sabato 31 marzo 2018

Treia, 1 aprile 2018 - “Risus Paschalis” e Pesce d'Aprile

Risultati immagini per risus paschalis paolo d'arpini orto treia

1 aprile. L’ipotesi più credibile, che giustifichi  il ripetersi di lazzi e scherzi,  in questo giocoso giorno di primavera,  è il legame con il “Risus Paschalis”  una tradizione nordica  nella quale  (per tutto il medioevo) si compivano atti impudici (in corrispondenza del periodo pasquale) spesso legati a più antichi riti “bacchici” che sancivano l’inizio della primavera e del risveglio della natura. 
Infatti anche il “pesce” è un antichissimo simbolo fallico e l’idea di attaccare un pesce finto sulla schiena di amici e parenti voleva significare che essi avevano raggiunto la maturità ed erano pronti ad usarla…. (Una specie di ‘avviso ai naviganti’ per celebrare la piena disponibilità sessuale).
Negli anni questa tradizione si è trasformata in una specie di celebrazione della eccessiva semplicità  e goffagine e  chi ne era vittima dimostrava di non essere stato abbastanza accorto nell’interpretare le reali intenzioni di chi lo provocava, infatti l’appiccicare il pesce sulla schiena significava che la vittima era stata “gabbata”.  
In tempi abbastanza  recenti lo scherzo da primo aprile più famoso è stato quello architettato da Orson Welles con la radiocronaca dell’arrivo dei marziani sulla Terra; ma di casi simili alla Marchese del Grillo sono piene le cronache locali delle provincie  d’Italia, dove l’uomo è ancora legato alla terra, agli animali ed alla fecondazione delle zolle... Ed ancora una volta rilanciamo la nostra iniziativa goliardica del 1 aprile, che quest'anno corrisponde anche alla Pasqua. Appuntamento all'alba davanti all'ingresso del Circolo vegetariano VV.TT. di Treia per raccogliere il guano dei piccioni da portare poi nell'orto per concimare gli olivi.  
Paolo D’Arpini
Risultati immagini per risus paschalis paolo d'arpini orto treia piccioni

Nota
In una delle  passate edizioni ebbi la sorpresa di leggere sulle pagine romane del Corriere della Sera la pubblicazione del nostro Pesce d’Aprile. Una notizia di cronaca dal duplice valore che descriveva questa iniziativa del Circolo, definendola “uno scherzo e quindi non soggetta a controlli di partecipazione”.

venerdì 30 marzo 2018

Bioregionalismo - Ri-abitare il luogo in cui si è...

Treia - Fuori porta al crepuscolo

Essendo vissuto per moltissimi anni in un contesto urbano (sono nato e vissuto a Roma ed ho anche abitato per diversi anni a Verona), ed avendo anche tentato un esperimento di ri-abitazione di un piccolo borgo abbandonato, Calcata, con conseguente tentativo di ricostituire o -perlomeno- avviare un processo di comunità ideale (non so con quale successo…), posso affermare che massimamente il mio procedere “bioregionale” si è svolto in un ambito sociale “cittadino”. Ma attenzione, essere un cittadino non significa abitare in città bensì vuol dire riconoscersi in un “organismo" comunitario  umano.


Dal 2010 mi sono trasferito in una cittadina delle Marche, Treia, e questo è un successivo passo avanti verso la mia ricerca di una sistemazione sociologica ideale…. Infatti Roma è abitata da 6 milioni di persone, è insomma una metropoli, Verona conta quasi mezzo milione di abitanti, Calcata meno di mille… Mentre Treia arriva quasi a diecimila. Insomma sto cercando una giusta via di mezzo, adatta al mantenimento di un sano rapporto con l’ambiente e gli animali senza dover rinunciare ai vantaggi della “civitas”, essendo noi umani esseri altamente socializzanti….


La parola “Bioregionalismo” come pure il termine “Ecologia profonda” sono neologismi coniati verso la fine degli anni ‘70 del secolo scorso, rispettivamente da Peter Berg ed Arne Naess, uno scrittore ed un ecologista, ma rappresentano un modo di vivere molto più antico, che anzi fa parte della storia della vita sul pianeta ed ha contraddistinto tutte le civiltà umane (sino all’avvento dell’industrializzazione selvaggia e del consumismo). Diciamo che il “bioregionalismo” (che equivale all’ecologia profonda) contraddistingue un modo di pensare che muove dall’esigenza profonda di riallacciare un rapporto sacrale con la terra. Questo rapporto si conquista partendo dalla volontà di capire -riabitandolo- il luogo in cui viviamo.


Una bioregione infatti non è un recinto di cui si stabiliscono definitivamente i confini ma una sorta di campo magnetico (aura – genius loci) distinguibile dai campi vicini solo per l’intensità delle caratteristiche che formano la sua identità, alla stessa stregua degli esseri umani, contemporaneamente diversi e simili l’uno all’altro.


In una ottica bioregionale – dovendo analizzare i requisiti antropologici di una città ideale – occorre prima vedere gli aspetti di cosa è una città. Noi usiamo il termine città che deriva da “civitas” ma dobbiamo considerare anche l’altra definizione “urbs”, questi due termini hanno pari valore nella fondazione ed urbanizzazione del luogo abitativo.


Dal punto di vista antropologico sappiamo che una piccola comunità di 1000 persone consente a tutti i suoi membri la conoscenza personale ed inter-relazione reciproca. Ogni cosa prodotta ha come fruitori i membri tutti ed altrettanto dicasi per quanto è scartato. Nelle comunità antiche, nelle tribù che furono la base della vita umana per migliaia di anni, la reciprocità o solidarietà era elemento di sopravvivenza e sviluppo. Quando lentamente si giungeva ad una summa di tribù dello stesso ceppo originario (diciamo cento entità di 1000 componenti) si diceva che era nato un popolo, una società, insomma una “civitas”. Dobbiamo quindi partire da un elemento precostituito e cioé che l’ambito di una “comunità ideale” non dovrebbe superare i centomila abitanti. Ciò vale anche per una metropoli che andrebbe suddivisa in quartieri di tale entità. Perché? Per un semplice motivo: se tutti i componenti di una comunità “originaria” hanno interrelazioni in allargamento (diaspora) sarà possibile connettersi indirettamente o direttamente con gli appartenenti ai vari gruppi che compartecipano allo stesso luogo. Tutti individui diversi dal gruppo originario ma tutti “elementi effettivi” della stessa collettività.


