Forse sarà stata la consapevolezza dell'impossibilità di affrontare con arroganza e presunzione le situazioni drammatiche che il destino ci manda ed in questo momento qui a Treia c'è l'emergenza del terremoto, il più forte a ricordo d'uomo. Ma già una fortuna c'è stata, non vi sono state vittime solo danni materiali e difficoltà per ripristinare i servizi utili alla comunità: le scuole, gli uffici comunali, le attività lavorative correnti, le funzioni religiose, la viabilità di alcune vie interrotte al traffico.
Anche la sede del Comune, dopo le ultime scosse di fine ottobre, è stata dichiarata inagibile, di utilizzabile ci sono solo i sotterranei dove si conservano gli archivi. Per questo il consiglio comunale si è tenuto in una palestra/laboratorio dell'ex istituto Ipsia, una struttura costruita con una intelaiatura metallica e coperture in fibre trasparenti, un po' freddina dentro considerando che il termometro esterno misurava appena 7 gradi. Ma l'atmosfera era riscaldata dal senso civico di compartecipazione dei presenti: amministratori, minoranze, qualche cittadino, carabinieri e vigili urbani. Tutti si sentivano più affratellati, più vicini ad un nucleo comunitario che si chiama "Treia". Tutti desiderosi di contribuire nel migliore dei modi a risollevare le sorti del paese e dei suoi abitanti, duramente provati dal terremoto.
350 sfollati stanno pian piano trovando sistemazioni senza dover ricorrere a tende o casette di legno. La comunità è pronta ad accogliere i bisognosi, l'amministrazione si è data da fare per reperire il maggior numero di abitazioni ospitali, chi non ha trovato una casa ha comunque trovato ospitalità in strutture ricettive (alberghi ed agriturismi o presso amici e parenti). Il sindaco prima del consiglio comunale ha riferito con precisione tutti i passi che sono stati fatti e che sono da farsi per restituire i servizi necessari a partire dalle scuole e dagli uffici comunali, senza dimenticare le chiese e le abitazioni private.
Una particolare attenzione è stata rivolta alla riapertura delle strutture scolastiche. L'elementare e materna Dolores Prato di Treia aprirà a giorni appena completate le ultime rifiniture. La materna di Passo Treia e le medie non hanno subito danni rilevanti, altrettanto dicasi per le elementari di Chiesanuova. Resta il problema soprattutto per gli alunni dell'Istituto medio Paladini, che è stato dichiarato inagibile. Il progetto del Comune è quello di utilizzare il convento (ubicato nel centro storico) delle Visitandine, attualmente disabitato, ed ottenuto in uso gratuito per un paio d'anni dalle suore, sono però necessari diversi lavori di adattamento, soprattutto per quanto riguarda gli impianti idraulici, di riscaldamento ed elettrici, oltre ad alcuni rifacimenti di opere murarie interne, per questi lavori è prevista una spesa di circa 250.000 euro, di cui 200.000 coperti dalla Protezione Civile e 50.000 donati da un una società americana di Boston, come aiuto ai centri terremotati.
Da parte dei consiglieri di minoranza, Cammertoni e Mozzoni, sono stati espressi dubbi sulla convenienza d'investire cifre così elevate, sia pure coperte da fondi pubblici, su un bene che non è di proprietà comunale, invitando il sindaco a tenere in considerazione almeno la possibilità di acquisire il convento in forma definitiva.
E' stato infine affrontato il problema della viabilità del corso Garibaldi, la via principale di Passo Treia, che è stato chiuso per via della pericolosità di alcuni edifici (una chiesa e 5 abitazioni private) che dovranno essere transennati occupando quindi anche una sezione del manto stradale, si spera però di poter ripristinare al più presto almeno un senso di marcia. Al momento il traffico veicolare è stato dirottato in una via parallela, recentemente asfaltata a cura del Comune. Su questi temi di Passo Treia il Comune ha indetto una riunione pubblica per lunedì 14 novembre 2016 alle ore 21 presso il salone parrocchiale.
La mia sensazione, ma non solo la mia, è che comunque l'amministrazione, guidata da Franco Capponi, si stia muovendo con competenza nell'affrontare l'emergenza post sisma. Ovviamente si spera nell'aiuto dello stato e della regione Marche ma tutto ciò che era possibile fare a livello locale è stato fatto anche per l'impegno di tutti i volontari che, con spirito di abnegazione, vi hanno contribuito, a cominciare da quelli della Protezione Civile treiese.
Paolo D'Arpini
Invito alla riunione pubblica a Passo Treia del 14 novembre 2016
“Tutto il discorso preliminare, iniziato verso le 18 e 40 è durato almeno un'ora e mezza e restava poco tempo per votare i punti all'ordine del giorno del consiglio vero e proprio, così dopo aver assistito ad un paio di votazioni, approvate tutte all'unanimità, ho ritenuto di aver svolto adeguatamente il mio servizio in qualità di "osservatore" e mi sono ritirato a casa a scaldarmi un po' le ossa...”
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