lunedì 7 agosto 2017

Treia - Finalissima della XXXIX Disfida del Bracciale ... ed alcuni consigli


L'immagine può contenere: una o più persone, folla e spazio all'aperto

Domenica 6 agosto 2017  a Treia, nell'arena Carlo Didimi (al quale il Leopardi dedicò una famosa ode) c'è stata l'attesa finalissima della XXXIX Disfida del Pallone col bracciale. Era la prima edizione post terremoto e quindi da una parte la popolazione è provata dalle difficoltà e dalla paura (c'è chi sente ancora scosse specie di notte), dall'altra c'è un forte desiderio di ripresa, complice anche l'amministrazione comunale, che mi pare si sia data parecchio da fare per consentire una buona riuscita.

Io e Paolo eravamo alquanto provati dal caldo di questi giorni, lui poi è contrario al fatto che tutti gli eventi della manifestazione siano gratuiti esclusa la finalissima del torneo (tranne le cene alle taverne, ovviamente) per cui in un primo momento non voleva venire. Io mi sono decisa all'ultimo, non potevo mancare alla partita, soprattutto dopo aver saputo che la "mia" squadra (Vallesacco) sarebbe stata in finale, ma Paolo, vedendomi pronta a partire si è fatto coinvolgere e così, verso le 17 e 30 eravamo seduti su una scomodissima panca, ma in prima fila per assistere alla gara. Tra il pubblico e per le strade i numerosi figuranti con i loro bei vestiti tipici dei quattro quartieri: Cassero con i nobili, Onglavina con gli zingari, Borgo con i contadini e Vallesacco con gli artigiani.

L'immagine può contenere: 3 persone, persone che sorridono, persone in piedi e spazio all'aperto

Prima c'è stata la partita tra Cassero e Borgo per l'aggiudicazione del terzo e quarto posto, rimasta fino all'ultimo in parità ma vinta alla fine dalla squadra del Borgo. Poi è iniziata la finalissima tra Vallesacco ed Onglavina e, anche se non sono un'esperta e a costo di attirarmi delle antipatie, devo dire che si è vista subito la superiorità dell'Onglavina, che ha vinto il suo ennesimo trofeo in questo spettacolare gioco.

In precedenza avevo scritto "Vinca il migliore" e credo proprio che così sia stato, ma speriamo nel prossimo anno.

Alcune note dolenti purtroppo non posso sottacerle: la sporcizia costituita soprattutto da bottigliette di plastica e lattine alla fine dell'incontro sportivo, ma che di sportivo hanno poco e il rumore assordante e fastidioso dei botti di mezzanotte che chiudevano la manifestazione come tutti gli anni. Mi pare di notare che ogni anno sono sempre più rumorosi e mi chiedo se sia proprio necessario farli in questo modo. La povera Magò era terrorizzata e sono dovuta stare con lei a consolarla per un'ora dopo la fine, temendo che le venisse un infarto. Ma penso anche a tutti gli altri animali,selvatici e domestici, che ovviamente non capiscono questo "divertimento" o anche semplicemente agli umani, magari anziani e/o malati che hanno bisogno e voglia di riposo. Credo di averlo già fatto presente, ma ribadisco la richiesta di moderare la rumorosità (in generale) di una manifestazione che deve portare gioia, ed il rumore crea solo disturbo e ansia. 

Caterina Regazzi 

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