lunedì 28 agosto 2017

Treia, 23 e 24 settembre 2017 - "Equinozio d'Autunno: raccolta degli ultimi frutti e loro conservazione" - E' tempo di capperi!


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Stiamo lavorando all'organizzazione  della celebrazione dell'Equinozio Autunnale, che si terrà il 23 ed il 24 settembre 2017 fra Treia e Passo Treia.  L'autunno è  la stagione dedicata alla raccolta degli ultimi frutti ed alla loro conservazione. La nostra Caterina Regazzi sta preparando un opuscolo sul tema, che verrà presentato durante la manifestazione, e  visto che siamo in  argomento non possiamo trascurare una pianta che a Treia cresce spontanea e di cui spesso, durante le nostre passeggiate attorno alle mura, abbiamo raccolta infiorescenze e frutti.

Il cappero, pianta che si trova principalmente in tutti i paesi bagnati da Mar Mediterraneo, è una pianta suffruticosa, cioè con una parte basale legnosa, sulla quale si formano ogni anno nuovi germogli che non lignificano, ma che restano erbacei e poi, a fine stagione, si seccano per ricrescere l’anno successivo.

La parte che tutti conoscono ed apprezzano per le sue eccellenti qualità come completamento di numerose pietanze, sono i boccioli fiorali ancora chiusi che vanno conservati sotto sale o sottaceto. E’ una pianta assai resistente al freddo ed alla siccità e non ha bisogno di alcuna attenzione o terreni particolari, cresce su rocce e sassi grazie al suo apparato radicale che si insinua in profondità. Ovviamente, date le sue apprezzate particolarità organolettiche (dopo che è stato lavorato con sale od aceto) è da sempre anche una specie coltivata e comunemente in commercio.

La fioritura è visibile dalla tarda primavera fino a tutta l’estate. Tra le curiosità va segnalato che data la bellezza dei suo fiore, il cappero sta avendo anche l’attenzione del mondo florovivaistico come pianta ornamentale.

Nella medicina popolare del Sud Italia il decotti delle radici di Capparus Spinosa viene utilizzato come efficace antibatterico, diverso invece l'uso  dei frutti carnosi, detti anche "cucunci" che attraverso un particolare processo di conservazione contribuiscono a mantenere il sapore dell'estate anche in pieno inverno...

Ricetta dei frutti dei capperi (cucunci)

Ingredienti: Cucunci, sale grosso, aceto bianco e acqua. Mettili in un contenitore di vetro per 3/4 giorni con abbondante sale grosso marino e su questo metti uno strato di cucunci; poi ancora uno strato di sale e poi di cucunci, fino a completamento; alla fine coprite ancora con del sale. Ogni giorno svuota il contenitore del liquido di vegetazione che si forma. Quando non si trova più acqua vuol dire che i cucunci sono pronti per essere conservati. Prendi dei contenitori di vetro sterilizzati con chiusura ermetica. Sciacqua bene i cucunci sotto l’acqua corrente per dissalarli e poi mettili nei barattoli. Aggiungi una miscela di aceto bianco e acqua in parti uguali e chiudi bene i barattoli; saranno pronti dopo un mese. Perfetti per l’aperitivo o per le vostre insalate.




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Evento Facebook della manifestazione menzionata:

sabato 26 agosto 2017

Un po' di filosofia "spicciola" - Passato, futuro... e l'eterno presente

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Tempo e spazio? Dal punto di vista della “verità ultima” la  Teoria della relatività di Einstein è  come la scoperta dell’acqua calda, infatti è nell’esperienza di ogni essere vivente che la coscienza è fissata nel presente. Il passato è nella memoria ed il futuro nell’immaginazione. Il senso di presenza è costante nell’immediatezza del momento vissuto. Questa la prova sostanziale che il tempo e lo spazio sono solo “concetti”. 