Ampliando così il ramo di interesse dalla parentela vicina o lontana alla compartecipazione, somiglianza e convivenza nello stesso luogo. A questo punto le varie entità (o gruppi di individui) son paritetiche l’un l’altra, intrecciate in un contesto di relazioni e formano la base della città ideale. Forse i membri della città apparterranno a ceti diversi ma assieme a noi vivono nella città, con essi manteniamo numerosi rapporti personali come fra membri di una tribù ideale. Questa si può definire società ed il processo descritto conduce a forte correlazione e socializzazione e vivifica l’intera comunità. Ma si può dire che centomila abitanti son un limite. Giacché questo è il livello d’interrelazione possibile e la città bioregionale -secondo me- deve comprendere criteri di suddivisione sociale che rispettino questi termini numerici.


Non ho nulla contro la vita umana negli agglomerati umani, ma occore portare elementi di riequilibio all’insieme degli elementi vitali, materiali od architettonici che siano.


Il primo passo verso la riarmonizzazione delle aree urbane è il riconoscimento che esse si trovano tutte in bioregioni, all’interno delle quali possono divenire protagoste ed ecosostenibili. La peculiarità dei suoli, bacini fluviali, piante e animali nativi, clima, variazione stagionale e altre caratteristiche che sono presenti in un luogo-vita bioregionale (ecosistema), costituiscono il contesto base per l’approvvigionamento delle risorse quali: cibo, energia e materiali vari. Affinché questo avvenga in modo sostenibile, le città devono identificarsi e porsi in reciproco equilibrio con i sistemi naturali.


Non solo devono reperire localmente le risorse per soddisfare i bisogni dei propri abitanti ma devono altresì adattare i propri bisogni alle condizioni locali. Questo significa mantenere le caratteristiche naturali che ancora rimangono intatte e/o ripristinarne quante più possibili. Per esempio risanando baie inquinate, laghi e fiumi affinché possano ridiventare habitat salubri per la vita acquatica, contribuendo in tal modo all’autosufficienza delle aree urbane. Le condizioni che contraddistinguono le aree geografiche dipendono dalle loro peculiari caratteristiche naturali: una ragione in più per adottare i principi base del bioregionalismo, appropriati e specifici per ogni luogo e -soprattutto- utilizzabili per orientare al meglio le politiche municipali.


Le linee guida di questo mutamento possono essere prese da alcuni principi base che governano gli ecosistemi:

1) Interdipendenza. Accrescere la consapevolezza dell’interscambio fra produzione e consumo, affinché l’approvvigionamento, il riuso, il riciclaggio e il ripristino possano diventare integrabili.

2) Diversità. Sostenere la diversità di opinione così da soddisfare i bisogni vitali oltreché una molteplicità di espressioni culturali, sociali e politiche. Resistere a soluzioni che privilegino i singoli interessi e la monocultura.

3) Autoregolamento. Incoraggiare le attività decentralizzate promosse da gruppi di quartiere-distretti. Rimpiazzare la burocrazia verticistica con assemblee di gruppi locali.

4) Sostenibilità economica. Scopo della politica è quello di operare con interessi lungimiranti, minimizzando rimedi fittizi ed incentivando un processo di riconversione ecologica a lungo termine.


Mi sembra che il materiale trattato per il momento possa bastare al fine di una riflessione sul tema.



Paolo D’Arpini, referente della Rete Bioregionale Italiana

bioregionalismo.treia@gmail.com – Tel. 0733/216293



A Roma


A Calcata


A Treia

giovedì 29 marzo 2018

Treia. Resoconto di fuoco del Consiglio comunale del 28.03.18 - Il 29 marzo 2018 coro di Pasqua nella chiesa di San Filippo Neri


Treia. Consiglio Comunale del 28.03.18

A Treia era il 28 marzo 2018, nella sala multimediale ex Ipsia si teneva il Consiglio Comunale con all'ordine del giorno diversi punti controversi che sono stati discussi, sino allo sfinimento, dalle ore 17.30 alle 21.30 (circa, perché a quell'ora me ne sono andato via). Di fronte allo sparuto pubblico che solitamente assiste ai consigli (c'era il segretario del PD locale, qualche supporters della lista Uniti per Treia, personale di servizio ed il sottoscritto) la riunione è iniziata -come d'abitudine- con la relazione del sindaco, Franco Capponi, riguardo alle situazioni generali correnti: post terremoto, finanziamenti giunti a buon fine, stato dell'essere, etc.) e fin qui la seduta sembrava non presentare sorprese, calma piatta nell'aula. 

Ma un forte vento ha cominciato a spirare sulla tolda allorché è iniziata la discussione delle interrogazioni della minoranza "Uniti per Treia". La prima riguardava il senso unico alternato in Via Unità d'Italia, dove già anni addietro c'era stato un distacco della cinta muraria e dove alcuni mesi fa in seguito ad un incidente si erano creati danni alla balaustra ed inoltre un'altra parte delle mura presentava crepe in seguito al gelo dell'inverno. 

Risultati immagini per andrea mozzoni treia

Il consigliere Andrea Mozzoni interrogava il sindaco sulla sicurezza, sulla viabilità limitata e su quali azioni l'amministrazione sta portando avanti per risolvere il problema. Il sindaco ha riferito che si sta aspettando il responso della soprintendenza per quanto riguarda le mura incrinate  e che al momento non disponendo di apposito capitolo di spesa per il rifacimento della balaustra la strada è resa percorribile a senso unico alternato, con una limitazione a 30 km orari e con l'ausilio di un semaforo mobile. Mozzoni ha insistito nel chiedere al sindaco se la percorribilità può essere così considerata sicura e qui ne è sorto un battibecco in cui fra botta e risposta gli animi si sono scaldati assai. Il sindaco ha detto che se Uniti per Treia ritiene che non sia sicura faccia richiesta di chiusura, ma l'amministrazione sentito il parere dei tecnici comunali ed a lume di logica ritiene che con le limitazioni adottate sia percorribile a meno che un pazzo non si getti volontariamente a tutta velocità contro la balaustra, ed ha suggerito al Mozzoni che se voleva poteva fare lui la prova, al che Mozzoni, alquanto risentito, ha preteso che il segretario comunale riportasse testualamente le parole del sindaco. C'è stato un buon momento di caos anche con l'intervento di altri consiglieri di maggioranza e minoranza... poi -per sfinimento- la discussione si è esaurita.

