martedì 25 maggio 2021

"Caldarola Comics" con Lucia Nardi e Riccardo Messi

 


Il Comune di Caldarola propone un corso di fumetto e di sceneggiatura intitolato "Caldarola Comics",  offerto a bambini e ragazzi. Già il primo incontro che si terrà martedì 15 giugno 2021, ore 16,  sarà finalizzato a far conoscere il mondo delle vignette nella convinzione che si possa imparare a disegnare fumetti divertendosi, come sostengono i docenti Riccardo Messi e Lucia Nardi (LuNa).

Il corso estivo, che si svolgerà presso la sala polivalente Tonelli di Caldarola, si soffermerà sul linguaggio del fumetto a tutto tondo fino a realizzare delle vere e proprie storie pubblicate in un albo che riunirà il lavoro collettivo con il Castello Pallotta ed i luoghi di interesse come protagonisti della storia...





Info:  LuNa LuNa  lucynardi6@gmail.com

lunedì 24 maggio 2021

Treia ed il mondo. "Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza"


Comitato Civico

Da quando, nel 2010,  mi sono trasferito a Treia, grazie all’accoglienza della  mia compagna Caterina Regazzi, sto cercando di procedere in  quelle attività culturali e spirituali che hanno contraddistinto il mio modo di vita negli anni precedentemente trascorsi a Roma ed a Calcata. 


Sono lieto di aver incontrato qui persone che ho trovato  in sintonia, oltre ai membri fondatori del nostro Comitato Treia Comunità Ideale,  come ad esempio Valeria Piermarteri, cugina di Caterina e  prima treiese doc che conobbi, poi vengono  i  passotreiesi alternativi  Francesco e Francesca Orazi,  che addirittura vennero a cercarmi di propria iniziativa; il pittore Domenico Fratini, gentilissimo e poetico nelle sue espressioni;  il prof. Alberto Meriggi,  profondo conoscitore della storia di Treia;   Danizete e Donatello, una coppia di "già" vegetariani;  "li santi" Andrea e Barbara Santini, due artisti ecologisti che sanno vedere oltre le apparenze; Lorenzo Luccioni, difensore dei deboli e mio consigliere sociale;  Andrea Biondi e Chiara Teloni, due insegnanti e letterati nonché genitori ideali e neocontadini; Simonetta Borgiani e Fernando Pallocchini, giornalisti e ricercatori di misteri marchigiani; tutte le amiche e  gli amici del teatro Cabazen che non hanno ostacolato le mie pazze idee; Giampaolo Damiani che,  assieme a Luciana Montecchiesi,  ha contribuito a mantenere un ricordo visivo degli eventi vissuti; Giovanna Bonelli, la fida barista e confidente, che sa restare in silenzio...  

La bottega della memoria di Nazareno Crispiani


Diversi altri  vorrei menzionare  nel novero di  coloro  che mi hanno voluto bene e che  hanno perdonato le mie stranezze, come ad esempio  Nazareno Crispiani, curatore della memoria contemporanea di Treia  anche se  nativo di Macerata, la città in cui è sepolto mio padre, e  magari di questo vi parlerò in un'altra occasione...

Ma perché vi  racconto  queste cose? Il fatto è che in qualche modo anche qui a Treia ho trovato  un nido di resistenza all'omologazione, un  focolare di ribelli che non si arrendono  e volevo che ne restasse una traccia.

Perché il mondo, e non solo Treia,  ha oggi un grande bisogno di persone vere, questo è un momento in cui se non vi saranno parecchi spiriti ribelli i nostri giorni sulla terra, come specie umana, sono contati… L'umanità sta  scavando la propria  fossa, siamo molto vicini al punto di non ritorno… 

Dobbiamo cambiare il nostro modo di vedere e di agire, creare più energia meditativa, sviluppare più amore ed armonia. Per farlo dobbiamo distruggere il vecchio, la sua bruttura, le sue putride ideologie, le sue stupide emarginazioni, le superstizioni idiote,  per veder nascere un nuovo essere umano dagli occhi limpidi. 

