mercoledì 23 settembre 2020

Upahar Anand con Scintille di Luce per la presentazione del libro "Compagni di Viaggio" di Paolo D'Arpini - Treia 26 settembre 2020

 

Il solista anglo-indiano Upahar Anand con Venu e Tina e Mara di  Scintille di Luce saranno presenti il 26 settembre 2020 alle ore 16.30, nella Sala ex Ipsia in Via Cavour 29 al centro storico di Treia, ove eseguiranno musiche e bhajan indiani. Nel video alcuni canti di Upahar Anand in India:    https://youtu.be/NgsUtJQlDpQ

La performance si svolge durante la presentazione del libro "Compagni di Viaggio" di Paolo D'Arpini nel contesto della Celebrazione dell'equinozio Autunnale che si tiene a Treia il 26 e 27 settembre 2020:    http://turismo.comune.treia.mc.it/eventi-cms/celebrazione-dellequinozio-autunnale-treia-26-e-27-settembre-2020/#:~:text=27%20settembre%202020-,Celebrazione%20dell'Equinozio%20Autunnale%20%E2%80%93%20Treia%3A%2026%20e%2027%20settembre,%2C%20ecologici%2C%20ludici%20e%20musicali.

L'ingresso è libero e gratuito ad esaurimento posti disponibili, prenotazione a: auser.treia@gmail.com oppure 0733/216293. 

I Partecipanti sono pregati di venire muniti di mascherina e di gel sanificante personale in ottemperanza delle norme anti-covid.  








domenica 20 settembre 2020

Treia, 20 settembre 2020 - Un (ex) voto "sofferto"

Treia. Un (ex)  voto sofferto...

...stamattina 20 settembre, a Treia, nella scuola Dolores Prato,  sono andato a votare per le Regionali e per il Referendum,  sono  partito presto, prima delle 8, perché volevo evitare la calca e le file con la mascherina. Per fortuna son potuto entrare senza tante formalità,  non c'era quasi nessuno, solo qualche carabiniere e qualche controllore, ad uno ho chiesto qual'era il numero del  mio seggio e quest'ultimo,  controllando sulla mia tessera elettorale, mi ha indicato il N. 1. 


Ecco mi son trovato in una bella stanza arieggiata con doppi ingressi e tutte donne dentro, di maschi c'ero  solo io, due ragazze hanno sbrigato la mia faccenda  aprendo le schede, fornendomi di matita, e indicandomi la cabina 1, raccomandandomi (dopo aver espresso il mio voto) di ripiegarle ben bene ed infine inserirle nelle apposite urne. 


Sono rimasto in cabina appena un minuto, anche se ero ancora un po' indeciso sulla lista delle Regionali a cui dare il  mio voto e le mie preferenze. Poi il richiamo della "foresta", o come dice l'amico Michele "la considerazione sul "voto utile",  mi ha spinto a fare la croce sul partito a cui da anni appartengo (anche se mi considero un eretico emarginato al suo interno). Per quanto riguarda il referendum non ho avuto dubbi (come già espresso in precedenti comunicazioni). 


Vorrei comunque dichiarare il mio disappunto per la scelta della scuola Dolores Prato come seggio, facendo presente che per un "vecchietto" come me, scendere e risalire da quegli sprofondi non è azione sportiva ma un vero e proprio  supplizio di Tantalo,  con tanto di fiatone e sfinimento delle esauste membra. 


Dico questo, ovviamente, da pedone non pentito  poiché i motorizzati, muniti di  auto e motorette,  non hanno problemi. 


Terminato il mio dovere di cittadino sono andato al solito baretto in piazza  per far colazione, la barista mi ha chiesto  come e chi avessi votato ed io senza reticenze glielo ho detto, al che lei con  la faccia storta  mi ha indirizzato vari commenti caustici  (perché la pensa diversamente da me) ma il cappuccino e la pastarella erano buoni egualmente. 


Dovrei ritornare al seggio per il controllo delle operazioni di voto e  per lo spoglio delle schede, poiché sono stato nominato rappresentante di lista dal  partito, ma sinceramente non me la sento di affrontare una nuova Canossa... seguirò i risultati su internet.
 