E questa “verità” fu affermata millenni addietro da alcuni saggi indiani che nel mantra della “perfezione” affermarono: “Questo è tutto, quello è tutto se dal tutto togli il tutto solo il tutto rimane”. E cosa significa? Significa che nulla può essere astratto da ciò che è, quindi la ipotetica divisione in nome e forma, spazio e tempo, etc. è solo un’ipotesi, una convenzione. Infatti, come affermava il saggio Ramana Maharshi: “Il passato ed il futuro esistono solo in relazione al presente. Anch’essi sono presente mentre si protraggono. Cercare di voler conoscere il passato ed il futuro, senza conoscere la verità del presente è come voler contare senza l’unità, uno”.

Nella descrizione convenzionale del tempo abbiamo la triade passato, presente, futuro. Ma analizzando meglio scopriamo che queste divisioni sono in realtà prive di significato. 

La parte di tempo di cui siamo immediatamente consapevoli è il presente, ma tale presente non è un “punto” bensì uno scorrere continuo. In esso si sciolgono sia il passato che il futuro e non è possibile stabilire ove termini l’uno ed inizi l’altro. Evidentemente passato, presente e futuro sono distinzioni temporali ma di fatto esse non possono venir distinte nell’esperienza. 

Poiché l’esperienza o consapevolezza è sempre presente. Essa è l’eternità del momento presente, laddove il passato ed il futuro sono solo concetti sovrimposti. Ed nel superamento di tali concetti si scopre la realtà eterna. 

E allora dove sono questo tempo e questo spazio separati da noi, che siamo coscienza? L’essere è sostanza mentre il tempo e lo spazio sono immagini.

E’ proprio così, spazio e tempo vanno assieme come due compari imbroglioni, gatto e volpe che cercano di ingannare il credulo Pinocchio: “semina in noi i tuoi desideri e diverrai ricco…”. Ma essi, non sono reali, sono prodotti dalla mente empirica che abbisogna di un intreccio per gestire le sue creazioni. Essi non hanno uno stato indipendente separato dalla consapevolezza del presente.

Avanti ed indietro, sopra e sotto, vicino e lontano non hanno valore se considerati fuori dal qui ed ora. E se noi indaghiamo sulla natura del qui ed ora scopriamo che è inintelligibile, indivisibile, indecifrabile… è solo presente, è solo esperienza costante e continua. E questa esperienza è comune a tutti, è il sottofondo di ogni coscienza individuale, quindi è la matrice che tutti ci accomuna.

Ma vediamo che la separazione ipotetica di spazio e tempo è necessaria nella considerazione determinista dell’analisi empirica, in relazione ai nomi ed alle forme che noi riconosciamo nel mondo. 

Le posizioni spaziali sopra e sotto, destra e sinistra, etc. sono accettate in riferimento ad un dato punto ed a un dato istante, come pure passato, presente, futuro sono mutamenti di distinzione nel flusso mentale. Perciò quello che viene implicato nel concetto di spazio e tempo è solo il “punto” identificativo al quale ci riferiamo, dicasi il corpo o la mente. Quindi il corpo o la mente possono cangiare mentre lo stato di consapevolezza non muta mai.. è nell’essere eternamente presente nel qui ed ora.

“Io sono, tempo e spazio non sono!”

Forse ci sentiamo un po’ snarriti in questo viaggio senza inizio né meta? Ecco che giunge in nostro aiuto, per sedare i dubbi che la mente ci pone, una bella lezione del saggio Nisargadatta Maharaj: “.…cosa rende il presente così pieno? Ovviamente la mia presenza, io sono reale perché sono sempre ora, nel presente, e ogni cosa che esperimento condivide la mia realtà. L’evento corrente, ha una peculiarità che non può avere quello ricordato o quello immaginato. Una cosa centrata nell’ora e nel qui è totalmente con me, è la mia stessa realtà che impartisce realtà all’esperienza vissuta”

Scopriamo così che la cosiddetta “casuazione” è riposta nella mente, una sorta di riflesso o processo indotto dallo svolgimento osservato degli eventi nello spazio tempo, che non esiste…

E la teoria del Big Bang, della creazione, etc.? Beh, la mente ha pur bisogno di credere in qualcosa di solido per mantenere la sua integrità fittizia...

