giovedì 29 giugno 2017

Treia - Laboratorio di vita bioregionale


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Essendo vissuto per moltissimi anni in un contesto urbano (sono nato e vissuto a Roma ed ho anche abitato a Verona per  diversi anni), ed avendo anche tentato un esperimento di ri-abitazione di un piccolo borgo abbandonato, Calcata, con conseguente tentativo di ricostituire o -perlomeno- avviare un processo di comunità ideale (non so con quale successo...), posso affermare che massimamente il mio procedere "bioregionale" si è svolto in un ambito sociale "cittadino". Ma attenzione, essere un cittadino non significa abitare in città bensì vuol dire riconoscersi in un "organismo" di civiltà umana.


Dal 2010 mi sono trasferito in una cittadina delle Marche, Treia, e questo è un successivo passo avanti verso la mia ricerca di una sistemazione sociologica ideale.... Infatti Roma è abitata da 6 milioni di persone, è  una grande metropoli, Verona conta circa mezzo milione di abitanti, Calcata meno di mille... Mentre Treia arriva quasi a diecimila. Insomma sto cercando una giusta via di mezzo, adatta al mantenimento di un sano rapporto con l'ambiente senza dover rinunciare ai vantaggi della "civitas", essendo noi umani esseri altamente socializzanti....

La parola "Bioregionalismo"  descrive un modo di vivere che fa parte della storia della vita sul pianeta ed ha contraddistinto tutte le civiltà umane (sino all'avvento dell'industrializzazione selvaggia e del consumismo). Diciamo che il vivere "bioregionale" denota un comportamento  che sorge dall'esigenza profonda di allacciare un rapporto sacrale con la terra e con tutti i suoi abitanti, animali e piante compresi. Questo rapporto si conquista partendo dalla volontà di capire e sentir proprio -riabitandolo- il luogo in cui viviamo.

Una bioregione infatti non è un recinto di cui si stabiliscono definitivamente i confini ma una sorta di campo magnetico (aura - genius loci) distinguibile dai campi vicini solo per l'intensità delle caratteristiche che formano la sua identità, alla stessa stregua degli esseri umani, contemporaneamente diversi e simili l'uno all'altro.

Il vantaggio di vivere in una comunità come Treia, abbastanza grande da consentire discreti rapporti relazionali, e non separata dalla natura che la circonda, risulta nella capacità di ogni suo abitante di poter condividere habitat, cultura e conoscenze, un modo ottimale per poter garantire alla comunità un "animus" collettivo. 

Questo vuole essere anche l'esperimento portato avanti dal nostro Comitato Treia Comunità Ideale.

Paolo D'Arpini

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mercoledì 21 giugno 2017

Cari marchigiani, come me, terremotati....


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Amati Colleghi Terremotati, come state? 

Dopo un anno quasi, come vi sentite? 

Le interviste sono finite, il momento d'oro delle tv pure, niente più momenti di gloria, le promesse sono rimaste tali e allora come va con gli intrallazzi?

Le stalle, le scarpe della Nike, il Napapijri, chi ha trovato lavoro alla Tods, i succhi di frutta all'ananas in cantina e le manifestazioni manovrate, i concerti e spettacoli di partito, le associazioni e gli sponsor e i movimenti libertari e Il T16 che non c'è più, le tasse sulle case distrutte e le bollette sull'acqua e il gas? Siete contenti? 

Lo stesso piano globale... con la scusa della sicurezza... hanno militarizzato le nostre terre, (che solo per tornarci ci vuole il visto del presidente), mentre mafiosi, corrotti e politicanti superstipendiati sul territorio decidono del nostro domani o meglio dire del LORO DOMANI.

Ecco amici la complicità non è da meno della truffa,-e dell'omicidio... 
questa poesia ha quasi un anno e direi che potrebbe essere attuale anche tra 100, mi complimento per la vostra dignità, si fa per dire e un po' teneramente della vostra incoscienza


TERREMOTO 2016

Trema trema balla tutto
gente, case tutto un lutto
il Bel Paese ormai è distrutto
colpa de quarche farabutto?

Che coi soldi della tasse
sta su un’isola a grattasse
co’ li pantaloni corti
sopra ai corpi de li morti
e le Multinazionali
mo’ riaccendono i fanali
pe’ ‘ncass’ mpo’ de quattrini
co’ gli aiuti malandrini
2 euro su ‘sti messaggini
poi se ‘nguattano i quattrini
poi c’è la Televisione
per il popolo cojone
a racconta’ balle evidenti
col sorriso tra li denti
e più morti vengon fuori
e più spalanca i riflettori
pe’ la carriera personale
sopra ar bene, sopra ar male
se il conto supera 300
né sgomento né spavento
anzi pare sia contento
non se legge turbamento
dentro st’inferno senza tempo

Amatrice, Umbria, Irpinia,
sempre ‘na carneficina
anche Accumoli e ad Arquata
hanno fatto ‘na frittata
pe’ le truffe sugli appalti
li regazzini so’ rimasti
morti sotto le macerie
mentre loro stanno in ferie
ma mo’ ce pensa er Presidente
a risolve le faccende
caricando sulle tasse
sulle fatiche delle masse
e sempre VIVA er Presidente
e in culo ar popolo dormiente
t’hanno fatto er culo a strisce
ma ce sta er Papa a beneditte
“tutti in paradiso lui taglia corto
ma aloro poi non cambia molto
che tu sia vivo, oppure morto!

Gianluca Lalli di Arquata del Tronto

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lunedì 19 giugno 2017

Treia. Istituto Scolastico Egisto Paladini - Costruzione di un nuovo plesso scolastico... o ritorno alla vecchia sede di Via Lanzi?