Ciao, Paolo D'Arpini












Post Scriptum: 
“…che un 20 settembre di un secolo e mezzo fa segnò un punto nella storia italiana, ognun lo sa (od almeno si presume). I bersaglieri piemontesi aprirono una breccia nelle mura di Roma e tutto non fu come prima. Oggi, un altro 20 settembre è arrivato. Non certo è fatto eccezionale che gli italiani vengano chiamati alle urne.  Però, l’esito della votazione di questo 20 e 21  settembre 2020 di conseguenze potranno esserci e molte…” 

mercoledì 16 settembre 2020

Volando con Matteo Ricci e Giuseppe Tucci - A Treia è iniziato un corso sull'antica cultura cinese e tibetana





In volo con gli uccelli


Due sono stati i marchigiani illustri che hanno legato il loro nome alla scoperta dei misteri di Cina ed India. Il primo fu il gesuita maceratese, Matteo Ricci (1552/1610), che soggiornò lungamente presso la corte imperiale cinese scrivendo diversi libri in Mandarino (la lingua dotta); la sua più importante composizione fu il Grande Mappamondo, la cui sesta edizione fu fatta ristampare su ordine dell’imperatore stesso. Egli cercò di integrare la cultura cinese con quella occidentale in una sintesi più apprezzata in Cina, ove morì a Pechino, che presso la chiesa cattolica che lo aveva inviato in Cina come “missionario”, infine scomunicandolo.

Vita e saggezza sincretica di Matteo Ricci, maceratese illustre, in Cina |  Circolo Vegetariano VV.TT. Treia
Matteo Ricci

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L’altro grande maceratese fu il professor Giuseppe Tucci (1894/1984), fondatore e curatore dell’ISMEO, l’istituto italiano per lo studio della cultura orientale e importante museo sito in Via Merulana a Roma. Io ebbi la fortuna di visitare quel museo e fui toccato dal rispetto con il quale le reliquie di religioni esterne alla nostra cultura avessero trovato ospitalità e idonea spiegazione. In seguito a ciò mi interessai alla letteratura ed alle traduzioni originali prodotte dall’esimio professor Tucci e mi abbeverai a quella fonte di conoscenza. In particolare apprezzai le sue ricerche sulla cultura nepalese e tibetana e la sua ricerca sull’antica saggezza cinese, laica per antonomasia, rivolta al benessere dello stato e del popolo. In particolare Giuseppe Tucci è stato in grado di offrirci un quadro suggestivo dei due indirizzi culturali della Cina, il Confucianesimo ed il Taoismo, la via della correttezza e la via della spontaneità.

Tucci, un grande dimenticato - l'Espresso
Giuseppe Tucci 

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Ricettacolo di questi due aspetti sociali è il Libro dei Mutamenti, I Ching, uno dei saggi testi più antichi dell’umanità. In esso sono integrati diversi commenti di Confucio e di Lao Tze, nonché considerazioni più tardive di matrice Chan (Meditazione Buddista). All’I Ching, di cui é disponibile un’ottima traduzione di Richard Wilhelm, con prefazione di Carl Gustav Jung, sono riconducibili anche gli archetipi psichici basilari dello zodiaco cinese.

Archetipi psichici, I Ching e Zodiaco cinese | Circolo Vegetariano VV.TT.  Treia
Consultando l'oracolo

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La mia pluridecennale ricerca compiuta sia su testi di matrice cinese che indiana, come ad esempio Il Potere del Serpente, mi ha portato a elaborare un sistema archetipale congiunto, basato sugli esagrammi dell’I Ching e sui cinque elementi indiani. Seguendo poi anche la tradizione tibetana, ed avendo “completato” i miei studi e le mie sperimentazioni dal vivo, ho deciso di trasmettere la conoscenza acquisita attraverso una serie di incontri conoscitivi  che si tengono a Treia. Le sessioni sono gratuite.
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Chi è interessato può prendere contatto con me telefonandomi allo 0733/216293 

Paolo D’Arpini
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Paolo D’Arpini in  scena in veste di Chuangtzu
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Per approfondire il discorso si può leggere questo articolo:

martedì 15 settembre 2020

Treia, 26 e 27 settembre 2020 - Celebrazione dell'Equinozio Autunnale (ed aspetti archetipali connessi)

