Treia, 6 ottobre 2023 - Mentre chiedo il solito cappuccino bollente osservo il bancone con le paste horror esposte in vetrina, bare, teschi, fantasmi e dolcettti macabri in previsione di Halloween o forse dell'imminente fine del mondo? Poi mi ricordo di un articolo letto su un giornale serio, che parla della prossima estinzione di massa sul pianeta. Lo studio ha riscontrato che ben 477 diverse specie di vertebrati sono scomparse dal 1900, una statistica da capogiro perché ci vogliono di solito tra 800 e 10.000 anni per molte specie a scomparire. La fine della specie umana è decretata da sete di benessere, consumismo, inquinamento, distruzione delle risorse, guerre di conquista e peggio ancora...
Ditemi voi se possiamo comparare l’ebbrezza del benessere consumista a quella pioggia di asteroidi impazziti che hanno spazzato via Tyrannosaurus rex e compagni oltre 65 milioni di anni fa. Dal punto di vista “umano” il quadro è ridicolo, questo tipo di olocausto planetario che stiamo vivendo è causato da una pioggia di coriandoli colorati, chiamati “denaro”.
Non una Terra Viva, abitata da esseri vivi, ma una montagna di “prodotti” e di “consumatori” e di “gestori del consumo”, e di detentori di bombe atomiche che minacciano chiunque osi obiettare qualcosa sul funzionamento globale. Il valore è sancito dai pezzi di carta colorata con su scritto “vale €…” e non più dalla vita nella sua meravigliosa interezza e varietà.
Vale la pena tenere in piedi una struttura di potere basata sui pezzi di carta? Questo mi chiedevo al baretto di Treia sorseggiando il mio cappuccino bollente. Forse, ho pensato, questo cappuccino non me li merito veramente. Il capitalismo sta distruggendo il pianeta ed io sono coinvolto irrimediabilmente.
Poi un raggio di speranza ha brillato inaspettato. Una signora aveva portato una sporta piena di piante grasse fiorite e le stava distribuendo gratuitamente, spiegandone le caratteristiche ed i nomi di ognuna. Gli occhi di Caterina e di altre donne brillavano, la gioia di vita aveva preso il sopravvvento. Dimenticate le bare, le guerre, la sete di denaro... siamo usciti che fuori splendeva il sole!
Paolo D’Arpini
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