domenica 3 giugno 2018

Treia: processo alle intenzioni? - “Franco Capponi. Spese pazze o reato d'opinione?”


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Tribunale di Ancona

Non è mia abitudine interessarmi o scrivere di “cronaca nera” o fare pettegolezzi su fatti “opinabili”, come ad esempio la notizia che da giorni appare sui diversi giornali di Macerata, sia online che cartacei, riguardo alle sventure giudiziarie di Franco Capponi, sindaco di Treia. 

Sin da venerdì 1 giugno 2018, lo stesso giorno del giuramento del nuovo governo Conte, i media locali (Il Resto del Carlino e Il Corriere Adriatico) hanno pubblicato con grande risalto “la condanna per spese pazze, effettuate durante il mandato alla Regione Marche, degli ex consiglieri  Brini, Capponi e Marangoni (rispettivamente di FI e Lega)”. I fatti contestati risalgono ad alcuni anni fa e riguardano i rimborsi, richiesti ed ottenuti, per  spese di “rappresentanza” sostenute dagli imputati durante il loro mandato nell'Ente Regionale. Ma non solo i tre consiglieri menzionati furono a quel tempo incriminati, lo furono molti altri, compreso il presidente Spacca e quelli della sua maggioranza, ma quasi tutti furono sollevati dalle accuse o assolti con rito abbreviato, solo Brini, Capponi e Marangoni restarono in croce.

Le spese contestate a Franco Capponi, ora definite “non legittime” dal giudice, ammonterebbero in totale a 9.125 euro, di cui il sindaco -a sua detta- nel corso del dibattito processuale avrebbe fornito giustificazioni, che però non sono state sinora accolte e da qui la condanna da parte del tribunale di Ancona: “a due anni e due mesi per peculato, con confisca delle somme e interdizione dai pubblici uffici”.

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Franco Capponi - Sindaco di Treia

Ed ora arriviamo al successivo punto dolente. La mattina di domenica 3 giugno 2018 è stato pubblicato su Il Corriere Adriatico un intervento della lista Uniti per Treia in cui si chiede specificatamente che il sindaco Franco Capponi si dimetta dalla carica. Sono rimasto un po' meravigliato di questa presa di posizione. Secondo me sarebbe stato più corretto aspettare che la Prefettura di Macerata, in considerazione della condanna (per la quale per altro è stato annunciato ricorso dall'indagato), prendesse i provvedimenti ritenuti necessari riguardo alla posizione pubblica attualmente ricoperta dal sindaco Franco Capponi.

Tanta fretta, espressa da Uniti per Treia, mi fa un po' pensare. A Treia la gestione della cosa pubblica, da parte di Franco Capponi, non presenta vulnus tali da richiedere una azione così draconiana, come le “immediate dimissioni del sindaco”. Forse la lista d'opposizione Uniti per Treia, per restar fedele alla sua stessa denominazione, avrebbe potuto soprassedere, almeno il tempo necessario che le istituzioni preposte si attivassero con  le disposizioni di legge, invece di anticipare i tempi senza una vera ragione legata alla situazione amministrativa del comune. Questa la mia opinione personale.

Ritengo infatti che in una comunità, che si presume "unita", pur nelle differenze di vedute, non dovrebbero esacerbarsi gli antagonismi  ideologici, soprattutto per  motivazioni “processuali” non prettamente inerenti la situazione locale.

Paolo D'Arpini

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Articolo del Corriere Adriatico del 3 giugno 2018

sabato 2 giugno 2018

Treia, 9 giugno 2018 - Continua lo scambio cultural-musicale con Anticoli Corrado


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Lo scambio cultural-musicale con Anticoli Corrado, detto il "paese delle belle donne",  continua. Il 9 giugno 2018 è attesa a Treia la banda musicale della cittadina laziale, che ricambia così la visita effettuata dalla banda di Treia  il 3 settembre dello scorso anno. 

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Alberto Meriggi (a sinistra) riceve la cittadinanza onoraria di Anticoli Corrado

La cosa avvenne durante il conferimento della cittadinanza onoraria al nostro concittadino, prof.  Alberto Meriggi, il quale ha dedicato una ricerca approfondita, scrivendo vari libri in proposito, sulla figura di Corrado d'Antiochia, di cui Anticoli Corrado conserva ancora la memoria  nel toponimo (https://it.wikipedia.org/wiki/Anticoli_Corrado).

