni delle varie stanze ed il loro uso, la fattura degli arredi, ecc.  Il fluire armonico dello yin e dello yang e dei cinque elementi  aiuterà la casa ed i suoi inquilini a trovare un giusto equilibrio. 

Certo non è semplice fare delle analogie immediate su come gli elementi influiscano sulla psiche e sulla qualità dell’abitare,  come per ogni altra scienza è necessario dedicarvi attenzione e studio sviluppando una capacità intuitiva che consenta al neofita di Feng Shui  di poter operare sapientemente per trasformare la sua  abitazione da  mero rifugio  ad ambiente spirituale.

Per ottenere qualche risultato con il Feng Shui, come avviene per ogni altra disciplina, occorre studiare. Di solito il mio consiglio è quello di impratichirsi con la  antica  scienza  taoista. Si parte dallo studio analogico-logico del Libro dei Mutamenti e dello zodiaco cinese (vedi:   https://circolovegetarianotreia.wordpress.com/2017/09/08/archetipi-psichici-i-ching-e-zodiaco-cinese/), si passa poi ad  esercitarsi con  l'uso geomantico di una bacchetta,  che ci consente di misurare le diverse energie presenti nell'abitazione e trovare i punti deboli nella loro circolazione. 

In linea di massima piccole azioni integrative e correttive possono essere apportate in forma empirica e sperimentale  senza dover  specificatamente ricorrere ad un "esperto", basti ricordare che l'elemento Terra si manifesta attraverso la circolarità (la mobilia deve essere il più possibile priva di angoli acuti), l'elemento Metallo viene richiamato per analogia  per mezzo di campanelli e sonagli  appesi, (quelli che si muovono con il vento o con il tocco delle mani), l'elemento Acqua viene sollecitato dal posizionamento di piccole fonti a ciclo perpetuo oppure da acquari, l'elemento Legno si manifesta con la presenza di piante vive posizionate nei luoghi più adatti alla loro sopravvivenza e riproduzione, l'elemento Fuoco si riporta con l'accensione di un caminetto o, dove ciò non è possibile, con l'accensione di una candela o di un lumino  (a fiamma viva non elettrica), l'elemento Terra  si riproduce con un terrario o il posizionamento in vari punti di sassi tondi ed altri  oggetti in creta od in pietra. Alla sensibilità del neofita geomantico lo scoprire ove correzioni ed integrazioni elementali sono necessarie per riportare l'abitazione al giusto equilibrio.  

Se il "fai da te" non fosse possibile, per una qualsiasi ragione, allora bisognerà ricorrere all'aiuto di un  adepto che ha appreso i segreti del Feng Shui.  Fortunatamente per noi qui a Treia ce n'è uno,   Francesco Orazi *, treiese doc ed esperto  naturopata che,  coadiuvato dalla moglie Francesca, e messo alla prova, da me e Caterina,   per energizzare la  nostra casa di Treia, ha compiuto   l’operazione  in modo soddisfacente.  

Paolo D'Arpini, Comitato Treia Comunità Ideale

       Da sinistra: Francesca  e Francesco Orazi e Paolo D'Arpini

*)  L’approccio al Feng Shui di Francesco Orazi fa riferimento alle tre scuole antiche: del Bagua, delle 24 stelle volanti, dei berretti neri e degli spiriti protettori.

martedì 6 ottobre 2020

Alimentazione bioregionale per un vivere naturale

 

Nel  costante tentativo di portare avanti la mia pratica bioregionale nel luogo in cui attualmente vivo, cioè  a Treia,   ogni giorno compio qualche rito utile all'immersione nel luogo.  


Ora, con l'avvento  dell'autunno,  passeggio sotto le mura a raccatar pigne ed arbusti per l'inverno, ripulire  i sentieri dalle immondizie (sempre più invadenti), raccogliere qualche erba commestibile, qualche fico, qualche giuggiola e qualche meletta selvatica. Tutto ciò lo faccio per restare in sintonia con il messaggio bioregionale del vivere in sintonia con il luogo in cui ci si trova. Cercando di apprendere  quel che il luogo può offrirci per la nostra sopravvivenza.

E così cerco, nei limiti del possibile,  di praticare  questa arte del vivere naturale,  precisando che i miei veri maestri nel campo del reperimento del cibo quotidiano e dell'immersione nella natura  non furono i "bioregionalisti" americani, quelli che  si   inventaron  il termine  "bioregione" (però andando a caccia nei parchi armati di schioppi e non di archi e frecce come gli indiani da loro presi ad esempio), ma sono stati  i vecchi contadini, prima di Calcata e poi di Treia, dai quali ho appreso alcune verità basilari sulla terra e sull’arte di trarne frutto senza danneggiarla.

Parlando di alimentazione ‘naturale’ vorrei fare l’esempio della cura rivolta alla prole, che si manifesta con l’incoraggiamento alla crescita e non con la coercizione, allo stesso modo poniamoci verso le risorse che madre terra offre.

In termini di approccio bioregionale verso le fonti di approvvigionamento alimentare  ciò significa prima di tutto rendersi consapevoli di quello che spontaneamente cresce nel posto in cui si vive.