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Treia, Via Lanzi  - Vecchia sede dell'Istituto Egisto Paladini 


L'ultimo consiglio comunale del 31 maggio 2017, al quale ho assistito, si era concluso con la comunicazione del sindaco Franco Capponi che annunciava che "saranno indetti vari incontri tra le varie componenti sociali, politiche, scolastiche, religiose ed associazionistiche per cercare unitariamente di individuare una nuova possibile ubicazione e strutturazione del polo scolastico unificato, relativo a Treia città, che si prevede di realizzare  nei prossimi anni.". Essendomi nel frattempo assentato da Treia per motivi familiari e non sapendo gli sviluppi od il calendario degli incontri annunciati vorrei nel frattempo fare una breve cronistoria sulle vicende relative agli spostamenti degli alunni dell'Istituto Paladini in seguito ai danni sismici alla vecchia struttura di Via Lanzi.

Il 15 settembre 2016, giorno d'inizio dell'anno scolastico, gli alunni dell'Istituto Egisto Paladini  si trasferirono per un certo periodo nelle  frazioni di  Passo di Treia e Chiesanuova. Da allora la  sede del Centro Storico (in un primo tempo dichiarata agibile) è rimasta inagibile  per ulteriori accertamenti predisposti dal Comune  (anche in seguito a successive scosse) e inagibile resterà per un tempo indeterminato... Così è stato detto dall'Amministrazione.

Pertanto nel consiglio comunale del 28 settembre 2016 il sindaco annunciò che era stata fatta richiesta ai responsabili ecclesiastici del convento delle Visitandine, che si trova nel quartiere dell'Onglavina di Treia, e che non è  più usato dalle monache, per sistemarvi le classi delle medie inferiori, unitamente alla direzione didattica. Per l'agibilità dei locali fu necessario eseguire, con finanziamenti pubblici ricevuti ad hoc, diversi lavori di miglioramento degli spazi e di revisione degli impianti elettrici, idraulici e di riscaldamento con una notevole spesa (non conosco esattamente la cifra finale investita di molto superiore a quella inizialmente prevista di 45.000 euro). Faccio presente che l'ex convento è stato concesso in comodato di uso per due anni, con l'impegno da parte del Comune a fine utilizzo di ripristinare lo stato originario dei locali. Terminati i necessari lavori per l'agibilità la nuova sede scolastica veniva ufficialmente inaugurata il 27 maggio 2017 (vedi: http://treiacomunitaideale.blogspot.it/2017/05/treia-27-maggio-2017-listituto.html).

Nel frattempo a Treia si sta parlando molto ultimamente dell'ubicazione del nuovo polo scolastico unificato... Il comune ovviamente ha una propria idea sul luogo in cui edificare  gli immobili ma - che io sappia- non è stato ancora avviato il confronto pubblico sul come, dove e sulle modalità di costruzione.

Dal mio punto di vista personale ho già espresso in diverse occasioni i miei dubbi sull'ipotesi di costruire una nuova struttura... questo per una serie di ragioni che vanno dal dispendio di denaro pubblico, considerando che l'edificio storico delle scuole Paladini, sito in via Lanzi, potrebbe benissimo ritornare agibile con opportuno interventi. Non solo questo, per la costruzione di un nuovo impianto c'è da esaminare il problema logistico e la cementificazione di nuove aree di cui sinceramente  non si sente il bisogno. Inoltre il nuovo plesso scolastico  servirebbe in realtà per il solo abitato di Treia città, poiché sia a Passo Treia che a Chiesanuova  gli edifici sono a posto, quindi non vedo perché non ripristinare l'agibilità della vecchia sede del centro storico, invece di costruirne una nuova. Alcuni "tecnici" obiettano che una nuova costruzione avrebbe tutte le garanzie necessarie a sopportare nuove scosse sismiche mentre la vecchia  non potrebbe offrire tali garanzie di sicurezza. Beh, non sono un tecnico, ma vedo che tutto sommato strutture antiche resistono molto di più di nuove costruzioni. 

A parte queste considerazioni di ordine "edilizio" resta il fatto che una sede scolastica situata nel centro storico di Treia aiuterebbe al mantenimento della vivibilità del luogo e del mantenimento della inter-connessione sociale. Purtroppo la comunità  di Treia paga un forte pegno in seguito allo spopolamento ed all'invecchiamento della popolazione residente e se anche le scuole scompaiono dalle cinta murarie della città si attua un ulteriore "impoverimento".


Mi auguro quindi che, prima di prendere una decisione definitiva in merito al  nuovo plesso scolastico, l'amministrazione di Treia esamini tutte le possibili opzioni che ancora restano in piedi e che pure le minoranze e le associazioni tengano conto dei vari aspetti qui menzionati, in modo tale che -come previsto dal sindaco- si possa attuare un confronto intelligente fra le parti per giungere a conclusioni utili all'intera comunità.  

Paolo D'Arpini

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giovedì 15 giugno 2017

Chiesanuova di Treia, 25 giugno 2017 - Inaugurazione del nuovo percorso pedonale con passeggiata "Nordic Walking" e Santa Messa


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In occasione dell'inaugurazione del nuovo percorso pedonale a Chiesanuova di Treia la gfracing e il comune di Treia organizzano una passeggiata per le campagne di Chiesanuova  in compagnia di  Eva, insegnante di NordicWalking. 
Ritrovo ore 10.00 in piazza a Chiesanuova di Treia, portate anche le vostre racchette! 


Per tutte le info gfracing 3286005454 (Fabrizio)

Scrive la dr.ssa Liliana Palmieri del Comune di Treia: 
Ad integrazione dell'invito: 
ore 10,45 inaugurazione e benedizione via Anna Frank
ore 11,00 S. Messa



venerdì 9 giugno 2017

Arrivederci Piero Piermarteri... e grazie!


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Treia - Piero Piermarteri nel campo degli ulivi


9 giugno 2017 - Stamattina ho saputo che un cugino di Caterina, una delle prime persone che conobbi a Treia, Piero Piermarteri, ha lasciato questo lato dell'esistenza. 