 Si è così  passati alla seconda mozione, quella delle azioni di contenimento del gioco d'azzardo nel territorio di Treia. Ha risposto l'assessora Savi, elencando tutte le iniziative che si stanno portando avanti per contenere la ludopatia, in concorso con la Regione Marche, annunciando anche una serie di incontri per sensibilizzare la popolazione ed informando che il primo di tali incontri si terrà il 13 aprile 2018 presso la sala multimediale. 

Altra mozione della minoranza da discutere riguardava la reperibilità di spazi pubblici che il comune può mettere a disposizione di associazioni culturali  e movimenti politici per organizzarvi manifestazioni di vario genere. L'assessora Castellani ha risposto che in seguito al sisma al comune sono venuti a mancare diversi ambienti pubblici, perché dichiarati inagibili, affermando che comunque su richiesta vengono concessi gratuitamente sia la sala multimediale dell'ex Ipsia ed il Mercato Coperto, al centro storico, sia la Torre Molino, a Passo Treia, sia la piazza Don Antonio De Mattia, a Chiesanuova di Treia, basta farne richiesta. Ci sono anche i locali dell'ex Trea che, pur essendo stati concessi in gestione all'Hotel Grimaldi, possono in casi di necessità essere utilizzati dietro pagamento di un piccolo rimborso. 

 Ancora una  mozione da affrontare era quella sull'istituzione del "vuoto a rendere" per limitare la produzione di rifiuti.  A questa ha risposto la neo assessora all'ambiente Moretti, la quale ha relazionato sulle normative correnti, sulla possibilità di riutilizzo dei vuoti in vetro da parte delle aziende produttrici (sino a 10 volte), sulla cauzione da pagare, etc. Il sindaco è intervenuto informando che -in precedenti abbocchi con il Cosmari- il comune si era già attivato (con l'allora assessore Spoletini) per chiedere una normativa specifica anche perché a  Treia si differenzia già il 76% dei rifiuti urbani, spingendo anche per la valorizzazione dell'economia circolare, e non sarebbe male che una azienda preposta al riciclaggio trovasse posto nel nostro territorio. 

Altra mozione, altro regalo per l'ambiente, riguardo alla salvaguardia ed alla sicurezza ed alla tutela delle piante di pregio ambientalistico presenti sul territorio treiese. A parlare, sempre a nome di Uniti per Treia, è il neoconsigliere Michele Palazzesi, il quale ha chiesto criteri certi su manutenzioni e potature, spesso esagerate, e sui lavori pubblici in prossimità dei viali alberati, che possono rovinare le radici e quindi mettere a rischio la sopravvivenza degli alberi, con crolli improvvisi come recentemente avvenuto a Passo Treia. Precisando inoltre che le cadute di alberi sono imputabili solo ad un 5% da fattori naturali. 

Risultati immagini per franco capponi sindaco di treia

Il sindaco ha risposto dichiarando che i lavori pubblici recentemente eseguiti a Passo Treia per le canalizzazioni delle acque meteoriche, come da richieste SAE e Protezione Civile, sono state effettuate rispettando le distanze stabilite per legge ed inoltre per quanto riguarda la recensione di alberi monumentali, oltre alla già nota quercia antica  del podere Palmucci, si stanno censendo altre piante di interesse naturalistico da segnalare alla Comunità Montana ed alla Regione Marche. 

Si è poi passati a temi finanziari e burocratici, che pur essendo alquanto aridi dal punto di vista dell'interesse popolare spicciolo, sono utili da conoscere per chi vuole restare al corrente di come vengono gestite le finanze pubbliche. Si è parlato di variazioni sul bilancio e del bilancio cosiddetto consolidato, riguardante l'amministrazione delle partecipate (Cosmari e Consorzio del Nera) il cui patrimonio rimane positivo di 25.000 euro. Poi 300.000 euro di risparmio sul mutuo agevolato per la realizzazione di nuovi loculi da costruire al Cimitero. Altri 430.000 euro di alleggerimento  che vanno ad incidere sul bilancio 2018 rimpinguando vari capitoli e rimodulando le spese e le entrate già previste. Tra cui un finanziamento di 76.000 euro per il ripristino della palestra dell'ex Istituto Paladini di Via Lanzi. Inoltre, essendo stati i lavori completati, il sindaco ha informato che il 14 aprile p.v. riaprirà l'Isola Ecologica del centro storico. 

Altro argomento affrontato è stato quello sulle nuove norme di ricostruzione e restauro dei casolari d'importanza storica ed alle norme di tutela delle aree boschive, soprattutto in relazione al boschetto di 19 ettari in località San Lorenzo, che è stato interessato ad un incendio la scorsa estate. Nel dubbio che tali incendi possano essere di origine dolosa la legge italiana stabilisce che per 5 anni tali aree (su tutto il territorio nazionale) non possano essere interessate ad attività edilizie o di ripiantumazione.

Altro punto in discussione,  l'approvazione di esercizio del nuovo attracco meccanizzato, recentemente ultimato, di cui si deve approvare il regolamento d'uso, il sistema dei controlli e dei servizi (per il funzionamento della struttura è prevista una spesa mensile di circa 2.000 euro). 

 Infine è iniziato il discorso relativo alla concessione della cittadinanza onoraria da conferire a Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria. Su questo punto, malgrado i consiglieri fossero tutti d'accordo, si è venuta a creare una discussione sul metodo. I tre consiglieri d'opposizione, pur dichiarandosi favorevoli, hanno obiettato che la mancanza nell'assise della consigliera di minoranza, Daniela Cammertoni, di Futuro nel Cuore, assente per motivi personali, non avrebbe garantito la totale unanimità politica alla nomina del nuovo cittadino onorario. 

