venerdì 31 maggio 2019

Treia. Dibattito post elettorale dopo l'elezione a sindaco di Franco Capponi e della nomina della sua giunta


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Franco Capponi

In alcuni gruppi di Facebook, relativi a Treia,  nei giorni antecedenti e successivi alle elezioni comunali del 26 maggio 2019, si sono scatenate  polemiche a vari livelli, tutto al fine di promuovere la propria lista o le proprie ragioni. Lascio da parte i commenti antecedenti le elezioni, quelli ormai hanno fatto il loro tempo e la popolazione ha già espresso il suo voto: il candidato sindaco vincente è risultato Franco Capponi con 8 consiglieri aggiudicati, seguito con una piccola differenza di voti da Vittorio Sampaolo con 4 consiglieri, il terzo contendente Massimo Medei  è rimasto fuori gioco non essendo purtroppo  riuscito ad entrare nel Consiglio Comunale.    

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Massimo Medei

Visto il trascinarsi di accuse reciproche e visti i dubbi espressi con rabbia da varie parti sull'eleggibilità o meno di Franco Capponi, in  considerazione delle sue pendenze giudiziarie, vista la sua reiterata sospensione pro tempore emanata dalla Prefettura   e visto che -malgrado sia stata da lui nominata una Giunta all'indomani delle elezioni (il 27 maggio 2019)- la situazione amministrativa ancora non si è chiarita nella mente dei cittadini. 

Anche nella mia mente la situazione non è molto chiara, osservo però che i comportamenti o le reazioni esagerate non portano ad una soluzione, soprattutto non avvantaggiano la pace sociale ed il senso di comunità.

Per mantenere una memoria di questa situazione, che spero andrà a concludersi al più presto,  parto da un mio post pubblicato il 29 maggio 2019  in cui così mi esprimevo: 

"Una signora stasera mi ha fermato per strada e mi ha chiesto "Lei che viene da un'altra Regione le sembra giusto che qui a Treia tra le parti ci sia così tanta acrimonia?" Le ho risposto che "effettivamente bisognerebbe cercare di smorzare i toni". Il fatto è che le parti durante la campagna elettorale hanno cercato in tutti i modi di screditarsi a vicenda e le conseguenze ancora si vedono… Forse bisognerebbe pensare al bene di Treia e tralasciare le differenze di natura ideologica. Se questa amministrazione eletta, rappresentata da Franco Capponi, è legittima dimostri la sua buona volontà cominciando da atti concreti a favore della comunità ed interrompendo la sequela delle polemiche, altrettanto dico alla lista concorrente che dimostri la sua buona volontà facendo il proprio dovere all'opposizione, basandosi sui fatti compiuti. Se invece questa amministrazione eletta non fosse legittima saranno gli organi superiori preposti a stabilirne il destino, secondo le leggi vigenti. Intanto si inizi a lavorare per la comunità sapendo che la popolazione se l'aspetta..."

Commenti ricevuti:

G.F.:  vorrei fare una domanda, se il Sindaco eletto non avesse formato la squadra la sera stessa in fretta e furia dato che dei presenti alla scena hanno confermato che di fretta ve ne era e tanta, cosa sarebbe successo all'indomani??..la legge Severino avrebbe bloccato il Sindaco e la nomina della giunta?...oppure sarebbe stata la stessa cosa e il Sindaco Franco Capponi avrebbe potuto per legge aver fatto quello che ha fatto la sera prima in maniera regolare?...Io non sono esperto della materia ma posso dire che come sempre qui in Italia di leggi ne abbiamo tante e poi non applicabili per i buchi che hanno in dote...Tutto questo, la tempistica, mi fa pensare che in uno di questi buchi Il Sindaco Capponi ci si sia infilato con scaltrezza dote che non gli fa difetto.

F.F.:  Se Capponi non avesse omesso di dire che sarebbe stato sospeso dall'incarico in caso di vittoria... MA CHI GLI AVREBBE DATO IL VOTO ?! E basare la campagna elettorale sul suo nome  è stato un atteggiamento non rispettoso  verso i cittadini elettori,  specie quelli ignari. Ma di cosa vogliamo parlare?!  Con un minimo di responsabilità e dignità  avrebbe dovuto chiedere  scusa per la  bella figura  che sta facendo  fare a Treia, diventata  la barzelletta delle Marche. Un sindaco sospeso non appena ha assunto l'incarico ma in tempo per fare una giunta...  questa cosa ridicola la si può accettare forse a teatro ma non in una città già segnata da due recenti commissariamenti. 

