Don Gabriele Crucianelli lancia un invito, dalle
pagine del Corriere Adriatico, di venerdì 6 ottobre 2017, a “riportare sacralità al vincolo matrimoniale ed ai valori morali
della comunità cristiana”. In un articolo/intervista di mezza
pagina, con al centro una foto del parroco di Treia e Passo Treia, il
sacerdote denuncia “l'abbassamento dei costumi” dopo aver
scoperto in alcuni siti hot gli annunci di donne passotreiesi che offrono i
loro “bassi servizi”, e pare con successo.
A Passo Treia si
ripete la storia di Bocca di Rosa?
Evidentemente se il parroco, con il suo appello, ha
ritenuto opportuno richiamare l'attenzione della popolazione al rispetto della
pudicizia, e dei sacri vincoli del matrimonio, addirittura attraverso
un annuncio a mezzo stampa, qualcosa di vero sui “traffici
carnali”, che si svolgono nella popolosa frazione, deve
esserci...
Che poi le “signore” offerenti prestazioni sessuali
a pagamento siano veramente passotreiesi o persone oriunde o di
passaggio questo non è dato sapere, sembra comunque che i “clienti”
non manchino e da qui la ragione dell'allarme da parte del sacerdote,
il quale invita i fedeli a controllare i bassi istinti ed a dedicarsi
di più alle opere di bene, allo studio del catechismo ed al rispetto della famiglia...
Beh, almeno -a quanto
pare- le trasgressioni “peccaminose” a Passo Treia restano in un
ambito eterosessuale, fra uomini e donne, che in fondo è una
relazione carnale tradizionale, pensate se invece si fosse trattato
di “rapporti contro natura” fra persone dello stesso genere... o
trans... Allora sì che ci sarebbe da chiedersi se nella frazione qualcosa non funziona!
Paolo D'Arpini
Canzoncina in sintonia: https://www.youtube.com/watch?v=IB7LsjkZvvc
L'articolo su Il Corriere Adriatico del 6 ottobre 2017
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