In prima piano le teste di Tullio Patassini, Ludovica Medei, Tommaso Sileoni e sullo sfondo Paolo Maurensig, Alessandra Fermani e Luciana Montecchiesi
...scacco matto al re od
all'Arrocco? Mi son chiesto parafrasando il titolo dell'Arrocco
Festival organizzato nella Torre medioevale di Passo Treia (edificata
come opera di difesa per preservare il molino annesso dalle ruberie
dei briganti e dei signori di paesi vicini) iniziato il 12 ottobre 2019. Nel
primo pomeriggio qui si è svolta una interessante manifestazione
culturale dedicata al gioco degli scacchi.
Per l'occasione è stato
invitato lo scrittore Paolo Maurensig che ha presentato il suo libro
"Il gioco degli Dei". E di Dei o nuovi Dei, come vengono
definiti i personaggi che oggi contano in società, all'incontro ce
n'erano parecchi, amministratori di vario grado, da quello
parlamentare al regionale sino al comunale, docenti universitari e di
scuole secondarie, intellettuali e poeti, rappresentanti di enti e di
associazioni, fotografi, giornalisti... insomma la creme della creme
della società, il bel mondo di Treia e dintorni. Tutto in onore del
gioco degli scacchi, meglio definito come "arte" del
ragionamento e dell'analisi, a favore della crescita in intelligenza
della gioventù.
L'evento è continuato anche il 13 ottobre con una tappa
del torneo giovanile di scacchi ed una conferenza sul "Gioco
degli scacchi a scuola" curata da Marco Pelagalli. Ma tornando
alla presentazione del libro di Maurensig, malgrado un suo forte
abbassamento di voce che l'ha costretto a sussurrare parole a volte
inaudibili al microfono, c'è stato un susseguirsi di letture,
interventi e commenti che hanno appassionato il pubblico,
spesso sollecitandolo all'applauso.
203 copie del libro sono state
ordinate all'editore Einaudi Marche, con il contributo di vari
sponsor tra cui, Avis Treia, Carima, APM, ASD, etc., per farne dono a
tutti gli allievi di scuola media inferiore di Treia. Un dono,
integrato dall'Avis Treia, con uno zainetto ed una penna, per
promuovere la lettura la scrittura e le attività creative in sostituzione dei
giochetti virtuali a cui purtroppo molti ragazzi dedicano gran parte
del loro tempo. Dono molto gradito sopratutto dalla nuova preside
dell'Istituto Paladini, prof.ssa Angela Fiorillo, e descritto da
Antonio Liturri dell'Einaudi come una forma d'incoraggiamento alla
lettura denominata "lo struzzo a scuola". In questo caso
trattasi di uno struzzo che non abbassa la testa ma l'alza verso la
conoscenza.
Le presentatrici Alessandra Fermani e Paola Acciaresi non hanno lesinato parole
d'elogio nel presentare i vari intervenuti che si sono succeduti sul
palchetto, tra cui segnalo: gli amministratori comunali Ludovica Medei e Tommaso Sileoni che hanno regalato a Maurensig una copia del
libro su Treia della nostra concittadina Dolores Prado; l'on Tullio
Patassini che ha ricordato come nel gioco degli scacchi non ci siano
solo alfieri, cavalli, regina e re ma anche semplici pedine che -se ben utilizzate- possono anche dare scacco al re; l'assessore
regionale Angelo Sciapichetti che ha menzionato la discussione in
corso nel Consiglio regionale sui modi per contrastare la ludopatia.
Il prof. Alberto Meriggi ha ricordato la fuga del podestà
di Treia, che fece proditoriamente liberare Corrado D'Antiochia,
fatto prigioniero dai treiesi nel 1263, ed in cui -durante il processo intentatogli dai treiesi- a sua difesa e contro gli accusatori addusse anche il furto da lui subito da una banda di facinorosi che
irrompendo nella sua abitazione, tra le altre preziosità avevano asportato una pregevole scacchiera, questo a riprova che tale gioco
era già allora in auge.