M.C.: io non so a quale incontro è stato, né se Capponi lo ha specificato in ogni incontro, ma egli disse che c'era l'eventualità che gli sarebbe stata notificata la continuazione della sospensione, specificando inoltre che non era vero che il comune sarebbe stato commissariato il giorno in cui si sarebbe insediato come in diverse occasioni era stato affermato da qualche candidato di Prima Treia, detto questo sicuramente  la situazione attuale è complicata e resa confusa da entrambe le parti in campagna.

F.F.: complicata e resa confusa? La legge per cui Capponi non avrebbe mai potuto svolgere l'incarico di sindaco parla chiaro, il fatto che si sia potuto candidare e persino essere eleggibile purtroppo è una contraddizione di un sistema giudiziario  di certo discutibile,  ma non parliamo di “eventualità’” di “notifiche continuative” e bazzecole varie con cui è riuscito ad abbindolare gente ingenua che prende per vero ciò che dice uno che ha  un po’ di presenza e chiacchiera da politicante nonché un nome conosciuto nel territorio,  perché così è stato.  E sapere che Treia oggi è amministrata da  questa   cricca  è molto preoccupante, siamo stati calpestati dalla presunzione e dalla arroganza ed infatti non abbiamo un  vero sindaco a Treia, ma un sindaco sospeso. Ancora una volta ne ha patito l'immagine della città di Treia, per evitare quello che si è verificato, nel rispetto per Treia, Capponi non si sarebbe dovuto ricandidare,  almeno fin quando non fosse stato  scagionato dalle sue pendenze giudiziarie. Questo avrebbe  dovuto fare un degno sindaco!

G.S.:  e perché ha nominato la giunta appena dopo la sua proclamazione?

M.C.: quello che volevo dire è che la faccenda è stata troppo semplificata da entrambe le parti durante la campagna elettorale, mi pare che nella burocrazia e giustizia italiana ci siano molte sfaccettature e la situazione è più complessa di quello che sembra. La giunta è stata nominata da Capponi, lo poteva fare? Credo lo scopriremo prossimamente.

F.F.: ma che state a dire ?! Cosa è stato semplificato? Da una parte si è dimostrato che Capponi non poteva fare il sindaco e non sono chiacchiere perché così è, non cercate attenuanti che non ci sono, non difendete l'indifendibile.  Capponi non si è comportato trasparentemente  con la maggior parte di coloro che l'hanno votato, anzi più i giorni passano e più persone si sentono deluse,  non persuase, dubbiose. Credo che se domani  andassimo a votare di nuovo  Capponi prenderebbe solo una manciata di voti... Sappiano che  oggi Treia ha un opposizione sostenuta da tanti Treiesi mentre  la pseudo-giunta comunale non rappresenta una vera maggioranza.

G.S.: sulla manciata di voti non sarei tanto certo...

F.F.: certo, ma non sarebbero  abbastanza per  rimetterlo in sella

K.R.: io penso che far girare tutto attorno alla vicenda capponiana (prima e dopo le elezioni) sia veramente miope, sia rispetto ad un’analisi politica che abbia un minimo di fondamento sia per un’analisi più allargata su questo territorio.  Pensate davvero che proporsi ai cittadini attraverso l’anti Capponismo sia stata una mossa vincente? Ricordo che tantissimi cittadini (trovandosi a scegliere tra Lega e Capponi) semplicemente non sono andati a votare. E il problema era già stato discusso  da tempo e soprattutto per tempo.