Questo iniziale processo di osservazione, o accomunamento alla terra, è necessario per scoprire quante erbe e frutti commestibili son già disponibili, cresciuti in armonia organolettica con il suolo e quindi esprimenti un vero cibo integrato per chi là vive. Lo stesso corso va applicato anche alla vita animale selvatica che condivide la presenza in equilibrio naturale.

Un'accurata analisi consente l’immediato utilizzo di cibo integrativo spontaneo per arricchire la dieta corrente, oggi limitata a poche specie coltivate (sia pure in modo biologico). Il passo successivo e quello di sperimentare l’eventuale inserimento nel terreno prescelto di piante coltivate che siano in sintonia o meglio delle stesse famiglie di quelle spontanee.

Questa graduale promozione ovviamente non può essere fatta con l’occhio distaccato di un botanico o di un tecnico agricolo ma va accompagnata da una reale presenza e compartecipazione al luogo, in modo da trarne occasione per un riconoscimento di appartenenza e condivisione (con la vita ivi presente) divenendo in tal modo noi stessi cooperatori della natura e suoi conservatori.

E’ una convergenza, una osmosi, che si viene pian piano a creare fra noi e l’ambiente ed è anche la base della produzione di cibo vero (per uomini veri) che non va però relegata alla sola categoria dei contadini ma vista come la premura di ognuno. E’ un atteggiamento di consapevolezza alimentare.


Infatti il mio consiglio è quello di intraprendere piccole coltivazioni casalinghe ovunque sia possibile, nel giardino dietro casa o sulla terrazza di un condominio, e di approfittare di ogni passeggiata per cogliere delle erbe commestibili, in modo da spezzare la totale dipendenza dal cibo fornito dal mercato, rendendoci così responsabili - sia pure in minima parte - della nostra alimentazione. E’ un aspetto essenziale della cura per la vita quotidiana e della presenza consapevole nel luogo.

Paolo D'Arpini 









mercoledì 23 settembre 2020

Upahar Anand con Scintille di Luce per la presentazione del libro "Compagni di Viaggio" di Paolo D'Arpini - Treia 26 settembre 2020

 

Il solista anglo-indiano Upahar Anand con Venu e Tina e Mara di  Scintille di Luce saranno presenti il 26 settembre 2020 alle ore 16.30, nella Sala ex Ipsia in Via Cavour 29 al centro storico di Treia, ove eseguiranno musiche e bhajan indiani. Nel video alcuni canti di Upahar Anand in India:    https://youtu.be/NgsUtJQlDpQ

La performance si svolge durante la presentazione del libro "Compagni di Viaggio" di Paolo D'Arpini nel contesto della Celebrazione dell'equinozio Autunnale che si tiene a Treia il 26 e 27 settembre 2020:    http://turismo.comune.treia.mc.it/eventi-cms/celebrazione-dellequinozio-autunnale-treia-26-e-27-settembre-2020/#:~:text=27%20settembre%202020-,Celebrazione%20dell'Equinozio%20Autunnale%20%E2%80%93%20Treia%3A%2026%20e%2027%20settembre,%2C%20ecologici%2C%20ludici%20e%20musicali.

L'ingresso è libero e gratuito ad esaurimento posti disponibili, prenotazione a: auser.treia@gmail.com oppure 0733/216293. 

I Partecipanti sono pregati di venire muniti di mascherina e di gel sanificante personale in ottemperanza delle norme anti-covid.  








domenica 20 settembre 2020

Treia, 20 settembre 2020 - Un (ex) voto "sofferto"

Treia. Un (ex)  voto sofferto...

...stamattina 20 settembre, a Treia, nella scuola Dolores Prato,  sono andato a votare per le Regionali e per il Referendum,  sono  partito presto, prima delle 8, perché volevo evitare la calca e le file con la mascherina. Per fortuna son potuto entrare senza tante formalità,  non c'era quasi nessuno, solo qualche carabiniere e qualche controllore, ad uno ho chiesto qual'era il numero del  mio seggio e quest'ultimo,  controllando sulla mia tessera elettorale, mi ha indicato il N. 1. 


Ecco mi son trovato in una bella stanza arieggiata con doppi ingressi e tutte donne dentro, di maschi c'ero  solo io, due ragazze hanno sbrigato la mia faccenda  aprendo le schede, fornendomi di matita, e indicandomi la cabina 1, raccomandandomi (dopo aver espresso il mio voto) di ripiegarle ben bene ed infine inserirle nelle apposite urne. 


Sono rimasto in cabina appena un minuto, anche se ero ancora un po' indeciso sulla lista delle Regionali a cui dare il  mio voto e le mie preferenze. Poi il richiamo della "foresta", o come dice l'amico Michele "la considerazione sul "voto utile",  mi ha spinto a fare la croce sul partito a cui da anni appartengo (anche se mi considero un eretico emarginato al suo interno). Per quanto riguarda il referendum non ho avuto dubbi (come già espresso in precedenti comunicazioni). 