Qualcuno potrebbe chiedersi cosa c’entri Treia con Anticoli ma basterebbe conoscere un po’ la storia della nostra città per sapere che Corrado d’Antiochia è un personaggio chiave nelle vicende che segnarono il nostro passato e quindi il nostro presente. Nella porta di Vallesacco permane affissa  una lapide  in ricordo di una famosa battaglia (e successivo imprigionamento del nobile Corrado, "beffato dai treiesi"). La  storia narra che i difensori di Treia finsero  la resa ed aprirono la porta d'ingresso,  ma  era  solo una finta poiché appena Corrado  penetrò baldanzoso, seguito da pochi uomini, i portinai immediatamente richiusero il portale e lo fecero prigioniero. 


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Treia. Porta Vallesacco


Il nome di Corrado  venne anche evocato in un affresco sul soffitto della ristrutturata Sala Consiliare, ma sempre con lo stesso spirito autocelebrativo, infatti vi si legge: “Fortitudo eius Conradum tenuit”, la sua forza, la forza di Treia, fermò Corrado.

A Treia, il 9 giugno  2018, alle ore 21 circa, si terrà nel teatro comunale una cerimonia con esibizione musicale, alla presenza degli amministratori comunali e dei rappresentanti della cultura locale. Una curiosità, non solo  dovuta a coincidenza ma probabilmente a deliberata scelta,  la tela del  sipario del palcoscenico,  che riproduce un famoso quadro del Minardi,  ritrae la celebre  battaglia combattuta nel 1263, fra le truppe imperiali comandate da Corrado d'Antiochia e i difensori treiesi, nei pressi di Porta Vallesacco.    



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Teatro Comunale di Treia - Riproduzione della tela del Minardi

Ma  la discesa della banda di Anticoli Corrado non vuole essere una rivalsa bensì un  gesto di pacificazione e di collaborazione tra le due città che sono state così significativamente toccate da Corrado D'Antiochia. 

"Teniamoci quindi pronti a festeggiare ludicamente e musicalmente questo evento gioioso - afferma Paolo Damiani, presidente della banda treiese,  e partecipiamo compatti al concerto bandistico del 9 giugno" 

Paolo D'Arpini





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La banda musicale di Treia ad Anticoli Corrado (Foto Picchio)


venerdì 1 giugno 2018

Tariffa di igiene ambientale non dovuta se i locali sono inutilizzati

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Non sarà tenuto al pagamento della TIA (tariffa di igiene ambientale) il contribuente che nella richiesta di esclusione della tariffa indichi l'inutilizzo dei locali del proprio immobile, non occupati e privi dei servizi essenziali, dunque inidonei alla produzione di rifiuti.
Non è all'uopo necessario che la richiesta, una volta presentata, sia ripetuta ogni anno, dovendo intervenire solo laddove si verifichino dei mutamenti nella situazione precedente. Affermare il contrario significherebbe gravare il contribuente di un onere inutile e irragionevole, non funzionale rispetto a una corretta definizione dell'impsota.

Lo ha chiarito la Corte di Cassazione, sezione tributaria, nella sentenza n. 13120/2018 (qui sotto allegata) accogliendo la richiesta del contribuente a cui erano state notificate cartelle di pagamento relative alla TIA (tariffa di igiene ambientale) non versata.

La vicenda

Il contribuente, tuttavia, lamenta l'illegittimità degli atti essendo l'immobile inutilizzatoe la sua domanda trova accoglimento: il mancato utilizzo del bene, documentalmente provato, avrebbe reso lo stesso incapace di produrre rifiuti facendo così venir meno il presupposto impositivo.

Decisione confermata in appello dalla Commissione Tributaria Regionale secondo cui correttamente era stato riconosciuto nella disponibilità di locali idonei alla produzione di rifiuti il presupposto della TIA, insussistente nella fattispecie avendo da tempo i locali dell'immobile perso tale idoneità per assenza dei servizi essenziali e mancata occupazione.

Circostanza che, precisa la CTR, era stata adeguatamente provata e documentata dal ricorrente che anni prima aveva presentato richiesta di esclusione della tariffa senza, tuttavia, ripeterla l'anno successivo come richiesto Regolamento Comunale in materia.

Ciononostante, il vincolo dell'annuale ripetizione imposto dal Comune (pena decadenza del beneficio) appare eccessivo agli occhi dei giudici tributari rispetto alle previsioni della normativa statale sul punto, oltre che in contrasto con lo Statuto del contribuente.