F.F.: non so se parla per sentito dire o altro  perché la lista Prima Treia ha basato la sua campagna su un programma credibile viste le risorse è molto più in linea con la realtà, per quanto riguarda l'attenzione su Capponi si è limitata a mettere a conoscenza della popolazione, tramite esperti in materia,  lo scenario che purtroppo a Treia sta diventando realtà. Ma qua sembra ci sia più interesse a far passare le cose come fossero normali o far finta di niente, come fosse una cosa normale avere votato chi non poteva fare il sindaco, una cosa normale non avere oggi  un sindaco appena fatte le elezioni per il sindaco.  E non mi sento di criticare neanche chi ha votato Capponi non sapendo che sarebbe stato sospeso  perché  noi treiesi siamo gente che non vive di politica  ma non per questo ci si deve approfittare della nostra ingenuità,  non ho nulla di personale contro Capponi, sia chiaro, ritengo solo che non si è comportato lealmente  e per quanto sembri normale -visti appunto i commenti-  per me Capponi ha  imbastito una campagna elettorale ambigua, i fatti lo dimostrano.  E se la sua squadra avesse un minimo di rispetto vs Treia dovrebbe dimettersi con tanto di scuse. Per quanto riguarda la Lega poi tocchiamo davvero il ridicolo.  Chi non è andato a votare semplicemente ha dimostrato che gli va bene tutto o che non gli frega niente ma chi ha votato alle Europee, dando oltre il 50% alla lega di Salvini, poi  ha dato il voto a Capponi? Certo è  l'amico  il compagno di merende dell'arcano incantatore...  Una contraddizione non di poco conto e di scarsa coerenza che purtroppo ci può anche stare in un piccolo borgo come Treia dove la realtà per fortuna ancora è ben lontana dall'esasperazione delle grandi città dove la Lega e la politica di Salvini ha conquistato consensi impensabili.  Continuo cmq a non comprendere questa rassegnata posizione nell'accettare passivamente, come fosse normale, quanto è successo. Figuriamoci poi cercare di attenuarne la gravità. 

G.S.: ma non c'era anche una Terza lista? "di sinistra"?

G.F.: Da subito non si era capito che "Democratici per Treia" fosse stata una lista "indipendente", tutti pensavano ad una lista civetta fatta da Capponi per far perdere voti alla Lega. Invece... è stata una lista  di una lealtà, civiltà e coerenza uniche. 

E.R.: La gioiosa macchina da guerra (ricordando Occhetto) si è inceppata. Secondo me è stato calciato un rigore a porta vuota ed il candidato della Terza Lista  è stato buttato fuori. A parte questo,  Capponi o non Capponi,  Patassini ha dimostrato la sua inefficienza e  se ne deve andare per incapacità manifesta.

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 Patassini, Sampaolo, Castellani, Mozzoni

Per il momento interrompo  questa  discussione  e segnalo, sotto  un altro post, un commento di Franco Capponi, che dice: 
"Vorrei spegnere i vostri entusiasmi o le delusioni per dirvi che è tutto vero! Noi abbiamo vinto le elezioni, abbiamo nominato legittimamente la Giunta e il comune funziona già a pieni giri! Come ho detto a tutti quelli che sono venuti ai miei incontri il Sindaco deve finire di scontare una squalifica (sospensione) di altri 4/5 mesi o meno se la sentenza di assoluzione da ogni addebito avvenisse prima... dopo di che sarà Sindaco a tempo pieno. Le bufale le hanno raccontate a Voi (Patassini il patac....) con la storia del commissariamento che non potrà esserci, anzi con l’ attivazione della Giunta è venuto meno! Tutto qui,  poi nei mesi prossimi ci saranno sicuramente altri scoop! (...) La nostra Giunta sta già lavorando come le spetta avendo vinto le elezioni. Il discredito non lo abbiamo creato Noi bensì ben più altolocati personaggi!"

Poi un amico, A.S.,  mi scrive chiedendomi: "Carissimo Paolo, ho vissuto da vicino anche questa campagna elettorale, ti assicuro che il gruppo che vedeva Capponi candidato sindaco, in tutte le assemblee non ha mai forzato la mano su insulti o discredito sui componenti dei gruppi avversari, ma si è prevalentemente parlato di ciò che è stato fatto e di programmi futuri, cercando di ascoltare anche le platee che di volta in volta si incontravano, la cosa bella è stata questa che senza il bisogno di infangare o insultare nessuno, passavano 3 ore senza accorgersene.
P. S. Caro Paolo appena possibile e de visu avrei piacere che tu mi spiegassi il ruolo della terza lista. A presto..."

Al che gli ho risposto che l'avrei incontrato volentieri per raccontargli tutto senza riserve... 