Sconnettersi dalle pastoie del  passato, ecco il significato della vera emancipazione, continuando a percorrere coraggiosamente nuovi sentieri con spirito di sacrificio e discriminazione.

 Insomma andiamo avanti sviluppando coscienza  e conoscenza, senza occupare alcun luogo, senza perseguire alcun potere, semplicemente sperimentando la nostra crescita in tutti i particolari del vivibile….

Ora il tempo è maturo, negli anni a venire o l’uomo scomparirà o sulla terra farà la sua comparsa un nuovo essere umano con una visione diversa e quell’essere umano è un precursore.

Paolo D'Arpini  (con  imprimatur di Caterina Regazzi)







sabato 22 maggio 2021

Treia. Seguendo le tracce di Matteo Ricci e di Giuseppe Tucci… per apprendere i misteri degli archetipi psichici… dalla Cina e dall’India



Due sono stati i marchigiani illustri che hanno legato il loro nome alla scoperta dei misteri di Cina ed India. Il primo fu il gesuita maceratese, Matteo Ricci (1552/1610), che soggiornò lungamente presso la corte imperiale cinese scrivendo diversi libri in Mandarino (la lingua dotta); la sua più importante composizione fu il Grande Mappamondo, la cui sesta edizione fu fatta ristampare su ordine dell’imperatore stesso. Egli cercò di integrare la cultura cinese con quella occidentale in una sintesi più apprezzata in Cina, ove morì a Pechino, che presso la chiesa cattolica che lo aveva inviato in Cina come “missionario”.




 

L’altro grande maceratese fu il professor Giuseppe Tucci (1894/1984), fondatore e curatore dell’ISMEO, l’istituto italiano per lo studio della cultura orientale e importante museo sito in Via Merulana a Roma. Io ebbi la fortuna di visitare quel museo e fui toccato dal rispetto con il quale le reliquie di religioni esterne alla nostra cultura avessero trovato ospitalità e idonea spiegazione. In seguito a ciò mi interessai alla letteratura ed alle traduzioni originali prodotte dall’esimio professor Tucci e mi abbeverai a quella fonte di conoscenza. In particolare apprezzai le sue ricerche sulla cultura nepalese e tibetana e la sua ricerca sull’antica saggezza cinese, laica per antonomasia, rivolta al benessere dello stato e del popolo. In particolare Giuseppe Tucci é stato in grado di offrirci un quadro suggestivo dei due indirizzi culturali della Cina, il Confucianesimo ed il Taoismo, la via della correttezza e la via della spontaneità.

 

Ricettacolo di questi due aspetti sociali é il Libro dei Mutamenti, I Ching, uno dei saggi testi più antichi dell’umanità. In esso sono integrati diversi commenti di Confucio e di Lao Tze, nonché considerazioni più tardive di matrice Chan (Meditazione Buddista). All’I Ching, di cui é disponibile un’ottima traduzione di Richard Wilhelm, con prefazione di Carl Gustav Jung, sono riconducibili anche gli archetipi psichici basilari dello zodiaco cinese.

 

La mia pluridecennale ricerca compiuta sia su testi di matrice cinese che indiana, come ad esempio Il Potere del Serpente, mi ha portato a elaborare un sistema archetipale congiunto, basato sugli esagrammi dell’I Ching e sui cinque elementi indiani. Seguendo poi la tradizione orientale, ed avendo “completato” i miei studi e le mie sperimentazioni dal vivo, ho deciso di trasmettere la conoscenza acquisita attraverso una serie di incontri che si terranno a Treia, in provincia di Macerata.  Le sessioni sono gratuite e si svolgono dalla mattina alla sera, vivendo in spirito comunitario la quotidianità, e condividendo cibo e lavoro. 

 

Paolo D’Arpini



Info e prenotazioni: 0733/216293


Presentazione ed introduzione:

http://paolodarpini.blogspot.com/2010/07/i-ching-e-zodiaco-cinese-integrato-dal.html


giovedì 6 maggio 2021

Anche Alberto Meriggi, assieme a Carlo Didimi, ha fatto la storia di Treia...



