“Noi non conosciamo
verità assolute e siamo umili di fronte alla nostra ignoranza: in
ciò è il nostro onore e la nostra ricompensa." (Kahlil Gibran)
Ante scriptum. Riportiamo la lettera di commiato che ci ha lasciato l'amico M.Y., che è stato nostro ospite solitario durante il periodo solstiziale dell'anno in corso. Treia ha fatto breccia nel cuore di un giovane ricercatore di verità e di bellezza (Paolo e Caterina).
Caro Paolo e cara Caterina, questo mio breve soggiorno a Treia è stato davvero straordinario per diversi motivi, vi sono profondamente grato per la vostra disponibilità e per la calorosa accoglienza che mi avete riservato. Questo luogo e questa atmosfera mi hanno restituito un'energia vitale, che cercherò di incanalare al meglio nei prossimi mesi della mia vita.
Il viaggio a piedi verso l'eremo di Santa Sperandia mi ha permesso di ammirare nel dettaglio la bellezza di questa zona e le brevi, ma intense, conversazioni con Paolo mi hanno fatto ragionare molto.
Come potrete aver inteso sono alla ricerca di qualcosa ma negli ultimi anni ho imparato a distaccarmi dalle aspettative, perché spesso in questi viaggi si trova ciò che non si stava cercando, è imprevedibile, domina dunque sul nostro percorso, e chi siamo noi per alterarne l'intervento?
In questo mio periodo di ricerca ho sempre tentato di non lasciarmi incantare da una verità assoluta, perché, se così facessi ridurrei a verità secondarie tutte le altre. Credo però nell'armonia muta della Natura, e l'uomo dovrebbe essere grato anche solo di assistervi da spettatore. Mi auguro che questo periodo storico così critico possa far germogliare un futuro diverso, magari persino migliore (senza scomodare l'utopia).
Mi auguro di rivedervi presto, con affetto
M.Y. 21/06/2020
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