La morte, per chi resta nel mondo dei "vivi", è spesso occasione di sconforto ma non credo sia così per chi si è liberato dalla permanenza in questa palestra che è la vita. La mia sensazione è che colui che ha compiuto il suo dovere sulla terra si ricongiunge contento allo spirito di cui è una espressione. Dell'amico Piero, che voglio qui ricordare, posso dire che non sarà necessario giudicarlo. La sua piuma di Maat è leggera.... 

Da quando l'ho conosciuto, nel 2010, ho visto in lui una persona trasparente e priva di falsità ed affettazione. Una persona semplice, modesta e generosa che non aveva bisogno di mettersi in mostra. Appena mi trasferii a Treia, avendo il vezzo di scrivere e non disponendo di un computer, mi rivolsi a lui che prontamente mi regalò un apparecchio del suo ufficio. 

Ma non solo questo... nel corso degli anni, allorché poté andare in pensione e dedicarsi alla sua vera passione, la cura della famiglia, della cara moglie Adriana, dell'orto e dei suoi amati ulivi, non ci fece mancare, a me e Caterina, i prodotti delle sue cure: olio buono, insalate, marmellate, etc. 

Tanta generosità e gentilezza verso chi nemmeno le meritava è cosa rara. Le vicissitudini della vita ora non son più un peso per l'amico Piero e nemmeno per la sua compagna Adriana, che da poco lo aveva lasciato. Ora son di nuovo congiunti e benedicenti verso chi qui resta, la sorella Valeria, le figlie Lucia e Karina, i nipoti... 

Ciao Piero... ed arrivederci...

Paolo D'Arpini

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Treia. L'autore al computer regalatogli da Piero Piermarteri

martedì 6 giugno 2017

Ricostruire le Comunità - Lettera con proposta di coabitazione post terremoto



Leggo quotidianamente i post di  Treia Comunità Ideale, per questo motivo vi scrivo. Vi chiedo un aiuto per realizzare il progetto di aiuto in zone del terremoto. Abbiamo bisogno di persone in loco che sappiano o abbiano contatto con le zone colpite.

Nel documento che segue  troverete tutte le specifiche del progetto che crediamo possa essere d'aiuto per la ricostruzione... e visto la situazione che si è venuta a creare, magari può essere di pubblica utilità.
Abbiamo già scritto a politici e sindaci, comitati pro ricostruzione senza nessuna risposta. Leggo quasi quotidianamente i giornali on line della provincia di Macerata e quello che compare è una situazione sconcertante.

Dante Nicola Faraoni -  tel. 346 883 2810 
mail: dante.faraoni@energoclub.org

Se vi interessa il progetto sentiamoci.



PROGETTO REBUILD COMMUNITIES - RICOSTRUIAMO LE COMUNITA'
 
Oggetto: Realizzare Case in Cohousing e Autocostruzione in Zona Sismica

 Premessa 
I terremoti in Italia sono eventi frequenti nel tempo con conseguenze che la politica, l'economia e la società nel suo insieme non sono quasi mai riusciti ad affrontare (escluso il Friuli) e a gestire. Nella maggior parte dei casi non si è riusciti a riorganizzare le comunità di cittadini e neanche a mettere in sicurezza i territori colpiti. Ritardi, disorganizzazione, burocrazia, mala gestione della ricostruzione ed erogazione errata dei fondi pubblici stanziati, sono i mali che affliggono da sempre queste situazioni di emergenza. Noi siamo convinti che gli ingredienti che mancano da sempre sono etica, sostenibilità e buona amministrazione. Ingredienti che né la politica fatta dai governi, né il mondo della finanza e dell'economia sono riusciti a mettere in campo. Questa situazione si è ripresentata oggi con il terremoto che ha colpito il centro Italia. La politica ripresenta gli stessi mali sopra descritti mentre decine di migliaia di persone e famiglie sono costrette oramai da sei mesi a vivere lontano da casa o in situazioni di estrema precarietà. La piccola economia si è fermata e l'occupazione con essa. Sembra quasi un piano studiato a tavolino per fiaccare, indebolire, queste comunità di persone che oltre ai danni materiali già subiti con il tempo subiranno danni psicologici e sociali. Nessun essere umano degno di essere tale può permettere che tutto ciò si ripeta per l'ennesima volta. Chi siamo e perché vi scriviamo? Siamo due associazioni: l'Istituto di Ricerca PROUT (APS riconosciuta dalla Regione Emilia Romagna) http:/ /irprout.it/ con sede nazionale a Salsomaggiore (PR) e EnergoClub Onlus http://www.energoclub.org/ con sede a Treviso (nello specifico sarà coinvolto il gruppo di Architettura Naturale.Veneto che raccoglie professionisti che operano nel settore della bioedilizia e bioarchitettura architetturanaturale.veneto.it IRProut e EnergoClub non hanno finalità di lucro ma operano con determinazione nel proporre nuove strategie per ricostruire le comunità, il territorio, l'ambiente e l'economia. Noi siamo convinti che con l'applicazione di semplici e concreti passi si possa iniziare fin da subito la ricostruzione senza aspettare le lungaggini e le possibili manovre sottobanco della politica e dell'attuale Governo nazionale su cui ricadono le responsabilità, dello stallo e dei finora mancati aiuti nelle zone colpite dal terremoto. 

