martedì 25 dicembre 2018

Petizione per l'AUTO-RICOSTRUZIONE post terremoto.... indirizzata a Piero Farabollini


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Cari seminatori di sogni, vi scrivo oggi non perché è Natale, semplicemente  vi voglio raccontare che ho un piccolo enorme sogno ed ho bisogno del vostro aiuto per realizzarlo.

Io sono Stefano, vivo a Calcina di Camerino, la mia casa è stata distrutta dal terremoto,  ora abito con Simona, Dario, Dalila e Romeo.  2 giorni fa sono stato a Panta Rei sul Trasimeno (realtà che alcuni di voi conosceranno sicuramente) mi sono incontrato lì con altre persone che vogliono organizzare quella che abbiamo chiamato  L' AUTO-RICOSTRUZIONE post terremoto.

Spesso noi seminatori di sogni facciamo auto-costruzione. Lo facciamo come bisogno legittimo di vivere il territorio in cui siamo e si può fare anche legalmente, con il concorso e l'accordo con le Istituzioni preposte. 

Stiamo iniziando una raccolta firme per proporre l' AUTO-RICOSTRUZIONE post terremoto direttamente a Piero  Farabollini, il commissario straordinario per la ricostruzione.

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A breve vi romperò le scatole con questa raccolta firme on line e anche con quella cartacea, abbiamo bisogno di sostegno e appoggio.

Sto anche e soprattutto cercando altre persone che vivono sul cratere e che hanno la casa o un fabbricato inagibile e sarebbero contenti di auto-costruirlo con le proprie mani, conoscete qualcuno in questa situazione?

Un abbraccio, un bacio,  affinché noi abbiamo la forza e la volontà di sostenere i nostri sogni...

 'stefano mimmotti' via Seminasogni <seminasogni@googlegroups.com>

giovedì 6 dicembre 2018

Treia. Caldo Natale 2018



In questi giorni d'inizio dicembre 2018,  io e Paolo abbiamo fatto diversi giri per Treia, sia fuori che nel centro storico. Si sta cercando di creare un'atmosfera natalizia: il Comune, pur commissariato, ha predisposto un bell'albero di Natale, con addobbi vari; i cittadini ed i negozianti stanno decorando gli ingressi, le finestre e le vetrine. 


Pur se il Centro storico è ancora poco popolato, c'è chi si da da fare e questo fa ben sperare. Treia, secondo me, potrebbe e dovrebbe, piano piano, diventare quella comunità dove solidarietà, amicizia, convivialità e collaborazione sono alla base dei rapporti interpersonali e del tessuto sociale. 

Il rapporto con gli uffici pubblici e con l'amministrazione, sia quelle passate che quella futura, sono diretti e schietti, questo già di per sé facilita di molto la vita dei residenti. Per esempio, stamattina, 6 dicembre 2018, Paolo ha telefonato in Comune per sapere se le disposizioni che ha lasciato a me in caso di suo decesso fossero idonee ed immediatamente l'impiegata  dell'anagrafe si è documentata ed ha dato risposta positiva (cosa che forse in un'altra città, avrebbe comportato giorni e giorni di attesa).

Inoltre il centro storico di Treia è bello anche perché lungo le mura, dove si passeggia comodamente, si trovano ampi spazi verdi in cui ci si può approvvigionare di erbe e frutti spontanei. Forse chi abita a Treia non si rende pienamente conto della fortuna che abbiamo di vivere in questo centro dove, nel giro di poche centinaia di metri, è possibile reperire tutto ciò che è necessario per la vita, considerando non solo i negozi del centro storico ma  anche le botteghe di Borgo, che completano l'assortimento dei beni che servono: scarpe, tappezziere, restauratore di mobili, computer, prodotti per l'agricoltura ed erboristici, un'estetista, un ferramenta, un fotografo, rosticceria, pasticceria... etc. Ma, durante questa passeggiata ci siamo limitati a recensire fotograficamente i negozi presenti all'interno delle  antiche mura.

Per il periodo natalizio, dall'8 dicembre in poi, molti di essi saranno continuativamente aperti e si spera che possano esservi anche manifestazioni culturali itineranti in modo da ravvivare l'ambiente cittadino e creando un'idonea atmosfera per le feste di fine anno. Quindi: per i regali di Natale pensiamo ai negozianti e ai produttori locali e diamo una mano alla nostra comunità a mantenersi attiva e prospera!

Caterina Regazzi e Paolo D'Arpini

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sabato 1 dicembre 2018

Treia - Domenico Fratini, l’arte fatta persona


Treia, mostra d'arte di Domenico Fratini 

Sono lieto di aver incontrato qui a Treia, da quando mi sono qui trasferito nel 2010,  persone che ho trovato subito in sintonia con me, come ad esempio il pittore Domenico Fratini, gentilissimo e poetico nelle sue espressioni. Il primo approccio l’ho avuto in forma indiretta osservando un quadro appeso nella grande cucina della casa di Caterina, raffigurante un anziano che legge il giornale, seduto davanti al camino, con al suo fianco la moglie che sferruzza. La scena sembra preannunciare quel che vorrei vivere io stesso a Treia, andando avanti con gli anni.

Caterina mi disse che quel quadro l’avevano acquistato i suoi genitori da un pittore del luogo, Domenico Fratini, chiamato familiarmente Dumì. Non molto tempo dopo conobbi questo artista, e non fu affatto difficile poiché la sua bottega si trova proprio all’inizio della Piazza di fronte al mercato coperto ed a fianco del baretto dove solitamente vado a far colazione.

La bottega di Dumì ha un che di familiare ed arcaico, appena si entra si vedono quadri di ogni misura e colore appesi alle pareti ed accatastati a fianco dei pochi mobili, una vecchia scrivania fa da reception e guardando sulla destra in fondo si scorge la porta che del laboratorio vero e proprio, anche se spesso ho trovato il pittore seduto alla scrivania, ben visibile dalla vetrina esterna, mentre crea bozzetti a matita per future sue opere o semplicemente abbozza caricature e vignette raffiguranti personaggi paesani.

Domenico Fratini è una istituzione a Treia, pittore, ex direttore della banda, atleta corridore, contadino per passione, conoscitore sornione di pregi e difetti dei suoi concittadini, fratello di Don Vittorio (ex parroco della città per tanti anni) e chissà cos’altro…
Treia. Domenico e Vittorio Fratini davanti la loro abitazione 
Insomma Dumì è la presenza storica più familiare di Treia, la persona con la quale si può sempre imbastire un discorso, che sia per strada, al baretto o nella sua bottega, è una fonte inesauribile di racconti ed aneddoti e non potrei immaginare la città senza di lui… Mi auguro perciò che duri ancora a lungo e che i treiesi si rendano conto della sua importanza per la cultura del posto. Se fossi sindaco gli offrirei una sala della pinacoteca comunale per una mostra permanente delle sue opere. E questa vuole anche essere una proposta….

Paolo D’Arpini

Treia. La bottega di Dumì