Mi fermo qui, Paolo D'Arpini


Treia. Risultati elezioni comunali del 26 maggio 2019:

TREIA 2030  FRANCO CAPPONI  -  Voti:  2489 - Pari al 48,19% 
Seggi 8 - Franco Capponi Sindaco 

PRIMA TREIA  VITTORIO SAMPAOLO  - Voti:  2.320  - Pari al  44,92%
Seggi 4

DEMOCRATICI PER TREIA  MASSIMO MEDEI  - Voti: 356 - Pari a 6,89%
Seggi 0

 Votanti: 5.421 (56,82%).  Schede nulle: 159  - Schede bianche: 97.  Schede contestate: 1


Ed ecco i nomi della nuova giunta comunale:

Si rileva dall'Albo Pretorio del Comune di Treia che il sindaco Franco Capponi, con decreto n. 1 del 27 maggio 2019, ha nominato la nuova Giunta Comunale: David Buschittari: Vice-sindaco ed assessore alla Polizia Municipale, viabilità, etc. - Donato Massei: Lavori pubblici ed assetto del territorio, etc. - Luana Moretti: Cultura e servizi sociali, etc. - Ludovica Medei: Bilancio e programmazione economica, etc. 




domenica 26 maggio 2019

Macerata, 30 maggio 2019 - Conferenza di Raffaella Sarti: "Scrivere sui muri: Normalità o vandalismo?".


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Questo è un  invito a partecipare  alla  Conferenza che il 30 maggio 2019, alle ore 17.00, nella Sala Castiglioni della Bibilioteca Mozzi-Borgetti (MC) terrà la professoressa Raffaella Sarti (Università  di Urbino) sul tema "Scrivere sui muri: Normalità o vandalismo? Un percorso storico a partire dai graffiti del Palazzo Ducale di Urbino (secc. XV-XXI)". Argomento nuovo e avvincente. Scrivere sui muri oggi spesso è considerato un atto di vandalismo e di maleducazione. Ma è stato sempre così? 

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Per rispondere a questa domanda la prof.ssa Sarti analizzerà, con immagini, i graffiti che a centinaia sono presenti sui muri, sulle colonne e sugli stipiti del Palazzo Ducale di Urbino. Un percorso alla scoperta di un patrimonio ricchissimo di scritti e disegni che spaziano su un arco di tempo di cinque secoli e mezzo. Hanno scritto in molti, duchi e servitori, carcerati e guardie, studenti ed ecclesiastici, sui temi più disparati: messaggi d'amore, improperi, notazioni metereologiche, evviva al principe, contestazioni e altro.

Il Presidente del Centro Studi Storici Maceratesi
Prof. Alberto Meriggi  






mercoledì 15 maggio 2019

Canapa... l'altra campana


Nel governo del "cambiamento" l'ennesimo elemento di divisione è la canapa.  Il M5S  vorrebbe legalizzarne la vendita, mentre la Lega vorrebbe inasprire le pene per la coltivazione e per l'uso.  Queste posizioni schizoidi si ripercuotono anche a livello di polizia e di magistratura, ove in certi casi si è troppo di manica larga o -al contrario- si persegue una politica repressiva. 

Recentemente persino il vescovo di Macerata, monsignor Nazzareno Marconi,  è entrato a piè pari nella diatriba "canapea", appoggiando una politica "repressiva". Quest'odio viscerale dimostrato dal presule verso una innocente pianta, coltivata per secoli e millenni dall'uomo per le sue qualità,  mentre egli tace sui problemi delle sostanze legali, vendute con il beneplacito dello stato (alcol, tabacco, gratta e vinci, tranquillanti chimici,  etc.),  mi lascia pensare...  

Sulla canapa occorre far chiarezza, in sostanza essa  è una pianta come le altre ma di usi molteplici di grande utilità ecologica,  quindi  si raccomanda alle istituzioni la soluzione più naturale, ovvero la libertà di coltivazione in piena terra.  

Finché la canapa bioregionale non potrà ritornare libera nei nostri campi e giardini, assieme a tutte le altre erbe medicinali, alimentari e di varia natura, non potremo mai attuare una sana ecologia botanica. Mentre la legalizzazione della “cannabis”, ad elevato tasso di cannabinolo, porterebbe lo stato a spacciare  una sostanza alterata conducendo ad un ulteriore indebolimento della società, soprattutto del mondo giovanile. 

La soluzione quindi   è la totale liberalizzazione della coltivazione della canapa bioregionale, con basso tasso di cannabinolo. Questo -tra l'altro- porterebbe ad un ritorno alla terra, vista la necessità di produrre alimenti biologici e le numerose possibilità alternative d'uso della canapa, in tutti gli ambiti (produzione energetica, materie plastiche, biomasse, disinquinamento dei terreni, edilizia, tessile, alimentare,  etc.).