Paolo D’Arpini - spiritolaico@gmail.com




Comitato per la Spiritualità Laica - Via Mazzini, 27 - Treia (Mc) - Tel. 0733/216293

venerdì 25 agosto 2017

Treia, 25 agosto 2017. Ancora scosse nel maceratese

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Ancora scosse nel maceratese - Il 25 agosto a Treia, in mattinata, prima dell'alba, ho sognato che il letto ballonzolava. Poi ho appreso che non era un sogno ma realtà: c'è stata una scossa di terremoto alle ore 5:44: la magnitudo è stata di 3.3, con epicentro a Caldarola, in provincia di Macerata. Alle 7:22 si è verificata una seconda lieve scossa sempre nella stessa zona...

Dopo l'ultimo  sisma di Ischia, che segue i recenti scossoni del Centro Italia, sembra che nulla possa farsi per prevenire i terremoti.  Ed in verità nemmeno i soccorsi funzionano, qui nelle Marche le macerie stanno ancora lì e gli sfollati attendono da un anno le "casette".  


Eppure l'Italia è sempre stata soggetta a movimenti  tellurici ma la lezione non è stata imparata dai nostri governanti. E sì che Il primo regolamento antisismico d’Europa nacque nel Regno di Napoli per volontà dei Borbone, dopo il terribile terremoto della Calabria meridionale del 1783. Forse i Borbone erano più accorti dei nostri governanti "democratici"?  Premesso questo qualcuno dovrebbe spiegare perché in Italia ogni qualvolta vi sia una scossa di terremoto da noi diventa tragedia nazionale con crollo di migliaia di edifici e decine di morti, proprio come in un paese del terzo mondo...

Paolo D'Arpini

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P.S. - A proposito di terremoti ripropongo un articolo molto interessante pubblicato 3 anni fa sulle modificazioni delle zolle tettoniche e sulle cause dei continui terremoti a cui l'Italia è soggetta:   http://bioregionalismo-treia.blogspot.it/2014/01/litalia-trema-ancora-placche-tettoniche.html 


Articolo del 26 agosto 2017 su Il Resto del Carlino di Macerata

mercoledì 23 agosto 2017

3 settembre 2017 - Anticoli e Treia si congiungono in una danza ideale, ad onore di Alberto Meriggi


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"Il 3 settembre 2017 il Comune di Anticoli Corrado (Roma) conferirà la Cittadinanza onoraria al Prof. Alberto Meriggi di Treia. E’ previsto un gemellaggio tra le due bande musicali, di Treia e di Anticoli. Ci sarà un concerto con esecuzioni di entrambi le bande"

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Il nostro concittadino,  prof.  Alberto Meriggi,  sta ampliando sempre più le sedi di sua concittadinanza, dopo aver ottenuto quella di Appignano ora, il 3 settembre 2017, si accinge a ricevere anche quella di Anticoli Corrado, un ameno borgo in provincia di Roma, che si erge  su di un costone dei monti Ruffi, dominante la sottostante valle dell'Aniene. Il suffisso Corrado è da attestare al signore Corrado di Antiochia; le prime notizie storiche di Anticoli Corrado, infatti, sono legate al sovrano nipote di Federico II di Svevia.

Qualcuno potrebbe chiedersi cosa c'entri Treia con Anticoli ma basterebbe conoscere un po' la storia della nostra città per sapere che Corrado d'Antiochia è un personaggio chiave delle vicende che segnarono il nostro passato e quindi il nostro presente. Nella porta di Vallesacco permane affissa  una lapide  in ricordo di una famosa battaglia (e successivo imprigionamento del nobile Corrado, beffato dai treiesi) rappresentata  in un famoso quadro del Minardi, ripreso poi nel sipario del teatro comunale di Treia. 