La CTR ritiene dunque che, in mancanza di tale comunicazione, il contribuente possa pur sempre dimostrare, come avvenuto nel caso di specie, che la situazione precedentemente dichiarata abbia continuato a sussistere anche per l'anno successivo a quello cui si riferisce la pretesa impositiva.

Contro tale decisione ricorre in Cassazione, senza esito positivo, la società concessionaria del servizio e dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani del Comune.

Niente TIA se l'immobile è vuoto e privo dei servizi essenziali


Per gli Ermellini il ragionamento della CTR appare corretto sotto più punti: da un lato, infatti, premesso che i locali in questione non avevano al tempo l'idoneità alla produzione dei rifiuti per assenza dei servizi essenziali e risultavano inoccupati, si è ritenuto che l'inidoneità alla produzione dei rifiuti, il cui onere della prova è stato correttamente posto a carico del ricorrente, dipendesse proprio dall'assenza dei servizi essenziali (ossia da obiettive condizioni di non utilizzabilità, come previsto dalla norma) e che la non occupazione dei locali fosse solo la conseguenza dell'assenza di tali servizi.
Condivisibile e ragionevole, nonché conforme alla ratio della norma impositiva, è anche l'assunto secondo cui "le comunicazioni relative all'inidoneità del locale alla produzione dei rifiuti debba avvenire solo quando vi siano delle variazioni" e non necessariamente ogni anno, come del resto suggerisce l'art. 62, comma 2, del d.lgs. n. 507/1993 quando parla di denuncia originaria o di "variazione" e non di "denuncia annuale".

Anzi, soggiunge il Collegio, lo stesso art. 70 del d.lgs. cit. afferma testualmente che la denuncia ha effetto anche per gli anni successivi, qualora le condizioni di tassabilità siano rimaste invariate. Nonostante l'imposta sia calcolata su base annuale, infatti, non appare ragionevole ritenere che le denunce di variazione abbiano la stessa cadenza laddove non si sia verificata alcuna variazione.

Infine, la Cassazione ritiene che l'interpretazione fornita dalla CTR non leda le prerogative delle autonomie locali in quanto "l'imposta in questione va pur sempre a beneficio del Comune, che però non può pretendere di dettare regole (l'obbligo di denuncia annuale anche quando non vi siano variazioni da comunicare) che non rispondono a reali esigenze impositive e che quindi, oltre ad andare contro i principi dettati dallo Statuto del contribuente, non rispondano neppure a criteri di ragionevolezza".

In conclusione, l'interpretazione della complessiva normativa effettuata dalla sentenza costituisce un ragionevole punto di equilibrio tra le esigenze impositive dell'ente locale e la salvaguardia del principio di correttezza, solidarietà e effettiva capacità contributiva, che impone di evitare di gravare il contribuente di adempimenti e preclusioni non strettamente funzionali alla corretta riscossione delle imposte, oltre che non previste dalla disciplina statale

soldi nel cestino dei rifiuti
di Lucia Izzo
(Fonte: https://www.studiocataldi.it/articoli/30633-tassa-rifiuti-tia-non-dovuta-se-l-immobile-e-inutilizzato.asp

mercoledì 30 maggio 2018

Treia. Resoconto del Consiglio Comunale del 29 maggio 2018


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Il 29 maggio pomeriggio, con tutta la confusione che stiamo vivendo in questi ultimi giorni, in seguito alla forte incertezza sulla formazione di un nuovo governo, che tarda a venire, mi sono recato all'ex Ipsia dove era programmato il Consiglio Comunale con vari punti, forse troppi, da discutere all'ordine del giorno.

La seduta è iniziata alle 17.45, con un certo ritardo sulla tabella di marcia, e nel frattempo i presenti, a capannelli e mescolati senza reticolati di categoria, si sono sfogati a parlare della situazione nazionale. Mentre si stava lì a “ciaccolare” l'arrivo del sindaco ha interrotto i convenevoli e quindi è iniziato il consiglio senza ulteriori indugi. Come al solito il pubblico vero e proprio era molto ristretto, 3 signore supporters della lista “Uniti per Treia”, qualche impiegato comunale e dopo un po' anche un paio di carabinieri, nonché il sottoscritto.