Risultati immagini per daniela cammertoni treia nel cuore

Il sindaco per fugare ogni dubbio sulle intenzioni della Cammertoni,  ha chiesto due minuti di sospensione del Consiglio e ha provveduto a telefonare all'interessata, la risposta  da lui fornita è stata  che "non esistono contrarietà da parte della Cammertoni a tale concessione", a quel punto dopo un ulteriore chiarificazione sull'opportunità di non rimandare la votazione (datosi che era già uscito un misterioso articolo di stampa in cui si annunciava l'imminente concessione) poiché avrebbe potuto ingenerare un  fraintendimento sull'eventuale rimando ad un prossimo Consiglio. Alla fine si sono trovati tutti d'accordo e la concessione della cittadinanza onoraria a Vincenzo Boccia è stata approvata all'unanimità dei presenti. 

Immagine correlata

Una nota curiosa riguardo al come questa richiesta era stata avanzata è stata raccontata dal sindaco che ha ricordato la visita compiuta l'anno passato dal presidente di Confindustria in una nota fabbrica di Treia durante la quale -con una battuta- aveva detto "tutti quelli che vengono a Treia fanno carriera, si vede che Treia porta fortuna, piacerebbe anche a me diventare treiese...." ed ora il Boccia è stato accontentato. La cerimonia ufficiale di conferimento si svolgerà probabilmente questa estate, forse durante Symbola od in una specifica manifestazione che verrà concordata con l'interessato.

Esausto, dopo 4 ore e passa di ascolto... mi sono allontanato dalla sala del Consiglio  mentre il segretario comunale stava ancora leggendo le motivazioni della concessione della cittadinanza, per i meriti di Boccia. Lungo la strada del ritorno a casa ho incontrato il prof. Luciano Carletti che stava andando alle prove del Coro. Ho così appreso che si terrà un'esecuzione canora la sera del 29 marzo, nella chiesa di San Filippo, alle ore 19.

Paolo D'Arpini

Risultati immagini per sala ex ipsia  treia paolo d'arpini


..........................

ORDINE DEL GIORNO del Consiglio Comunale del 28.03,18 


1 COMUNICAZIONI DEL SINDACO. 

2 INTERROGAZIONE DEL GRUPPO CONSILIARE "UNITI PER TREIA" IN MATERIA DI VIABILITÀ IN VIALE UNITÀ D'ITALIA -TREIA CAPOLUOGO. 

3 MOZIONE DEL GRUPPO CONSILIARE UNITI PER TREIA RELATIVA AL CONTRASTO AL GIOCO D'AZZARDO. 

4 MOZIONE DEL GRUPPO CONSILIARE UNITI PER TREIA RELATIVA ALL'INDIVIDUAZIONE ED ALLA REGOLAMENTAZIONE DI LOCALI PUBBLICI DA DESTINARE A MOSTRE, CONVEGNI, CONFERENZE, TEMPO LIBERO, PROPAGANDA ELETTORALE E ALTRE ATTIVITÀ NEL CAPOLUOGO E NELLE FRAZIONI. 

5 MOZIONE DEL GRUPPO CONSILIARE "UNITI PER TREIA" RELATIVA ALLA PROMOZIONE DEL COSIDDETTO "VUOTO A RENDERE" ALL'INTERNO DEL COMUNE DI TREIA. 

6 MOZIONE DEL GRUPPO CONSILIARE "UNITI PER TREIA" RELATIVA AL CENSIMENTO ED ALLA SALVAGUARDIA DEGLI ALBERI MONUMENTALI, DEI FILARI E DELLE ALBERATURE DI PARTICOLARE PREGIO. 

7 LETTURA ED APPROVAZIONE VERBALI SEDUTA CONSILIARE DEL 29 DICEMBRE 2017 (ART. 25 REG. C.C.). 

8 RATIFICA DELIBERA G.C. N. 33 DEL 10/02/2018, ADOTTATA IN VIA D'URGENZA, AVENTE AD OGGETTO "VARIAZIONE URGENTE AL BILANCIO DI PREVISIONE 2018/2020". 

9 APPROVAZIONE DEL BILANCIO CONSOLIDATO PER L’ESERCIZIO 2016. 

10 VARIAZIONE AL BILANCIO DI PREVISIONE 2018/2020. 

11 VARIANTE AL PRG, ART. 15 C. 5 L.R. 34/1992 E SS.MM.II., PER DECLASSAMENTO FABBRICATO RURALE CENSITO COME"A" IN LOC. COLLEVAGO. 

 12 AGGIORNAMENTO CATASTO INCENDI BOSCHIVI. 

13 VARIAZIONE DEL PIANO DELLE ALIENAZIONI E VALORIZZAZIONI IMMOBILIARI 2018/2020. ART. 58 L. 133/2008. 

14 APPROVAZIONE DEFINITIVA VARIANTE N. 4 PIANO PER INSEDIAMENTI PRODUTTIVI IN LOC. S. MARIA IN SELVA. 

15 PROGRAMMA TRIENNALE OPERE PUBBLICHE 2018/2020 ED ELENCO ANNUALE 2018. APPROVAZIONE VARIAZIONE N. 1. 

16 APPROVAZIONE REGOLAMENTO DI ESERCIZIO DELL’ATTRACCO MECCANIZZATO TRA PARCHEGGI VALCHIUSA E CENTRO STORICO. 

17 CONFERIMENTO DELLA CITTADINANZA ONORARIA AL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA VINCENZO BOCCIA. 

lunedì 26 marzo 2018

Dieta mediterranea e alimentazione naturale bioregionale


Risultati immagini per Dieta mediterranea e alimentazione naturale

Dico la verità,  personalmente preferisco una alimentazione più vicina ai miei ideali, ovvero senza carne né pesce ma ammettendo formaggi e uova,  purché ottenuti in modo biologico e naturale, allo stesso tempo non posso far a meno di apprezzare i tentativi di avvicinamento attraverso  la dieta  che oggi viene definita "mediterranea", vicina al  "sistema alimentare tradizionale". 

