L'8 agosto è per me e
Paolo, una ricorrenza da celebrare da tempo: in primis è
l'anniversario della dipartita dal corpo del suo nonno spirituale,
Nityananda, avvenuta l'8 agosto del 1961, in più siamo nel pieno
dell'estate, siamo in vacanza e siamo insieme, ed
anche questa è una situazione da festeggiare. La tradizione della Festa dell'Acquacotta è inziata tanti anni fa allorché lui
ricevette in questa data la visita di due amici, Susy Blady (Maurizia
Giusti) e Patrizio Roversi, a Calcata, e per l'occasione, per
festeggiarli degnamente, riesumò (o forse si inventò) questa festa contadina ormai in "disuso”.
L'acquacotta è un cibo tradizionale di pastori e contadini che, dopo il lavoro nei campi
e nei pascoli, accendevano il fuoco sotto a una vecchia pentola e ci
cacciavano dentro tutto quello che avevano o trovavano (erbe
selvatiche – le poche che si trovano in questo periodo, croste di
formaggio, pane secco). Un cibo povero, ma gustoso (per chi si
azzarda ad assaggiarlo).
E allora l'8 agosto 2020, nel tardo
pomeriggio, ci siamo recati con Caterina, la figlia di Paolo venuta da Bracciano,
e
Marco, un nuovo amico, inviatoci da Sonia Baldoni, a casa di Andrea e
Chiara, in contrada Moje, a Treia, un posto magico, da noi scoperto
solo da due-tre anni. La festa era stata pensata ormai da tempo; il
posto si presta in quanto c'è un grande spazio all'aperto, per cui
non ci sarebbero stati problemi per rispettare le disposizioni
anti-covid e i nostri amici ospiti sono una ricchezza in fatto di
energia (da vendere) e a risorse culturali e culinarie.
Andrea Biondi, che
è anche un poeta, e suo padre con Chiara Teloni e Maurizio Angeletti allestiscono storie con
burattini da loro fabbricati, compreso il castello, mentre altri amici
venienti da Rimini, tra cui i genitori di Andrea, hanno formato un
gruppo musicale intitolato alla bisnonna Adelina.
Prima di iniziare lo spettacolo Andrea, Maurizio, Felice Colaci, del Seminasogni, e Paolo D'Arpini di Auser Treia hanno contribuito chi con una spiegazione riguardo alla storia di
questa festa e il suo significato, chi con poesie a sfondo sociale,
umano e contadino chi con la descrizione della ricetta e della tradizione dell'acquacotta contadina. Da un lato della corte era stato allestito anche un banchetto con alcune
pubblicazioni bioregionali, libri di poesie e simili. Alcuni
bambini hanno anche allestito un banchetto del riciclaggio molto
simpatico.
Dopo le parole e le poesie
c'è stato lo spassosissimo spettacolo di burattini, con tanto di
personaggi tipici come Sandrone e Colombina, facendo la gioia di
grandi e piccini. La ricetta dell'acqua cotta proposta alla Festa
comprendeva piantaggine, ortica, malva, tarassaco, sonchus,
parietaria, rucola selvatica e tante altre erbe. Mentre stavamo
riuniti in cerchio è arrivata anche l'amica Gigliola Rosciani che
ci ha raccontato come preparare crauti, pomodori secchi frullati e
conditi, crema di erbe selvatiche, lupini in salamoia, kefir e
kombutcha.
Verso le ore 20 è
iniziato il concerto di musica popolare del gruppo di Adelina che ha
suonato divinamente un vasto repertorio di musica popolare “occitana”
(di cui non conoscevo neanche l'esistenza), cioè (per gli ignoranti
come me) di una regione del sud della Francia che ha come capoluogo
Tolosa. Il gruppo di Adelina è numeroso, circa 10 componenti che
suonano quasi tutti l'organetto. C'erano in più alcuni
percussionisti, una fisarmonica, una chitarra, un basso tuba e una
ghironda (un meraviglioso strumento che è anche il titolo di uno dei
libri di poesie di Andrea. Spero proprio di poterli riascoltare
presto o almeno di poterli sentire su supporto digitale.
Un inciso. La mattina del
9 agosto abbiamo incontrato in centro a Treia due signore che fanno
parte del gruppo a cui abbiamo chiesto alcune informazioni e ci hanno
raccontato che il gruppo è stato fondato 6 anni fa a Rimini, da cui
quasi tutti loro provengono (tranne Andrea che stava a Misano) e che
hanno suonato assieme per circa un anno, dopodiché Andrea si è
trasferito a Treia e quindi erano 5 anni che non provavano insieme.
Ringrazio tutti gli
organizzatori per l'opportunità di trascorrere una serata ricca di
tante sollecitazioni emozionanti e tutti i partecipanti per il clima
gioioso e amicale che si è venuto a creare. Tutte i generi e le
generazioni viventi erano presenti e in armonia e Amore.
Caterina Regazzi