Perdonatemi se mi sono dilungato nelle descrizioni preliminari ma a dire il vero l'osservazione dell'ambiente e delle presenze nella sala è un elemento di grande importanza, per me, ed estremamente utile a capire lo spirito che vi si manifesta. Poi è sempre meglio riportare l'umano anche dove sembra che il formalismo debba imperare.

Ma ora passo ai fatti, sarò schematico poiché 5 ore di narrazione sarebbero troppe. Il sindaco, Franco Capponi, ha iniziato con le sue comunicazioni, annunciando anche che il consigliere di minoranza Gagliardini era assente giustificato “per motivi di lavoro”. Il primo intervento è stato quello di Daniela Cammertoni, relativamente alla situazione del mercato settimanale di Treia, che sembra risentire parecchio della crisi. Ella ha chiesto alla maggioranza quali passi intende percorrere per limitarne il lento ma inesorabile impoverimento. Ha risposto l'assessore David Buschittari dicendo che sin dal 2016 era stata avviata una campagna d'ascolto per individuare il miglior modo di soddisfare le esigenze dei posteggiatori e dei commercianti del centro storico. Purtroppo, anche in seguito agli eventi sismici, si è manifestato un calo di presenze anche da parte di diversi operatori ed al momento i posteggi sono ridotti da 50 a 25 (19 per abbandono e 6 per motivi di sicurezza degli spazi). La nuova direttiva Ue/nazionale prevede che dal 2020 gli stalli vengano concessi a mezzo gara pubblica, nel frattempo il Comune pensa di interessare possibili nuovi espositori che coprano i posti vacanti e costituendo una apposita commissione consiliare per coinvolgere maggiori strati della popolazione. Anche il sindaco è intervenuto facendo notare che la crisi dei mercatini rionali è estesa in tutta Italia, non solo a Treia, dovuto all'incremento della grande distribuzione, comunque il Comune cercherà di fare il possibile per la conservazione del mercato settimanale del martedì, anche per motivi di “storia locale”. La Cammertoni, in aggiunta, ha consigliato di ampliare la gamma degli espositori includendo anche hobbisti, artigiani, creativi, etc., nonché diminuendo l'importo della tariffa di partecipazione.

A questo punto si è passati a discutere diversi punti di carattere finanziario, relativi al bilancio 2017, con varianti anche sui capitoli di spesa per il 2018, si è parlato di vari “fuori bilancio”, insomma tutto un discorso contabile che sinceramente -non essendo io un ragioniere- non mi ha entusiasmato un granché. Migliaia di euro di qua, migliaia di là. Un particolare interessante è stato quello relativo al rifacimento della casa del custode di Villa Spada, per ricavarne 4 abitazioni da utilizzare provvisoriamente  per famiglie terremotate, con finanziamento pubblico di 1 milione ed 860 mila euro. 

Su Villa Spada è stato anche illustrato il progetto di sistemazione del giardino, della balaustra, del tempietto, del frontespizio della dimora e delle adiacenze, in modo da rendere almeno il parco usufruibile, visti anche i diversi programmi culturali, cerimonie ludiche e matrimoni che vi vengono svolti durante l'anno. Ed inoltre si prevede l'acquisizione dell'ex Ruter per ricavarne parcheggi e spazio ristoro ed accoglienza, anche in previsione del progetto della ciclovia Valle del Potenza, insomma una hub di sosta e scambio.

Durante varie fasi del Consiglio, a più riprese e con diversi interventi, si è tornato a discutere (pur che l'argomento non era all'ordine del giorno) dei nuovi  poli scolastici, previsti a Passo Treia ed a Treia, qui ci sono stati un po' di battibecchi tra sindaco e consiglieri di minoranza, in merito alla convenienza ed all'opportunità di insediare i nuovi plessi nei luoghi scelti dal Comune. Ma su questo sorvolo poiché già ne ho parlato abbondantemente in passato (vedi: http://treiacomunitaideale.blogspot.com/search?q=plesso+scolastico+treia). Segnalo solo l'intervento della Cammertoni che ha evidenziato come l'allontanamento delle scuole dal centro storico di Treia impoverisca ulteriormente la vita cittadina, già penalizzata da un costante abbandono e dall'invecchiamento della popolazione. Al che il sindaco ha risposto che sono comunque allo studio diverse misure ed azioni culturali per rivivificare la città, non ultime le prossime ristrutturazioni degli edifici pubblici che renderanno di nuovo agibili varie strutture, tra cui la sede Comunale, l'accademia Georgica, le chiese, etc.