Quello che vi proponiamo è di aiutarci a concretizzare il progetto “REBUILD COMMUNITIES”. Siamo fermamente convinti che la strategia di costruire case provvisorie non sia sempre la soluzione migliore ma sia molto spesso errata e poco economica. Costruire la precarietà in una situazione tragica che raccoglie esperienze devastanti e traumatizzanti per migliaia di persone potrebbe significare condannare un'intera comunità ad anni di insicurezze economiche e sofferenze ed insicurezze sociali. Crediamo che le autorità e le persone responsabili debbano fare di tutto perché ciò non succeda; è dovere di tutti noi far si che la gente non soffra più per quello che fino ad ora ha dovuto subire. REBUILD COMMUNITIES è una proposta per far ripartire la vita sociale ed economica delle popolazioni colpite e consiste nel realizzare case vere e non provvisorie. Case antisismiche, a basso consumo energetico (passive house) a prezzi di realizzazione molto bassi. Il terremoto ha distrutto le case e noi diciamo che il fulcro della ricostruzione deve essere la realizzazione di case abitabili in sei otto mesi pronte prima del prossimo inverno altrimenti si rischia per molti il ritorno agli alberghi della riviera. Siamo in grado di mettere in campo professionalità e progettualità capaci di iniziare uno o più cantieri di piccole dimensioni (4 – 8 nuclei abitativi) Abbiamo dei progetti di case antisismiche già pronti che in parte vanno realizzate in AUTOCOSTRUZIONE. Cosa significa e perché AUTOCOSTRUZIONE Non c'è nessuna persona in Italia che possa costruire una casa da solo perché ci sono delle regolamentazioni e competenze specifiche che lo Stato prevede e pretende. Se è ovvio che i professionisti e le imprese devono avere il loro ruolo negli interventi di realizzazione, per esperienza noi sappiamo che molte parti di una casa possono essere eseguite dalle stesse persone che poi andranno a vivere in quelle case. L’apporto di volontari sarà sì emergenziale ma il loro intervento potrà essere risolutivo. In questa comunicazione non vogliamo soffermarci sulle tipologie costruttive e sui materiali rimandando per alcuni dettagli al link http://architetturanaturale.veneto.it/cohousing-in-autocostruzione/ 

Se ci fosse interesse vi proporremo degli ulteriori approfondimenti in una audizione specifica Invece vorremo spiegare che l'autocostruzione, oltre che ad essere un sistema molto economico per la realizzazione di case di alta qualità e prestazioni energetiche, diventa un sistema socialmente aggregante che impegna le persone a ricostruire la propria vita, a riconquistare le sicurezze sociali e psicologiche. L’autocostruzione diventa un percorso riabilitante per le persone che devono riprendersi dal tremendo shock di un evento catastrofico come è stato il terremoto e non è poca cosa. E' inoltre da tenere presente che a seguito del terremoto e la perdita del lavoro che ne è conseguita vi è una ampia disponibilità di forza lavoro sul territorio, oltre che una maggiore difficoltà al reperimento fondi essendo molta gente rimasta disoccupata, quindi è da ritenere che sia necessario aprire cicli virtuosi di economia locale. Il progetto che desideriamo proporre realizza il Cohousing e quindi coinvolge sinergicamente più famiglie, favorendo processi di cooperazione coordinata e creando nel contempo, anche in virtù dei meccanismi di autocostruzione, uno spirito di solidarietà e reciproco aiuto. Le famiglie coinvolte interagiranno anche con i professionisti ed i volontari delle nostre associazioni. Possiamo creare una catena solidale e di aiuti che collegherà le comunità colpite con il resto d'Italia e se è necessario anche oltre confine. La ricostruzione diventerà un momento di crescita sociale culturale dove gli intenti e i propositi comuni e condivisi saranno l'unico sentimento e principio che muoverà le persone. Dal punto di vista tecnico progettuale abbiamo elaborato una proposta in forma di progetto architettonico sino anche agli esecutivi, computo metrico con analisi dei costi, di un edificio su due piani con struttura in legno e tamponamenti in paglia e terra cruda. Sia paglia che la struttura in legno e la terra cruda, in considerazione della tipologia costruttiva adottata, possono essere posati in autocostruzione, come pure del resto altre parti onde giungere alla realizzazione completa dell'edificio. Il progetto si integrera’ con la pianificazione e riqualificazione del territorio, partendo dalla raccolta dati (popolazione, cultura e tradizioni, risorse agricole, commerciali, industriali, caratteristiche idrogeologiche, viabilita’ e comunicazione) e si sviluppera’ poi con la partecipazione diretta della popolazione locale verso l’autosufficienza per le necessita’ di base con l’utilizzo di mano d’opera e materie prime locali. 

La Partecipazione come antidoto alla mala gestione. Dei mali della ricostruzione ne abbiamo parlato, e la proposta del progetto Rebuild Communities è a nostro avviso una possibile proposta positiva a quegli stessi mali. La ricostruzione fatta dal basso dove gli interessati vengono invitati a partecipare alla ri-costruzione limiterà la burocrazia, lo strapotere dei grandi gruppi privati (imprese e professionisti) pronti ad accaparrarsi milioni di stanziamenti pubblici per poi andarsene e lasciare nel territorio edifici di qualità molto stesso scadente. Se le persone che hanno subito i danni del terremoto sono ben organizzate, tanto da poter auto gestire la ricostruzione, non c'è Governo, Sindaco o Politico che potrà contrastarle. Soprattutto se le richieste sono supportate da buoni progetti edilizi, economici nella realizzazione, che garantiscano in zona sismica durabilità nel tempo, per di più con bassi consumi energetici. Noi crediamo che se sarà messa in campo questa strategia gli speculatori dovranno competere con le buone pratiche e i risultati di eccellenza che saranno raggiunti. In questa competizione, la forza delle persone che saranno in grado dire “possiamo farcela!”, cambierebbe molti equilibri sociali, economici, politici e culturali. Applicare la buona politica Siamo consapevoli che tutto ciò di positivo abbiamo enunciato non potrà mai realizzarsi se il ruolo della politica non sarà chiaro fin dal principio. Sì, è vero; per la ricostruzione, ai Governi Centrale e Locali vanno chiesti fondi, agevolazioni fiscali, snellimento della burocrazia ma non la realizzazione delle opere. Il Governo Centrale e locale non devono incidere e condizionare negativamente i tempi della ricostruzione. E’ noto che la mala politica ha bisogno di tempi lunghi che servono per concludere sotto banco gli affari con gli amici, decidere in che mani devono andare i soldi per la ricostruzione, oppure per assicurarsi che i beneficiari degli aiuti possano riportare ai partiti di governo voti e consenso politico. E' per questo che i tempi si allungano. Questo non deve essere permesso! Ribadiamo che l'antidoto che proponiamo è la strategia sopra menzionata. Saper gestire l'emergenza, saper governare anche senza aver in mano la pubblica amministrazione significa amministrare direttamente la ricostruzione a fianco alle comunità, alle persone che invece vogliono iniziare il cambiamento e la ricostruzione dal basso. Cosa vi chiediamo ed i ruoli degli stakeolders Il nostro proposito è non andare a chiedere direttamente aiuto al Governo Centrale per i motivi sopra descritti ed in ogni caso ci porremmo nella logica di una ricostruzione che ripete il solito approccio pieno di errori e di dinamiche non basate sulla solidarietà e molto invece sugli interessi politici ed economici di parte. Potremmo chiedere ai Sindaci ma sono troppo occupati a gestire una situazione fin troppo grande per le loro possibilità. Non conosciamo direttamente nessuno nelle zone devastate dal sisma che abbia bisogno di aiuto. Invece ci rivolgiamo a voi e alle conoscenze che avete nel territorio per avere contatto con delle persone in loco che hanno bisogno di essere aiutate. Anche vostri militanti che hanno subito lo shock di perdere la casa, vostri consiglieri regionali o di qualche comune colpito dal terremoto. 

Per iniziare abbiamo bisogno di poter realizzare un progetto pilota, un progetto per almeno 4 famiglie o quattro coppie anche con figli, che hanno perso la casa è che vogliono ritornare a vivere dove sono sempre vissuti in maniera stabile e dentro una casa vera di ottima fattura e a basso consumo energetico. Se fossero proprietari del terreno i tempi di inizio lavori si accorcerebbero di molto. Se invece il terreno dovesse essere assegnato dal Comune i tempi si allungherebbero e qui sia voi che le famiglie interessate dovranno interagire con le autorità locali. Noi non vogliamo ruoli amministrativi almeno nella prima fase o progetto pilota. Noi metteremo a disposizione la progettualità, i professionisti, gli organizzatori, la gestione dei cantieri, la formazione per l'autocostruzione, l'assistenza di cantiere, ed i “facilitatori” per il cohousing. Parteciperemo (assieme agli altri stakeholders) alla scelta delle aziende, possibilmente locali che forniranno le materie prime ed i servizi edili che i volontari o le famiglie non possono realizzare (per motivi di sicurezza o perché lavori professionali che necessitano di specifiche competenze). In quanto alle prestazioni professionali dei nostri tecnici si farà riferimento a quanto previsto dalla Ordinanza Errani, ordinanza n. 12 del 09/01/2017, a cui si aggiungerà il rimborso delle spese di vitto ed alloggio, di costi contenuti, per le persone che si dovranno trasferire e per il tempo strettamente necessario. Investimenti e crowdfundig Per quanto riguarda il finanziamento del progetto se non si vogliono aspettare le lungaggini delle decisioni prese nelle stanze dei bottoni a Roma per poi passare per le tre Regioni colpite e per la distribuzione nei Comuni. il progetto Rebuild Communities va autofinanziato. Il danaro può arrivare direttamente dalle famiglie che coinvolgeremo perché hanno un lavoro o qualche risparmio in banca. 

Abbiamo già allertato qualche dirigente di Banca Etica e c’è interesse ad investire in un progetto di questo tipo. Se i nuclei famigliari non hanno risparmi a disposizione ma possono garantire una rata o un affitto mensile (con possibilità di riscatto) di 350/500 €/mese il prestito con la banca si può fare lo stesso. Certo, necessita che qualcuno firmi un accordo di fideiussione, qualcuno che facesse da garante. Anche Banca Etica lo pretende. Comunque il primo progetto potrebbe partire con una campagna di raccolta popolare di fondi, un crowdfunding. Dopo tutto per i quattro appartamenti di cui abbiamo una bozza di progetto sino all'esecutivo (75 mq netti + 10 mq di terrazza + 10 m2 di garage), la somma da raccogliere si aggira tra i 250/300 mila euro per tutti e quattro gli appartamenti (si può arrivare alla soglia dei 200 mila se la parte realizzata in Autocostruzione aumenta). Noi potremo coinvolgere alcuni nostri soci ma la potenza dell'evento sta nella organizzazione in loco, noi come tecnici potremmo organizzare eventi per spiegare l'importanza e la necessità di progetti come questo dove la ricostruzione si intreccia con le innovazioni della bioarchitettura e della bioedilizia, con le tecnologie rinnovabili che permettono il risparmio energetico, con l'applicazione di nuove forme aggregative come il Cohousing e l'Autocostruzione. 

Noi siamo convinti che se quest'idea di ricostruzione prendesse piede, si potrà passare a più cantieri aiutando così più famiglie. Questi progetti in autocostruzione, con l'arrivo degli aiuti pubblici, potranno accedere ai rimborsi per coprire le spese avute come è successo in Friuli. E' ovvio che questo progetto genererà anche lavoro e occupazione in loco. Potremo insieme far sì che l’abitare naturale e solidale diventi il fulcro progettuale di una trasformazione urbanistica e paesaggistica indirizzata all’aumento della qualità della vita dell’intera comunità! Noi ci crediamo. A voi la decisione di voler approfondire e verificarne la fattibilità. Alleghiamo qui di seguito uno schema che raccoglie in sintesi i particolari tecnici del progetto. Per approfondire, consultate il nostro sito web architetturanaturale.veneto.it o chiedete un incontro con i nostri professionisti che ambiscono a partecipare al progetto. Restiamo in attesa di un Vs riscontro disponibili a presentare il progetto nelle sedi che riterrete più opportune. Cordiali saluti. P.S.: abbiamo voluto dare al progetto un nome in inglese perché crediamo che la solidarietà e gli aiuti umanitari abbiano una valenza universale che tutto il mondo può condividere. Realizzazione di 4 appartamenti in Co-housing e Autocostruzione Tipologia costruttiva:  Platform Frame  Paglia in Ballette (prodotta localmente)  Controvento doppio tavolato incrociato Interventi in Autocostruzione: Telaio in legno sino pareti piano primo; Posa paglia; Posa tramezze interne; Posa parziale impianti Interventi delle Imprese e dei Professionisti: Fondazioni; Drenaggi; Intonaci; Parte di impianti; Copertura completa Requisiti:  Edificio a basso consumo (NZEB) ≤ 8 kWh/m2 anno (CasaClima Gold)  Massima salubrità e traspirabilità (con rilevazione qualità dell’aria)  Minimo inquinamento ed impatto ambientale (che sarà quantificato)  Durabilità (100 anni);  Antisismico; secondo quanto stabilito dalla normativa vigente specifica per il sito dell’intervento. 

