sabato 26 maggio 2018

Campagna per la libertà di allattamento al seno


Cosa può fare una mamma per difendersi, quando le viene chiesto di andar via da un luogo pubblico mentre nutre e soddisfa un’esigenza così importante e vitale per un bimbo? È davvero sempre possibile e giusto limitarsi ad allattare tra le mura domestiche? Apposite aree per prendersi cura dei nostri piccoli sono sempre a nostra portata? Davvero una mamma deve preoccuparsi di turbare, provocare o schifare chi si trova attorno a lei mentre sta allattando?

Cacciare una madre che allatta, farla sentire fuori luogo, insinuare in lei il dubbio che stia facendo qualcosa di riprovevole è un insulto alla maternità, alle donne e alle famiglie.
Spesso viene chiesto alle madri di andare ad allattare altrove o di coprirsi durante questo atto naturale, poiché considerato indecente agli occhi di alcune persone che potrebbero sostenere l’allattamento in pubblico come un “atto osceno”.

Il modo più naturale per un bambino di ricevere nutrizione è attraverso l'allattamento al seno. Chi sceglie questa prassi naturale, come raccomandato anche dall’OMS, deve poterlo fare ovunque, anche in un ristorante, in un bar, su una panchina o in un ufficio pubblico. La maggior parte degli Stati difende questo diritto naturale, in qualsiasi momento possa essere necessario, già per il semplice concetto che negare ad un bambino il diritto di essere nutrito è inaccettabile. Le esigenze di un bambino non possono essere accolte solo in ambienti privati né tanto meno sono sempre prevedibili.

La cronaca ci riferisce di numerosi casi di discriminazione e di violazione delle leggi. Sono tantissime le mamme che sono state cacciate da locali, negozi o luoghi pubblici, perché stavano allattando il proprio bambino.

OBIETTIVO DELLA PETIZIONE: Un disegno di legge per un diritto.
Abbiamo bisogno di 50.000 firme!
Attualmente, in virtù della direttiva dell’OMS-UNICEF tesa a favorire e sostenere l’allattamento, la legge italiana ed il Ministero della Salute incoraggiano l’allattamento materno ma non vi è alcuna legislazione che si applichi a tutela delle donne che allattano in ambienti pubblici.
L’allattamento è un diritto delle madri e dei loro bambini che viene tutelato dallo Stato e dalle sue leggi: dunque, qualsiasi comportamento che sia offensivo e discriminatorio nei confronti di una madre che allatta è illegittimo. La cronaca, invece, ci riferisce di numerosi casi di discriminazione e di violazione delle leggi. Sono tantissime le mamme che sono state cacciate da locali, negozi o luoghi pubblici, perché stavano allattando il proprio bambino.
La maggior parte degli Stati difende questo diritto naturale, in qualsiasi luogo o momento avvenga, già per il semplice concetto che è inaccettabile negare ad un bambino il diritto di essere nutrito. Le esigenze di un bambino non sono prevedibili e tanto meno possono essere relegate in spazi non adeguati o addirittura nelle toilette.
Queste “repressioni” devono essere messe al bando o, meglio ancora, sanzionate dalle leggi. Si tratta di norme specifiche che in Italia mancano.


I DATI
In Italia i dati riguardanti i disagi dell’allattamento in pubblico, raccolti attraverso un questionario su territorio nazionale, rivelano che:

  • il 31% delle donne ha vissuto atti discriminatori durante l’allattamento in luoghi pubblici; 
  • I centri commerciali, i ristoranti, i giardini, gli ambienti medico-sanitario sono i luoghi dove si registrano maggiori discriminazioni;
  • Le città con la più alta incidenza di discriminazioni sono: Roma, Torino, Verona, Treviso.
LA NASCITA DELLA CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE
I continui episodi hanno creato solidarietà tra le mamme che hanno vissuto un’esperienza di discriminazione allattando in un luogo pubblico dando, tra l'altro, il coraggio ad altre mamme di denunciare episodi simili spesso non rivelati per paura, pudore e dignità. Le mamme si sono così organizzate e riunite in un gruppo informale per sostenere un atto naturale riconosciuto dalle maggiori organizzazioni internazionali e chiedendo una risposta unitaria da parte delle istituzioni italiane.
Per questo motivo è nata anche una petizione on-line affinchè sia prevista una legge specifica che difenda e che integri un’azione giuridica contro chiunque violi tale diritto per le madri e i loro bambini. 

Tutte le mamme possono allattare ovunque lo desiderino nell’interesse della salute dei bambini.

IL PRIMO SPORTELLO NAZIONALE DI SOSTEGNO
Cosa può fare una mamma per difendersi, quando viene offesa o le viene chiesto di andar via da un luogo pubblico mentre nutre e soddisfa un’esigenza così importante e vitale per un bimbo?
In occasione della Settimana Mondiale per l’Allattamento Materno (dall’1 al 7 di ottobre 2017) è nato in Italia il primo sportello di sostegno per le madri vittime di discriminazione mentre allattano in luoghi pubblici.
Lo sportello nasce dalla collaborazione tra l’Ass. Culturale Woodoo Star e l’Avv. Mariacristina Petrolo che già rappresenta associazioni nazionali quali IBFAN Italia e MAMI, attive da anni per la difesa dei diritti delle mamme e dei loro bambini e che hanno patrocinato l’iniziativa.
Lo sportello rappresenta così un punto di contatto e informazione per le madri in difficoltà quando decidono di allattare in luoghi pubblici. Si tratta di un traguardo importante perché rappresenta una prima risposta per la tutela dei diritti delle madri e dei loro bambini. L’iniziativa è, inoltre, tesa alla creazione di un vero e proprio vademecum utile alle madri per segnalare le violazioni e i comportamenti scorretti.
Le donne che ne hanno necessità potranno, quindi, inviare la propria segnalazione via email e riceveranno una consulenza legale gratuita scrivendo all’indirizzo ovunquelodesideri@gmail.com


RICORDIAMO CHE:

•  Per L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e per l’Unicef, l’allattamento è un diritto fondamentale dei bambini e delle mamme che devono essere sostenute nella realizzazione del loro desiderio di allattare (http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_opuscoliPoster_250_ulterioriallegati_ulterioreallegato_2_alleg.pdf)
 •  La Commissione parlamentare per l’infanzia ritiene che:
- l’allattamento fa parte del diritto fondamentale alla salute;
- l’atto di allattare costituisce parte essenziale della cura del bambino e contribuisce ad una crescita salutare e ad un sano sviluppo fisico e mentale;
- l’OMS raccomanda l’allattamento fino a che madre e bambino lo desiderano. http://www.parlamento.it/documenti/repository/commissioni/bicamerali/infanzia/24-bis-n2.PDF
• l’UNICEF stima che l’allattamento potrebbe prevenire ogni anno la morte di 1,3 milioni di bambini sotto i cinque anni. 

Riferimenti
Risultati immagini per allattamento al seno

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