Presentare il prof. Alberto Meriggi ai treiesi è come voler presentare ad una madre il proprio figlio, chi non conosce questo personaggio che tanto ha fatto, detto e scritto per mantenere la memoria e sviluppare la tradizione culturale della città? Alberto Meriggi e  la storia di Treia sono  indissolubili e non solo per la sua professione di storico ma anche per tutti i contributi culturali da lui portati nella vita comunitaria. Ricordo di averlo conosciuto durante un convegno tenuto nel 2011 nella sala consiliare comunale  "Anche Treia ha fatto l'Italia" (http://riciclaggiodellamemoria.blogspot.com/2021/03/treia-lunita-ditalia-e-alberto-meriggi.html). 

Da poco mi ero trasferito in città e l'incontro con  Alberto Meriggi fu la porta aperta che  mi  introdusse nel mondo della comunità treiese. Da allora, anche grazie alla lettura dei suoi libri sulla città ed alle frequentazioni sociali a lui collegate, si può dire che iniziai un percorso accelerato per aspirare alla "treiesità", alla cittadinanza treiese (se non di nascita almeno di elezione).  Da lui appresi  quasi tutto sulla storia di Treia, sui suoi figli, e sulla particolare qualità della cultura locale.  

Ad esempio il gioco del Pallone  col Bracciale, che mi aveva particolarmente affascinato per la somiglianza con la celebre disfida tra Orazi e Curiazi,  fu uno  degli eventi che Meriggi risuscitò, nel 1978,  allorché,  giovane assessore allo sport, lo ripropose al pubblico treiese che per un po', ubriacato dalla modernità, l'aveva dimenticato (vedi: http://treiacomunitaideale.blogspot.com/2016/07/treia-la-storia-della-disfida-del.html)

E proprio della disfida del Bracciale e del suo campione Carlo Didimi abbiamo parlato durante la recente visita del prof. Meriggi nella piccola biblioteca in allestimento che ha sede nell'Auser Treia, in Via Lanzi 20. Abbiamo approfittato di quell'incontro non programmato per  una conversazione confidenziale in cui, tra l'altro,  ci siamo chiesti della possibilità o meno di poter assistere alla Disfida del Bracciale in questo anno di pandemia. 

Nel corso del dialogo è emersa una interessante notizia che mi fa piacere rendere pubblica anche senza aver richiesto il consenso all’interessato, confidando nella sua  benevolenza.

Alberto Meriggi lo scorso anno e quest’anno ha dedicato parte del tempo in cui è stato costretto forzatamente in casa a scrivere un romanzo storico ispirato alla vita del campione di pallone col bracciale Carlo Didimi. Da anni coltivava questo desiderio dopo aver svolto e pubblicato in passato ricerche sulla vita di Carlo Didimi, sulla sua famiglia, sui rapporti del campione con Giacomo Leopardi e sulla famiglia Broglio D’Aiano, imparentata con i Leopardi e a cui apparteneva la moglie di Didimi (Vedi: https://it.wikipedia.org/wiki/Carlo_Didimi).

Il romanzo è ambientato a Treia e nelle località d’Italia frequentate da Didimi come giocatore e come patriota. Essendo profondo conoscitore della storia di Treia e delle Marche, Meriggi ha confidato che la trama del romanzo poggerà sui comportamenti, il pensiero e le abitudini del periodo in cui Didimi è vissuto, cioè l’Ottocento. Il romanzo, in quanto tale, presenterà una commistione di realtà e invenzione e i fatti, pur muovendo in una realtà storica di fondo, verranno parzialmente rimaneggiati dalla fantasia dell’autore. Il romanzo è quasi completato e l’autore ha già ottenuto la possibilità di pubblicarlo con una grande casa editrice italiana molto famosa.

Il libro, una volta edito,  nella piccola biblioteca dell'Auser Treia, farà parte di una speciale sezione dedicata alle opere di Alberto Meriggi. 

Paolo D'Arpini


Treia. Alberto Meriggi e Paolo D'Arpini