Paolo D'Arpini: I Ching - Calendario agricolo e archetipi ed elementi degli  anni venienti
Ante scriptum - Durante l'equinozio autunnale  si manifestano  delle congiunzioni archetipali e zodiacali particolarmente significative.  Questo è il momento del  passaggio dalla Vergine, per i cinesi il Gallo, alla Bilancia, che in Cina corrisponde al Cane, l’evento celebrato prende quindi forma con i migliori auspici… e non è un caso che questo momento corrisponda anche all’anniversario della nascita di Caterina Regazzi,  nostra ospite ed anfitriona e mia diletta compagna. (P.D'A)
I Ching Mensile – Esagramma N. 2 Kun – Il Ricettivo (La Terra) – Dal 22  novembre al 21 dicembre - Cultura - SPIRITUAL
Nel libro dei Mutamenti, I Ching, vi sono due esagrammi collegati agli archetipi del Gallo e del Cane. Il primo, relativo al Gallo,  è il Ristagno: “Sotto è Kun (la Terra) e sopra Kien (il Cielo)” All’interno vi è la forza scura, all’esterno quella chiara. All’interno vi è debolezza, all’esterno durezza. Gli ignobili sono all’interno ed i nobili all’esterno. La via degli ignobili è in ascesa la via dei nobili in declino. Ma i nobili non si lasciano scuotere nei loro principi. Quando non hanno possibilità di influire nella società  rimangono lo stesso fedeli alla loro natura e si ritirano in segretezza.
“Così il nobile si ritira nel suo valore interiore. Per non corrompersi nelle difficoltà, egli non si lascia onorare con appannaggi”.
Il significato di non lasciarsi onorare con appannaggi è che il nobile rifiuta compensi materiali provenienti dal governo degli ignobili. Infatti quando nella vita pubblica regna diffidenza in seguito all’influsso esercitato dagli ignobili, ogni operare fecondo è impossibile, perché il fondamento è sbagliato. Perciò in simili casi il nobile non si lascia sedurre da lucrose offerte a prender parte alle attività pubbliche decise dagli ignobili, non dando così il suo assenso alle loro bassezze. Perciò il nobile nasconde i suoi pregi e si ritira in solitudine.
Questo aspetto del non lasciarsi corrompere dalle offerte degli ignobili che sono al governo, viene comunque corroborato, nell’attesa e nella osservazione degli eventi in arrivo, com’é tipico del sistema cinese,  nella considerazione del mutamento incipiente e della idonea risposta alle nuove contingenze.  Perciò al Ristagno segue la Contemplazione, collegato all’archetipo del Cane.
“Sopra Sun, il mite, il vento, sotto  K’un, il ricettivo, la terra” 
L’esagramma la Contemplazione ha un doppio significato: in parte dà, cioè offre una vista sublime, in parte toglie cioè contempla, vuole ottenere qualcosa con la contemplazione. Il segno raffigura un sovrano che contempla verso l’alto la legge del cielo e verso il basso i costumi del popolo. Con il suo buon governo egli è un sublime modello per le masse.
Il momento è il più sacro, quello del supremo raccoglimento interiore.
Così nella natura si osserva una sacra solennità nel ritmo con cui tutti gli eventi naturali procedono.  La contemplazione del senso divino del divenire cosmico conferisce a coloro che sono chiamati a influire sugli uomini i mezzi per esercitare gli stessi effetti.  Per farlo, è necessario un raccoglimento interiore, quale lo produce la contemplazione  in uomini grandi e saldi nella consapevolezza.
Così essi scorgono le misteriose leggi divine della vita e le rendono operanti nella propria personalità grazie all’intensità del raccoglimento interiore, e la loro presenza emana un misterioso potere spirituale che agisce sugli uomini e li influenza senza che essi siano consapevoli del modo in cui ciò avviene.
Con in mente queste qualità celebriamo l’equinozio autunnale 2020.
Paolo D’Arpini
Spiritualità laica come espressione della vita - Lay spirituality as an  expression of life - politicamentecorretto.com

Programma della celebrazione equinoziale autunnale 2020 
(A cura di Auser Treia con il patrocinio morale del Comune di Treia)
Treia:  26 e 27 Settembre 2020

26 Settembre 2020 - Sala Comunale ex Ipsia di Via Cavour 29.  Centro storico di Treia
Ore 17.30 - Saluto istituzionale 
Presentazione del libro di Paolo D'Arpini  "Compagni di Viaggio" (Om edizioni)
Lettrice: Caterina Regazzi
Accompagnamento di brani musicali spirituali  del solista anglo-indiano Upahar Anand con Mara e Tina del gruppo Scintille di Luce
Moderatrice: Simonetta Borgiani
Ore 19.30 - Comunicazioni in chiusura e arrivederci



“Compagni di viaggio” è una sorta di diario, una raccolta di aneddoti e di esperienze vissute assieme a personaggi particolari, diremmo “straordinari”, incontrati lungo il cammino spirituale. La via personale dell’autore è quella della spiritualità laica, quindi questi incontri con i “santi” sono narrati in modo molto informale senza alcuna enfasi o pretesa, cercando comunque di trasmetterne l’insegnamento o il messaggio ricevuto.  In alcuni casi gli incontri non sono nemmeno avvenuti su un piano fisico ma su un piano elettivo. Il testo contiene resoconti di prima mano di alcuni momenti significativi vissuti assieme a diversi maestri, una narrazione di dialoghi e confidenze, le stesse che si raccontano tra amici nei momenti d’intimità, durante il ritorno alla nostra vera casa.