Sicurezza: Al pari degli operatori delle aziende impegnate nel progetto, tutti gli Autocostruttori, durante la permanenza in cantiere, si dovranno munire di scarpe antinfortunio, casco e guanti da lavoro. All'occorrenza imbracature anticaduta.

sabato 3 giugno 2017

Non si può venire a Treia...


In piazza in attesa dell'aperitivo


No, non si può venire a Treia solo per due giorni. Soprattutto se c'è il sole. Qui l'aria è pulita, adesso non c'è ancora un caldo soffocante, i colori sono vivi, la gioia è nel cuore. Certo la vita è quello che è, a volte ci riserva notizie e vicende tristi, amare, ma cosa si può fare se non sperare che la sofferenza non sia tanta e che chi rimane riesca a guardare ancora avanti e a godere del bene che comunque è sempre presente assieme al male. 


E così,  sabato 3 giugno 2017, dopo la colazione al solito baretto  con le nuove paste della  pasticceria del Borgo (buone!), io e Paolo siamo rientrati a casa. Prima però abbiamo fatto una piccola scorta di viveri: pizza al formaggio, calcioni, olive nere marchisciane (come si dice qui), insalata mortarola, un pomodoro cuore di bue. 

Poi sono voluta andare a vedere alcune cugine di n. esimo grado, che ho trovato belle e gentili, e assieme ad una delle tre una vecchissima conoscenza: Lucilla. Questa Lucilla è una parente di Valeria, vive a Roma, ma è originaria di Treia ed io la vedevo con una certa frequenza 40 o 50 anni fa (abbiamo fatto insieme una botta di conti). Da allora non l'avevo più incontrata, ma spesso la pensavo, un po' perché io e Paolo avevamo conosciuto un'altra Lucilla, che ora purtroppo non è più con noi, un po' perché per me era rimasta una donna misteriosa, mi colpiva il ricordo di quando, da bambina, la trovavo di una bellezza strabiliante. Quindi quando me ne stavo andando da casa di Valeria, l'ho vista, assieme ad un bel signore (il marito?). Ho inchiodato la macchina, ho tirato giù il finestrino, ci siamo guardate, l'ho chiamata ad avvicinarsi ed intanto spegnevo l'auto, cercando di tirare il freno a mano e di inserire la marcia giusta onde evitare di ritrovarmi l'auto in fondo alla discesa, incidentata e sono scesa dalla macchina.  Bello ritrovarsi! Bella come al solito, simpatica e intelligente. Il bel signore si è presentato, era suo padre, di nome Gino (che strano, anche mia madre si chiamava Gina e lui mi ha detto anche che aveva una sorella che si chiamava Gina), 94 anni (e ne dimostra 20 di meno). Mi ha detto anche parlando di ciliege e di antiparassitari che lui lavorava in un laboratorio di genetica della frutticoltura vicino alla tenuta presidenziale seguendo decine di ettari di colture sperimentali. Una specie di Strampelli della frutta! Molto interessante!

Dopo questo bell'incontro sono rientrata in paese e all'altezza della "pietra della maldicenza" ho visto che stavano lì a chiacchierare Alberto e Lorenzo, "amici" di Paolo e soci della locale sezione CGIL e Auser. Tiro giù il finestrino e li apostrofo dicendo che di lì a poco sarei risalita con Paolo per un aperitivo. E così è stato. Io e Paolo ci siamo seduti qualche minuto al sole fuori dal bar, ci siamo fatti scattare un paio di foto dal buon Lorenzo, poi tutti e quattro siamo entrati e scherzando con Giovanna (la barista) sull'abbondanza degli aperitivi di Treia e di Chiesanuova, abbiamo preso la nostra consumazione (completa di patatine e stuzzichi).

Intanto Paolo, Lorenzo ed Alberto parlavano di problemi del paese e di programmi futuri.  Quest'anno, la Fierucola delle eccellenze bioregionali dell'8 dicembre la vorremmo fare a Chiesanuova, frazione dove abitano entrambi i due, per cui speriamo in un loro interessamento ed aiuto, anche per instaurare una collaborazione col parroco locale, don Peter.

Per la sera  del 3 giugno 2017  una passeggiata attorno alle mura e una sosta alla Sagra del Calcione e del Raviolo. Verranno anche i nostri amici Daniela e Nunzio da Macerata!  Così ci salutiamo!  Il 4 giugno si parte!

Caterina Regazzi


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venerdì 2 giugno 2017

Treia - Obiettivo rifiuti zero, si può fare?


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Tempo addietro, in periodo elettorale per l'elezione del sindaco e della nuova amministrazione comunale di Treia, avevo fatto circolare una serie di richieste ai candidati,  proposte e progetti che vertevano sulla qualità della vita cittadina. In particolare  vorrei qui  ricordare l'ipotesi in prospettiva di andare verso l'opzione "rifiuti 0",  relativamente alle gestione,  raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani.