Poiché sappiamo tutti che sino a cinquanta anni fa la carne compariva raramente sulle nostre mense e ciò nonostante la società era prospera e la salute di molto migliore che ai nostri giorni.   Comunque il messaggio lanciato in varie occasioni da Treia, sul valore della "dieta mediterranea", è positivo! 

Cercheremo di rinfocolarlo ed approfondirlo durante i giorni di Aprile, a cominciare dalla Pasqua (vedi articolo   https://circolovegetarianotreia.wordpress.com/2018/03/10/1-aprile-2018-pesce-daprile-no-pasqua-vegetariana-senza-stragi-di-sangue/), 

e in  una prossima occasione di festa: quella dei Precursori, che si tiene  dal 27 al 29 aprile 2018 
(qui il programma:  

Paolo D'Arpini


.............



Stralcio di un articolo in sintonia:


Una Pasqua all’insegna della Dieta Mediterranea e del Made in Italy.  Secondo l’83% degli Chef e dei FoodBlogger gli italiani, anche in tempi di crisi, non rinunciano alla qualità dei prodotti nostrani. Influenze orientali, sapori africani e profumi americani non sono più così attraenti e gli italiani riscoprono i prodotti di casa.In questa occasione,per il 78% degli esperti, nulla conta come le tradizioni e la scelta del menù viene fortemente condizionata da tutti quegli alimenti  che caratterizzano la Dieta Mediterranea in quanto emblema di buona cucina e di benessere a tavola. .I vantaggi per chi mangia in stile mediterraneo sono numerosissimi: riduzione della possibilità di contrarre malattie (66%), facilità nel mantenere il peso forma ideale (64%) e minori livelli di stress (61%).

E’ quanto emerge da uno studio promosso dal Polli Cooking Lab, l’Osservatorio sulle tendenze alimentari dell’omonima azienda toscana, condotto mediante metodologia WOA (Web Opinion Analysis) su circa 130 esperti tra nutrizionisti, chef stellati e food blogger attraverso un monitoraggio online sui principali social network, blog, forum e community per capire quale sarà la tendenza per il menù della prossima Pasqua.

“La Dieta Mediterranea è indiscutibilmente la più equilibrata e la più sana,la più genuina – afferma Enrico Cerea, executive chef del ristorante Da Vittorio. Come in tutte le cose, anche e soprattutto in cucina regna il detto‘la qualità è meglio della quantità’e noi italiani abbiamo la fortuna di vivere in un Paese che annovera fra i migliori prodotti al mondo. Dall’Alto Adige alla Sicilia abbiamo una varietà di verdure e frutta incredibile, non parliamo poi degli oltre 400 tipi di formaggi.

Olio extra vergine di oliva invidiatoci in tutto il mondo. Vini che competono con i maggiori produttori, carni e pesci esportati in ogni dove”.E allora quale potrebbe essere una ricetta perfetta per esprimere al meglio questi valori?Il consiglio: “Polentina di Castagne della Garfagnana con pomodori e pecorino toscano.Semplici prodotti, che riescono ad emozionarti quasi commuovendoti” – conclude lo chef Enrico Cerea.

In questa ricorrenza si riscoprono valori e sapori di un tempo(81%), ai propri ospiti si vuole offrire il meglio ed è così che si ha un incremento nel consumo dei prodotti Made in Italy che, in quella domenica, vengono scelti dall’83%, contro il 54% che è solito acquistarli durante tutto l’arco dell’anno.

Rinunciare a prodotti di qualità è difficile se non impossibile,a confermarlo gli esperti. Nel 79% delle tavole italiane ci saranno meno alimenti ma di qualità superiore. Per il 68% i piatti che verranno serviti saranno una rielaborazione di ricette tipiche ma sempre nel rispetto della tradizione.

Insieme a questi anche prodotti rustici come sfoglie, torte e focacce (78%). Una tendenza che si riscontra soprattutto per chi deciderà di pranzare a casa e non al ristorante. Alla base di queste scelte ruolo decisivo rivestono i valori della Dieta Mediterranea. Il 72% degli italiani infatti segue questo regime alimentare quotidianamente, percentuale che aumenta a Pasqua (74%).

“La dieta mediterranea è uno dei modelli alimentari più diffusi. Materie prime genuine ed sopratutto territoriali come verdure e frutta riempiono sempre più le nostre tavole in un’ottica nutrizionale più equilibrata.È fondamentale evolversi, creare sempre più opportunità di gusto ed una varietà di abbinamenti diversi senza dimenticarsi della Dieta Mediterranea e dei nostri più meravigliosi prodotti.

Non esiste innovazione senza tradizione”. –afferma Federico Comi premiato come Chef Emergente Lombardo e chef del ristorante Drogheria Parini 1915 – “I nostri alimenti sono tra i più invidiati in tutto il mondo, sia dal punto di vista gustativo sia da quello storico. Ogni regione possiede conoscenze tramandate di generazione in generazione ed essendo il nostro Paese molto attento alla qualità dei prodotti è quasi impossibile rinunciare a certe bontà e prelibatezze Made in Italy.

Si avvicina Pasqua, dove  il piatto principe è l'agnello accompagnato dai carciofi, ma quest' anno ho pensato di creare alternative valide e gustose senza rinunciare ai principi della Dieta Mediterranea. Una di queste: Agnolotto di pasta fresca ripieno di fonduta di parmigiano reggiano, crema montata d'uovo e porri fritti.” – aggiunge lo chef Federico Comi - .

Ma quali saranno gli alimenti che caratterizzeranno le tavole pasquali?Non mancheranno le verdure: le più presenti saranno carciofi (75%), zucchine (74%), insalata(72%), melanzane (71%) peperoni (69%) e asparagi (56%). Particolare attenzione agli antipasti che sono la portata prediletta secondo il 68% degli esperti.

Non possono, infatti, mancare  formaggi (64%) accompagnati da sottoli (53%) e sottaceti (49%), con le olive tra le protagoniste principali (83%).Non verrà meno nemmeno la pasta (78%)che verrà servita sulla tavola insieme a pane (89%) e uova (90%).