Paolo D'Arpini 

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domenica 12 maggio 2019

Lasciarsi andare nel "Grande Flusso" della vita...


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Fluire con la vita non significa essere indifferenti a quello che ci accade, ma apprezzare in pieno la gioia che il momento ci offre e accettare anche il dolore, consapevoli che nessuno dei due durerà per sempre. Fluire con la vita implica vivere accettando i cambiamenti e quindi comporta totale accettazione del volere di una forza superiore al nostro personale e limitato libero arbitrio, che si dibatte tra mille preferenze. Fluire come l’acqua di un fiume in piena vuol dire lasciarsi andare, accettando senza resistenze il disegno divino, senza mai permettere alla mente di restare coinvolta nel passato o nelle proiezioni di speranze che vorremmo vedere concretizzate nel futuro.

Questo saggio atteggiamento verso la vita consente anche di non rendere l’amore un business, una transazione commerciale in cui si cerca solo di esaminare i nostri vantaggi o quanto una determinata relazione possa ridurre le nostre insicurezze o le paure della solitudine.

Imparando a fluire con la vita anche l’amore diviene un movimento spontaneo, senza la ricerca spasmodica di attrarre l’attenzione degli altri per sentirsi sicuri o per ricavarne dei profitti.

Attraverso una profonda analisi introspettiva sorge la totale accettazione che eventi e azioni sono la manifestazione dell’Energia Divina e che non è mai esistita un’entità individuale chiamata Paolo  e tanto meno un’azione individuale. Realizzando questo, si getta la maschera e si rimane nudi come un neonato, ma del neonato si acquisisce anche l’impersonale spontaneità e il relativo non coinvolgimento.

La causa di questo è data dalle relazioni basate sullo spiccato senso di libero arbitrio e individualità, quindi, analizzare a fondo il reale significato dell’immanenza dell’Energia Divina − e che non esiste altro che questa Energia Universale a permeare ogni atomo − è l’unico passo da compiere consapevolmente, ma anche il più laborioso, dato che i condizionamenti della società odierna si basano proprio sull’illusione di questo ‘io’ personale e individualista, ovvero l’ego o la personalità individuale.

La totale accettazione che ogni azione è un avvenimento divino, e non qualcosa compiuto da qualcuno, è alla base della rinascita della pace. Affinché la pace che permea l’universo possa essere riscoperta, ognuno di noi ha il dovere verso se stesso di dedicarsi del tempo, per approfondire cosa ci aspettiamo dalla vita che possa appagarci veramente, dopo aver soddisfatto i bisogni basilari di cibo, vestiti e riparo. Cosa mi rende diverso dal gatto di casa? Questa domanda e la ricerca delle risposte concatenate che scatena significano volersi veramente bene.

La mente oscilla come un’altalena tra le memorie passate e le aspettative future, escludendo il momento più importante, il presente.

La mente crea il tempo e vive di aspettative e memorie. La mente è un continuo flusso di pensieri e oscilla tra ricordi, proiezioni, rancori, competizioni, speranze e giudizi; la pace prevale invece solo quando la mente tace, ma soprattutto quando smette di cercare e valutare sia i difetti degli altri sia le nostre mancanze. Sono sempre più rare le persone che pensano che tutto sia perfetto ed evitano di emettere giudizi perché consci che ogni attimo è un avvenimento sognato dalla mente divina e che nessuno degli attori di questa grande e infinita soap opera ha la possibilità di commettere errori − se non quando il Regista lo suggerisce − con lo scopo di rendere la trama della commedia più interessante. La mente vuole essere in controllo, ma essendo impossibile, questo è unicamente causa di eterne frustrazioni.

Non saper fluire con la vita, cercando d’essere sempre in controllo degli eventi e delle conseguenze d’ogni decisione, significa andare contro la natura divina stessa dell’universo e quindi crea solo stress e depressioni. Un futuro incerto che va a sommarsi alle recriminazioni di un passato che non esiste più; i sensi di colpa e l’atavico timore di cadere nel ‘peccato’ rendono l’uomo teso e infelice, mentre ogni cosa accade solo se è la volontà di Dio.

