Presentare il prof. Alberto Meriggi ai treiesi è come voler presentare ad una madre il proprio figlio, chi non conosce questo personaggio che tanto ha fatto, detto e scritto per mantenere la memoria e sviluppare la tradizione culturale della città? Alberto Meriggi e la storia di Treia sono indissolubili e non solo per la sua professione di storico ma anche per tutti i contributi culturali da lui portati nella vita comunitaria. Ricordo di averlo conosciuto durante un convegno tenuto nel 2011 nella sala consiliare comunale "Anche Treia ha fatto l'Italia" (http://
Da poco mi ero trasferito in città e l'incontro con Alberto Meriggi fu la porta aperta che mi introdusse nel mondo della comunità treiese. Da allora, anche grazie alla lettura dei suoi libri sulla città ed alle frequentazioni sociali a lui collegate, si può dire che iniziai un percorso accelerato per aspirare alla "treiesità", alla cittadinanza treiese (se non di nascita almeno di elezione). Da lui appresi quasi tutto sulla storia di Treia, sui suoi figli, e sulla particolare qualità della cultura locale.
Ad esempio il gioco del Pallone col Bracciale, che mi aveva particolarmente affascinato per la somiglianza con la celebre disfida tra Orazi e Curiazi, fu uno degli eventi che Meriggi risuscitò, nel 1978, allorché, giovane assessore allo sport, lo ripropose al pubblico treiese che per un po', ubriacato dalla modernità, l'aveva dimenticato (vedi: http://
E proprio della disfida del Bracciale e del suo campione Carlo Didimi abbiamo parlato durante la recente visita del prof. Meriggi nella piccola biblioteca in allestimento che ha sede nell'Auser Treia, in Via Lanzi 20. Abbiamo approfittato di quell'incontro non programmato per una conversazione confidenziale in cui, tra l'altro, ci siamo chiesti della possibilità o meno di poter assistere alla Disfida del Bracciale in questo anno di pandemia.
Nel corso del dialogo è emersa una interessante notizia che mi fa piacere rendere pubblica anche senza aver richiesto il consenso all’interessato, confidando nella sua benevolenza.
Alberto Meriggi lo scorso anno e quest’anno ha dedicato parte del tempo in cui è stato costretto forzatamente in casa a scrivere un romanzo storico ispirato alla vita del campione di pallone col bracciale Carlo Didimi. Da anni coltivava questo desiderio dopo aver svolto e pubblicato in passato ricerche sulla vita di Carlo Didimi, sulla sua famiglia, sui rapporti del campione con Giacomo Leopardi e sulla famiglia Broglio D’Aiano, imparentata con i Leopardi e a cui apparteneva la moglie di Didimi (Vedi: https://it.wikipedia.org/wiki/Carlo_Didimi).
Il romanzo è ambientato a Treia e nelle località d’Italia frequentate da Didimi come giocatore e come patriota. Essendo profondo conoscitore della storia di Treia e delle Marche, Meriggi ha confidato che la trama del romanzo poggerà sui comportamenti, il pensiero e le abitudini del periodo in cui Didimi è vissuto, cioè l’Ottocento. Il romanzo, in quanto tale, presenterà una commistione di realtà e invenzione e i fatti, pur muovendo in una realtà storica di fondo, verranno parzialmente rimaneggiati dalla fantasia dell’autore. Il romanzo è quasi completato e l’autore ha già ottenuto la possibilità di pubblicarlo con una grande casa editrice italiana molto famosa.
Il libro, una volta edito, nella piccola biblioteca dell'Auser Treia, farà parte di una speciale sezione dedicata alle opere di Alberto Meriggi.
Paolo D'Arpini
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