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Il nome di Corrado  venne anche evocato in un affresco sul soffitto della ristrutturata Sala Consiliare, ma sempre con lo stesso spirito autocelebrativo, infatti vi si legge: “Fortitudo eius Conradum tenuit”, la sua forza, la forza di Treia, fermò Corrado.

E dei temi storici che coinvolgono in larga misura i due centri  il prof Alberto Meriggi, docente di storia medioevale, se ne è occupato ripetutamente ed in varie occasioni, sin dal 1990, in occasione della presentazione ufficiale del  suo libro su Corrado D'Antiochia, e  durante conferenze e convegni svoltisi in luoghi diversi. Da qui l'onorificenza della cittadinanza onoraria.  Un onore che viene sancito anche in forma ludica, ovvero musicale, poiché il 3 settembre ad Anticoli ci sarà  la Banda di Treia in gemellaggio  con quella di Anticoli e non mancherà una rappresentanza comunale per ufficializzare l'evento.   


   
La banda di Anticoli Corrado


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La banda di Treia

Per me,  che sono un treiese oriundo proveniente da Calcata, c'è  un ulteriore motivo di soddisfazione nel riconoscimento concesso all'amico Alberto Meriggi. Per via che sia Calcata che Anticoli durante la fine del secolo scorso erano famose e celebrate per la rigogliosa attività culturale, essendo entrambe riconosciute come centri paesaggistici che ospitavano numerosi artisti e belle donne. Ricordo che  negli anni a cavallo fra il  '70 e '80 ci furono diversi interscambi e quasi una giocosa concorrenza per avere la palma di "paese dell'arte".  


Ora  tocca a Treia, sede di una comunità ideale, di congiungersi con Anticoli  a suon di musica, arte e cultura... Colgo l'occasione, quindi, per congratularmi con Alberto Meriggi per l'opera meritoria da lui compiuta e per invitare gli amici laziali a partecipare il 3 settembre alla bella manifestazione che si tiene ad Anticoli Corrado. 

Paolo D'Arpini

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lunedì 21 agosto 2017

Raccolta antologica benefica "Adriatico: Emozioni tra onde di parole e sentimenti"


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Gentilissimi, con la presente siamo a invitarvi a partecipare alla antologia benefica dal titolo "Adriatico...." nata da una idea di Stefano Vignaroli e Bogdana Trivak. Si tratta di una antologia di poesie e racconti brevi a tema "il mar Adriatico" che conterrà testi in lingua italiana di poeti e intellettuali italiani e stranieri (significativa è la partecipazione di poeti albanesi e di intellettuali dei Paesi Balcanici) a scopo benefico. Difatti i ricavi che deriveranno dalle donazioni per l'acquisto del volume verranno destinati all'Istituto Oncologico Marchigiano (IOM).

Crediamo che sia un bel progetto, non solo perché ha il fine nobile di aiutare un ente che fa studio, ricerca e aiuto concreto nelle case di malati di tumore ma perché consente di avvicinare, idealmente, intellettuali delle "due sponde" del Mar Adriatico.
Per il progetto sono stati richiesti i patrocini morali delle maggiori città e province italiane e straniere che si affacciano sull'Adriatico e molti di essi sono stati già formalizzati: questo contribuisce a valorizzare la nostra iniziativa culturale.

L'antologia verrà presentata in più date, in vari centri dell'Adriatico, nel corso del 2018, con il sostegno delle relative amministrazioni che l'hanno patrocinato e di quanti, di voi, vorranno rendersi utili e collaborativi nel darci una mano nell'organizzazione di eventi.

E' possibile partecipare entro il 3 settembre 2017.
Il bando di partecipazione in formato pdf può essere raggiunto a questo link:  http://leggerepoesia.altervista.org/lantologia-di-poesie-e-racconti-a-scopo-benefico-dedicata-al-mar-adriatico/ 

Sperando di aver fatto cosa gradita, l'occasione è propizia per salutare cordialmente.