Vorrei comunque dichiarare il mio disappunto per la scelta della scuola Dolores Prato come seggio, facendo presente che per un "vecchietto" come me, scendere e risalire da quegli sprofondi non è azione sportiva ma un vero e proprio  supplizio di Tantalo,  con tanto di fiatone e sfinimento delle esauste membra. 


Dico questo, ovviamente, da pedone non pentito  poiché i motorizzati, muniti di  auto e motorette,  non hanno problemi. 


Terminato il mio dovere di cittadino sono andato al solito baretto in piazza  per far colazione, la barista mi ha chiesto  come e chi avessi votato ed io senza reticenze glielo ho detto, al che lei con  la faccia storta  mi ha indirizzato vari commenti caustici  (perché la pensa diversamente da me) ma il cappuccino e la pastarella erano buoni egualmente. 


Dovrei ritornare al seggio per il controllo delle operazioni di voto e  per lo spoglio delle schede, poiché sono stato nominato rappresentante di lista dal  partito, ma sinceramente non me la sento di affrontare una nuova Canossa... seguirò i risultati su internet.
 
Ciao, Paolo D'Arpini












Post Scriptum: 
“…che un 20 settembre di un secolo e mezzo fa segnò un punto nella storia italiana, ognun lo sa (od almeno si presume). I bersaglieri piemontesi aprirono una breccia nelle mura di Roma e tutto non fu come prima. Oggi, un altro 20 settembre è arrivato. Non certo è fatto eccezionale che gli italiani vengano chiamati alle urne.  Però, l’esito della votazione di questo 20 e 21  settembre 2020 di conseguenze potranno esserci e molte…” 

mercoledì 16 settembre 2020

Volando con Matteo Ricci e Giuseppe Tucci - A Treia è iniziato un corso sull'antica cultura cinese e tibetana





In volo con gli uccelli


Due sono stati i marchigiani illustri che hanno legato il loro nome alla scoperta dei misteri di Cina ed India. Il primo fu il gesuita maceratese, Matteo Ricci (1552/1610), che soggiornò lungamente presso la corte imperiale cinese scrivendo diversi libri in Mandarino (la lingua dotta); la sua più importante composizione fu il Grande Mappamondo, la cui sesta edizione fu fatta ristampare su ordine dell’imperatore stesso. Egli cercò di integrare la cultura cinese con quella occidentale in una sintesi più apprezzata in Cina, ove morì a Pechino, che presso la chiesa cattolica che lo aveva inviato in Cina come “missionario”, infine scomunicandolo.

Vita e saggezza sincretica di Matteo Ricci, maceratese illustre, in Cina |  Circolo Vegetariano VV.TT. Treia
Matteo Ricci

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L’altro grande maceratese fu il professor Giuseppe Tucci (1894/1984), fondatore e curatore dell’ISMEO, l’istituto italiano per lo studio della cultura orientale e importante museo sito in Via Merulana a Roma. Io ebbi la fortuna di visitare quel museo e fui toccato dal rispetto con il quale le reliquie di religioni esterne alla nostra cultura avessero trovato ospitalità e idonea spiegazione. In seguito a ciò mi interessai alla letteratura ed alle traduzioni originali prodotte dall’esimio professor Tucci e mi abbeverai a quella fonte di conoscenza. In particolare apprezzai le sue ricerche sulla cultura nepalese e tibetana e la sua ricerca sull’antica saggezza cinese, laica per antonomasia, rivolta al benessere dello stato e del popolo. In particolare Giuseppe Tucci è stato in grado di offrirci un quadro suggestivo dei due indirizzi culturali della Cina, il Confucianesimo ed il Taoismo, la via della correttezza e la via della spontaneità.

Tucci, un grande dimenticato - l'Espresso
Giuseppe Tucci 

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Ricettacolo di questi due aspetti sociali è il Libro dei Mutamenti, I Ching, uno dei saggi testi più antichi dell’umanità. In esso sono integrati diversi commenti di Confucio e di Lao Tze, nonché considerazioni più tardive di matrice Chan (Meditazione Buddista). All’I Ching, di cui é disponibile un’ottima traduzione di Richard Wilhelm, con prefazione di Carl Gustav Jung, sono riconducibili anche gli archetipi psichici basilari dello zodiaco cinese.

Archetipi psichici, I Ching e Zodiaco cinese | Circolo Vegetariano VV.TT.  Treia
Consultando l'oracolo

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La mia pluridecennale ricerca compiuta sia su testi di matrice cinese che indiana, come ad esempio Il Potere del Serpente, mi ha portato a elaborare un sistema archetipale congiunto, basato sugli esagrammi dell’I Ching e sui cinque elementi indiani. Seguendo poi anche la tradizione tibetana, ed avendo “completato” i miei studi e le mie sperimentazioni dal vivo, ho deciso di trasmettere la conoscenza acquisita attraverso una serie di incontri conoscitivi  che si tengono a Treia. Le sessioni sono gratuite.
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Chi è interessato può prendere contatto con me telefonandomi allo 0733/216293 

Paolo D’Arpini
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Paolo D’Arpini in  scena in veste di Chuangtzu
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Per approfondire il discorso si può leggere questo articolo: