Ormai Dolores Prato e Treia sono diventati un binomio indissolubile, non solo perché la salma della scrittrice è stata traslata da quello di Roma al cimitero comunale della cittadina ove ella visse la sua infanzia e adolescenza, ma per la descrizione minuziosa che lei fece dell'ambiente e della comunità di Treia durante la sua permanenza. Tutto è scritto nel suo libro “Giù la piazza non c'è nessuno”.
All'inaugurazione del festival ex-centrico, a lei dedicato, iniziato il 2 settembre 2022 e che durerà 3 giorni, un po' di gente c'era, soprattutto operatori culturali e rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni cittadine e della Regione Marche.
La “partenza” è stata l'apertura della mostra fotografica organizzata dal Fotocineclub “Il Mulino”, nei locali di una profumeria dismessa situata tra la famosa Piazza nominata da Dolores e la piazza del Teatro comunale. Il taglio del nastro, effettuato da Mauro Salvatori, presidente del club, stranamente era rivolto all'esterno, come rivolti all'esterno erano i convitati e gli organizzatori: David Buschittari (vicesindaco), Marina Peral Sanchez (associazione EV), Emanuela Balelli..., ecc.
Lì nella strada, un pubblico eterogeneo, ha ascoltato i discorsi inaugurali d'occasione, pieni di ringraziamenti per il comune di Treia e per la Regione Marche che ha finanziato l'intero evento.
Alle 17.30, compiuto il taglio del nastro, davanti all'ex profumeria c'è stato un “rush” per guadagnare l'ingresso, non ho voluto partecipare alla gara e mi sono recato nel vicino bar da “Corradino” per sorbirmi un buon gelato seduto all'aperto. Finito il sorbetto sono tornato nell'ex profumeria ad ammirare le belle foto esposte, tra le più significative segnalo quelle di Giuseppe Fioretti, Andrea Cotica, Nazareno Crispiani e Mauro Salvatori (senza offesa per gli altri autori)...
Il programma inaugurale continuava, alle 18, sotto il mercato coperto con una recita di brani tratti dal libro di Dolores Prato, a cura di Gabriella Genisi e Lucia Tancredi, preceduta da un discorso di Stefania Monteverde, direttrice artistica dell'intera manifestazione. A questa performance di gente ce n'era un po' di più e l'atmosfera era molto suggestiva con l'ultimo sole che entrava dal finestrone che guarda sulla campagna treiese. Mi ha colpito un brano raccontato da Lucia Tancredi in riferimento al nome “Dolores” dato dalla madre della futura scrittrice alla bambina “figlia della colpa” (essendo illeggitima) e causa per lei di dolore, mentre il lontano parente che faceva il prete a Treia, ed a cui la piccola venne poi affidata, la chiamava Lolita. Un tentativo benevolo per farle percepire l'affetto e la cura che la bambina non aveva avuto dalla madre naturale. Le era mancata la “cova”.
Proprio mentre ascoltavo commosso ho visto sopraggiungere il sindaco di Treia, Franco Capponi, ma ormai il mio tempo di osservazione era scaduto e sono tornato a casa, e mi sono perso l'evento successivo che continuava, alle 21.15, al Teatro con una performance di Angelica Grivel Serra.
Il programma generale dei prossimi giorni è molto ben fornito e spero di non mancare almeno alla esibizione di Chiara Teloni e Andrea Biondi, “Storie di cantastorie” del 3 settembre, che si tiene ai giardini di San Marco alle ore 17, e la passeggiata recitata nei luoghi di Dolores bambina organizzata da Edi Castellani, con partenza prevista alle ore 15 del 4 settembre da Piazza della Repubblica, la più famosa piazza di Treia...
Paolo D'Arpini *
* Coordinatore del Comitato Treia Comunità Ideale
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