 

Associazione Culturale Euterpe
c/o Via Toscana 3 - 60035 JESI (Ancona)


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Mia rispostina: “Cari amici di Euterpe, siamo lieti del vostro progetto per la valorizzazione della cultura marchigiana e cogliamo l'occasione per invitavi ad una prossima manifestazione culturale che si tiene il 23 settembre 2017 presso la cooperativa La Talea di Passo Treia, con inizio alle ore 15. La manifestazione è dedicata alla celebrazione dell'Equinozio di autunno ed alla tradizione contadina della raccolta degli ultimi frutti  ed alla  loro conservazione,  e intende valorizzare e ricordare questo prezioso momento stagionale. Previsti diversi eventi tra cui la presentazione del libro sulla magia della natura, "Gli incantatori di serpenti", di Simon Smeraldo...” (Paolo D'Arpini)

giovedì 17 agosto 2017

Consigli sintetici sul cosa fare in caso di attacco nucleare



Cosa fare prima di un attacco nucleare:
Fare scorta di cibo a lunga scadenza, procurarsi una o più lampade portatili a pile (con batterie di riserve) o a carica manuale. Può convenire preparare due kit, uno più grande, per il posto di lavoro, l’altro, portatile, da tenere in macchina in caso di evacuazione
Elaborare un piano di comportamento per la propria famiglia in caso di emergenza atomica. Al momento dell’attacco i membri della famiglia possono trovarsi in posti diversi, perciò occorre decidere in anticipo come comunicare e dove ritrovarsi
Informarsi sui rifugi antiradiazioni più vicini. Se non ce ne sono, fare un elenco dei luoghi che potenzialmente potrebbero servire a questo scopo: scantinati, oppure stanze senza finestre situate ai piani di mezzo degli edifici più alti.
Come comportarsi durante un attacco nucleare:
Siate psicologicamente preparati a dover rimanere al riparo per almeno un giorno o comunque fino a quando le autorità non vi daranno il via libera ad uscire
Non appena le autorità hanno provveduto a diramare l’avviso di un imminente attacco, occorre trovare quanto più rapidamente possibile riparo in un edificio chiuso, meglio se in mattoni o cemento armato
Ascoltare le informazioni ufficiali online, alla radio o in tv e seguire le istruzioni diramate dagli organi di soccorso
Se trovate sul vostro cammino uno scantinato o un locale chiuso e riparato entrateci subito
I due luoghi migliori dove trovarsi al momento di un attacco sono o sottoterra o al centro di un edificio alto.
E’ essenziale che tra voi e le sorgenti di radiazioni vi sia quanto più possibile un “guscio” di cemento, mattoni o terreno
Come reagire se siete all’aperto al momento dell’esplosione di una bomba atomica?
Non guardate in nessun caso l’esplosione. Il bagliore potrebbe accecarvi
Riparatevi dietro qualunque oggetto che in quale modo possa proteggervi dall’onda d’urto
Buttatevi a terra e copritevi la testa. L’onda d’urto potrebbe investirvi in 30 secondi dall’esplosione
Anche se vi trovate a molti km di distanza dall’epicentro dell’esplosione nucleare mettetevi al riparo il più presto possibile. Il vento può trasportare le particelle radioattive fino a centinaia di kilometri di distanza
Se al momento dell’esplosione, o subito dopo, siete in strada cercate di proteggere il vostro corpo dal materiale radioattivo
Toglietevi i vestiti, per evitare di veicolare le particelle radioattive. Soltanto togliendosi la giacca, ci si può liberare di quasi il 90% delle particelle radioattive
Se ne avete la possibilità sigillate in un sacco di plastica i vestiti radioattivi e marchiatelo
Non grattatevi e non strofinate la pelle contro niente
Fatevi una doccia, lavate i capelli con lo shampoo ma non usate balsamo
Radiazioni. Come difendersi?
La quantità di precipitazioni radioattive dipende in misura diretta dalla potenza della bomba e da quanto vicino alla superficie della terra è esplosa
Prima di uscire dai rifugi occorre aspettare le comunicazioni delle autorità per sapere dov’è possibile andare e quali luoghi è meglio evitare
Non dimenticarsi che le radiazioni sono invisibili. Non si vedono, non si annusano e non si riconoscono con nessuno dei cinque sensi.
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lunedì 14 agosto 2017