Le  indicazioni consigliate prevedevano:

- identificazione puntuale della tassa per ogni singolo utente, che pagherebbe quindi il quantitativo reale di rifiuto prodotto, premiando così i cittadini virtuosi;

- adesione all’osservatorio rifiuti 0 che ha il compito di monitorare costantemente il percorso verso “Rifiuti Zero”, indicando criticità e soluzioni per renderlo verificabile;

- realizzazione di un centro comunale per la riparazione e il riuso, dove beni durevoli e imballaggi possano essere re-immessi nei cicli di utilizzo ricorrendo, eventualmente, anche all’apporto di cooperative sociali e al mondo del volontariato;

- implementare nell’area esterna al centro abitato facente parte del comune di Treia,  sistemi di riutilizzo diretto dell'organico

- adoperarsi nei confronti degli Enti Competenti affinché i rifiuti residui prodotti sul territorio comunale non vengano avviati ad incenerimento o avviati tali e quali a discarica;

- prevedere un sistema di vendita dei rifiuti riciclati che contribuisca alla riduzione della tassazione a carico dei contribuenti.


- prevedere una ordinanza comunale per la diminuzione delle confezioni ingombranti sul territorio, con obbligo di restituzione alle ditte fornitrici degli involucri, nonché per la messa in commercio di prodotti confezionati in modo ecologico

Queste ed anche altre le proposte avanzate che però non hanno trovato sinora accoglienza adeguata.

Ritenendo che la soluzione del problema  della produzione e smaltimento dei rifiuti sia primario per la buona qualità della vita e dell'habitat della nostra città reitero le proposte, nella speranza che l'amministrazione  ne tenga  conto.
  

Paolo D'Arpini


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Raccolta porta a porta con microchip


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Pesatura  nei centri di raccolta


giovedì 1 giugno 2017

Treia. Resoconto del Consiglio Comunale del 31 maggio 2017


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Ritengo utile che la popolazione di Treia venga a conoscenza di quanto viene deciso dall'Amministrazione comunale e di quali siano le obiezioni e le critiche dell'opposizione, per questa ragione cerco di essere presente ai Consigli comunali aperti al pubblico e così ho fatto anche il 31 maggio 2017. Sono arrivato leggermente in ritardo rispetto all'orario fissato pensando che "tanto non cominciano mai per tempo", invece stavolta la discussione era già iniziata. L'assessore Alessia Savi stava relazionando, in risposta ad una interrogazione scritta della minoranza,  sulle attività svolte dal Comune in merito ai servizi sociali e sui contributi erogati alle associazioni di settore (Anteas, Auls, Avis, etc.) per lo svolgimento di alcune facilitazioni fornite ai cittadini. 

La consigliera di minoranza Cammertoni è intervenuta precisando  che il senso dell'interrogazione era quello di sapere più di preciso quali sono le programmazioni  messe in cantiere dall'amministrazione, a parte il regolamento sui contributi, soprattutto  sull'aiuto diretto personalizzato verso la "persona", chiedendo che venissero indetti incontri periodici per individuare le esigenze sociali della comunità, per una  progettualità all'interno del piano sociale di ambito e del comitato dei sindaci.  

Sempre la Cammertoni ha poi toccato il problema delle dipendenze, alcool e droga, che tocca soprattutto le fasce giovanili e che contribuisce allo sfascio sociale, chiedendo quali provvedimenti intenda prendere l'amministrazione senza dover necessariamente ricorrere alla repressione.  Si è poi soffermata sulla necessità di coinvolgere i giovani in azioni di assistenza sociale, ad esempio verso gli anziani, che spesso sono emarginati, magari coinvolgendoli in passeggiate sociali e simili passatempi. Ha toccato quindi il problema dell'inclusione dei migranti ospitati a Treia.  

La Savi ha risposto confermando che l'amministrazione cerca di facilitare ogni servizio sociale, tenendo presenti le necessità della popolazione. 

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Sull'argomento è intervenuto anche il sindaco, Franco Capponi, precisando che il Comune collabora pienamente con l'ambito sociale territoriale avendo aderito ad un protocollo d'intesa per sostenere l'inclusione dei richiedenti asilo, cercando di favorire l'integrazione. L'interesse del Comune è anche quello di tutelare le fasce deboli della società e di evitare soprusi e danni a persone e cose, per questo ha avviato il programma di "Controllo del vicinato" ed altre azioni tese alla difesa dei cittadini, soprattutto anziani,  sottoposti a truffe e furti, precisando per inciso che Treia ha uno  dei più elevati tassi di anzianità delle Marche. 

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Egli ha confermato inoltre che il Comitato provinciale sulla Sicurezza viene spesso riunito proprio su richiesta del comune di Treia, in particolare per esaminare il problema dello spaccio di stupefacenti e conseguenti atti di microcriminalità giovanile.  Per favorire l'assunzione di responsabilità giovanile l'amministrazione ha organizzato corsi  e progetti di servizio civile in modo da favorire la qualificazione professionale dei giovani e facilitare il loro ingresso nel mondo del lavoro.  Il comune -ha detto ancora il sindaco- opera in simbiosi con le associazioni di volontariato e socio-sanitarie del territorio, ritenendo utile la collaborazione ed il coordinamento con queste realtà. Lo stimolo a migliorare il lavoro è ben accetto, anche quello proveniente dall'opposizione, purché basato su proposte concrete e codificate da discutere in seno alle commissioni comunali preposte ed all'ufficio dei servizi sociali.     