Non mancheranno certo gli alimenti legati alla tradizione pasquale:a fare da padroni uova di cioccolato (93%)e colombe (85%), anche preparate in casa e non più acquistate (27%). Sempre più italiani, infatti, decidono di “fare da sé” risparmiando su prodotti dolciari di pasticceria altrimenti molto cari. Insieme a questi anche fragole (81%), arance (71%), mele (59%) e pere(41%) per un 80% che sceglie di servire frutta a fine pasto.

“Nonostante ci sia anche nelle case degli italiani la voglia di sperimentare ricette nuove, magari etniche, in occasione delle ricorrenze importanti come la Pasqua, quando ci si riunisce in famiglia, si ritrovano i sapori della tradizione, quelli delle nonne. E questi si rifanno comunque alle origini della cucina italiana, che è legata alla Dieta Mediterranea”.

Questo il parere di Anna Maria Simonini, food blogger di The kitchentimes, che aggiunge:“Assistiamo alla tendenza per cui la cucina dei grandi chef italiani si avvicina sempre più ai dettami di medici e nutrizionisti, al fine di proporre una cucina sana oltre che buona. C’è in generale una ricerca del gusto e qualità che non rinuncia alla leggerezza, per cui le ricette tradizionali vengono rivisitate anche attraverso l’utilizzo di nuove tecniche di cottura o nuove tecnologie che una volta non esistevano.

Questo vale per i grandi chef ma anche per le nostre cucine. Ecco perché gli italiani scelgono prodotti originali e di qualità, soprattutto per realizzare ricette Made in Italy.”

Ma non solo cibo, o meglio non solo cibo come alimento. La tendenza di questa Pasqua è infatti quella di addobbare la casa, ma soprattutto la tavola, con prodotti alimentari. Uova colorate e decorate (68%), frutta e verdura intagliate o usate per creare composizioni (42%), cesti di pane (35%).Ed è così che la Dieta Mediterranea influenza anche stile e decori.

Dal piatto alla tavola,la tradizione mediterranea emerge prepotentemente.“È innegabile che ci siano ingredienti tipici della cucina mediterranea particolarmente colorati ed attraenti, spiega la food blogger Simonini, pensiamo al rosso di peperoncini e pomodorini, ai colori sgargianti di arance e limoni, al verde acceso delle mele oppure al colore viola del cavolo.

Tutti questi ingredienti colorano in primo luogo i piatti, rendendoli divertenti oltre che appetitosi. Tanti di loro possono poi essere usati per creare centro tavola che mixano ortaggi, frutti e fiori. L’occasione della Pasqua, quando la Primavera scoppia con tutti i propri colori, è perfetta per sbizzarrirsi con gli abbinamenti.”

Come preparare quindi la tavola a Pasqua?Occorre puntare sulla tradizione (42%), evitando inutili sfarzosità, premendo sull’essenziale  (31%), con colori classici in cui predomini il giallo (24%) e il verde (21%), con oggetti funzionali (18%) ed emozionali (22%), non soltanto belli da vedere.

“Per me la Pasqua è assolutamente legata alle uova -afferma la foodblogger Paola Sucato - sia nella preparazione dei piatti come nel caso della torta salata, ripiena con formaggi e verdurine primaverili, sia nell’allestimento della casa, prendendo ad esempio uova sode, colorarle, decorarle e quindi collocarle in diversi punti della casa.

Per quanto riguarda la preparazione della tavola, si utilizzeranno pochi oggetti ma essenziali, in cui protagonisti saranno colori come il giallo uovo e il verde acido, i quali rimandano al concetto di luce del giorno e di primavera, dello stare fuori all’aria aperta”.

Pasqua e Dieta Mediterranea a braccetto per regalare ai commensali il miglior menù possibile. Gli italiani riscoprono il piacere delle tradizioni nel nome della qualità e della genuinità. Sempre meno prodotti sulla tavola, ma di fascia eccellente e preferibilmente Made in Italy, così l’alimentazione mediterranea si conferma la regina della tavola pasquale di quest’anno. 


(Fonte: La Tua Voce)



domenica 25 marzo 2018

Treia. Ramoscelli d'olivo per la Domenica delle Palme a simbolo della Pace pasquale


Treia. Esterno della chiesa di San Filippo Neri con alberello - Foto Giampaolo Damiani

Nel periodo antecedente la Pasqua  anche a Treia di solito si effettua la potatura degli ulivi. Si dice che una buona potatura deve consentire tra i rami dell'albero il volo di una rondine... Ed anche nel nostro orticello, dove vi sono 4 ulivi della qualità di San Francesco, giorni addietro abbiamo fatto potare le piante dalla nostra potatrice di fiducia: Petra. 

La  consuetudine di  sfoltire i rami d'ulivo serve  per garantire un buon raccolto futuro ed anche per avere a disposizione ramoscelli da offrire in chiesa...  quest'anno la domenica delle palme capita il 25 marzo e da parte nostra non potremo contribuire perché tutti i ramoscelli sono stati  asportati dall'orto (per evitare noie con la municipalità e con i vicini).  Ma sicuramente a Don Gabriele, il parroco di Treia, non saranno mancati rametti d'ulivo da offrire ai fedeli in segno di pace. 

L’ulivo è albero più significativo delle tre religioni monoteistiche che con il suo olio “crea la luce”, che è “l’asse immobile della terra”, che rappresenta Abramo l’antenato comune degli ebrei, dei cristiani e dei musulmani. Il ramoscello d’ulivo portato dalla colomba a Noé è anche qui il segnale di nuova luce e la ripresa della vita sulla terra.

I misteri della Primavera… Il simbolismo della rinascita primaverile si identifica nella vita di tutti i grandi iniziatori di religioni. In particolare, l’antichità riconosceva in alcune divinità proprio questa funzione, che essi esprimevano tangibilmente. In inglese, Pasqua si dice Easter, una chiara derivazione da Eastre, Ostara, Istar, Astarte, divinità della Resurrezione naturale e perpetua.

Spesso quel che è rappresentato nella natura trova anche una sua corrispondenza nella coscienza dell’uomo, infatti l’atto creativo, sia esso di Dio o di Madre Natura, è stato spesso paragonato a quello del contadino che produce il cibo necessario alla vita. Ed è per questa ragione che i momenti più auspiciosi dell'anno erano considerati quelli delle quattro stagioni, in cui il seme della vita compie il suo corso.