Altro tema sollevato è stato quello dell'annunciato invio a Treia di “111 profughi africani” (così dicevano alcuni organi di stampa locali) da parte della prefettura di Macerata. Il sindaco ha obiettato che nessun profugo è atteso, oltre quelli già ospitati, che il numero si riferisce alla capacità di accoglimento da parte delle strutture presenti in città, che appunto sono adatte per circa 120 ospiti o poco più. Di questi una quarantina aderiscono al programma di lavori socialmente utili, organizzati dal Comune, e recentemente l'amministrazione ha imposto al GUS l'acquisto di una ventina di biciclette a “norma”, per gli spostamenti in loco, visto che c'erano stati già due incidenti per l'uso di velocipedi obsoleti, privi cioè di lampeggianti, faretti, catarifrangenti, etc.  La consigliera  Cammertoni ha chiesto al sindaco cosa ne pensasse dei piani di assorbimento SPRAR al che Capponi ha risposto che non sono in previsione poiché tali piani sono condizionati al reperimento di un lavoro per i “profughi” cosa impossibile da ottenere anche per gli stessi giovani di Treia. Comunque il gruppo Uniti per Treia ha  presentato una interrogazione sul tema dei “migranti”, già il 24 u.s., che verrà inserita nell'ODG del prossimo Consiglio comunale.

Approfittando della presenza in aula del maresciallo comandante della Stazione CC e di un suo sottoposto, da parte dell'amministrazione e delle minoranze sono stati fatti i complimenti alle forze dell'ordine, anche in previsione della Festa del 2 giugno e di quella del 5 giugno, per l'opera meritoria da queste svolta per il contenimento dei crimini in città. L'amministrazione ha ricordato l'accordo con la Prefettura sul Controllo del Vicinato, con 40 volontari che gettano un occhio su movimenti sospetti, con il risultato che gli atti di delinquenza sono diminuiti dal 2015 ad oggi a soli 129 nel corso del 2017, essenzialmente piccoli furti, truffe e reati minori. D'altronde i componenti operativi della Stazione CC sono solo 6 (tra poco diminuiranno a 5 per un imminente pensionamento) e i finanziamenti governativi relativi alla sicurezza sono in continua diminuzione per cui bisogna cercare di creare una collaborazione efficiente fra tutti i cittadini in modo da evitare malcontenti e timori. I carabinieri di Treia stanno facendo il massimo delle loro possibilità per mantenere l'ordine ma è necessario un coordinamento sempre più effettivo tra le forze di vigilanza comunali, quelle di polizia e del Controllo di Vicinato. Insomma i cittadini debbono essere uniti e solidali tra loro.

Il consigliere di maggioranza Spoletini ha ricordato l'opera svolta dalla coop. La Talea, da lui presieduta, per il recupero di condannati a lavori socialmente utili che sono stati integrati nelle attività agricole e di assistenza e sembra che si avviino verso una reintroduzione nella società, essendo stati riabilitati. Da qui non poteva mancare l'allarme relativo alla propagazione di droghe, alcool e gioco d'azzardo, che in più punti è stato toccato durante il consiglio, soprattutto da parte del gruppo Uniti per Treia, con risposte dell'assessora Alessia Savi. Insomma da più parti si sta operando per mantenere il più possibile sana la società treiese.

Ancora discorsi su variazioni di bilancio per vari progetti, di cui menziono quello  per l'assunzione di un “facilitatore”, avente la funzione di agevolare il coordinamento tra i cinque comuni della Valle del Potenza che si sono consorziati per lo sviluppo collettivo di turismo e mobilità dolce e di cui Treia è capofila. Si è anche parlato dei lavori di miglioramento delle strutture sportive, in collaborazione con la soc. Aurora di Treia, con rifacimento delle gradinate, costruzione di spogliatoi, parcheggi, etc.

Qualche parola è stata spesa sul progetto di ottimizzazione delle procedure legali di cause trascorse ed in itinere anche per evitare perdite e inutili lungaggini. Il segretario comunale è stato incaricato di controllare tutte le pendenze in corso e di cercare soluzioni concordate favorevoli. Non annoio il lettore con la cronaca di tutte le pendenze che vanno dalla reintegrazione di una persona indebitamente licenziata sino alle multe per la mancata pulitura del verde privato, etc. etc. Salto quindi a piè pari tutte le svariate variazioni di bilancio, comprese quelle relative al cimitero e quelle di donazioni fatte al comune.

