sabato 23 febbraio 2019

Chiesanuova di Treia - La guerra batteriologica continua...




Nella ridente (in senso amaro) frazione treiese di Chiesanuova, dove avanzano i lavori per la ristrutturazione della chiesa colpita dal terremoto, gli 811 abitanti non fanno altro che votarsi ai santi Vito e Patrizio, i patroni parrocchiali, pregandoli di risparmiar loro la pestilenza odorifera alla quale sono sottoposti. Camion su camion ogni giorno scaricano tonnellate e tonnellate di "manure" (concime) su alcuni campi accoglienti, disponendole in mucchi ordinati. 

Il compost, di cui non si conosce la provenienza precisa (deiezioni animali o sostanze derivate dalla lavorazione dei rifiuti organici?), una volta depositato in cumuli andrebbe interrato entro 48 ore, ma anche ammettendo che ciò sia eseguito (ma non sempre) avviene con una lavorazione a catena, perciò in zona ci sono sempre cumuli fermi in attesa di interramento. 

Da alcune settimane le operazioni di scarico non si arrestano mai, i depositi crescono e, tra l’altro, i trasporti sono effettuati perlopiù con camion e rimorchi senza copertura. Pertanto gli agenti puzzolenti aggrediscono senza interruzione le nari degli sfortunati abitanti, tra cui anziani e malati, che non possono nemmeno aprire le finestre per un cambiamento d'aria. 

La popolazione impotente di fronte a questa aggressione olfattiva, nonché di fronte all'invasione di insetti molesti attratti dalla decomposizione organica, è stanca e sfiduciata ed, essendo questo problema ricorrente negli anni, è persino dubbiosa sull'esito di una denuncia agli organi preposti al controllo. 

Forse una segnalazione agli organi d'informazione locali potrebbe aiutare?

Paolo D'Arpini 

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Portavoce del Comitato Treia Comunità Ideale
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martedì 19 febbraio 2019

Macerata, 1 marzo 2019 - Presentazione del libro “Giuditta da Morrovalle” di Manlio Baleani



Il Centro Studi Storici Maceratesi apre il calendario degli eventi culturali programmati per il 2019 con la presentazione del libro intitolato “Giuditta da Morrovalle”, scritto dal socio Manlio Baleani, per le edizioni Affinità Elettive. La manifestazione avverrà Venerdì 1 marzo, alle ore 16,30, nella Sala Castiglioni della Biblioteca Mozzi-Borgetti di Macerata. 

L’avvio del programma annuale è all’insegna di una novità che di primo acchito potrebbe apparire come un passo azzardato per un Centro Studi Storici che si è sempre occupato di ricerca storica, facendo attenzione al buon livello scientifico, cioè documentando tutto ciò che viene riferito. La novità consiste nel fatto che il libro che viene presentato è un romanzo, ma va sottolineato che si tratta di un romanzo storico ambientato nella prima metà dell’Ottocento, a Morrovalle. La scelta inedita per il Centro Studi di aver accolto la richiesta di un socio di presentare un suo romanzo, nasce dalla costatazione che la trama del racconto si innesta in un contesto di fatti storici realmente accaduti nel Maceratese, tanto che dei dieci personaggi protagonisti ben otto sono realmente esistiti. 

Tra personaggi veri e fatti realmente accaduti l’autore colloca con fantasia le vicende di una giovane contadina, Giuditta appunto, che va a lavorare in una casa di nobili di Morrovalle dove, tra l’altro, le capita di incontrare un grande della letteratura del tempo, il poeta romano Giuseppe Gioachino Belli, il quale frequentava realmente le Marche e nella nostra provincia si fermava proprio a Morrovalle, ospite a Palazzo Roberti. Scriverà più volte che a Morrovalle la sua ipocondria si attenuava e riusciva a vivere con più salute e serenità. Il Belli a Morrovalle aveva amici e conoscenti e forse il suo cuore batteva forte per la bella padrona di casa, la marchesina Vincenza Roberti che il poeta aveva conosciuto a Roma, in quanto amica della moglie Mariuccia Conti. Le vicende che la fantasia dell’autore propone pongono a confronto due realtà sociali contrapposte, da un lato la vita di campagna, fatta di stenti, di fame e di continue sopraffazioni, dall’altro quella di un ambiente aristocratico, più tranquillo e sicuro, dove si mangiava più volte al giorno, dove ci si vestiva seguendo le mode che giungevano da Roma e dove cominciavano ad attecchire le prime idee liberali. 

