Comitato Civico
Da quando, nel 2010, mi sono trasferito a Treia, grazie all’accoglienza della mia compagna Caterina Regazzi, sto cercando di procedere in quelle attività culturali e spirituali che hanno contraddistinto il mio modo di vita negli anni precedentemente trascorsi a Roma ed a Calcata.
Sono lieto di aver incontrato qui persone che ho trovato in sintonia, oltre ai membri fondatori del nostro Comitato Treia Comunità Ideale, come ad esempio Valeria Piermarteri, cugina di Caterina e prima treiese doc che conobbi, poi vengono i passotreiesi alternativi Francesco e Francesca Orazi, che addirittura vennero a cercarmi di propria iniziativa; il pittore Domenico Fratini, gentilissimo e poetico nelle sue espressioni; il prof. Alberto Meriggi, profondo conoscitore della storia di Treia; Danizete e Donatello, una coppia di "già" vegetariani; "li santi" Andrea e Barbara Santini, due artisti ecologisti che sanno vedere oltre le apparenze; Lorenzo Luccioni, difensore dei deboli e mio consigliere sociale; Andrea Biondi e Chiara Teloni, due insegnanti e letterati nonché genitori ideali e neocontadini; Simonetta Borgiani e Fernando Pallocchini, giornalisti e ricercatori di misteri marchigiani; tutte le amiche e gli amici del teatro Cabazen che non hanno ostacolato le mie pazze idee; Giampaolo Damiani che, assieme a Luciana Montecchiesi, ha contribuito a mantenere un ricordo visivo degli eventi vissuti; Giovanna Bonelli, la fida barista e confidente, che sa restare in silenzio...
La bottega della memoria di Nazareno Crispiani
Diversi altri vorrei menzionare nel novero di coloro che mi hanno voluto bene e che hanno perdonato le mie stranezze, come ad esempio Nazareno Crispiani, curatore della memoria contemporanea di Treia anche se nativo di Macerata, la città in cui è sepolto mio padre, e magari di questo vi parlerò in un'altra occasione...
Ma perché vi racconto queste cose? Il fatto è che in qualche modo anche qui a Treia ho trovato un nido di resistenza all'omologazione, un focolare di ribelli che non si arrendono e volevo che ne restasse una traccia.
Perché il mondo, e non solo Treia, ha oggi un grande bisogno di persone vere, questo è un momento in cui se non vi saranno parecchi spiriti ribelli i nostri giorni sulla terra, come specie umana, sono contati… L'umanità sta scavando la propria fossa, siamo molto vicini al punto di non ritorno…
Dobbiamo cambiare il nostro modo di vedere e di agire, creare più energia meditativa, sviluppare più amore ed armonia. Per farlo dobbiamo distruggere il vecchio, la sua bruttura, le sue putride ideologie, le sue stupide emarginazioni, le superstizioni idiote, per veder nascere un nuovo essere umano dagli occhi limpidi.
Sconnettersi dalle pastoie del passato, ecco il significato della vera emancipazione, continuando a percorrere coraggiosamente nuovi sentieri con spirito di sacrificio e discriminazione.
Insomma andiamo avanti sviluppando coscienza e conoscenza, senza occupare alcun luogo, senza perseguire alcun potere, semplicemente sperimentando la nostra crescita in tutti i particolari del vivibile….
Ora il tempo è maturo, negli anni a venire o l’uomo scomparirà o sulla terra farà la sua comparsa un nuovo essere umano con una visione diversa e quell’essere umano è un precursore.
Paolo D'Arpini (con imprimatur di Caterina Regazzi)