Ad un certo momento sembrava che dovesse riprendere virulenta la discussione sull'ubicazione del futuro plesso scolastico, prendendo lo spunto dall'utilizzo di aree agricole o di aree già inserite nel Piano Regolatore, ciò a seguito di un intervento del consigliere Michele Palazzesi, controbattuto dal sindaco. Per fortuna il dialogo è stato interrotto e rinviato ad altra sede, non essendo nell'ordine del giorno. Il Palazzesi comunque ha approfittato della parola per annunciare le sue dimissioni da consigliere, per accordi di rotazione nella lista, a lui succederà la giovane avvocatessa Giovanna Matteucci, che è stata accolta con favore dal sindaco, il quale ha gradito l'accrescimento della presenza femminile all'interno del Consiglio. Le donne sono ora ben cinque: Cammertoni, Moretti, Savi, Castellani e la Matteucci. Speriamo diventino ancora più numerose con la prossima amministrazione e speriamo che la partecipazione dei cittadini e l'interesse per la cosa pubblica aumenti sempre più, per il bene dell'intera comunità.

Paolo D'Arpini


Giovanna Matteucci - Nuova Consigliera Comunale di Uniti per Treia



Ordine del giorno:

1 COMUNICAZIONI DEL SINDACO. 

2 INTERROGAZIONE DEL GRUPPO CONSILIARE "IL FUTURO NEL CUORE" RELATIVA ALLA ORGANIZZAZIONE E GESTIONE DEL MERCATO SETTIMANALE NEL CENTRO STORICO. 

3 LETTURA ED APPROVAZIONE VERBALI SEDUTA CONSILIARE DEL 28 MARZO 2018 (ART. 25 REG. C.C.). 

4 APPROVAZIONE DEL RENDICONTO DELLA GESTIONE PER L'ESERCIZIO FINANZIARIO 2017 AI SENSI DELL'ART. 227 DEL D.LGS. 267/00. 

5 RATIFICA DELIBERA G.C. N. 89 DEL 09/05/2018, ADOTTATA IN VIA D'URGENZA, AVENTE AD OGGETTO "VARIAZIONE URGENTE AL BILANCIO DI PREVISIONE 2018/2020". 

6 PROGRAMMA TRIENNALE LAVORI PUBBLICI 2018/2020 ED ELENCO ANNUALE 2018. APPROVAZIONE VARIAZIONE N. 2. 

7 VARIAZIONE AL BILANCIO DI PREVISIONE 2018/2020. 

8 RICONOSCIMENTO DI LEGITTIMITÀ DI DEBITO FUORI BILANCIO E PROVVEDIMENTO DI RIPIANO AI SENSI DEGLI ARTT. 193 E 194 D.LGS. N. 267/2000. VARIAZIONE DI BILANCIO. 

9 APPROVAZIONE DEFINITIVA VARIANTE PARZIALE AL PRG 2016 A SEGUITO DELL'ACCOGLIMENTO DELLE CONTRODEDUZIONI. 

10 APPROVAZIONE DEFINITIVA VARIANTE PIANO ZONIZZAZIONE ACUSTICA A SEGUITO DELL'ACCOGLIMENTO DELLE CONTRODEDUZIONI ALLA VARIANTE AL PRG. 

11 APPROVAZIONE DEFINITIVA VARIANTE AL PRG PROGETTO SPOGLIATOI DEL CAMPO SPORTIVO DI TREIA CAPOLUOGO. 

12 APPROVAZIONE ELENCO DEFINITIVO E RELATIVA PERIMETRAZIONE CATASTO INCENDI BOSCHIVI. 

13 ACQUISIZIONE AL PATRIMONIO IMMOBILIARE DELL'ENTE DI UN FRUSTOLO DI TERRENO SITO IN TREIA TRAMITE DONAZIONE DA PARTE DELLA SOCIETA' POLTRONA FRAU S.P.A. 

14 ADESIONE AL MANIFESTO DEI SINDACI PER LA LEGALITÀ CONTRO IL GIOCO D'AZZARDO. 

15 MODIFICA COMPOSIZIONE COMMISSIONI CONSILIARI PERMANENTI 2014/2019. 

16 INDIVIDUAZIONE DEGLI ORGANI COLLEGIALI INDIPENSABLI PER LA REALIZZAZIONE DEI FINI ISTITUZIONALI PER L'ANNO 2018. ART. 96 DEL TUEL 267/2000. 