Chaturanga - Giocato da Sri Krishna e dalla sua sposa Rukmini
A dire il vero, come raccontato nel libro "Il
gioco degli Dei" del Maurensig gli scacchi hanno un'origine
molto molto più antica, Il progenitore, una sorta di gioco d'astuzia da tavolo, si chiamava "Chaturanga" e fu inventato in
India, originariamente era da disputarsi fra quattro giocatori, in
rappresentanza delle 4 caste, e poi -per facilitazione di movimento-
tra due soli contendenti. Un grande divulgatore e appassionato di
questo gioco, negli anni più recenti, fu Malik Mir Sultan Khan, un
uomo del popolo che prese il nome della casata del suo maharaja e
attraverso di lui fu trasmessa la passione degli scacchi anche in
occidente.
Paolo Maurensig ha raccontato di come il suo primo amore
fosse stata la scrittura, poi sostituita dagli scacchi ed in seguito
dalla musica ed ora è ritornato agli scacchi ai quali ha dedicato
già quattro libri. "Giocare a scacchi non è un divertimento –
ha detto lo scrittore- poiché non è un gioco di fortuna ma di
abilità, perciò non si può dire che sia divertente, anzi procura
grande tensione. L'affinità tra lo scrivere e gli scacchi sta nel
cercare dentro di noi l'ispirazione di come muoversi sia nella
scacchiera che sulla carta bianca. Per esprimersi liberamente e
seguire l'intuizione interiore occorre liberarsi dal credere in
religioni e ideologie, perché se si cerca di prevalere sull'altro
l'ispirazione della giusta mossa viene a mancare. Scrivere in
funzione del successo o giocare a scacchi per vincere la partita ci
fa perdere l'amore per noi stessi, per fortuna io mi voglio bene e
non ho di queste pretese...". C'è da dire che Paolo Maurensig è
nativo di Gorizia, che può essere considerata una città
mitteleuropea, cioè che "sta nel mezzo".
Alla domanda di
quale sia il suo pezzo preferito negli scacchi egli ha risposto "il
Cavallo, per la sua libertà di movimento, anche se la Regina è la
più forte..." e a dimostrazione della sua passione ha
disegnato un profilo equino unitamente alla sua firma a tutti coloro
che gli chiedevano di autografargli il libro, che è andato
letteralmente a ruba.
Quasi tutti felici e contenti e sazi di
cultura si sono poi affrettati nella sala adiacente per degustare i
vincisgrassi cucinati dai Cuochi Maceratesi, auto-nominatisi "alfieri" di questo piatto
tradizionale maceratese, che anche a Treia ebbe e tutt'ora ha molti
apprezzatori, tra cui la mia compagna Caterina Regazzi. Attorno al tavolo del rinfresco, gli astanti dimentichi del proprio ruolo
in società, si sono tutti affratellati annaffiando le lasagne con
calici di verdicchio, il vino che meglio si abbina con questa
specialità culinaria locale.
Ringrazio per essere stato invitato a
questa bella iniziativa, organizzata in particolare con l'impegno di
Caterina Ciambotti dell'ASD Scacchi e Andrea Mozzoni dell'Avis
Treia.
Paolo D'Arpini
A sinistra Angela Fiorillo, al centro Alberto Meriggi, a destra Paolo D'Arpini
Ringrazio Luciana Montecchiesi per le immagini: https://www.facebook.com/photo.php?fbid=2598135523606001&set=a.2598134066939480&type=3&theater
P.S. - Avevo preso
talmente tanti appunti da poter scrivere io stesso un romanzo... mi
sono frenato in tempo sapendo che tanto su internet più di una
paginetta i lettori non leggono... Comunque se volete saperne di più
potete contattare Andrea Biondi e Maurizio Angeletti con i quali mi
sono confidato...
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