L’autore Manlio Baleani, profondo conoscitore e studioso dei sonetti di Gioachino Belli, ha colto la presenza di questi due mondi contrapposti nell’opera del poeta romano e li ha fatti entrare nella trama del romanzo innestandoli nel contesto di avvenimenti storici realmente accaduti. E gli avvenimenti storici che fanno da cornice alla trama sono quelli che vanno dalla Restaurazione del 1815, quando i francesi lasciarono la città di Macerata alle truppe austriache chiamate dallo Stato pontificio, al tentativo di insurrezione del 1817 miseramente fallito, fino ai moti del 1820 nei quali furono coinvolti i figli del conte Giuseppe Peruzzi che era stato Gonfaloniere di Macerata sotto il governo di Gioacchino Murat. Quelli furono anni nei quali, nelle Marche e nel Maceratese in particolare, alla disastrosa situazione generale causata dal passaggio delle truppe straniere si erano aggiunti i lunghi periodi di carestia nelle campagne e anche il tifo petecchiale che colpiva soprattutto le classi più povere. Nel romanzo vengono citati, oltre alla famiglia Peruzzi, tra cui la nobildonna Lavinia Aurispa, altri illustri personaggi come il conte Lazzarini di Morrovalle, i nobili Solari di Loreto, il conte Monaldo Leapardi di Recanati e la marchesina Vincenza Roberti.

Va sottolineato che per gli avvenimenti storici realmente accaduti l’autore indica in calce al volume le fonti consultate. Il programma della presentazione prevede un intervento introduttivo del prof. Alberto Meriggi, presidente del Centro Studi Storici Maceratesi, a cui seguirà la relazione dell’autore Manlio Baleani che si avvarrà della collaborazione, per la lettura di brani, del prof. Fabio Macedoni e della sorella Antonella Macedoni. Nell’occasione i soci del Centro Studi potranno ritirare il volume 52 e regolarizzare la posizione associativa.


La primavera a Treia porta cattivi odori...



Già da metà febbraio, a Treia come in tutte le Marche, si avvertono le prime avvisaglie della primavera. L'aria si fa più dolce ed il tepore dei primi raggi del sole fanno germogliare erbe e fiori. Si dice che la primavera porti con sé il fresco aroma della natura che si risveglia a nuova vita, non è però questa la sensazione percepita da chi transita sulla strada tra Schito e Chiesanuova di Treia le cui narici vengono offese da un puzzo inenarrabile. E ciò accade da diversi anni a questa parte, in particolare nei periodi antecedenti le semine. 

Proprio in questi giorni gli abitanti del luogo osservano un continuo andirivieni di camion carichi di tonnellate di concimi che vengono scaricati in mucchi e successivamente sparsi su alcuni terreni. I materiali maleodoranti irradiano i loro effluvi nell'aere creando problemi per un raggio di alcuni chilometri, raggiungendo persino il centro urbano di Chiesanuova. Ma il danno che la popolazione è costretta a sopportare non è solo di carattere olfattivo ma soprattutto di ordine igienico e sanitario. Infatti nell'area sottoposta alle emanazioni pestilenziali risultano esserci anche ammalati ed anziani che sono impossibilitati ad aprire le finestre per il normale cambiamento d'aria delle abitazioni. 

Oltre a ciò si nota un incremento prodigioso di insetti molesti attratti dall'odore della decomposizione organica. I residenti nauseati dal continuo attentato alla loro salute hanno cercato di segnalare alle autorità preposte il loro disagio ma sinora senza esito soddisfacente. Tale carenza di attenzione da parte degli enti interessati fa quasi supporre che ci sia una "necessità" di smaltimento dei residui organici tratti da RSU (compost) che non si sa altrimenti come gestire... insomma vengono sparsi nella campagna come fosse una "discarica". 