Paolo D'Arpini


Risultati immagini per chiesa di san filippo a treia
Treia. Chiesa di S. Filippo Neri - Foto della Congregazione dell’Oratorio

mercoledì 21 marzo 2018

Treia, 21 marzo 2018… la primavera è cominciata con la neve!


Treia, 21 marzo 2018 - Foto di Paolo Damiani

Nel 2018 l’Equinozio di Primavera, l’inizio della primavera astronomica,  è avvenuto  il 20 Marzo alle 16:15 UTC. Tradizionalmente coinciderebbe con il giorno di San Benedetto, 21 marzo,  di cui si dice che “la rondine torna sotto al tetto”, ma in realtà le date esatte di equinozi e solstizi dipendono dalla rivoluzione della Terra: fino al 2102 l’equinozio di primavera non sarà il 21 marzo, ma il 20 o il 19.  E questa mattina, 21 marzo 2018, a Treia ci siamo svegliati con la neve, per fortuna solo una spruzzata che non ha disturbato il verde che sta spuntando.  Speriamo sia solo  un  colpo di coda, un ultimo addio all'inverno...

Il simbolismo della rinascita primaverile si identifica nella vita di tutti i grandi iniziatori di religioni. In particolare, l’antichità riconosceva in alcune divinità proprio questa funzione, che essi esprimevano tangibilmente. In inglese Pasqua si dice Easter, una chiara derivazione da Eastre, Ostara, Istar, Astarte, divinità della Resurrezione naturale e perpetua.

Spesso quel che è rappresentato nella natura trova anche una sua corrispondenza nella coscienza dell’uomo, infatti l’atto creativo, sia esso di Dio o di Madre Natura, è stato spesso paragonato a quello del contadino che produce il cibo necessario alla vita. Ed è per questa ragione che i momenti più auspiciosi dell’anno erano considerati quelli delle quattro stagioni, in cui il seme della vita compie il suo corso.

“Da aperta che era un tempo, l’umanità si è sempre più rinchiusa in sé stessa. Tale antropocentrismo non riesce più a vedere, al di fuori dell’uomo, altro che oggetti. La natura nel suo complesso ne risulta sminuita. Un tempo, in lei tutto era un segno, la natura stessa aveva un significato che ognuno nel suo intimo percepiva. Avendolo perso, l’uomo di oggi la distrugge e con ciò si condanna” (Claude Lévi-Strauss).

Comunque non possiamo negare che l’atmosfera attorno a noi è cambiata. La primavera è arrivata. Eccola… sentite? Sentite l’odore dell’aria frizzante? Il profumo dei fiori che sbocciano? Sentite in voi la rinnovata energia mentre camminate accompagnati dal cinguettìo degli uccelli? L’arrivo della Primavera è legato sin dagli albori dell’uomo all’idea di rinascita. Ed oggi possiamo dire di essere rinati… un nuovo inizio ci attende!

Paolo D’Arpini



Paolo D'Arpini - Aspettando Primavera

lunedì 19 marzo 2018

Lo Spirito universale che tutto abbraccia...

Risultati immagini per Lo Spirito universale che tutto abbraccia...

Mi fa piacere pensare a questo Spirito universale che tutto abbraccia, ed alla possibilità per l'essere umano di vivere una vita non  solo materiale ma  di prestare attenzione a questo "profumo" sottile, che è la Coscienza. Sentire che tutti i cari che non ci sono più sono ancora qui e che ci sono in giro già anime che fra un po' saranno qui anche fisicamente. 

Sento anch'io la forza di quest'anno del Cane di Terra, mi sembra di vivere tutto più intensamente, anche il sonno, oltre che la veglia. Amo tutto, anche i miei dolori, e quelli altrui, e sento la sofferenza.... ma aspetto di sentire anche la gioia. Certo questo è un periodaccio, tante disgrazie, tanta crudeltà, inutile (ma quando la crudeltà è utile?). 

Spero che le donne siano sempre più forti, ma non nel senso maschile del termine, ma nel diffondere nel mondo la loro propensione alla cura e all'accudimento, a lenire i dolori. Devono però mettere da parte l'invidia e l'arroganza e lavorare unite come un corpo unico. 

Vorrei anch'io poter far qualcosa. Cerco di farlo nel mio piccolo, nel mio ambito, sul lavoro, nell'amicizia, nell'amore, nel mio esser madre. 

Andando in giro per il paese e per la campagna, mi imbatto in opere o in "dis"opere, discariche, cose rappezzate, fabbriche mezze diroccate, sporcizia, insomma "bruttezza". invito tutte le donne (ma anche gli uomini), ad accorgersi di questo, si sa che quando fai l'abitudine non noti più le cose e a lavorare per trasformare, anche con poco e a rendere questo mondo, bello come merita (anche nel rispetto) e come noi ci meritiamo, se solo ce ne rendessimo conto.... 

Caterina Regazzi


venerdì 16 marzo 2018

Treia, le case di terra e le tre architette


Risultati immagini per treia comunità casa di terra

Il 15 marzo 2018  siamo partiti dai Castelli Romani, io e Paolo Quircio, per  venire a trovare Paolo D'Arpini nella sua nuova residenza di Treia, vicino Macerata. 

Arriveremo dopo 3 ore e mezzo di viaggio attraversando Lazio e Umbria in una annuvolata mattina di fine inverno.
In auto si parla di yoga e delle finzione che ne fanno alcuni, delle ultime notizie della migliore strategia comunicativa per diffondere un alimentazione sana e vegetariana. Così facendo siamo lentamente scivolati da una regione e da una atmosfera all'altra. Arriviamo a Treia già in ritardo per il pranzo e la scopriamo arroccata e linda nella sua compostezza medioevale e quasi sospesa in una sua dimensione di tranquilla serenità.
Paolo ci aspetta al calduccio con dei ravioli presto pronti, un attimo dopo Muktananda e  Uppaluri Gopala Krishnamurti, ricordi d'India, le storie e  i ricordi degli anni 70, Roma e Calcata, Rete Gruppo e Sinergia, il passato presente e futuro dell'ecologia, Caterina dov'è. Abbiano finalmente compreso come si cambia il mondo. Ma questo ce lo diremo la sera in pizzeria.