Il vero fluire con la vita comporta una parola ostica alla maggioranza− abbandono − ovvero l’accettazione totale che a muovere ogni pedina e gli eventi della vita è solo un grande disegno a incastro, proiettato e sovrimposto su Se stessa dalla Mente Cosmica, che si manifesta attraverso ognuno di noi, come in un intricatissimo puzzle in cui non esiste niente di personale o individuale.

Il film è già stato girato. Il ‘ciak’ che ha dato inizio a questa lunghissima e intricatissima soap opera prodotta dalla Mente Cosmica è scattato milioni d’anni fa. Reagire al ruolo affidato a noi attori crea solo inutili tensioni. Sintonizzarci con il suggeritore delle battute è l’unica alternativa che abbiamo. Questo equivale ad agire senza reagire.

Si arriva a sorridere della nostra folle illusione e a vivere serenamente senza alcun bisogno di psicoanalisti solo quando si comprende a fondo il gioco del grande ipnotista: Dio, la Coscienza, o come volete chiamarlo.  A quel punto non vedremo più uscire fazzoletti multicolori, colombe e conigli dal cappello a cilindro perché avremo compreso ogni trucco e potremo finalmente essere il Supremo Ipnotista stesso.

La vita è un gioco che abbiamo sognato quando eravamo consapevoli d’essere Energia Primaria e, scartando i veli dell’ipnosi, possiamo continuare a giocare non come poveri esseri umani che devono ascendere all’infinito ma piuttosto come Dio mascherato da essere umano, che ha scelto di calarsi sul palcoscenico del pianeta terra.

martedì 7 maggio 2019

Treia. La via di mezzo in pieno fermento elettorale – Riflessioni di Paolo D’Arpini in attesa delle amministrative del 26 maggio 2019


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In questi giorni di fermento elettorale, in attesa delle amministrative per l’elezione del sindaco e del consiglio comunale del Comune di Treia, osservo le reazioni dei vari contendenti. Quelli della vecchia guardia consolidata e quelli che cercano di prenderne il posto. Entrambe le fazioni si affrontano con promesse gloriose ed accuse reciproche per conquistare il favore degli elettori. In mezzo ci siamo noi “democratici per Treia”. Malgrado le apparenze od i giudizi altrui lo stimolo che anima noi democratici è quello di perseguire un bene comune. Un bene che unisca l’intera comunità di Treia, come è dichiarato anche nel nostro programma, e così sentiamo nell’animo. Poi il modo per attuare quel progetto di bene comune diventa un’impresa personale di ognuno di noi candidati.
Non posso certo parlare a nome di tutti, esprimo quindi i miei sentimenti riguardo alla mia presenza in questa lista “democratici per Treia”. Una lista da me vista come una forma di rivalsa, di risveglio,  infine realizzata  per l’impegno dei suoi partecipanti e sostenitori. Ecco, noi democratici per Treia percorriamo una via di mezzo tra due forti contendenti opposti.
Ma qui non voglio né posso parlare delle posizioni altrui, siano quelle dei miei momentanei compartecipi o di quelle delle opposte fazioni. Di me vi dirò che accettare le possibilità presenti nell’occasione contingente, senza spingere per una soluzione precostituita, è la mia via di mezzo.  Occorre però che la verità delle intenzioni sia messa al vaglio dalla prova dei fatti. Allorché esaminiamo il modo in cui ci poniamo nel mutamento scopriamo immediatamente se il nostro sentire ed agire è veramente in sintonia, facente parte del movimento in atto (e ciò indipendentemente dal risultato) oppure l’azione è solo frustrante recitazione.
Per quanto mi riguarda debbo dire che il mio approccio verso la politica è quello dello stare nel  “mezzo".  Essere nel mezzo  mi dà la possibilità di non assumere una posizione predefinita, restando così libero da dettami ideologici, ed allo stesso tempo mi permette di interloquire con tutti, sia con le persone impegnate e intellettualmente preparate sia con i semplici e comuni uomini di mondo, di cui posso capire le ragioni ed in parte condividerne le scelte ed essere da loro accettato come un compagno di strada. Un compagno di strada provvisorio, per intenderci, come i pellegrini che viaggiano sulla via di Compostela. E’ vero, con questo atteggiamento la credibilità personale ne patisce, il prodotto non si vende bene, ma almeno ci si sente liberi di non esserci noi stessi venduti.
Percorrendo la mia personale via di mezzo sento che il mio spirito è desto, come lo sono il mio corpo, i miei sensi e la mia mente. E’ desto come lo spirito di chi osserva il corso degli eventi senza aspettative, pur restando costantemente impegnato nell’ascolto come se la mia vita dipendesse da ciò che odo. Però non consapevolmente, altrimenti la concentrazione si fisserebbe su un argomento determinato, origlio ed osservo senza sapere di origliare e di osservare. Visto da fuori posso apparire come un’inerte foglia sospinta dal vento, dentro mi sento estremamente libero, vivo e serrato, pronto a lasciarmi conglobare nel campo di forze del “non-formato”. Sto sognando? Sto seguendo un fine? Sono astratto o perfettamente presente? Qualsiasi giudizio è futile ed innecessario.
Paolo D’Arpini