17 ORDINE DEL GIORNO RELATIVO ALL'INCREMENTO ORGANICO DELLA LOCALE STAZIONE DEI CARABINIERI. 

domenica 27 maggio 2018

Treia, 2 giugno 2018 - Ricorrenza della fondazione della Repubblica Italiana e Sagra del Calcione a Treia

Treia. Piazza della Repubblica gremita di gente
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Il 2 giugno ricorre la fondazione della Repubblica Italiana. Per i treiesi la data si pone all'interno  della Sagra del Calcione, che inizia il 1° e termina il 3 giugno 2018,  e qui una precisazione è necessaria non si stratta del “calcione” ai politicanti corrotti che hanno mandato in malora  la nostra Repubblica bensì di una specialità culinaria locale, una specie di raviolo agrodolce biscottato farcito di ricotta e pecorino. 
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Ma con queste premesse non voglio sminuire l’evento che ha contribuito a modificare radicalmente la struttura dello stato, anzi, ho persino fatto un oroscopo sul tema… (vedi: http://www.circolovegetarianocalcata.it/?s=oroscopo+integrato+e+semplificato+della+repubblica+italiana).
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Scriveva Lidia Menapace: “…Per un 2 giugno veramente repubblicano ed ecologico… occupiamo pacificamente gli spazi di verde e, rammentando che Convivio e Simposio sono parole solenni e cariche di tradizioni filosofiche e sapienziali illustri, stendiamo tovaglie, portiamo tavoli e imbandiamo, per consumarli insieme, seduti a terra, i cibi della nostra tradizione culinaria, annaffiati da vini conformi…”. 
Paolo D'Arpini

01 Pagina Brochure Sagra del Calcione 2018 cmyk
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sabato 26 maggio 2018

Campagna per la libertà di allattamento al seno


Cosa può fare una mamma per difendersi, quando le viene chiesto di andar via da un luogo pubblico mentre nutre e soddisfa un’esigenza così importante e vitale per un bimbo? È davvero sempre possibile e giusto limitarsi ad allattare tra le mura domestiche? Apposite aree per prendersi cura dei nostri piccoli sono sempre a nostra portata? Davvero una mamma deve preoccuparsi di turbare, provocare o schifare chi si trova attorno a lei mentre sta allattando?

Cacciare una madre che allatta, farla sentire fuori luogo, insinuare in lei il dubbio che stia facendo qualcosa di riprovevole è un insulto alla maternità, alle donne e alle famiglie.
Spesso viene chiesto alle madri di andare ad allattare altrove o di coprirsi durante questo atto naturale, poiché considerato indecente agli occhi di alcune persone che potrebbero sostenere l’allattamento in pubblico come un “atto osceno”.

Il modo più naturale per un bambino di ricevere nutrizione è attraverso l'allattamento al seno. Chi sceglie questa prassi naturale, come raccomandato anche dall’OMS, deve poterlo fare ovunque, anche in un ristorante, in un bar, su una panchina o in un ufficio pubblico. La maggior parte degli Stati difende questo diritto naturale, in qualsiasi momento possa essere necessario, già per il semplice concetto che negare ad un bambino il diritto di essere nutrito è inaccettabile. Le esigenze di un bambino non possono essere accolte solo in ambienti privati né tanto meno sono sempre prevedibili.

La cronaca ci riferisce di numerosi casi di discriminazione e di violazione delle leggi. Sono tantissime le mamme che sono state cacciate da locali, negozi o luoghi pubblici, perché stavano allattando il proprio bambino.

OBIETTIVO DELLA PETIZIONE: Un disegno di legge per un diritto.
Abbiamo bisogno di 50.000 firme!
Attualmente, in virtù della direttiva dell’OMS-UNICEF tesa a favorire e sostenere l’allattamento, la legge italiana ed il Ministero della Salute incoraggiano l’allattamento materno ma non vi è alcuna legislazione che si applichi a tutela delle donne che allattano in ambienti pubblici.
L’allattamento è un diritto delle madri e dei loro bambini che viene tutelato dallo Stato e dalle sue leggi: dunque, qualsiasi comportamento che sia offensivo e discriminatorio nei confronti di una madre che allatta è illegittimo. La cronaca, invece, ci riferisce di numerosi casi di discriminazione e di violazione delle leggi. Sono tantissime le mamme che sono state cacciate da locali, negozi o luoghi pubblici, perché stavano allattando il proprio bambino.
La maggior parte degli Stati difende questo diritto naturale, in qualsiasi luogo o momento avvenga, già per il semplice concetto che è inaccettabile negare ad un bambino il diritto di essere nutrito. Le esigenze di un bambino non sono prevedibili e tanto meno possono essere relegate in spazi non adeguati o addirittura nelle toilette.
Queste “repressioni” devono essere messe al bando o, meglio ancora, sanzionate dalle leggi. Si tratta di norme specifiche che in Italia mancano.