27 Settembre 2020 -   Treia.  Centro Storico
Ore 10.00 - Appuntamento nella sede Auser in Via Lanzi 20 al centro storico e passeggiata ecologica in adesione a "Puliamo il Mondo" di Legambiente. Perlustreremo alcuni luoghi verdi alla ricerca di rifiuti abbandonati ma anche di erbe commestibili.
ore 17.30 - All'aperto c/o TAM. Località  Moje di Treia
Presentazione del libro "Il pane e le rose" di Michele Meomartino, a cura dell'autore,  con accompagnamento musicale  di Andrea Biondi e Chiara Teloni
Dialogo con la giornalista e scrittrice  Marinella Correggia  sull'ecologia casalinga e sul fare le cose  da sè
Ore 18.30 -  Lettura di brani poetici in sintonia a cura di vari autori treiesi del TAM



"Il Pane e le rose" non è solo un libro di cucina ma anche un nostalgico viaggio in cui Michele Meomartino ricorda alcune tappe ed incontri che hanno fortemente influenzato le sue scelte in fatto di alimentazione. La sua passione per la cucina unita ad una naturale predisposizione, lo rende oggi uno dei maggiori esperti del campo. Il libro si compone di due parti: la prima ripercorre i suoi ricordi d’infanzia, la scelta vegetariana, incontri con persone del mondo della gastronomia; la seconda offre un ricettario, ampiamente illustrato dalle fotografie scattate dall’autore.

Prenotazione consigliabile: Tel. 0733/216293 - auser.treia@gmail.com 
Info logistiche su come raggiungere TAM a Moje di Treia: 348.7255715

La partecipazione all'evento, ad esaurimento dei posti disponibili,  è libera e gratuita,  nel rispetto delle correnti norme sanitarie anti-covid.  



domenica 6 settembre 2020

Straniero in casa... a Treia


Treia: “Operare in modo disinteressato per il bene comune” | Circolo  Vegetariano VV.TT. Treia

"Vivere nel luogo in cui si vive sapendo che è la nostra casa, questo è il dettame bioregionale”. Questo dice la filosofia del bioregionalismo e corrisponde al sentire di chi non coglie alcuna differenza fra sé ed il luogo, di chi ritiene di esser figlio della terra, facendo parte di tutta la comunità dei viventi.  E la terra non ha cantoni esterni, la terra è una ed indivisibile ovunque e comunque. La terra  -ed in questo caso vorrei specificare-  “questa terra treiese” è ora la mia casa,  assieme alla comunità di chi ci ha abitato prima di me e ci abiterà dopo di me.

Ma il percorso del ritorno a casa –che è fisico e spirituale allo stesso tempo- richiede una fatica ed una grande pazienza. Richiede accettazione da parte di chi accoglie e da parte di chi si avvicina…

“Ospite”  è sia chi riceve che colui che viene ricevuto, nella società umana, dei nobili esseri umani del mondo,  così si definisce l’accoglienza.  Eppure a Treia, la città  in cui  abito dal 2010, sono ancora considerato uno straniero,  forse perché ho l'aspetto bizzarro di chi non si è  uniformato alle norme del “teatrino” perbenista convenzionale.  Talvolta a Treia uno è considerato "di fuori", magari perché originario di San Severino o  di Helvia Recina,  e lo è  pure chi abita in una contrada periferica, come ad esempio  a Chiesanuova di Treia.

Si è stranieri  allorché non si è della stessa squadra di calcio, dello stesso partito, della stessa parrocchia o si risiede in un rione diverso oppure  si familiarizza con un negro per strada  o ci si veste in modo strano...   Il destino crudele di noi “stranieri” lo conoscono in molti (e non solo a Treia).  

Ma insistendo senza pretese,  pian piano il ghiaccio si scioglie -si spera- e dopo ripetute prove possiamo finalmente dire di essere tornati a casa, di aver riconosciuto e di essere stati riconosciuti.

Paolo D’Arpini  


C'è Treja e Treia - Miti sull'origine del nome e toponomastica
Straniero a Treia


Post scriptum:
Diceva un’amica,  anche lei straniera  in casa: “Il fatto è che non è più nostra consuetudine cercare l’accordo con il luogo, considerandolo primario alla vita, solitamente riteniamo che sia la comunità a doverci accettare. Ma in verità il contenitore vero  è proprio il luogo, l’ambiente naturale, che ci ripara e nutre ed istruisce, se siamo pazienti e capaci di ascolto”.
Personalmente ritengo però che non si debba evitare l’integrazione con la comunità, altrimenti c’è arroganza e separazione culturale nel voler mantenere  la distanza con gli altri abitanti del luogo.  E’ pur vero che spesso non ci sentiamo accettati dal resto della  comunità ma dobbiamo  compiere un  tentativo congiunto di avvicinamento al luogo ed ai suoi abitanti…  (P.D'A.)