P.S. – Scrivevo ieri: “In un aforisma zen è detto: “La verità non è difficile e non consente scelta tra due cose”. Questo “tra che sceglie”, come lo definiscono i maestri, è espresso dal fatto che chi vuole operare per l’una cosa deve rifiutare l’altra. Sicché prevale una presa di posizione unilaterale. Su colui che ha optato per una cosa agisce anche il suo contrario. Poiché si attiene a certe idee egli ne diventa schiavo nella stessa misura in cui altri è schiavo delle sue. E’ superiore al “tra che sceglie” colui che percepisce entrambi i fattori e ne avverte l’inconciliabilità ma con ciò non è ancora al di là, non è ancora al di sopra dei contrasti, e per questo incontra il rifiuto da entrambe le parti. Qui l’essere naturale, libero da preconcetti, non può far altro che riconoscere ed accettare la propria vera natura rendendosi indipendente dal dualismo del credere o non credere nell’una o nell’altra cosa…”

P.P.S. Questo articolo non è piaciuto al Santo Uffizio. Così, dove nulla poté la censura di Facebook, del Grande Fratello o del Copasir, etc., infine la Congregatio pro doctrina fidei ha trionfato, con l'imposizione coatta della "mordacchia". Pertanto mi scuso se l'articolo soprastante non risulterà molto chiaro ai lettori, purtroppo le parti abrase ne rendono più difficile la comprensione...

venerdì 3 maggio 2019

Treia. Volontariato sociale per l'assistenza ad anziani, malati e bisognosi




Il 3 maggio 2019, con il coordinamento di Catia Castellani, si è tenuta nella Casa di Riposo di Treia una grande festa di primavera in onore dei nonni e delle nonne, di cui la più anziana ha da poco compiuto 103 anni. La manifestazione, organizzata da  Avis Treia, Adesso Yoga e Auser Treia, è stata allietata grazie alla partecipazione dei musicisti Luciano Carletti, Andrea Biondi e Ferdinando Stacchiotti, che hanno fatto divertire e "ballare" sia gli invitati che gli anziani ospiti, mentre altre volontarie non hanno fatto mancare dolcetti e bevande.

Una delle coordinatrici presenti alla festa, Barbara Rossetti, ha dichiarato: "Grazie a tutti gli operatori che ci hanno ospitato con Amore ed a tutti i sorrisi degli ospiti che ci hanno fatto sentire a casa. Il nostro progetto di assistenza verso anziani, bisognosi e malati è iniziato con i migliori auspici. Siamo partiti con questo primo evento alla Casa di Riposo ma le nostre attività proseguono. Intanto abbiamo presentato un calendario settimanale delle presenze assistenziali dei volontari da tenersi nella Casa di Riposo durante l'anno a partire dal 6 maggio 2019.  Ogni giorno dal lunedì al sabato un nostro volontario/a sarà presente dalle 14 alle 16 per allietare ed assistere i ricoverati."

Le associazioni  che si stanno facendo promotrici di un servizio sociale a favore della Comunità, per aumentare il numero dei volontari organizza due prossimi incontri promozionali che si terranno, con inizio alle ore 21,     l'8 maggio nella parrocchia di Chiesanuova di Treia ed il 10 maggio nella parrocchia di Passo di Treia. Ad illustrare i progetti in corso saranno presenti i responsabili di Avis Treia, Adesso Yoga ed Auser Treia. 

Le adesioni sono aperte a tutte le persone volenterose che risiedono nella nostra comunità e che intendono collaborare alla Rete di solidarietà sociale che si sta creando a Treia.

Paolo D'Arpini


Luciano Carletti, Andrea Biondi e Ferdinando Stacchiotti