I DATI
In Italia i dati riguardanti i disagi dell’allattamento in pubblico, raccolti attraverso un questionario su territorio nazionale, rivelano che:

  • il 31% delle donne ha vissuto atti discriminatori durante l’allattamento in luoghi pubblici; 
  • I centri commerciali, i ristoranti, i giardini, gli ambienti medico-sanitario sono i luoghi dove si registrano maggiori discriminazioni;
  • Le città con la più alta incidenza di discriminazioni sono: Roma, Torino, Verona, Treviso.
LA NASCITA DELLA CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE
I continui episodi hanno creato solidarietà tra le mamme che hanno vissuto un’esperienza di discriminazione allattando in un luogo pubblico dando, tra l'altro, il coraggio ad altre mamme di denunciare episodi simili spesso non rivelati per paura, pudore e dignità. Le mamme si sono così organizzate e riunite in un gruppo informale per sostenere un atto naturale riconosciuto dalle maggiori organizzazioni internazionali e chiedendo una risposta unitaria da parte delle istituzioni italiane.
Per questo motivo è nata anche una petizione on-line affinchè sia prevista una legge specifica che difenda e che integri un’azione giuridica contro chiunque violi tale diritto per le madri e i loro bambini. 

Tutte le mamme possono allattare ovunque lo desiderino nell’interesse della salute dei bambini.

IL PRIMO SPORTELLO NAZIONALE DI SOSTEGNO
Cosa può fare una mamma per difendersi, quando viene offesa o le viene chiesto di andar via da un luogo pubblico mentre nutre e soddisfa un’esigenza così importante e vitale per un bimbo?
In occasione della Settimana Mondiale per l’Allattamento Materno (dall’1 al 7 di ottobre 2017) è nato in Italia il primo sportello di sostegno per le madri vittime di discriminazione mentre allattano in luoghi pubblici.
Lo sportello nasce dalla collaborazione tra l’Ass. Culturale Woodoo Star e l’Avv. Mariacristina Petrolo che già rappresenta associazioni nazionali quali IBFAN Italia e MAMI, attive da anni per la difesa dei diritti delle mamme e dei loro bambini e che hanno patrocinato l’iniziativa.
Lo sportello rappresenta così un punto di contatto e informazione per le madri in difficoltà quando decidono di allattare in luoghi pubblici. Si tratta di un traguardo importante perché rappresenta una prima risposta per la tutela dei diritti delle madri e dei loro bambini. L’iniziativa è, inoltre, tesa alla creazione di un vero e proprio vademecum utile alle madri per segnalare le violazioni e i comportamenti scorretti.
Le donne che ne hanno necessità potranno, quindi, inviare la propria segnalazione via email e riceveranno una consulenza legale gratuita scrivendo all’indirizzo ovunquelodesideri@gmail.com


RICORDIAMO CHE:

•  Per L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e per l’Unicef, l’allattamento è un diritto fondamentale dei bambini e delle mamme che devono essere sostenute nella realizzazione del loro desiderio di allattare (http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_opuscoliPoster_250_ulterioriallegati_ulterioreallegato_2_alleg.pdf)
 •  La Commissione parlamentare per l’infanzia ritiene che:
- l’allattamento fa parte del diritto fondamentale alla salute;
- l’atto di allattare costituisce parte essenziale della cura del bambino e contribuisce ad una crescita salutare e ad un sano sviluppo fisico e mentale;
- l’OMS raccomanda l’allattamento fino a che madre e bambino lo desiderano. http://www.parlamento.it/documenti/repository/commissioni/bicamerali/infanzia/24-bis-n2.PDF
• l’UNICEF stima che l’allattamento potrebbe prevenire ogni anno la morte di 1,3 milioni di bambini sotto i cinque anni. 

Riferimenti
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