Come noto, attorno agli anni Ottanta (nel cosiddetto “rapporto Brundtland”) è stato definito “sviluppo sostenibile” (espressione contraddittoria) quello che soddisfa le esigenze dell’umanità presente senza compromettere la possibilità di soddisfare i bisogni delle generazioni future. Tale definizione è decisamente insufficiente e completamente antropocentrica: considera soltanto “i bisogni” della nostra specie come se fosse staccata dal Complesso dei Viventi.
Mi sembra invece molto migliore l’espressione seguente: "L’andamento di un sistema è “sostenibile” se può durare a tempo indefinito senza alterare in modo apprezzabile l’evoluzione del sistema più grande di cui fa parte".
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.