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Il consigliere di maggioranza Adriano Spoletini, da poco dimessosi dalla carica di assessore all'ambiente per ragioni di  lavoro, ha voluto ricordare l'opera sociale della cooperativa La Talea, da lui presieduta, nell'ambito dell'assistenza sociale ai diversamente abili, sin dal 2001 cioè dalla fondazione dell'ambito territoriale dei 9 comuni maceratesi che operano nel campo del disagio giovanile. Egli ha detto che ogni confronto teso a migliorare le prestazioni è benvenuto specificando però che per una buona riuscita  occorre intervenire sulle famiglie e sulla scuola, cercando di mettere in guardia i giovani dal cattivo esempio e dalle suggestioni negative fornite da televisioni media ed altri mezzi telematici che spargono mode distruttive così ostacolando il processo di crescita nella coscienza sociale. Occorre operare attraverso il buon esempio, ha detto,  in modo da contrastare il "cattivo esempio" fornito da politici e personaggi alla moda privi di morale e  distruttori della socialità condivisa e del rispetto reciproco.   Occorre perciò sanare la società in frantumi partendo dalle relazioni sociali di piccola scala, altrimenti si accentua il distacco fra i generi e le classi della comunità. 

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Il consigliere di minoranza Francesco Sassaroli ha voluto ricordare la sua posizione di padre e le difficoltà nei rapporti genitori figli, ove compaiono differenze di comportamento  e di espressione nei modelli sociali. Secondo lui serve maggiore collaborazione fra enti preposti all'educazione giovanile, come la scuola, e maggiore conoscenza e partecipazione nelle attività di carattere sociale, per evitare così il formarsi di "zone grigie" e noncuranti del benessere comune.  Anche l'intervento del consigliere Mozzoni era in sintonia egli ha voluto specificare che l'intento della sua interrogazione  sui servizi sociali (che veniva lì  discussa)  era semplicemente quello di stimolare una maggiore e proficua collaborazione fra i soggetti interessati, cercando di cambiare strategie e atteggiamenti, ove fosse necessario, poiché anche la società stava nel frattempo cambiando. Questa discussione di oggi è un primo passo in questa direzione...

Si è poi passati ad altri temi, di carattere economico amministrativo. Sulla lottizzazione ex PEP di Passo Treia, dove la soc. Copeca ha espresso l'intenzione di completare lo scheletro architettonico di una struttura incompiuta, con la parziale variazione d'uso da promozionale direzionale a residenziale, questo per soddisfare la necessità di nuove abitazioni in seguito alla carenza abitativa conseguente al sisma e si prevede di costruire 6 alloggi da concedere all'Erap  come nuove abitazioni per gli sfollati che ne facessero richiesta. Il sindaco ha precisato che la struttura della Copeca era rimasta ferma dal 2000 e che ora questa proposta di completamento e di variazione d'uso veniva utile per soddisfare alcune delle domande dei 29 terremotati treiesi aventi diritto ad una nuova abitazione, mentre altri 8 hanno invece fatto richiesta di casette di legno che saranno ubicate nella Località Signorini, presso Villa Lazzarini.

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Altro argomento discusso è stato quello della variante di bilancio in merito ad alcuni fondi pervenuti ed a spese impreviste da compensare. In particolare lo stato ha concesso 87.000 euro come "premio" relativo al 2016 per la gestione positiva dei migranti che sono stati accolti a Treia senza contestazioni, questa entrata aggiunta ad altre piccole donazioni pervenute per i danni del sisma sono state destinate a coprire i costi del completamento lavori all'Isola ecologica, per aggiustamento strade e compensazione delle spese maggiorate del servizio raccolta RSU fornito dal Cosmari, per un impianto di rinfrescamento del teatro comunale e soprattutto per un progetto rivolto ai migranti richiedenti asilo, del valore di 38.000 euro, per istruire i volontari che ne faranno richiesta attraverso corsi di formazione per lo svolgimento di lavori socialmente utili. Pare che dei  duecento immigrati ospitati a Treia almeno una decina avrebbero già aderito. Questo progetto rientrerebbe poi nel sistema  di accoglienza SPRAR, per gli aventi diritto all'accoglienza come profughi, questo consentirebbe anche la limitazione di nuovi invii. Il comune indirà una gara aperta, rivolta alle cooperative sociali, per aggiudicare la concessione e lo svolgimento di questo progetto. 

Risultati immagini per treia consigliere di minoranza Sassaroli

La consigliera d'opposizione Daniela Cammertoni, relativamente alle spese di servizio raccolta RSU e aumento dei costi del Cosmari, ha chieso come mai l'amministrazione non spinge per la pesatura dei rifiuti con microchip in modo da attuare un pagamento equo sulla base del reale rilascio e non sull'ipotesi di rilascio e sui metri quadri delle abitazioni e sul numero dei componenti delle famiglie. Al che il sindaco ha risposto che il sistema della pesatura non è conveniente e che ove viene attuato si riscontra un aumento dell'abbandono dei rifiuti per strada, quindi è preferibile continuare con il sistema corrente, magari monitorando i grandi produttori di rifiuti (supermercati, macellerie, attività produttive varie  e negozianti) in modo da calcolare un forfettario più prossimo al reale rilascio, per le famiglie non si prevedono invece incentivi o  cambiamenti d'impostazione, se non il tentativo di una maggiore sensibilizzazione a contenere la quantità di rifiuti prodotta.       

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Il consigliere d'opposizione Andrea  Mozzoni ha chiesto come mai non venivano usati tutti gli 87.000 euro concessi dallo stato per progetti integrativi rivolti ai migranti al che il sindaco ha risposto che quel finanziamento non era finalizzato ma libero e che l'amministrazione ha ritenuto opportuno di usarne una parte anche per necessità di carattere locale. 

Per concludere il sindaco ha annunciato che saranno indetti vari incontri tra le varie componenti sociali, politiche, scolastiche, religiose ed associazionistiche per cercare unitariamente di individuare una nuova possibile ubicazione e strutturazione del polo scolastico unificato, relativo a Treia città,  che si prevede di realizzare  nei prossimi anni. E con ciò il consiglio comunale si è concluso.

Paolo D'Arpini

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Ordine del Giorno in discussione per il consiglio comunale del 31 maggio 20017: http://www.comune.treia.mc.it/avvisi-cms/ordine-del-giorno-consiglio-comunale-del-31-maggio-2017/