lunedì 24 maggio 2021

Treia ed il mondo. "Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza"


Comitato Civico

Da quando, nel 2010,  mi sono trasferito a Treia, grazie all’accoglienza della  mia compagna Caterina Regazzi, sto cercando di procedere in  quelle attività culturali e spirituali che hanno contraddistinto il mio modo di vita negli anni precedentemente trascorsi a Roma ed a Calcata. 


Sono lieto di aver incontrato qui persone che ho trovato  in sintonia, oltre ai membri fondatori del nostro Comitato Treia Comunità Ideale,  come ad esempio Valeria Piermarteri, cugina di Caterina e  prima treiese doc che conobbi, poi vengono  i  passotreiesi alternativi  Francesco e Francesca Orazi,  che addirittura vennero a cercarmi di propria iniziativa; il pittore Domenico Fratini, gentilissimo e poetico nelle sue espressioni;  il prof. Alberto Meriggi,  profondo conoscitore della storia di Treia;   Danizete e Donatello, una coppia di "già" vegetariani;  "li santi" Andrea e Barbara Santini, due artisti ecologisti che sanno vedere oltre le apparenze; Lorenzo Luccioni, difensore dei deboli e mio consigliere sociale;  Andrea Biondi e Chiara Teloni, due insegnanti e letterati nonché genitori ideali e neocontadini; Simonetta Borgiani e Fernando Pallocchini, giornalisti e ricercatori di misteri marchigiani; tutte le amiche e  gli amici del teatro Cabazen che non hanno ostacolato le mie pazze idee; Giampaolo Damiani che,  assieme a Luciana Montecchiesi,  ha contribuito a mantenere un ricordo visivo degli eventi vissuti; Giovanna Bonelli, la fida barista e confidente, che sa restare in silenzio...  

La bottega della memoria di Nazareno Crispiani


Diversi altri  vorrei menzionare  nel novero di  coloro  che mi hanno voluto bene e che  hanno perdonato le mie stranezze, come ad esempio  Nazareno Crispiani, curatore della memoria contemporanea di Treia  anche se  nativo di Macerata, la città in cui è sepolto mio padre, e  magari di questo vi parlerò in un'altra occasione...

Ma perché vi  racconto  queste cose? Il fatto è che in qualche modo anche qui a Treia ho trovato  un nido di resistenza all'omologazione, un  focolare di ribelli che non si arrendono  e volevo che ne restasse una traccia.

Perché il mondo, e non solo Treia,  ha oggi un grande bisogno di persone vere, questo è un momento in cui se non vi saranno parecchi spiriti ribelli i nostri giorni sulla terra, come specie umana, sono contati… L'umanità sta  scavando la propria  fossa, siamo molto vicini al punto di non ritorno… 

Dobbiamo cambiare il nostro modo di vedere e di agire, creare più energia meditativa, sviluppare più amore ed armonia. Per farlo dobbiamo distruggere il vecchio, la sua bruttura, le sue putride ideologie, le sue stupide emarginazioni, le superstizioni idiote,  per veder nascere un nuovo essere umano dagli occhi limpidi. 

Sconnettersi dalle pastoie del  passato, ecco il significato della vera emancipazione, continuando a percorrere coraggiosamente nuovi sentieri con spirito di sacrificio e discriminazione.

 Insomma andiamo avanti sviluppando coscienza  e conoscenza, senza occupare alcun luogo, senza perseguire alcun potere, semplicemente sperimentando la nostra crescita in tutti i particolari del vivibile….

Ora il tempo è maturo, negli anni a venire o l’uomo scomparirà o sulla terra farà la sua comparsa un nuovo essere umano con una visione diversa e quell’essere umano è un precursore.

Paolo D'Arpini  (con  imprimatur di Caterina Regazzi)







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