Treia - Sono trascorsi 8 giorni dalla rielezione del treiese Antonio Pettinari a Presidente della Provincia di Macerata ed ancora continua la querelle sugli antefatti, sui misfatti e sulle conseguenze della sua riconferma.
Già in precedenza avevo espresso il mio parere sul merito della questione, parere personale s'intende (vedi: http://treiacomunitaideale. blogspot.it/2016/08/treia-il- nostro-concittadino-antonio. html), esprimendo il mio compiacimento per il successo ottenuto da Pettinari, malgrado l'osteggiamento dei suoi oppositori (ed ex alleati del PD).
Oggi, 4 settembre 2016, ancora appaiono articoli di giornale sui retroscena della vicenda Pettinari. Sul Corriere Adriatico, con un ampio reportage sull'interrogazione delle minoranze consiliari di Treia che chiede lumi sul tentativo di costituzione di una lista di appoggio a Formica, la candidata scelta dal PD in contrapposizione a Pettinari, da parte della giunta Capponi, e polemizza sulla transizione in corso del sindaco.
Mentre sul Resto del Carlino viene pubblicata una lettera del treiese Antonio Bertini che dice: "Provincia, io sto con Pettinari. A proposito della rielezione di Pettinari alla presidenza della Provincia condivido totalmente le argomentazioni del concittadino Paolo D'Arpini. Antonio Pettinari è stato eletto perché ha lavorato bene. Mi congratulo con gli elettori qualificati che hanno saputo scegliere gli interessi delle popolazioni. Sinceramente mi aspettavo che il senatore Morgoni desse le dimissioni, ma siamo in Italia, non in Inghilterra".
La risposta-commento di Paola Pagnanelli merita di essere riprodotta in toto, in quanto rappresenta una spiegazione particolareggiata di ciò che è avvenuto dietro le quinte: "Gentile lettore, come lei sa già, dalle nostre parti l'istinto alle dimissioni è guardato con sospetto, con riprovazione: dimettersi è una cosa brutta, anche dopo aver preso una clamorosa cantonata. Con Pettinari il PD non ha fatto una gran figura, sconfessandolo e proponendogli in contrapposizione un'altra candidata senza che ne capisse molto il perché: si è parlato della volontà di discontinuità con il passato, che però non può essere un motivo di per sé. Peraltro il senatore Morgoni è stato tra i primi a voler proporre un nome diverso a quello del presidente uscente, ma la sua proposta era il sindaco di Monte San Giusto Andrea Gentili. Insomma il PD le elezioni le ha perse ma come al solito non è colpa di nessuno. Chi le ha vinte è di sicuro Pettinari, che in questi anni ha parlato poco di politica astratta, ha fatto poche polemiche, non ha sollevato questioni inutili, ed ha cercato di fare quel che si poteva con le poche risorse a disposizione. Ha trovato il modo di organizzare manifestazioni di successo, ed ha cercato di destinare quanto più possibile alla manutenzione delle nostre strade, davvero in condizioni poco felici. Ha fatto quello che doveva e gli è stato riconosciuto. Certo non è un "uomo nuovo" della politica ma non si può ritenere questo un limite a prescindere da tutto".
Come non essere d'accordo con Paola Pagnanelli? Ed infatti mi sono ripromesso all'occorrenza di sollevare questo discorso, sulla gestione delle elezioni provinciali da parte del PD, durante un prossimo incontro del direttivo della sezione locale, di cui "sfortunatamente" sono membro, in rappresentanza della estrema minoranza di sinistra, magari dopo essermi consultato con alcuni altri iscritti che hanno espresso dubbi e distinguo sul come le cose sono state gestite dai dirigenti provinciali e regionali, nonché del lavaggio di mani pilatesco da parte del PD nazionale.
Qualcuno potrebbe chiedersi "...cosa c'entra questa querelle politica con il Comitato Treia Comunità Ideale?". Rispondo dicendo che certamente la politica, se vissuta con onestà, equanimità e sincerità, è uno dei modi per attuare -nel contesto della società in cui viviamo- gli intenti dell'idealità, che altrimenti resterebbero una semplice astrazione.
Paolo D'Arpini
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