Treia. Resoconto della Visita alla Grotta di Santa Sperandia: alla scoperta delle piante curative - 13/08/2017


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Nella bella e finalmente quasi fresca mattinata del 13 agosto 2017, un gruppo eterogeneo di un ventina di persone e forse più, molti sconosciuti tra loro, partono da Treia alla volta del Monte Acuto, verso il santuario di Santa Sperandia, la santa dalle prodigiose capacità taumaturgiche.

L’evento, organizzato da Paolo D’Arpini  e Caterina Regazzi, ha richiamato anche Sonia Baldoni, soprannominata "la Sibilla delle Erbe",  esperta di piante officinali,  che durante il tragitto a piedi verso la grotta ha raccolto e spiegato le proprietà officinali delle piante spontanee che via via, camminando, si incontravano lungo il percorso. Sonia ha tenuto una sorta di lezione itinerante sul campo, trasmettendo con passione il suo sapere e il suo amore per le piante.

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La grotta si trova ai piedi di una lunga scalinata di legno, è un posto  dal panorama bellissimo sulla valle sottostante coperta di boschi, peccato però che accanto alla cavità principale sia stata costruita una piccola cappella o altare in cemento, che altera e contamina il fascino di un luogo così selvaggio.

Dopo il pranzo al sacco e prima di lasciare l’eremo, Sonia ha richiamato il gruppo in un coinvolgente rituale al termine del quale ognuno è  tornato alla spicciolata verso le proprie case e città...  

Antonella Riva

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Commento di Paolo D'Arpini: 

"Ringrazio Antonella, una professoressa liceale di Roma,  amica di Caterina, che ha trascorso con noi la "settimana della condivisione" (Feriae Augusti, dal 6 al 13 agosto), per la sintetica relazione sull'ormai tradizionale pellegrinaggio alla Grotta di Santa Sperandia. La mattina, prima di partire, abbiamo avuto il piacere di constatare, durante la colazione al solito baretto di Treia, che il Resto del Carlino aveva recensito l'evento, come pure la rivista culturale "La Rucola" che aveva pubblicato l'intero programma in precedenza. Infatti la partecipazione alla escursione è stata più nutrita rispetto agli anni scorsi. Forse il successo è derivato anche dalla collaborazione fra i vari enti che hanno contribuito alla manifestazione: Treia Comunità Ideale, Circolo Vegetariano VV.TT. ed Auser Treia, che in particolare ringraziamo per l'aiuto divulgativo..."

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Commento di Caterina Regazzi: 

"Maria Sonia era arrivata la sera prima a Treia accompagnata dalla fida Maria, una ragazza giovane e dinamica, molto positiva e intraprendente. Ci siamo incontrati al Forno per una buona pizza, erano con noi anche Valeria, Mara Dalia ed Antonella. Si è capito subito che Sonia era particolarmente in forma, solare e loquace come suo solito. Ha voluto poi però riposare da sola e l'abbiamo ospitata nella "stanza della nonna". L'indomani era abbastanza fresco e così, sollecitata in tal senso da Paolo, abbiamo portato anche Magò, che purtroppo ogni tanto faceva un po' i capricci per cui non mi sono potuta godere le spiegazioni come si dovrebbe... peccato! E' stata comunque una delle più belle escursioni a Santa Sperandia della mia vita (e ne ho fatte tante), grazie anche ai numerosi presenti intervenuti, parte venuti da lontano (Roma, Lecco, etc), ma buona parte treiesi, finalmente!  Grazie a tutti, grazie, Sonia!"

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Album fotografico di Caterina Regazzi: 




Video di Luciana Montecchiesi: 




Album fotografici di Luciana  Montecchiesi: 




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