15 agosto 2016, ferragosto. A Treia era tutto chiuso (come di prassi). Mentre la cara Magò se ne restava da sola a casa (ma solo per una mattinata) io e Paolo ci siamo decisi ad andare a fare una scappata al mare. Abbiamo tradito il solito baretto in piazza per andare in uno a Borgo lungo la strada. Solito cappuccino bollente per Paolo e caffè per me e due buone brioches.
Porto Recanati, spiaggia libera, con ombrellone e sdraietta mezza rotta, asciugamano, banane di merenda e acqua del rubinetto per l'eventuale sete. Io amo abbastanza il mare (oppure la cosa mi sta scemando con l'avanzare dell'età?) o almeno l'idea che l'aria di mare ed il sole facciano bene alla salute. Un leggero colorito da anche un'aria più sana e ciò non guasta.
Quindi ora che sono a Treia in vacanza almeno un paio di volte mi fa piacere andare in spiaggia, quella più vicina di Porto Recanati, e Paolo, che mi vuole bene, mi accompagna. Lui se ne sta tutto il tempo sotto l'ombrellone a leggere (non si leva neanche la camicia), io sto quasi sempre sotto l'ombrellone, ma ogni tanto mi avventuro sul bagnasciuga, calpestando i sassolini che fanno alquanto male e metto i piedi a bagno.
Veramente di solito faccio anche qualche bagnetto, ma da più voci abbiamo sentito che l'acqua quest'anno in questa zona è particolarmente inquinata (e la spiaggia dove andiamo è subito sotto alla foce del Potenza) e abbondanti sono i Colibatteri. Saranno i soliti depuratori che non funzionano a dovere. Soprattutto dopo che ha piovuto, scarichi mefitici non adeguatamente trattati si riversano in mare. Mi piacerebbe essere smentita, ripeto, parlo di voci di "corridoio treiese", niente di ufficiale.
Oggi per l'occasione ho anche riesumato un originale cappellino cinese a larghe falde che così mi ha protetto dalla bruciatura del nasino.
Comunque, credevamo che essendo ferragosto, sulla spiaggia ci sarebbe stato il pienone ed invece niente di più del solito ed anche pochissimi venditori ambulanti.... ma... quello che non mancava erano i cani! Non li ho contati ma almeno una ventina ne ho visti passare. Grandi (labrador) e piccoli, a pelo raso e pelosi (un pechinese), abbaianti e silenziosi, amanti dell'acqua e idrofobi, allegrotti o mogi mogi.I proprietari erano o giovani coppie o persone più attempate, anche uomini soli che portavano a spasso il loro cagnetto (o era il cagnetto che portava a spasso loro?).
Comunque due considerazioni un po' amare mi viene da fare: non ho visto, nè coi cani, né senza cani, neanche un bambino. Di solito una volta si prendeva il cane per far compagnia al bambino, ora mi pare che a volte, spesso, il cane sia un sostituto del bambino. C'era una coppia che giocava con una coppia di labrador, uno giovane, uno più anziano, non stancandosi mai... Solo una volta lui ha detto ad uno dei due cani: "Dai, Emma (nome che va alquanto di moda anche per le bambine), vai da mamma!"
L'altro pensiero che ho fatto è che le spiagge libere (almeno quella) è ormai prevalentemente "la spiaggia dei cani". Son convinta che i bambini per fortuna esistono ancora ma chi ha bambini probabilmente vuole delle comodità che in una spiaggia libera non ci sono, ma anche che forse non si fidano, per la loro salute, andare in una spiaggia tanto frequentata da questi animali, belli, ma che sicuramente vi depositano i loro "ricordini".
Del resto, anche passeggiando per Treia, si incontrano diverse persone col cane. Anche noi abbiamo la nostra Magò. Ormai non c'è quasi più famiglia che non abbia o non abbia avuto cani o è in tentazione da prenderne uno.
Segno dei tempi?
Caterina Regazzi
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