Una risposta esauriente, nonché la risoluzione del problema, da parte delle istituzioni sarebbe perciò utile e necessaria.

Paolo D'Arpini, portavoce del Comitato Treia Comunità Ideale


domenica 3 febbraio 2019

Candelora a Caldarola, con assolo di trombone di Antonio Tajani


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Caldarola. Foto Ansa

Il presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani,   presenziando all'inaugurazione di una scuola a Caldarola, il giorno della Candelora,  interpellato da non meglio specificati "comitati"  sull'opportunità di destinare 10 milioni di fondi europei per la realizzazione di una pista ciclabile nelle aree del cratere,  critica la decisione presa in tal senso della Regione Marche.

Secondo Tajani "è meglio spendere i soldi  per costruire una scuola piuttosto che in inutili piste ciclabili",  e stigmatizza così la decisione della Giunta Regionale di promuovere una viabilità alternativa,  a favore di alcune aree particolarmente interessanti dal punto di vista culturale e ambientale. La critica del Tajani  non ha nulla a che vedere con l'educazione scolastica, poiché i fondi europei  non sono finalizzati ad uno specifico progetto ma ad un programma globale per la ripresa economica e sociale del territorio.

Attorno alle piste ciclabili diversi comuni stanno programmando interventi mirati a rendere usufruibili il territorio ad un turismo lento, che valorizzi le bellezze marchigiane. Questo per garantire un futuro lavorativo alla comunità,  in sintonia con le indicazioni della UE in chiave ecologica. Dire che  è meglio costruire una scuola piuttosto che incentivare un programma di lavoro e di sviluppo ambientale è semplicemente pretestuoso, poiché  la necessità di nuove scuole è determinata  dal  numero di allievi che necessitano di  spazi adeguati  e queste necessità vengono evidenziate dai comuni stessi di volta in volta sulla base dell'incremento demografico. 


La pista ciclabile e la costruzione di una nuova scuola sono  cose separate e  seguono diversi iter e finalità,  perciò la musica per solo trombone di Tajani serve a soddisfare la  politica delle parti. Accusare la Regione Marche di "inefficienza amministrativa" ha lo  scopo di favorire la propria parte... 

Tajani se ne poteva stare tranquillo al parlamento europeo senza prendersi il disturbo di scendere sino a Caldarola   per fini pubblicitari...  


Paolo D'Arpini

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sabato 2 febbraio 2019

Treia. Stand Up il 14 febbraio 2019 con One Billion Rising

 "One Billion Rising"
 Treia: 14 Febbraio 2019 - ore 17 - Piazza della Repubblica
Stand-Up contro la violenza sulle donne

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Anche quest'anno Auser Treia, in collaborazione con Treia Comunità Ideale, Marche Antimobbing UIL ed altri soggetti, il 14 febbraio 2019, organizza uno Stand-Up a favore delle donne in occasione di "One Billion Rising". Un evento  che si svolge in 200 paesi del pianeta, mobilitando un miliardo di persone unite nell’affermare una cultura del rispetto e della solidarietà. Il messaggio di One Billion Rising è proprio quello dell’importanza della libertà della donna e della   solidarietà come linfa vitale per una rivoluzione pacifica.

Appuntamento in piazza della Repubblica,  al centro storico di Treia, alle ore 17, indossando un indumento rosso, per distribuire volantini contro la violenza di genere. 





Nota di servizio:
Al termine dello Stand-Up  assemblea dei soci nella sede di Auser Treia, via Lanzi 18/20 (ore 18 - 18.30 circa). Si terranno discorsi a favore delle donne  e verranno presentati i programmi previsti per l'anno in corso, approvazione del bilancio e tesseramento 2019.   Al termine verrà offerto un piccolo rinfresco ai convenuti.

Info: auser.treia@gmail,com - Tel. 0733/216293