Riflessione della mattinata: è più importante divenire persone rette che pian piano diverranno vegetariani oppure essere vegetariani che pian piano diverranno persone rette?


Poi nel pomeriggio la conferenza sulle case di terra, organizzata dall'assessora Edi Castellani, questa antica e naturale tecnologia diffusa in quasi tutta l'Italia centrale. Tre architette (siamo a Treia) assai preparate ci illustreranno tutti i dettagli di questa ecologica e versatile tecnica di costruzione.


“Il manuale tematico della terra cruda”  –  di Maddalena Achenza
“Terra battuta: tecnica costruttiva e recupero. Linee guida per le procedure d’intervento”  di Gaia Bollini 
“Il recupero di una casa in terra. L’atterrato di Contrada Fontevannazza a Treia.  I saperi ritrovati”  di  Anna Paola Conti  

Gli interventi sono l'ideale per illustrare  il recupero dell'esistente ma anche possibile risorsa per nuovi e più sostenibili edifici. Quanta energia e passione è profusa da loro nell'esposizione. Brave. Anche a Treia oggi si è immaginato il futuro.

Maurizio Di Gregorio – Fiori Gialli

Maurizio Di Gregorio, al centro, tra Paolo D'Arpini e Paolo Quircio


martedì 13 marzo 2018

Treia, dal 15 al 18 marzo 2018, torna San Patrizio a benedire la città...


Nessun testo alternativo automatico disponibile.
Per le vie di Treia sono  affissi i manifesti che annunciano l’annuale festeggiamento del suo “nume” tutelare: San Patrizio.
Le cerimonie religiose e mondane si svolgono dal 15 al 18 marzo 2018 e comprendono vari eventi. 

Il 15 e 16  marzo sono previsti  incontri  sulle case di terra nonché attività culturali di vario genere. 
 
Il 17 marzo  si snoda la processione con il simulacro del Santo attraverso il centro storico; al rientro il Vescovo Diocesano presiede una solenne liturgia eucaristica, con la partecipazione della Corale. 
 
Il 18 marzo  si tiene  in piazza della Repubblica e sotto il mercato coperto  la  seconda edizione di  “Gusti d'Autore”, prevista anche una visita guidata agli orti urbani ed eventi  in vari luoghi della città.
 
Risultati immagini per san patrizio 2018 treia

Programma dettagliato, qui: http://www.comune.treia.mc.it/


Così ancora una volta il popolo ha occasione di ritrovarsi unito, in una sagra, e di sentire la protezione che viene dall’alto.  E la benedizione celeste è particolarmente richiesta poiché la città è ancora in fase di recupero in seguito ai recenti eventi sismici e  nel frattempo la popolazione è stata strattonata a destra ed a sinistra dai vari pretendenti alle elezioni nazionali del 4 marzo 2018, per fortuna almeno San Patrizio è per tutti!
Ed ora qualche leggenda sulla scelta del patrono San Patrizio, il britanno-romano che convertì l’Irlanda al cristianesimo.
Risultati immagini per san patrizio
Si narra  che  i cittadini treiesi, attorno al 1500,  non avendo un proprio santo da festeggiare come  patrono, decisero di affidarsi alla cabala: misero in un bussolotto tanti bigliettini su cui erano scritti i nomi di tutti i santi cattolici. All’estrazione uscì il nome di San Patrizio, ma il santo così poco popolare e soprattutto di una così lontana cultura non fu proprio gradito, per cui si decise di rifare l’estrazione. Ma il destino volle che uscisse ancora una volta il nome del santo irlandese. Questo avvenne per tre volte.  Alla fine  “Se Dio vuole così, così sia” e così i treiesi lo elessero protettore e custode della città.
San Patrizio non è venerato particolarmente in alcuna chiesa locale, anche se una sua statua lignea era conservata  nella chiesa del Santissimo Crocifisso, che però in seguito al terremoto ha subito diversi danni. Per la sua riparazione la popolazione si è attivata con fervore e devozione. 
Paolo D’Arpini

Risultati immagini per san patrizio 2018 treia

giovedì 8 marzo 2018

Treia, 15 marzo 2018: "La terra è tecnologia"


Immagine correlata

Il  progetto  “LA TERRA E'”, realizzato dall’ Ecomuseo delle case di Terra Villa Ficana e dall’Associazione Internazionale Città della Terra Cruda,  si connota come un percorso per spiegare cosa sia, cosa sia stata e cosa possa essere la costruzione in terra cruda, attraverso un ciclo di incontri con taglio eminentemente divulgativo.

Il terzo incontro si terrà a Treia, il 15 marzo 2018, dalle 15 alle 18,  presso la Sala Multimediale del Museo Archeologico sito in Viale N. Sauro e l’argomento trattato sarà LA TERRA È TECNOLOGIA: il modulo affronterà le complesse tematiche dell’intervento sull’esistente, del recupero e della possibilità di “traghettare” correttamente questo patrimonio nella realtà edilizia attuale. Contestualmente si racconterà anche quale sia la ricchezza della produzione scientifica in questo ambito, a conferma del livello di conoscenza e controllo raggiunto.

L’iniziativa, che si svolge in  collaborazione con il Comune di Treia, è  patrocinata dagli ordini professionali di Architetti e Geometri della provincia di Macerata,  e prevede il rilascio di  3 crediti formativi per gli architetti, tramite prenotazione nella piattaforme dedicata.

Il coordinamento generale è curato dall’ architetto Anna Paola Conti

A Treia verranno presentati dai rispettivi autori:

“Il manuale tematico della terra cruda”  –  Maddalena Achenza, Ulrico Sanna – DEI

“Terra battuta: tecnica costruttiva e recupero. Linee guida per le procedure d’intervento”  Gaia Bollini – Edicom Edizioni 2014

“Il recupero di una casa in terra. L’atterrato di Contrada Fontevannazza a Treia.  I saperi ritrovati”   Anna Paola Conti  – Edicom Edizioni 2007

L’ingresso è libero e la cittadinanza è invitata a partecipare.


Risultati immagini per Il  progetto terra cruda villa ficana