Treia. 17 febbraio 2018 - Commemorazione del martire Giordano Bruno
“Eretico, pertinace, impenitente… lo giudicava il tribunale della Santa Inquisizione Romana presieduto personalmente dal papa, che lo condannava ad essere bruciato vivo in piazza Campo de’ Fiori il 17 febbraio del 1600. Ma la pertinacia e l’ostinazione di Giordano Bruno è la forza della ragione e il coraggio della libertà. Per la dignità di ciascuno e di tutti. Per una società di liberi e di eguali, dove ognuno possa essere portatore del diritto fondamentale di avere diritti. Era la religione civile a cui approda la rivoluzionaria filosofia del Nolano. Sono oggi i principi scritti nella Costituzione Repubblicana che non a caso pone a proprio valore supremo la laicità dello Stato. Perché senza laicità non c’è possibilità di emancipazione mentale, politica, sociale, economica; ma solo sopruso! Nel momento storico di crisi che stiamo vivendo, è necessario ripartire dalla dignità dell’individuo. E Giordano Bruno ci chiama ad alzare la testa per sconfiggere caste e corruttele, per non essere schiacciati da fantomatiche leggi di mercato, per riaffermare con vigore la dignità di esseri umani liberi e pensanti, che vigilano per l’affermazione e l’estensione di libertà – giustizia – uguaglianza.” (Associazione per il Libero Pensiero Giordano Bruno)
Sappiamo che Giordano Bruno privilegiò, senza dubbio, la propria coscienza, intesa come il corpus di conoscenza cui era stato condotto dall’osservazione e riflessione, rispetto all’obbedienza verso l’autorità costituita.
Bruno si trovò a pagare tale scelta con la morte, assassinato dalla Inquisizione cattolica sul rogo. Il medesimo suo problema si ripete oggi in ogni caso di conflitto tra coscienza individuale ed autorità istituzionale: si tratta di scegliere, come osservò Erich Fromm, tra obbedienza a sé stessi o agli altri.
Giordano Bruno fu arso vivo, dopo essere stato torturato, perché non voleva sottomettersi a verità supposte. Quel tribunale della santa inquisizione lo dichiarò eretico. Ma eresia vuol dire scelta! E noi vogliamo continuare ad essere eretici, di fronte ai risorgenti integralismi religiosi e politici vogliamo rimettere al centro il valore della Laicità.
Il 17 febbraio 2018, alle ore 17, durante l'incontro previsto al Circolo vegetariano di Treia, per parlare dell'avvento del nuovo anno del Cane di Terra e delle qualità di equanimità e giustizia ad esse collegate, ricorderemo anche il grande filosofo morto per la libertà di pensiero.
Info: circolovegetariano@gmail.com - Info. 0733/216293
Paolo D’Arpini
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